Rolando Mosca Moschini

generale italiano

Rolando Mosca Moschini (Terni, 9 marzo 1939) è un generale italiano che ha ricoperto, tra gli altri, i ruoli di comandante generale della Guardia di Finanza e capo di stato maggiore della difesa. Dal 2006 al 2015 è stato consigliere militare dei presidenti della Repubblica Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella.

Rolando Mosca Moschini

Presidente del comitato militare dell'Unione europea
Durata mandato9 aprile 2004 –
6 novembre 2006
PredecessoreGustav Hägglund
SuccessoreHenri Bentégeat

Dati generali
ProfessioneMilitare
Rolando Mosca Moschini
NascitaTerni, 9 marzo 1939
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Esercito italiano
Guardia di Finanza
ArmaArma di Artiglieria
Anni di servizio1959 - 2006
GradoGenerale
Comandante diComitato militare dell'Unione europea
Capo di stato maggiore della difesa
Comandante generale della Guardia di Finanza
III Corpo d'armata
28º Gruppo Artiglieria da Campagna "Livorno"
Brigata meccanizzata "Granatieri di Sardegna"
Ministero della Difesa[1]
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Biografia modifica

 
Il Presidente Ciampi con Rolando Mosca Moschini, dopo essere stato insignito del titolo di Grande ufficiale dell'OMI

È un discendente di un ramo della nobile famiglia Mosca.

Dopo aver frequentato la Scuola militare "Nunziatella" ed il corso di studi militari superiori, Rolando Mosca Moschini si laureò successivamente in Sociologia, Scienze Strategiche e Scienze Internazionali e Diplomatiche. Divenuto ufficiale dell'Esercito italiano nel 1959, inizialmente prestò servizio in unità di artiglieria delle divisioni "Folgore" e "Mantova"[1]. Dopo l'Accademia Militare venne assegnato come servizio di prima nomina al Reggimento Artiglieria a Cavallo. È stato comandante della Brigata meccanizzata "Granatieri di Sardegna" e poi del III Corpo d'armata.

Mosca Moschini divenne comandante generale della Guardia di Finanza dal gennaio 1997 al marzo 2001, e ricoprì l'incarico di capo di stato maggiore della difesa tra il 1º aprile 2001 ed il 9 aprile 2004. In quest'ultima data, fu nominato presidente del Comitato militare dell'Unione europea (EUMC), succedendo a Gustav Hägglund[1].

Il 6 novembre 2006, ritiratosi dal servizio, è stato sostituito da Henri Bentégeat.

Rientrato in Italia al termine dell'incarico, il 7 novembre 2006 è stato nominato Consigliere Militare del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano fino alle sue dimissioni nel 2015, e con Sergio Mattarella Consigliere per gli affari del Consiglio supremo di difesa dal 27 febbraio 2015,[2] di cui è stato segretario[3] fino al 24 febbraio 2022.

Onorificenze modifica

Onorificenze italiane modifica

«Capo di stato maggiore della difesa, si impegnava con instancabile tenacia ed eccezionale determinazione, riuscendo a conseguire risultati di grandissimo rilievo in un contesto caratterizzato dal sempre maggior impegno delle Forze Armate in missioni di pace fuori dal territorio nazionale. È stato nel contempo "comandante operativo" di ben sessantamila uomini che nel tempo si sono alternati nelle varie missioni fuori area, per le quali particolarmente significative sono le operazioni in Kosovo, in Afghanistan, e in Iraq, tutte caratterizzate da severe situazioni operative e logistiche. La straordinaria capacità, l'esemplare professionalità e l'altissimo impegno profuso sono stati determinanti per il conseguimento degli obiettivi posti dall'Onu. Il suo operato improntato ad ammirevole perizia, senso di responsabilità e valore, riceveva il plauso e l'ammirazione delle autorità politiche e militari nazionali ed estere contribuendo a mantenere alto il prestigio delle Forze Armate italiane e del paese in ambito internazionale. Roma, 1º aprile 2001 - 8 marzo 2004.»
— 27 febbraio 2004[4]
«Ufficiale Generale dalle ammirevoli qualità morali, si prodigava nella soluzione delle molteplici problematiche insorte nell'assolvimento delle alte funzioni a lui affidate con straordinarie capacità professionali, brillante intuito ed eccelsa abilità realizzativa. Nell'arco della sua carriera, ricopriva, con straordinaria perizia, incarichi di assoluto rilievo e di grande responsabilità quali quello di Comandante del 3º Corpo d'Armata, di Comandante Generale della Guardia di Finanza e, successivamente, di Capo di Stato Maggiore della Difesa. In particolare, nell'espletamento di tale carica che lo poneva al vertice delle F.A., in virtù della sua guida ferma, intelligente e determinata, sempre improntata all'esempio, conseguiva rilevanti e ambiziosi obiettivi in numerosi settori, tra i quali il successo incondizionato ottenuto nell'assolvimento di delicatissime missioni fuori area, ove i contingenti nazionali, in virtù delle sue chiare azioni di direzione e coordinamento, riscuotevano il plauso e l'ammirazione delle più alte cariche nazionali e internazionali. Ufficiale Generale di altissimo livello, profondamente animato da eccezionale entusiasmo, che ha servito incondizionatamente per oltre quarantasei anni l'istituzione, contribuendo a rafforzare e ad accrescere il lustro e il prestigio dell'Italia in ambito internazionale. Roma, 9 marzo 2004.»
— 6 novembre 2007[5]
Medaglia d'oro al merito della Croce Rossa Italiana
Medaglia d'onore interforze dello Stato Maggiore Difesa
Insegna d'Onore della Casa Militare della Presidenza della Repubblica Italiana

Onorificenze straniere modifica

Onorificenze non nazionali modifica

Note modifica

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN1358162723649261290002 · GND (DE1237318831