Papamobile

autoveicolo volto alla mobilità del Papa

Papamobile è la denominazione corrente con la quale vengono indicati gli speciali autoveicoli appositamente realizzati per la mobilità del papa. Tutte le vetture utilizzate dal papa hanno attualmente la targa SCV 1 (Stato della Città del Vaticano - veicolo numero 1).[1]

La Fiat 1107 Nuova Campagnola è stata utilizzata soprattutto in piazza San Pietro, fino al pontificato di Papa Benedetto XVI.
Papa Benedetto XVI a bordo della FIAT 1107 Nuova Campagnola, probabilmente la più famosa papamobile, nel 2007

Spesso la denominazione papamobile viene utilizzata in riferimento a tutte le vetture papali, ma, ad essere più corretti, essa si riferisce solo alle vetture bianche utilizzate dal papa durante occasioni ufficiali[2]; risultano pertanto escluse da questa dicitura le vetture donate ai pontefici, ma di cui non si servono concretamente, e le berline di rappresentanza. In questa voce sono trattate tutte queste tipologie di veicolo, ma vengono utilizzate diciture distinte.

Storia modifica

«Papamobile è una definizione modesta. Se invece dici Autovehiculum Pontificium non suona meglio?»

Il contesto storico modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Questione romana.

Negli anni in cui l'automobile iniziava a diffondersi, era nel suo vivo la questione romana, che vedeva i papi a partire da Pio IX in conflitto con lo Stato Italiano a seguito della presa di Roma, avvenuta nel 1870. Fino ai Patti lateranensi, che sancirono il reciproco riconoscimento tra il Regno d'Italia e la Santa Sede, con la nascita dello Stato della Città del Vaticano, i papi restarono prigionieri volontari all'interno delle mura vaticane. Pertanto, non sussisteva alcuna necessità di utilizzo del nuovo mezzo di locomozione da parte dei pontefici, che si spostavano nei giardini a bordo di tradizionali carrozze.

Il papa adotta l'automobile modifica

 
Cortile di San Damaso in Vaticano, settembre 1926. Pio XI sale a bordo della Bianchi Tipo 20, appena ricevuta in dono.

La prima vettura del papa risale al 1909 ed era una Itala 20/30, regalata a Pio X dall'arcivescovo di New York. Il pontefice, tuttavia, non se ne servì mai per i propri spostamenti, avverso com'era all'utilizzo degli autoveicoli a motore. Neppure Benedetto XV si servì mai di automobili.[4]

Perché un papa utilizzasse il nuovo mezzo di locomozione fu necessario attendere l'ascesa al soglio pontificio di Pio XI, più sensibile alle nuove tecnologie. La sua prima vettura fu una Bianchi Tipo 15 che gli fu donata dall'Associazione delle Donne Cattoliche dell'Arcidiocesi di Milano nel 1925. A questa seguì una Tipo 20 regalata nel 1926 al pontefice direttamente dalla Bianchi. A queste due vetture ne succedettero diverse altre, in una vera e propria gara fra le case automobilistiche per aggiudicarsi il ruolo di fornitore pontificio di autoveicoli, cui il primo fu la Mercedes-Benz: la prima vettura papale della casa tedesca fu una 460 Nürburg limousine a passo lungo, prima di una lunga serie di Mercedes papali, che perdura ancora oggi (vedi Le papamobili attualmente in servizio). La vettura, a differenza di tutte le altre, che furono dei doni al pontefice, venne acquistata, sintomo del prestigio riconosciuto alla casa della stella a tre punte. La preferita di Pio XI, tuttavia, non era una Mercedes, ma una Graham-Paige 837: il papa, infatti, scelse proprio quest'auto per recarsi a celebrare la messa nella Basilica di San Giovanni in Laterano, un atto simbolico che rompeva la prigionia volontaria dei pontefici all'interno del Vaticano.

Dal 31 gennaio 1930, quando venne promulgato il Regolamento per la circolazione degli autoveicoli che istituiva il Registro veicoli vaticano, le auto dei pontefici vennero dotate di targhe: fino a quel momento, infatti, quasi tutte non ne erano provviste; si sa con certezza, però, che la Bianchi Tipo 15 era immatricolata con la targa diplomatica italiana CD 404. Le targhe riservate alle vetture dei pontefici (il cosiddetto Garage pontificio dell'Autoparco Vaticano) andavano dalla SCV 2 alla SCV 9, mentre la SCV 1 veniva applicata loro solo nel momento in cui il papa doveva servirsene. Questa pratica, col tempo, è andata perduta e le berline pontificie hanno iniziato a portare stabilmente la targa SCV 1. Diversamente sarebbe andata con la nascita della papamobile.[3][4][5][6]

La papamobile sostituisce la sedia gestatoria modifica

 
Papa Paolo VI sulla Toyota Land Cruiser, targata SCV 2, utilizzata anche da Giovanni Paolo II.

