Phoberomys pattersoni

genere di animali della famiglia Dinomyidae

Phoberomys pattersoni è una specie del genere Phoberomys, un roditore estinto vissuto nell'antico delta del fiume Orinoco, circa 8 milioni di anni fa. Questo roditore è la più grande specie del suo genere nonché, fino alla scoperta di Josephoartigasia monesi, il più grande roditore conosciuto. Come molti altri roditori, Phoberomys era un erbivoro con premolari e molari dalla corona alta.

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Phoberomys pattersoni
Immagine di Phoberomys pattersoni mancante
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Rodentia
Famiglia † Neoepiblemidae
Genere † Phoberomys
Specie P. pattersoni
Nomenclatura binomiale
† Phoberomys pattersoni
Mones, 1980
Sinonimi

Dabbenea pattersoni Mones, 1980

Descrizione modifica

Uno scheletro quasi completo di P. pattersoni è stato scoperto nella Formazione Urumaco a Urumaco, Venezuela, nel 2000.[1] La nuova specie è stata successivamente classificata con il nome Phoberomys pattersoni in onore del paleontologo Brian Patterson.[2] Dal fossile, i ricercatori sono stati in grado di ricostruirne le dimensioni e il probabile stile di vita dell'animale. L'esemplare era lungo 3 metri (9,8 piedi), con una coda di 1,5 metri (4,9 piedi), per un peso stimato tra i 250 e i 700 kg (550 e 1.540 libbre), rendendolo per alcuni anni il più grande roditore conosciuto di cui si potessero stimare le dimensioni ed il peso. Il suo congenere Phoberomys insolita era pure un po' più grande, ma questa specie non è nota da resti ragionevolmente completi, quindi le sue dimensioni non possono essere stimate con maggiore precisione.

All'inizio del 2008 è stata annunciata la scoperta di Josephoartigasia monesi, un roditore ancora più grande e pesante.

Note modifica

  1. ^ Phoberomys pattersoni Archiviato il 16 agosto 2017 in Internet Archive. at Fossilworks.org
  2. ^ Jonathan Amos, Giant rodent astonishes science, in BBC News Online, 18 settembre 2003. URL consultato il 18 marzo 2008.

Bibliografia modifica