Onda della Draupner

Onda anomala

L'onda della Draupner, nota anche come Onda del Nuovo Anno è stata la prima onda anomala ad essere registrata e misurata da un'apposita strumentazione tecnica. Prima della sua misurazione non esistevano evidenze strumentali dell'esistenza delle onde anomale, ma solo le testimonianze oculari di quanti le avessero incontrate in mare, che data la rarità di questo tipo di eventi, rappresentavano solo una sorta di documentazione aneddotica[1]. Questa onda anomala deve il suo nome alla piattaforma petrolifera Draupner E, posta nel Mare del Nord al largo delle coste norvegesi che venne investita da una violenta tempesta il 1º gennaio 1995, nel giorno di Capodanno per l'appunto[2].

La piattaforma, inaugurata nell'estate del 1994, era stata dotata dalla società che la gestisce, la Statoil, di vari tipi di strumentazioni che ne rilevassero le condizioni e l'eventuale danneggiamento ad opera delle tempeste. Proprio uno di questi sensori, un laser puntato verso il basso, registrò intorno alle 15:04 UTC un'onda di 18,5 m di picco sul livello del mare in calma (still water level), con un'altezza massima tra cresta e gola dell'onda di 25,6 m, eventi eccezionali se si tiene conto che nel tratto di mare in cui si trova la piattaforma Draupner l'altezza d'onda significativa è di 12 m[3][4].

L'onda della Draupner non causò vittime, in quanto agli operai era stato dato avviso d'interruzione dei lavori a causa del mal tempo, e questi avevano trovato riparo nella vicina piattaforma Draupner S, attrezzata con dei moduli abitativi. La piattaforma mostrò solo danni marginali[5].

Picco dell'onda della Draupner pubblicata da Sverre Haver[3], Statoil

Note modifica

  1. ^ (EN) The Wave That Changed Science, su The Future Of Things, 3 marzo 2008. URL consultato il 26 settembre 2017.
  2. ^ (EN) What conditions led to the Draupner freak wave?, su ecmwf.int. URL consultato il 26 settembre 2017.
  3. ^ a b (EN) Sverre Haver, A Possible Freak Wave Event Measured at the Draupner Jacket January 1 1995 (PDF), su ifremer.fr. URL consultato il 26 settembre 2017.
  4. ^ (EN) Paul H. Taylor, THE SHAPE OF THE DRAUPNER WAVE OF 1ST JANUARY 1995 (PDF), su icms.org.uk. URL consultato il 26 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2007).
  5. ^ (EN) Proof: Monster Waves are real, su sciencenordic.com. URL consultato il 26 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2018).

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