Paolo Giordano I Orsini

primo duca di Bracciano e condottiero italiano (1541-1585)
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Paolo Giordano I Orsini (Bracciano, 1º gennaio 1541Salò, 13 novembre 1585) è stato un militare e nobile italiano, primo duca di Bracciano dal 9 ottobre 1560[2] sino alla morte.

Paolo Giordano I
Ritratto di Paolo Giordano I Orsini, autore anonimo, olio su tela, 1560 (Castello Orsini-Odescalchi)[1]
Duca di Bracciano
Stemma
Stemma
In carica9 ottobre 1560[2]
13 novembre 1585
Predecessoresé stesso come Signore di Bracciano
SuccessoreVirginio Orsini[2]
Signore di Bracciano
In carica1º gennaio 1541
9 ottobre 1560[2]
PredecessoreGirolamo Orsini
Successoresé stesso come Duca di Bracciano
Onorificenze Cavaliere dell'Ordine di San Michele[2] (7 marzo 1557[2])
Altri titoliComandante militare della Piazza di Campo de’ Fiori[2] (12 dicembre 1555[2])
Generale delle truppe pedestri[2] (2 ottobre 1556[2])
Governatore di Ascoli e Capo del Consiglio dei Cento e della Pace[2] (1560[2])
Governatore generale di Santa Romana Chiesa[2] (4 agosto 1566[2])
Generale dell'Infanteria Italiana nell’Armata della Lega Santa[2] (1571[2])
NascitaBracciano[2], 1º gennaio 1541[2]
MorteSalò[2], 13 novembre 1585 (44 anni)[2]
DinastiaOrsini
PadreGirolamo Orsini[2]
MadreFrancesca Sforza di Santa Fiora[2]
ConsortiIsabella de' Medici[2][3]
Vittoria Accoramboni[2]
Figlida Isabella:
Francesca Eleonora[2][3]
Virginio[2][3]
ReligioneCattolicesimo
Paolo Giordano I Orsini
Dettaglio raffigurante Paolo Giordano I Orsini nella "Sacra conversazione con i componenti della famiglia di Cosimo I rappresentati come Santi", opera di Giovanni Maria Butteri, 1575 (Villa Medici e Museo Storico della Caccia e del Territorio)[4]
NascitaBracciano, 1º gennaio 1541
MorteSalò, 13 novembre 1585
ReligioneCattolicesimo
Dati militari
Paese servito Stato Pontificio
Impero spagnolo
Bandiera della Repubblica di Venezia Repubblica di Venezia
Forza armata
ArmaMarina, Fanteria
SpecialitàCapitano di ventura
Anni di servizio15551580
GradoGenerale
Comandanti
Guerre
Campagne
Battaglie
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Il 28 gennaio 1556[2][3] sposò Isabella de' Medici,[2][3] figlia di Cosimo I de' Medici e di Eleonora di Toledo. L'improvvisa e misteriosa morte della celebre moglie diede origine alla "leggenda nera" di Casa Medici e su Paolo Giordano ricadde l'accusa di averla assassinata.[2][3]

Biografia modifica

Esponente della potente famiglia romana degli Orsini, nacque da Girolamo e Francesca Sforza di Santa Fiora. Era nipote di Felice della Rovere, figlia illegittima di papa Giulio II, di Gian Giordano Orsini, di Bosio Sforza e di Costanza Farnese, figlia illegittima di papa Paolo III. Dopo una condanna dello zio Francesco, i beni degli Orsini furono devoluti a Paolo Giordano.

Nel 1543 divenne Signore di San Gregorio (oggi San Gregorio da Sassola); ma data la sua età il feudo fu governato dal tutore, il cardinale Sforza, parente della madre.

Nel 1553, fu legato da un contratto di nozze con Isabella de' Medici, figlia del Granduca di Toscana Cosimo I, che sposò nel 1558. Nel 1560, il papa eresse a Ducato il feudo di Bracciano e tutto il suo tenimento, che comprendeva anche la Terra di San Gregorio. Il 16 ottobre 1566, oppresso da debiti, Paolo Giordano fu costretto a vendere il feudo di San Gregorio al cardinale Prospero Santacroce, per 25.000 scudi. La vendita fu ratificata nel 1567.

