Ortovero

comune italiano

Ortovero (Utuê in ligure[4]) è un comune italiano di 1 607 abitanti[1] della provincia di Savona in Liguria.

Ortovero
comune
Ortovero – Stemma
Ortovero – Bandiera
Ortovero – Veduta
Ortovero – Veduta
L'oratorio di San Giovanni Battista
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Liguria
Provincia Savona
Amministrazione
SindacoAndrea Delfino (Lega Nord) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Data di istituzione1861
Territorio
Coordinate44°03′11.94″N 8°05′15.1″E / 44.053317°N 8.087528°E44.053317; 8.087528 (Ortovero)
Altitudine63 m s.l.m.
Superficie9,66 km²
Abitanti1 607[1] (31-5-2022)
Densità166,36 ab./km²
FrazioniCampi, Pogli
Comuni confinantiAlbenga, Arnasco, Casanova Lerrone, Onzo, Vendone, Villanova d'Albenga
Altre informazioni
Cod. postale17037
Prefisso0182
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT009045
Cod. catastaleG144
TargaSV
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona C, 1 335 GG[3]
Nome abitantiortoveresi
Patronosan Silvestro
Giorno festivo31 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Ortovero
Ortovero
Ortovero – Mappa
Ortovero – Mappa
Posizione del comune di Ortovero nella provincia di Savona
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Il territorio di Ortovero è collocato nella zona più ampia della valle Arroscia, a ridosso della piana di Albenga. Il capoluogo è ubicato lungo la sponda destra dell'Arroscia, poco più a monte del torrente Lerrone. Le due frazioni di Campi e Pogli - che assieme al capoluogo comunale costituiscono una superficie territoriale di 9,66 km² - sorgono nella piana di fondovalle sulla riva sinistra del torrente Arroscia, alle pendici del monte Chiesa (255 m) e del monte Villa (340 m).

Una particolarità del territorio del luogo sono le cosiddette "argille di Ortovero", un tipo di terreno argilloso e sabbioso risalenti al Pliocene e che ben si presta alle varie coltivazioni agricole e vinicole.

Storia modifica

 
Ortovero - Municipio e scuole a inizio del XIX secolo


Potrebbe risalire al periodo romano[5] la fondazione di un primo centro rurale e agricolo che, stando ad alcuni rinvenimenti dell'epoca, parrebbe identificabile nell'attuale zona del Pozzo dove qualche secolo dopo fu edificata una fortificazione. Lo stesso toponimo di Ortovero deriverebbe dal latino hortus vetus[5] - "orto vecchio" - il cui nome riprenderebbe quei fondi agricoli coltivati che furono pienamente sfruttati pure in epoca longobarda[5].

Nel medioevo il borgo di Ortovero e il suo castello furono un importante caposaldo dei marchesi di Clavesana[5] contro il sempre più crescente potere del vicino Comune di Albenga. Tuttavia, già nel 1242[5] gli abitanti ortoveresi, secondo quanto scritto in un documento dell'epoca, tentarono un primo distacco dalla pressione dei marchesi organizzandosi in Universitas ed in Comunitas[5]. Un risultato, però, invano e che andò invece ad inasprire i rapporti e gli obblighi feudali da parte della comunità di Ortovero verso i signori[5].

Anche Albenga cercò di limitare un possibile dominio dei Clavesana nella piana albenganese erigendo, nel corso del 1288[5] e a monte di Ortovero, un nuovo borgo fortificato e in ottima posizione strategica lungo la strada della valle Arroscia: Polium[5], l'odierna frazione ortoverese di Pogli.