Paolo VI iniziò, specie nel corso dei suoi viaggi internazionali, a non servirsi esclusivamente della tradizionale berlina di rappresentanza: spesso, infatti, si spostava a bordo di fuoristrada scoperti e autocarri, che permettevano una maggiore visibilità della sua persona da parte dei fedeli. Inoltre, a partire dal 1975, in alcune occasioni si mostrò in piazza San Pietro a bordo di una Toyota Land Cruiser[7], utilizzata per la prima volta in occasione delle celebrazioni per il Giubileo[8]. Per le grandi liturgie, invece, rimaneva in uso l'antica sedia gestatoria, sebbene privata del suo tradizionale seguito. Giovanni Paolo I era intenzionato ad abolire del tutto l'utilizzo della lettiga papale: avendo però riscontrato (al pari del predecessore) il problema della propria visibilità da parte dei fedeli, fu costretto a reintrodurla. Il suo successore Giovanni Paolo II scelse invece di andare fino in fondo nella dismissione della sedia gestatoria in favore dell'automobile, presto ribattezzata papamobile (termine tuttavia non gradito a papa Wojtyła, che lo considerava poco decoroso[2]): la prima auto a svolgere questo ruolo fu proprio la Land Cruiser di papa Montini, che era stata targata SCV 2, riprendendo l'uso di assegnare alle vetture papali le targhe con numeri dal 2 al 9, quasi a sottolineare una diversa dignità della papamobile rispetto alla berlina di rappresentanza, che invece ormai portava stabilmente la targa numero 1[6].
Alla Toyota si affiancò, a partire dal 1980, una FIAT 1107 Nuova Campagnola, targata SCV 3 (vedi sezione dedicata).
Nei viaggi internazionali del papa, invece, si instaurò l'usanza che fosse il Paese ospitante a fornire un veicolo al pontefice. In queste occasioni il ruolo di papamobile è stato spesso ricoperto da autobus e autocarri modificati per l'occasione.

La papamobile dopo l'attentato a Giovanni Paolo II modifica

 
La papamobile Mercedes-Benz 230 G, targata SCV 7, utilizzata da Giovanni Paolo II.

La storia della papamobile era però destinata a cambiare in seguito all'attentato a Giovanni Paolo II del 13 maggio 1981; in quell'occasione il papa si trovava a bordo della Campagnola. Questo evento tragico mise in evidenza l'inadeguatezza delle misure di sicurezza adottate per proteggere il papa, imponendo una revisione del concetto di papamobile: per le uscite fuori dal Vaticano, ove non fosse possibile regolare l'afflusso dei pellegrini e perquisirli con i metal detector, il papa ha iniziato a servirsi stabilmente di una vettura blindata, con una cabina posteriore realizzata in vetro antiproiettile. Su questo modello sono state allestite diverse vetture nel corso degli anni. In particolare, in questo periodo le papamobili "ufficiali" per le uscite fuori dal Vaticano sono state una Mercedes-Benz 230 G e una Land Rover 110[7]. Nel corso dei viaggi internazionali queste vetture sono state spesso rimpiazzate da veicoli allestiti appositamente dai paesi ospitanti (vedi sezione dedicata).
Per gli eventi in piazza San Pietro, essendo stato introdotto il prefiltraggio del pubblico e l'uso dei metal detector, non era necessaria la blindatura, per cui il papa ha continuato a servirsi della Fiat Campagnola.
Nel 2002 la Mercedes 230 G e la Land Rover 110 sono state sostituite da una Mercedes-Benz ML 430 realizzata per Mercedes-Benz dalla carrozzeria torinese Stola e in servizio fino al 2012[9].

Le berline pontificie nel pontificato di papa Francesco modifica

 
Papa Francesco in papamobile durante il viaggio apostolico in Corea del Sud nel 2014

Con l'avvento di Benedetto XVI non ci sono stati significativi cambiamenti nei garage vaticani. Non così è stato con il successore, papa Francesco. Sin dai primissimi giorni il nuovo papa ha manifestato la volontà di non servirsi delle tradizionali berline di rappresentanza, sostituite, in un primo momento, da una Volkswagen Phaeton di serie (ovvero senza emblemi né trono papale)[10]. Anche la berlina Volkswagen, tuttavia, è stata presto sostituita da una ben più modesta Ford Focus seconda serie[11][12]. Il 7 settembre 2013 un presbitero veronese, don Renzo Zocca, ha regalato al papa una Renault 4 del 1984 targata VR779684.[13] Attualmente, per i suoi spostamenti in Italia e all'estero in cui non è previsto il contatto con i fedeli, papa Francesco utilizza una Fiat 500L bianca.