Alla morte di Cosimo I, venuta meno l'utilità di rimanere a risiedere a Firenze, l'Orsini decise di trasferirsi a Roma con la moglie Isabella, preparando il suo ritorno con importanti opere di restauro al palazzo romano di Monte Giordano e della rocca di Bracciano, andando a risiedere per i primi anni nel palazzo di Campo de' Fiori altra residenza romana degli Orsini.[5]

Militò come capitano alla battaglia di Lepanto, e fui tra i primi a rompere lo schieramento turco combattendo addirittura contro la galea del pascià. Visse per lo più a Roma, lontano dalla moglie, sebbene la facesse sorvegliare dal cugino Troilo Orsini, ma rimanendo sempre in contatto con lei come dimostrano le numerose lettere scambiate dagli sposi, corrispondenza continuata finché la moglie morì presso la propria famiglia nella Villa medicea di Cerreto Guidi.

Dell'improvvisa morte di Isabella, avvenuta appena sei giorni dopo l'omicidio, da parte del marito, di Leonora Alvarez, che di Isabella era al tempo stesso cugina, sorella adottiva e cognata, oltre che stretta amica, fu accusato Paolo Giordano, che avrebbe agito di concerto con un sicario, un cavaliere di Malta, per strangolare la moglie considerata infedele, e sarebbe poi stato coperto dal fratello di lei, Francesco[6][7]. Le due morti presentano una lunga lista di somiglianze, dal luogo, alla modalità, fino al comportamento di Francesco, e maggioranza degli storici considera veritiera la versione dell'omicidio per gelosia, motivato dalla credenza, da parte di Orsini, di una relazione fra Isabella e Troilo. Fa eccezione l'archivista Elisabetta Mori, che invece ipotizza che Isabella sia morta di malattia e che le voci di assassinio siano state diffuse ad arte dai nemici medicei[5][8].

A Roma divenne poi l'amante di Vittoria Accoramboni (donna bellissima e sposata a Francesco Peretti, nipote del futuro Sisto V), il cui marito sarebbe stato assassinato su suo incarico nel 1581. Dopo questo omicidio e specialmente dopo l'inattesa elezione nell'aprile 1585 a Papa del cardinale Peretti (zio del defunto marito di Veronica) che giurò vendetta contro il Duca accusato (senza prove certe) dello stesso omicidio, questo inseguito dalla giustizia pontificia, scappò nel nord Italia (Venezia prima, poi Abano e Salò) con l'amante, sposata segretamente. Si ammalò improvvisamente pochi mesi dopo - si dice che fu fatto avvelenare per evitare una difficile estradizione (il Duca era anche patrizio veneto) o un processo senza prove- e morì il 13 novembre del 1585 ospite nel palazzo di Sforza Pallavicino,[9] dopo aver fatto testamento e nominato Vittoria sua erede universale. Per questo motivo, nel dicembre dello stesso anno l'Accoramboni venne assassinata dai sicari di Ludovico Orsini di Monterotondo, che si era fatto protettore degli interessi del nipote Virginio Orsini, figlio di Paolo Giordano e della sua prima moglie Isabella. Ludovico venne arrestato, mentre si trovava in cura ai bagni termali, e giustiziato dalle autorità della Repubblica insieme con i due sicari.

Le sue sanguinose vicende hanno ispirato poeti e scrittori e acceso la fantasia popolare che spesso ha dato origine a leggende legati ai fantasmi suoi e di Isabella, che sia aggirano tra la Toscana e Bracciano. Alla vicenda furono dedicate numerose opere letterarie, fra cui il dramma Il diavolo bianco (o Vittoria Corombona) di John Webster.

Discendenza modifica

Dopo almeno cinque aborti spontanei avvenuti fra il 1559 e il 1570, Paolo Giordano e Isabella ebbero due figli:

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Gentile Virginio Orsini[10][13] Napoleone Orsini[10]  
 
Francesca Orsini di Monterotondo[10]  
Gian Giordano Orsini[10][13]  
Isabella Orsini di Salerno[10][13] Raimondo Orsini di Salerno[10]  
 
Eleonora d’Aragona[10]  
Girolamo Orsini[14][15]  
Papa Giulio II[16][11] Raffaello Della Rovere[11]  
 
Teodora Manirola[11]  
Felice Della Rovere[16]  
Lucrezia Normanni[16]  
 
 
Paolo Giordano I Orsini  
Federico Sforza di Santa Fiora[15] Guido Sforza di Santa Fiora  
 