Il passaggio di proprietà del castello, del feudo e del territorio di Ortovero dai Clavesana al Comune di Albenga avvenne nel corso del 1341[5] e seguendone le sorti albenganesi - e parallelamente della Repubblica di Genova - fino alla dominazione napoleonica di fine XVIII secolo[5]. Dal 1349 è Vescovo di Albenga Giovanni dei marchesi di Ceva e consignore di Priero e Sale quando nacquero delle dispute sulle decime tra l'arciprete e la comunità di Ortovero, il vescovo Giovanni con atto del 10 settembre 1360 a rogito del notaio Antonio Ceva, le acquietò.[6]

Con la successiva dominazione francese venne istituita la municipalità di Ortovero (che inglobò anche la comunità di Pogli) che rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 fece parte del I cantone, con capoluogo Albenga, della Giurisdizione di Centa e dal 1803 centro principale del IV cantone della Centa nella Giurisdizione degli Ulivi. Annesso al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte.

Nel 1815 fu inglobato nella provincia di Albenga del Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel I mandamento di Albenga del circondario di Albenga facente parte della provincia di Genova; nel 1927 con la soppressione del circondario ingauno passò, per pochi mesi, nel circondario di Savona e, infine, sotto la neo costituita provincia di Savona.

Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana Ingauna e, con le nuove disposizioni della Legge Regionale nº 24 del 4 luglio 2008[7], fino al 2011 della Comunità montana Ponente Savonese.

Dal 2014 al 2024 ha fatto parte dell'Unione dei comuni della vite e dell'ulivo.

Simboli modifica

 
 
Stemma

«D'azzurro, al castello di rosso, merlato alla guelfa, fondato sulla campagna di verde, accompagnato in capo da una rosa di rosso, e ai lati da due grappoli d'uva, l'uno di nero e l'altro d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»

Gonfalone

«Drappo di bianco…[8]»

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con il decreto del presidente della Repubblica del 9 maggio 1997.[8][9]

In precedenza il comune utilizzava uno stemma concesso con D.P.R. del 30 agosto 1952 dove era rappresentato in campo verde un grappolo d'uva nera, accompagnato nel canton destro del capo da un castello di rosso, torricellato di un pezzo centrale. Il gonfalone era un drappo di verde.[9]

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
La chiesa parrocchiale di San Silvestro ad Ortovero

Architetture religiose modifica

  • Chiesa parrocchiale di San Silvestro al di fuori del centro storico di Ortovero. Risalente all'epoca medievale, è il frutto di successivi interventi strutturali attuati tra il XVII e il XVIII secolo. Restaurata nel XIX secolo, la chiesa presenta decorazioni databili al periodo romanico.
  • Oratorio di Santa Caterina d'Alessandria, attiguo alla parrocchiale di Ortovero. Sede dell'omonima confraternita dal 1417, l'attuale costruzione barocca è datata al Seicento. Oltre all'altare maggiore dello scultore Carlo Antonio Ripa, si conservano una tela raffigurante la Madonna col Bambino e santi, opera attribuita a Bernardo Reubado del 1636, due casse processionali ottocentesche di Santa Caterina e di San Leonardo da Porto Maurizio e crocifissi processionali.
  • Cappella dell'Annunziata nel capoluogo, edificata nel 1752.
  • Cappella di San Bernardo nella frazione di Campi, edificata nel 1612 e sede dell'omonima confraternita.
  • Oratorio di San Giovanni Battista nella località di Fasceo. Edificato su un poggio a ridosso del borgo di Ortovero, già sede del castello duecentesco dei marchesi di Clavesana. L'edificio è in stile barocco.
  • Chiesa parrocchiale di Santo Stefano nella frazione di Pogli. D'epoca medievale, fu rifatta nelle attuale forme a pianta ellittica nel corso dell'Ottocento. Al suo interno è custodito un polittico del 1537 raffigurante Santo Stefano e santi del pittore Pietro Guido da Ranzo.
  • Oratorio di Sant'Antonio Abate nella frazione di Pogli. Edificato nel XVI secolo e sede della locale confraternita, ha la particolarità di avere in facciata, oltre ad una statua del santo in una nicchia, una meridiana sulla parte destra.
  • Cappella dell'Immacolata nella frazione di Pogli. Eretta nella località di Marta nel Settecento, è a pianta circolare e in stile barocco.
  • Oratorio di San Bernardino nella località di Strà. Risalente al XV secolo e di forma ellittica, conserva un dipinto raffigurante l'Immacolata concezione con san Bernardino da Siena e, sullo sfondo, una veduta medievale di Albenga.