Inoltre papa Francesco decise fin da subito di non utilizzare la vettura blindata per i suoi viaggi internazionali, sostituendola con semplici vetture scoperte simili a quella utilizzata in piazza San Pietro.

Le papamobili attualmente in servizio modifica

Oggi il papa si serve principalmente di due papamobili:

  • Mercedes-Benz G 500 torpedo, entrata in servizio il 14 novembre 2007[14], utilizzata soprattutto per gli eventi in piazza San Pietro (dotata di copertura in vetro per il papa, applicabile all'occorrenza).
  • Mercedes-Benz M 500 4matic blindata, con carta di circolazione blu numero 6.224, entrata in servizio l'8 dicembre 2012[15], destinata agli spostamenti fuori dal Vaticano ma ad oggi mai utilizzata da papa Francesco.
     
    La targa delle auto del papa: SCV 1.

A partire dal giugno del 2002 la pratica di assegnare alle papamobili le targhe dalla SCV 2 alla SCV 9 è cessata, secondo il principio che qualsiasi auto utilizzata dal papa debba avere come numero di targa la sigla SCV 1. La prima papamobile ad essere immatricolata con questa targa è stata la Mercedes-Benz ML 430, entrata in servizio proprio nel giugno 2002. Nel caso in cui il papa debba servirsi di una vettura che non fa parte del parco veicoli vaticano, a questa viene applicata una coppia di targhe SCV 1 che sono depositate presso gli uffici di motorizzazione del Vaticano per essere utilizzate qualora si presentasse questa evenienza.[16] Normalmente per le grandi occasioni pubbliche il protocollo prevede l'utilizzo della papamobile blindata ufficiale. Questa viene imbarcata su aerei cargo o su appositi camion per essere trasportata prima dell'arrivo del papa sul luogo della visita. Esistono tuttavia delle altre papamobili utilizzate durante le visite oltremare che rimangono nel paese ospitante per essere riutilizzate in vista di future visite. Ogni veicolo prima di essere utilizzato dal papa viene sempre regolarmente ispezionato da un reparto speciale delle Guardie Svizzere.

Le altre vetture del Vaticano modifica

Alle vetture già citate si aggiungono altri veicoli donati al pontefice, dei quali può servirsi in contesti non ufficiali:

Vetture del passato modifica

 
La Graham-Paige 837 di Pio XI esposta al Padiglione delle Carrozze.

Di seguito un elenco di alcune vetture utilizzate dai pontefici nel passato (in corsivo le berline di rappresentanza, in grassetto le papamobili e berline "ufficiali", di proprietà della Santa Sede):

 
La Mercedes-Benz 300 SEL landaulet utilizzata da Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II.
 
La papamobile utilizzata da Giovanni Paolo II durante il suo primo viaggio apostolico in Polonia del 1979, realizzata sulla base di un FSC Star 660.
 
La SEAT Panda della visita in Spagna del 1982.
 
Papa Benedetto XVI a bordo della Lancia Giubileo durante la sua visita al Quirinale
 
Chevrolet Colorado utilizzato durante la visita in Ecuador nel 2015.

La Fiat 1107 Nuova Campagnola modifica

 
Giovanni Paolo II a bordo della Campagnola il 28 settembre 2004.

Merita un posto di rilievo fra le papamobili la FIAT 1107 Nuova Campagnola torpedo donata a Giovanni Paolo II dai dirigenti e dai lavoratori della FIAT il 13 aprile 1980, in occasione della visita del papa a Torino. La vettura, prelevata dalla catena di montaggio, fu allestita in appena una settimana e spedita in Vaticano. Qui venne sottoposta ad ulteriori modifiche, di minore entità rispetto a quelle effettuate a Torino, e il 12 maggio 1980 fu immatricolata nei registri vaticani con la targa SCV 3. Venne utilizzata soprattutto per le celebrazioni e udienze generali in piazza San Pietro, affiancando in principio la Toyota Land Cruiser SCV 2 di Paolo VI, per poi sostituirla definitivamente. Giovanni Paolo II, come si è detto, si trovava proprio a bordo della Campagnola quando subì l'attentato del 13 maggio 1981. La vettura, per volere del papa, rimase in servizio anche in seguito a questo evento, nonostante il parere contrario dei responsabili della sua sicurezza, in quanto consentiva un maggiore contatto con i fedeli. Nell'estate del 2004 la Campagnola fu ritargata: le targhe SCV 3 lasciarono il posto alle nuove targhe SCV 1, sul modello di quelle della berlina di rappresentanza. L'ultima apparizione pubblica della fuoristrada FIAT, durante il pontificato di Benedetto XVI, avvenne nel corso dell'udienza generale del 7 novembre 2007. In seguito a questa data la vettura è rimasta nei locali dell'autoparco vaticano fino al 2012: a partire dal 16 ottobre di quell'anno, infatti, è esposta all'interno del Padiglione delle Carrozze, nei Musei Vaticani[5].

