Sangiaccato di Karli Ili

Il sangiaccato di Karli Ili[1][2] noto anche come sangiaccato di Carlelia[3], Carleli[4][5], Carli Ili[6] o Karli Ali[7] (in turco Karlıeli, in greco Κάρλελι?), era una suddivisione amministrativa ottomana (sangiaccato/sanjak o liva) che comprendeva la regione dell'Etolia-Acarnania, nella Grecia occidentale, dalla fine del XV secolo fino alla guerra d'indipendenza greca.

Sangiaccato di Karli Ili
Liva-i Karli-Eli
Sangiaccato di Karli Ili
Mappa della Grecia centrale all'inizio del XIX secolo, che mostra il sangiaccato di Karli Ili ("Karlali") nell'angolo in basso a sinistra
Informazioni generali
CapoluogoAngelocastro
Vrachori
Dipendente daBandiera dell'Impero ottomano Impero ottomano
Amministrazione
Forma amministrativaSangiaccato
Evoluzione storica
Inizio1480 circa
CausaIstituzione
Fine1821
CausaGuerra d'indipendenza greca
Preceduto da Succeduto da
Famiglia Tocco Isole Ionie veneziane
Bandiera della Grecia Regno di Grecia

Il nome, che significa "Terra di Carlo",[8] deriva dagli ultimi importanti sovrani cristiani della regione, Carlo I Tocco (r. 1386-1430) o da suo nipote e successore, Carlo II Tocco (r. 1430-1448).[9][10][11]

Conquista ottomana modifica

All'inizio del XV secolo, Carlo I Tocco, il conte palatino di Cefalonia e Zante, divenne il sovrano della maggior parte della Grecia continentale occidentale (Etolia-Acarnania ed Epiro). Dopo la sua morte nel 1429/30, gli ottomani conquistarono la gran parte dell'Epiro, lasciando il nipote Carlo II Tocco a governare un regno troncato come vassallo ottomano. Quando anch'egli morì nel 1448, il suo erede Leonardo III Tocco tentò di cercare la protezione veneziana, un atto che portò gli ottomani ad avviare l'occupazione dei restanti territori della terraferma, conquistando Arta nel 1449.[1][9]

I Tocco resistettero nella loro capitale meridionale, Angelocastro, fino al 1460. Dopo la caduta di quest'ultima, solo Vonitsa rimase nelle mani dei Tocco sulla terraferma, ma la pressione si attenuò quando gli ottomani furono impegnati dalla guerra ottomano-veneziana del 1463-1479. Immediatamente dopo la sua conclusione, una flotta ottomana sotto Gedik Ahmed Pascià conquistò i resti del principato di Tocco, anche se Cefalonia e Zante furono nuovamente perse nel 1481. L'ultimo avamposto cristiano sulla terraferma, Lepanto (nome greco di Nafpaktos), colonia veneziana dal 1407, fu conquistata dagli ottomani nel 1499.[1][9]

Storia e organizzazione provinciale modifica

Gli ex territori dei Tocco si formarono come unità amministrativa (sangiaccato o sanjak) di Karli Ili tra il 1475 e il 1489, all'inizio come parte dell'Eyalet della Rumelia, e successivamente, probabilmente intorno al 1550, sotto l'Eyalet dell'Arcipelago, una provincia istituita nel 1533 e subordinata al capo ammiraglio della marina ottomana, il Capitan pascià.[1][9][10]

I geografi del XVII secolo Hajji Khalifa ed Evliya Çelebi registrarono che la provincia comprendeva sei kaza ("distretti"): Santa Maura (Lefkada), Vonitsa, Angelocastro (in tr. Enkili-Kastri ), Xiromero (in tr. Eksemere ), Valtos (in tr. Alto ), e Vrachori (in tr. Imrahor ). Hajji Khalifa aggiunge anche Preveza, ma ciò è probabilmente un errore, dal momento che l'isola non è menzionata da Evliya.[1][9][12] In termini di distribuzione terriera, nel 1534, Karli Ili è registrato come avente sei ziamet e 124 timar, mentre al momento della sua scrittura (1656) Hajji Khalifa menziona 11 ziamet e 119 timar, con la terra assegnata al governatore (chiamata hass) che produceva un fatturato di 264.000 akçe.[9] La sede del governatore o sanjak-bey fu Angelocastro fino alla fine del XVII secolo, quando fu devastata dai veneziani durante la guerra di Morea. La capitale fu poi trasferita nella vicina Vrachori, che Evliya descrisse come una prospera città di 300 case durante la sua visita nel 1688.[9]

Santa Maura e Vonitsa furono conquistate dai veneziani nel 1684, durante le prime fasi della Guerra di Morea, e furono cedute con il trattato di Carlowitz nel 1699.[1][9] All'incirca nello stesso periodo, Missolungi e Anatolikon furono ufficiosamente staccate dalla kaza di Angelocastro e divennero un voevodalik separato.[9] Inoltre, da allora il sangiaccato nel suo insieme iniziò a essere concesso come indennità ad altri governatori provinciali o figure della corte imperiale. Di conseguenza, dall'inizio del XVIII secolo in poi, Karli-Ili era governato da un mutesellim piuttosto che da un sanjak-bey.[9]