Architetture civili modifica

 
La casa natale di frate Ave Maria
  • Villa Rolandi Ricci nel centro storico di Ortovero. In stile genovese del XVII secolo, fu originariamente di proprietà dei marchesi di Clavesana e quindi dei marchesi genovesi Pallavicino dalla metà del Settecento; nel 1834 fu acquistata dal marchese Carlo Rolandi Ricci e ancora oggi è proprietà dei suoi discendenti. Tipica del grande giardino della villa è una pianta di magnolia, ritenuta una delle più alte del territorio ligure.
  • Casa natale di frate Ave Maria nella frazione di Pogli.

Architetture militari modifica

  • Castello di Ortovero. Sito in località Pozzo fu eretto nel XIII secolo dai Clavesana. Ad oggi esistono soltanto alcuni resti del castello, ruderi di una precedente torre e tracce di un villaggio abbandonato.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[10]

Etnie e minoranze straniere modifica

Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Ortovero sono 189[11], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[12]:

Geografia antropica modifica

Il territorio comunale, oltre al capoluogo, è costituito dalle due frazioni di Campi e Pogli per una superficie di 9,66 km²

Confina a nord con i comuni di Onzo, Vendone, Arnasco e Albenga, a sud con Casanova Lerrone e Villanova d'Albenga, ad ovest con Onzo e ad est con Albenga e Villanova d'Albenga.

Economia modifica

Basa principalmente la sua economia sull'attività agricola. Sul territorio vengono coltivati alberi da frutto, specie il pesco, si effettua la produzione di vini (Pigato e Vermentino) e la raccolta di funghi. Inoltre, si coltivavano le rose: ancora oggi è infatti si ricorda questa coltivazione con la tradizionale "Sagra delle rose" nella frazione di Pogli. La coltivazione delle zucche trombette ha sostituito da tempo quella delle rose.

Infrastrutture e trasporti modifica

 
La strada statale 453 della Valle Arroscia a Ortovero

Strade modifica

Il territorio di Ortovero è attraversato principalmente dalla strada statale 453 della Valle Arroscia che permette il collegamento stradale con Villanova d'Albenga, ad est, e Ranzo ad ovest. Ulteriore arteria provinciale del territorio comunale ortoverese è la SP 21 per Vendone.

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
6 giugno 1985 18 maggio 1990 Giacomo Gaggino Partito Socialista Italiano Sindaco
18 maggio 1990 24 aprile 1995 Sergio Bonifazio lista civica Sindaco
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Daniele Capello lista civica di centro Sindaco
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Osvaldo Geddo lista civica di centro-sinistra Sindaco
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Osvaldo Geddo lista civica Sindaco
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Mariagrazia Timo Progetto Ortovero
(lista civica)
Sindaco
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Andrea Delfino Lega Nord Sindaco
27 maggio 2019 in carica Andrea Delfino Lega Nord Sindaco

Note modifica

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  5. ^ a b c d e f g h i j k Fonte dal sito istituzionale del Comune di Ortovero-Storia, su comune.ortovero.sv.it. URL consultato il 25 giugno 2014.
  6. ^ Memorie storiche della città e marchesato di Ceva/Capo XVIII - Uomini illustri.
  7. ^ Legge Regionale nº 24 del 4 luglio 2008
  8. ^ a b Ortovero, su araldicacivica.it. URL consultato il 6 novembre 2011.
  9. ^ a b Ortovero, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 24 dicembre 2022.
  10. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  11. ^ Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2019, su demo.istat.it. URL consultato il 22 agosto 2021.
  12. ^ Dati superiori alle 20 unità

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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