Neri Corsini (1771-1845)

politico e diplomatico italiano (1771-1845)

Neri Corsini (Roma, 23 novembre 1771Firenze, 25 ottobre 1845) è stato un diplomatico e politico italiano, primo ministro del Granducato di Toscana dal 1844 al 1845.

Neri Corsini

Biografia modifica

Figlio del principe Bartolomeo e di Maria Felice Colonna Barberini, e fratello minore di Tommaso, intraprese in giovane età la carriera diplomatica.[1] Incaricato nel 1794 dal governo del Granducato toscano di riprendere le relazioni diplomatiche con la Francia repubblicana con François Cacault il ministro francese residente a Firenze, fu in seguito inviato in missione a Parigi.[1]

Nella capitale francese, tra il 1812 e il 1814, per conto dell'Accademia della Crusca riuscì nella trattativa che portò al salvataggio della biblioteca Riccardiana, la cui collezione era stata messa all'asta e ceduta, nel 1813, e che verrà acquisita dal Comune di Firenze «specialmente per uso dell'Accademia della Crusca» e che la cedette due anni dopo allo Stato toscano.[2]

Dopo la Restaurazione, fu ministro dell'Interno di Toscana, e inviato come plenipotenziario al congresso di Vienna ottenne la restituzione delle opere d'arte rubate dai francesi durante l'occupazione e il diritto di reversibilità del ducato di Lucca. Rappresentò il Granducato di Toscana anche al Congresso di Lubiana del 1821 e a quello di Verona del 1822.

Dopo la morte di Vittorio Fossombroni nel 1844, divenne presidente del Consiglio e ministro degli Esteri.

Note modifica

  1. ^ a b Vasoli, pp.657-661.
  2. ^ Neri Corsini, in Catalogo degli Accademici, Accademia della Crusca.  

Bibliografia modifica

  • Franco Venturi, Illuministi italiani: Riformatori lombardi, piemontesi e toscani, Volume 46 di La Letteratura italiana: storia e testi, Parte 3 di Illuministi italiani, R. Ricciardi, Milano-Napoli 1958
  • Nidia Danelon Vasoli, CORSINI, Neri, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 29, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1983.  

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