Philippe Coumel

medico francese

Philippe Coumel (Lione, 3 giugno 1935Parigi, 18 marzo 2004[1]) è stato un medico francese.

Biografia modifica

Philippe Coumel è vissuto a Parigi; ha avuto tre figli; è stato uno dei più famosi cardiologi della storia[2].

 
Parigi: l'Hôpital Lariboisière

Ha lavorato per tutta la sua vita professionale nell'Unità di Aritmologia del Dipartimento di Cardiologia dell'Hôpital Lariboisière di Parigi, del quale divenne direttore dopo Ives Bouverain e Robert Slama[3]. È considerato uno dei padri fondatori della moderna aritmologia[4].

Fin dagli anni '60 studiò i meccanismi elettrofisiologici delle aritmie per mezzo della registrazione endocavitaria e della stimolazione cardiaca programmata. Egli ne introdusse la tecnica simultaneamente, ma in modo indipendente, rispetto ai ricercatori di Amsterdam, guidati da Dirk Durrer[5][6].

Molti sono i suoi contributi all'aritmologia.

La scoperta del ruolo del blocco di branca nella localizzazione anatomica del fascio accessorio di Kent durante tachicardia reciprocante atrioventricolare (prolungamento del tempo di conduzione ventricolo-atriale della tachicardia durante blocco di branca ipsilaterale alla sede della via accessoria)[7].

Gli studi sugli effetti della componente vagale nella fibrillazione atriale “isolata” (cioè senza apparente cardiopatia strutturale sottostante): "fibrillazione atriale di origine vagale"[8].

La descrizione della tachicardia reciprocante atrioventricolare da via anomala retrograda decrementale, che prese l'eponimo di Tachicardia di Coumel[9].

Insieme a Michel Mirowski eseguì il primo impianto di defibrillatore antitachicardico in Europa[10].

L'intuizione del meccanismo della tachicardia ventricolare catecolaminergica e della – controversa - torsade de pointes ad accoppiamento breve in pazienti con normale QT (Leenhardt syndrome)[11][12].

Egli ha introdotto il concetto dei tre fattori determinanti dell'aritmogenesi (cosiddetto “triangolo di Coumel”): 1) substrato, 2) trigger e 3) fattori modulanti. Nel corso degli anni aveva notato che la tecnica di stimolazione elettrica programmata non era sufficiente a spiegare il meccanismo delle aritmie, così la affiancò alla ricerca condotta con altre tecniche come la registrazione Holter. Coumel affermava che: “Ci sono almeno tre componenti principali per la produzione d una aritmia clinica, il substrato aritmogenico, il fattore trigger e i fattori modulatori dei quali il più comune è il sistema nervoso autonomo. Il ruolo del sistema nervoso autonomo è valutato in maniera migliore con i dati provvisti dalle registrazioni Holter, una vera indagine elettrofisiologia, piuttosto che un semplice strumento per sorprendere le aritmie spontanee”[13][14].

Coumel ha intuito l'importanza degli effetti della fase di ripolarizzazione elettrica nella genesi delle aritmie (dispersione della ripolarizzazione): gli aspetti da lui chiamati dinamici dell'intervallo QT furono uno degli ultimi campi dell'aritmologia cui si è interessato[15]. Egli suggeriva, dopo l'impetuoso sviluppo dello studio elettrofisiologico endocavitario negli anni '70 e '80, la fondazione di una “Elettrofisiologia non invasiva”, che doveva basarsi sulle registrazioni dell'elettrocardiogramma di superficie, obbligatoriamente analizzato con tecniche computerizzate e interpretato alla luce della conoscenza dei meccanismi delle aritmie, già acquisiti con le tecniche invasive. Questo metodo induttivo-deduttivo veniva considerato da lui il futuro della diagnostica aritmologica. Nel 1998 scriveva: “Pensiamo che il futuro dell'elettrofisiologia clinica poggia sull'ECG, a condizione che lo usiamo in modo appropriato. Dobbiamo fondere insieme le metodiche computerizzate ora disponibili e la nostra migliore conoscenza dell'elettrofisiologia per sviluppare una elettrofisiologia non invasiva”

Coumel è stato autore di circa 400 pubblicazioni e 200 capitoli di trattati.

Nel 1997 ha ricevuto il “Pioneer in Electrophysiology Award” da parte della North American Society of Pacing and Electrophysiology (NASPE)[16], come riconoscimento alla carriera.

Note modifica

  1. ^ (FR) Coumel Philippe, su deces.matchid.io. URL consultato il 4 luglio 2021.
  2. ^ Berndt Luderitz, p. 123.
  3. ^ Bodegas A., Philippe Coumel (1935-2004), in Rev Esp Cardiol, 57(11), 2004, p. 1128.
  4. ^ Farré J. e Wellens H.J., Obituary to: Philippe Coumel. A founding father of modern arrhythmology, in European Heart Journal, n. 25, 2004, pp. 1083-1084.
  5. ^ Coumel P. et al., Tachycardie permanente par rythme re´ciproque, in Arch Mal Coeur Vaiss, n. 60, 1967, pp. 1830-64.
  6. ^ Wellens H.J., The 1997 Gruntzig Lecture. 1967–1997: Thirty years of cardiac arrhythmias, in European Heart Journal, n. 19, 1998, pp. 084-989.
  7. ^ Coumel P. e Attuel P., Reciprocating tachycardia in overt and latent preexcitation. Influence of functional bundle branch block on the rate of the tachycardia, in Eur J Cardiol, n. 1, 1974, pp. 423-36.
  8. ^ Coumel P., Attuel P., Lavallee J, Flammang D, Leclercq J.F. e Slama R., The atrial arrhythmia syndrome of vagal origin, in Arch Mal Coeur Vaiss, n. 71, 1978, pp. 645-56.
  9. ^ Coumel P. et al., Les tachycardies jonctionnelles paroxystiques. Evaluation du point de junction inférieur du circuit de rentrée. Demembrement des rythmes recyproques intranodeaux, in Arch Mal Coeur Vaiss, n. 68, 1975, pp. 1255-68.
  10. ^ Coumel P., Leclercq J.F. e Slama R., The potential role of the implantable defibrillator in malignant ventricular arrhythmias, in Pacing Clin Electrophysiol, n. 7, 1984, pp. 1137-9.
  11. ^ Leenhardt A et al., Catecholaminergic polymorphic ventricular tachycardia in children. A 7-year follow-up of 21 patients, in Circulation, n. 91, 1995, pp. 1512-9.
  12. ^ Leenhardt A. et al., Short-coupled variant of torsade de pointes. A new electrocardiographic entity in the spectrum of idiopathic ventricular tachyarrhythmias, in Circulation, n. 89, 1994, pp. 206-15.
  13. ^ traduzione dell’autore della voce su it.wikipedia
  14. ^ Coumel P., Cardiac arrhythmias and the autonomic nervous system, in J Cardiovasc Electrophysiol, n. 4, 1993, pp. 338-55.
  15. ^ Coumel P. et al., Dispersion of ventricular repolarization: reality? Illusion? Significance?, in Circulation, n. 97, 1998, pp. 2491-3.
  16. ^ Fondata nel 1979; nel 2004 è stata trasferita da Boston a Washington ed ha preso il nome di Heart Rhythm Society

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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