Nel 2013 un'altra 1107 Nuova Campagnola ha prestato servizio come papamobile: si trattava di una vettura di serie, di colore beige, targata MI 08126E, di proprietà di un milanese residente a Lampedusa e da questi prestata per essere utilizzata in occasione della visita di papa Francesco nell'isola.
[14]

Le vetture dismesse modifica

Le papamobili e berline ufficiali, una volta dismesse, se non sono donate ad altri musei, vengono esposte nel Padiglione delle Carrozze, all'interno dei Musei Vaticani[5]. Per quanto riguarda le vetture Mercedes-Benz, che sono sempre fornite in due esemplari identici, al termine del servizio un esemplare viene destinato al museo della casa, in base ad un accordo con la Santa Sede[9].

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ Daniel Stone, A Peek Inside the Popemobile, in Newsweek, 14 aprile 2008. URL consultato il 21 settembre 2010.
  2. ^ a b Marcello Gallina, Renault Kangoo ZE (set 2012), su targhevaticane.it. URL consultato il 26 aprile 2014.
  3. ^ a b c Pawel Pitera, Discovering the Vatican: episodio 7, L'auto bianca, TVP.
  4. ^ a b c Marcello Gallina, Quali targhe tra 1900 e 1930?, su targhevaticane.it. URL consultato il 26 aprile 2014.
  5. ^ a b c Il Padiglione delle Carrozze, su mv.vatican.va, Musei vaticani, 16 ottobre 2012. URL consultato il 26 aprile 2014.
  6. ^ a b c Guglielmo Evangelista, Le targhe e i veicoli della Città del Vaticano (PDF), su targheitaliane.it. URL consultato il 26 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  7. ^ a b Tiziana Andorno, Papamobile: La Fiat Campagnola del 1981, su autoruote4x4.com, 11 febbraio 2013. URL consultato il 26 aprile 2014.
  8. ^ A sua immagine, Rai 1, 31 agosto 2013, a 0 h 14 min 54 s, http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-3e67d90d-9bff-4127-8704-b4908efdf724.html. URL consultato il 26 aprile 2014.
  9. ^ a b Una nuova papamobile Mercedes per Benedetto XVI, su news.va, 7 dicembre 2012. URL consultato il 26 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2014).
  10. ^ a b Papa Francesco sceglie una Volkswagen Phaeton per muoversi in sicurezza, su tuttomotoriweb.com, 15 marzo 2013. URL consultato il 25 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2013).
  11. ^ Papa Francesco, richiamo all’austerity: “Basta auto di lusso per la Chiesa”, in Il Fatto Quotidiano, 6 luglio 2013. URL consultato il 26 aprile 2016.
  12. ^   Niente auto di lusso: Papa Francesco sale su una Focus. URL consultato il 26 aprile 2014 L'immagine è stata tratta da: news.you-ng.it
  13. ^ Francesco Anfossi, La Renault 4 del Papa: 300 mila chilometri di carità, in Famiglia Cristiana, 8 settembre 2013. URL consultato il 26 aprile 2014.
  14. ^ a b Marcello Gallina, Campagnola Fiat 1980, su targhevaticane.it. URL consultato il 25 aprile 2013.
  15. ^ La nuova papamobile di Benedetto XVI, su news.va, 15 dicembre 2012. URL consultato il 26 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2014).
  16. ^ a b c d e f g Marcello Gallina, SCV1 a marzo 2013, su targhevaticane.it. URL consultato il 25 aprile 2013.
  17. ^ Presentate le due auto della Renault al 100% elettriche, su news.va, 6-7 settembre 2012. URL consultato il 26 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2014).
  18. ^ Un Ape Calessino e il suv DR5 per papa Benedetto XVI, su omniauto.it, 26 giugno 2008. URL consultato il 26 aprile 2014.
  19. ^ The new ‘Popemobile’ is an electric Opel Ampera-e, su driveev.net, 2 giugno 2017. URL consultato il 2 giugno 2017.
  20. ^ La prima "papamobile", in La Manovella, luglio 2007.