Dal 1788, l'ambizioso sovrano albanese semi-indipendente di Giannina, Ali Pasha, bramava Karli Ili e tentò di ottenere il suo controllo intervenendo nel suo governo. Alla fine, nell'ottobre 1798 invase la provincia, costringendo i suoi mutesellim a rifugiarsi nella cittadella di Vonitsa. Il governo ottomano reagì concedendo tutto il sangiaccato di Karli Ili (ad eccezione del voevodalik di Missolungi) come hass personale a Mihrişah Valide Sultan, la madre del sultano Selim III (r. 1789-1809). Dal 1799 fino al 1805, la provincia fu amministrata da Yusuf Agha, un cugino del tesoriere della Valide Sultan ma nel 1806, probabilmente a causa della morte del Mihrişah l'anno prima, Ali Pasha riuscì a ottenere il controllo di Karli Ili, che mantenne fino a quando il governo ottomano si rivoltò contro di lui nel 1820.[9] Poco dopo, la regione partecipò alla guerra d'indipendenza greca, con la città di Missolungi che svolse un ruolo cruciale nella lotta per la libertà dei greci (cf. Assedio di Missolungi). L'intera regione di Karli Ili divenne parte della Grecia quando fu riconosciuta come regno indipendente.[1]

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g V. L. Ménage, Karli̊-Īli, in Encyclopaedia of Islam, Second Edition, Brill, 24 aprile 2012., The encyclopaedia of Islam. Volume IV, Volume IV,, E. J. Brill, 1978, pp. 656-657, ISBN 978-90-04-05745-6, OCLC 758278456. URL consultato il 14 ottobre 2021.
  2. ^ Storia dell'Impero Osmano estratta la maggior parte da manoscritti e archivj ... opera originale tedesca del signor Giuseppe cav. De Hammer ... Illustrata ed arricchita di molte aggiunte dallo stesso autore e recata in italia dai: Epoca prima dal 1300 al 1453, 1829, p. 632. URL consultato il 14 ottobre 2021.
    «Il terzo distretto , che porta ancora al presente il nome degli antichi principi , cristiani , è il sangiaccato di Karli Ili»
  3. ^ Nuovo dizionario geografico universale statistico-storico-commerciale, Antonelli, 1826, p. 2113. URL consultato il 14 ottobre 2021.
  4. ^ Lorenzo Blanco, Geografia di Grecia antica e delle colonie greche col novero de vocaboli odierni geografici pel Cav. Lorenzo Blanco, dalla tipografia di Criscuolo, 1853, p. 41. URL consultato il 14 ottobre 2021.
  5. ^ Giovanni Battista Margaroli, La Turchia ovvero l'impero ottomano osservato nella sua situazione geografica-statistica politica e religiosa, non che nella sua storia etc, Schiepatti, 1829, p. 42. URL consultato il 14 ottobre 2021.
  6. ^ Quadro pittorico di tutti i paesi e popoli del mondo con incisioni dimostranti vestiari, costumi, sistemi, usanze, rimasugli d'antichità, monumenti moderni: Turchia, G. Tasso, 1831, p. 379. URL consultato il 14 ottobre 2021.
  7. ^ Giornale del Regno delle Due Sicilie, 1826, p. 331. URL consultato il 14 ottobre 2021.
  8. ^ (EN) The despotate of epiros 1267-1479, 1984, p. 214, ISBN 978-0-521-26190-6. URL consultato il 14 ottobre 2021.
  9. ^ a b c d e f g h i j k (EL) Neratzis, Ioannis G, Το Σαντζάκιον του Κάρλελι (Κάρλι-ελί) στην περίοδο της Τουρκοκρατίας (Il Sangiaccato di Karleli (Karli-eli) durante il periodo della dominazione turca]), su epoxi.gr, Nea Epochi, 25 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2011).
  10. ^ a b (DE) Andreas Birken, Die Provinzen des Osmanischen Reiches, 1. Aufl, Reichert, 1976, p. 55, ISBN 3-920153-56-1, OCLC 2475195. URL consultato il 14 ottobre 2021.
  11. ^ F. H. M., Carlo II, secondo l'analisi di Εἰς μνήμην Σπυρίδωνος Λάμπρου, in The Journal of Hellenic Studies, vol. 55, 1935, pp. 271–275, DOI:10.2307/627406. URL consultato il 14 ottobre 2021.
  12. ^ (DE) Haji Khalifah, Rumeli und Bosna, geographisch beschrieben, Kunst- und industrie-comptoir, 1812, pp. 127-129. URL consultato il 14 ottobre 2021.