Francesca Farnese  
Bosio II Sforza di Santa Fiora[15]  
Bartolomea Orsini di Pitigliano[15] Niccolò Orsini  
 
Elena Conti  
Francesca Sforza di Santa Fiora[14][15]  
Papa Paolo III[14][15][12] Pier Luigi Farnese[12]  
 
Giovannella Caetani di Sermoneta[12]  
Costanza Farnese[14][15]  
Silvia Ruffini[14]  
 
 
 

Onorificenze modifica

Note modifica

  1. ^ Il Castello di Bracciano, tra Orsini ed Odescalchi, in svirgolettate.blogspot.com. URL consultato il 12 giugno 2019.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad Elisabetta Mori, ORSINI, Paolo Giordano, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 12 giugno 2019.
  3. ^ a b c d e f Elisabetta Mori, MEDICI, Isabella de’, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 4 gennaio 2019.
  4. ^ "Isabella ritorna in Villa" con il dipinto di Giovanni Maria Butteri “Sacra conversazione con i componenti della famiglia di Cosimo I rappresentati come Santi”, in MiBAC. URL consultato il 12 giugno 2019.
  5. ^ a b Lettere tra Paolo Giordano Orsini e Isabella de’ Medici (1556-1576), a cura di Elisabetta Mori
  6. ^ Caroline Murphy, Murder of a Medici princess, Oxford Univ. Press, 2008, ISBN 978-0-19-531439-7.
  7. ^ Caroline Murphy, Isabella de'Medici: the glorious life and tragic end of a Renaissance princess, 1. pbk. ed, Faber, 2009, ISBN 978-0-571-23031-0.
  8. ^ Elisabetta Mori, L'onore perduto di Isabella de' Medici, collana Collezione storica, 1. ed, Garzanti, 2011, ISBN 978-88-11-74119-0.
  9. ^ Barbarano di Salò, su enciclopediabresciana.it. URL consultato il 25 maggio 2021.
  10. ^ a b c d e f g Stefania Camilli, ORSINI D'ARAGONA, Gentil Virginio, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 6 gennaio 2019.
  11. ^ a b c Alessandro Pastore, GIULIO II, papa, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 6 gennaio 2019.
  12. ^ a b c Gigliola Fragnito, PAOLO III, papa, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 6 gennaio 2019.
  13. ^ a b c Orsini, Gian Giordano, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 6 gennaio 2019.
  14. ^ a b c d e Roberto Zapperi, FARNESE, Costanza, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 6 gennaio 2019.
  15. ^ a b c d e f g Giampiero Brunelli, SFORZA, Bosio II, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 6 gennaio 2019.
  16. ^ a b c Marina Frettoni, DELLA ROVERE, Felice, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 6 gennaio 2019.

Bibliografia modifica

  • F. Sansovino, L'istoria di Casa Orsina, Venezia, B & F. Stagnini, 1565.
  • V. Celletti, Gli Orsini di Bracciano: glorie, tragedie e fastosità della casa patrizia più interessante della Roma dei secoli XV, XVI, e XVII, Roma 1963.
  • B.Furlotti, A Renaissance Baron and his Possessions. Paolo Giordano I Orsini, Duke of Bracciano (1541-1585), Brepols, Turnhout 2012.
  • Barbara Furlotti, A Renaissance Baron and his Possessions. Paolo Giordano I Orsini, Duke of Bracciano (1541-1585), Brepols, Turnhout 2012.
  • E. Mori, Paolo Giordano Orsini, voce in Dizionario Biografico Treccani, volume 79 - 2013 http://www.treccani.it/enciclopedia/paolo-giordano-orsini_res-ac068daf-373d-11e3-97d5-00027104 2e8d9_
  • E. Mori, L’onore perduto del duca di Bracciano. Dalle lettere di P.G. O. e Isabella de’ Medici, in "Dimensioni e problemi della ricerca storica", II (2004), pp. 135–174.
  • E. Mori, L’onore perduto di Isabella de’ Medici, Milano, Garzanti, 2011
  • F.L. Sigismondi, Lo Stato degli Orsini. Statuti e diritto proprio nel ducato di Bracciano, Roma 2003.
  • Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Orsini di Roma, 1835.ISBN inesistente.

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Collegamenti esterni modifica

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