  21. ^ A sua immagine, Rai 1, 31 agosto 2013, a 0 h 6 min 46 s, http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-3e67d90d-9bff-4127-8704-b4908efdf724.html. URL consultato il 26 aprile 2014.
  22. ^ Lechler restaura la storica Citroen Lictoria Sex di Papa Pio XI, su lechler.eu, 16 maggio 2008. URL consultato il 25 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2013).
  23. ^ A sua immagine, Rai 1, 31 agosto 2013, a 0 h 7 min 35 s, http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-3e67d90d-9bff-4127-8704-b4908efdf724.html. URL consultato il 1º settembre 2013.
  24. ^ Fabio Sciarra, Pebble Beach 2011: all'asta una Lincoln usata da Papa Paolo VI e dagli astronauti del programma Apollo, su autoblog.it, 12 agosto 2011. URL consultato il 26 aprile 2014.
  25. ^ (EN) 1980 Mercedes-Benz 230 G popemobile, su museum-mercedes-benz.com, Mercedes-Benz. URL consultato il 28 aprile 2013.
  26. ^ https://www.museoalfaromeo.com/it-it/news/Pages/EventArchive/Backstage.aspx
  27. ^ (FR) Renault Espace Papamobile 1986 (2/5), su flickr.com, Flickr. URL consultato il 26 aprile 2014.
  28. ^ TG3: Giovanni Paolo II, un Papa in Ferrari, Rai 3, 4 giugno 1988. URL consultato il 26 aprile 2014.
  29. ^ Giovanni Minoli, La storia siamo noi: Mio padre, Enzo Ferrari, RAI. URL consultato il 26 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2014).
  30. ^ Foto
  31. ^ Lancia "Giubileo" - Un'auto per il Papa, su quattroruote.it, Quattroruote, 1º gennaio 2000. URL consultato il 26 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2013).
  32. ^ A sua immagine, Rai 1, 31 agosto 2013, a 0 h 16 min 10 s, http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-3e67d90d-9bff-4127-8704-b4908efdf724.html. URL consultato il 26 aprile 2014.
  33. ^ Papa: papa-mobile elettrica per Benedetto XVI, primo test in Piazza San Marco (2), in Libero, 4 maggio 2011. URL consultato il 26 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2014).
  34. ^ Alvise-Marco Seno, A papa Benedetto XVI in dono una Volkswagen Phaeton 6.0, su autoblog.it, 18 ottobre 2006. URL consultato il 26 aprile 2014.
  35. ^ A Lampedusa cresce l'attesta per l'arrivo di papa Francesco, in Corriere della Sera, luglio 2013. URL consultato il 26 aprile 2014.
  36. ^ Papa Francesco: il viaggio sulla Fiat Idea in video, su autoblog.it, 23 luglio 2013. URL consultato il 26 aprile 2014.
  37. ^ Wall Street Journal: papa Francesco, mitico sponsor per Fiat Idea, in Europa, 25 luglio 2013. URL consultato il 26 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2014).
  38. ^ (EN) Ben Wojdyla, The Evolution Of The Popemobile, su jalopnik.com, 26 settembre 2008. URL consultato il 26 aprile 2014.
  39. ^ (EN) The best ever Popemobiles, su cars.uk.msn.com, MSN Cars, 14 marzo 2013. URL consultato il 26 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2014).
  40. ^ Marcello Gallina, 3 auto di Giovanni XXIII, su targhevaticane.it. URL consultato il 26 aprile 2014.

Bibliografia modifica

  • Maliù Varano, Le Auto Dei Papi: Settant'anni Di Automobilismo Vaticano, a cura di Valerio Moretti, Edizioni di autocritica, 1981, pp. 213, ISBN 978-88-211-8912-8.
  • Flavia Benvenuto Strumendo, Le auto dei Papi raccontano, Editore Euro'92, 1997, pp. 82.
  • Marcello Gallina, Carlo Bellini, Le Targhe della Città del Vaticano, LIberodiscrivere edizioni, 14 febbraio 2012, pp. 172, ISBN 978-88-7388-320-3.
  • Aldo Maria Valli, Piccolo mondo vaticano. La vita quotidiana nella città del papa, 4ª ed., Laterza, 2012, pp. 202, ISBN 978-88-420-9836-2.

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