Sangiaccato di Sofia

Il sangiaccato di Sofia (in turco Sofia Sancağı, in bulgaro Софийски санджак?) era uno dei sangiaccati dell'Impero ottomano il cui capoluogo era Sofia. Fu fondato nel 1393 e soppresso dopo la creazione del Principato di Bulgaria nel 1878.

Sangiaccato di Sofia
Sofia Sancağı
Софийски санджак
Informazioni generali
CapoluogoSofia
Popolazione25.910 (anni 1520)
Dipendente daBandiera dell'Impero ottomano Impero ottomano
Amministrazione
Forma amministrativaSangiaccato
Evoluzione storica
Inizio1393 circa
CausaIstituzione
Fine1878
CausaTrattato di Berlino (1878)
Preceduto da Succeduto da
Secondo Impero bulgaro Bandiera della Bulgaria Principato di Bulgaria

Storia e amministrazione modifica

Il Sangiaccato di Sofia fu fondato intorno al 1393.[1] Inizialmente aveva due nahiyah (distretti): Znepolje e Visok.[2]

Il suo primo sanjak-bey fu Ince Balaban, chiamato anche "il conquistatore di Sofia".[3] Uno dei suoi sanjak-bey era Malkoçoğlu Ali Bey, un membro della famiglia Malkoçoğlu, che morì nel 1514.[4]

Poco dopo l'istituzione del sangiaccato, Sofia divenne la sede dell'Eyalet di Rumelia.[5] Sebbene i beilerbei di Rumelia nei primi periodi soggiornassero a volte a Bitola, Sofia rimase la sede e il centro dell'Eyalet di Rumelia.[6] Poiché era una sede del beilerbei della Rumelia, il sangiaccato di Sofia aveva lo status di Pasha Sanjak (in turco Paşa Sancağı), o principale sangiaccato dell'Eyalet.[7][8]

Il Sangiaccato di Sofia e i suoi 50 timar furono registrati a fini fiscali nel 1446 e nel 1455, e in seguito anche nel 1488/1489 e nel 1491.[3][9]

Nel 1520 circa il 6,1% della popolazione totale (25.910) del Sangiaccato di Sofia era musulmana.[10][11] Alla fine del XVI e all'inizio del XVII secolo Niš apparteneva al Sangiaccato di Sofia.[12]

Alla fine del XVIII secolo fu oggetto di frequenti attacchi da parte di Osman Pazvantoglu.[13] Nel periodo 1846-1864 il Sangiaccato di Sofia appartenne all'Eyalet di Niš[14] mentre dal 1864 al 1878 fece parte del Vilayet del Danubio.[15]

A quel tempo aveva le seguenti kaza: Sofia, Kyustendil, Samokov, Dupnica, Radomir, Zlatica, Orhanie e Džumaja.[16]

Scioglimento modifica

Dopo le decisioni del Congresso di Berlino che furono firmate il 13 luglio 1878, il Sangiaccato di Sofia fu fuso con la Bulgaria settentrionale nel Principato di Bulgaria, uno stato vassallo dell'Impero ottomano ma de facto indipendente, ad eccezione per la kaza di Džumaja (chiamata anche Cuma-i Bala), che passò al neo fondato sangiaccato di Gümülcine.[17]

Note modifica

  1. ^ Godisnjak, Drustvo Istoricara Bosne i Hercegovine, Sarajevo, 1950, p. 174.
    «Санџак Софија Овај је санџак основан око г. 1393.»
  2. ^ Études balkaniques, Édition de lA̕cadémie bulgare des sciences, 1998, p. 148.
  3. ^ a b Gradeva, Rosit︠s︡a, Rumeli under the Ottomans, 15th-18th centuries: institutions and communities, Isis Press, 2004, p. 34.
  4. ^ Resimli-haritalı mufassal Osmanlı tarihi: Bir heyet tarafından yazılmıştır, İskit Yayını, 1957, p. 734.
  5. ^ Godisnjak, Drustvo Istoricara Bosne i Hercegovine, Sarajevo, 1950, p. 174.
    «Ту је врло рано пренесено сједиште румелиског ејалета»
  6. ^ Godisnjak, Drustvo Istoricara Bosne i Hercegovine, Sarajevo, 1950, p. 173.
  7. ^ Djela, Akademija nauka i umjetnosti Bosne i Hercegovine. Odjeljenje istorijsko-filoloških nauka, 1967, p. 188.
    «u Paša-sandžaku (Sofijski sandžak)»
  8. ^ Glasnik Hrvatskih zemaljskih muzeja u Sarajevu, Sarajevo, Independent State of Croatia, Hrvatskih zemaljski muzeji, 1942, p. 337.
    «Točno je međutim, da je Paša sandžak Sofijski Sandžak. Sofija je bila sjedište rumelijskoga beglerbega kome su kao paši bila direktno podvrgnuta 52 kadiluka sofijskoga i raznih drugih susjednih sandžaka i sačinjavali tzv. Pašovski sandžak.»
  9. ^ Balkan Studies, The Institute, 1967, p. 207.
  10. ^ Anton Minkov, Conversion to Islam in the Balkans : Kisve bahası petitions and Ottoman social life, 1670-1730, 2004, ISBN 1-4237-1251-X, OCLC 191947039. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  11. ^ Zlatar, Zdenko, The poetics of Slavdom, Peter Lang, 2007, p. 750.
    «For instance, in the sancak of Sofia, out of 25,910 hearths, 24,341 belonged to the Christians, i.e. 94% and 1,569 or 6% to the Muslims.»
  12. ^ Mirčetić, Dragoljub, Vojna istorija Niša: deo 1. Od najstarijih vremena do prvog srpskog ustanka. deo 2. U sredjem veku (700-1459). deo 3. U razdoblju Turske vlasti (1459-1878), Prosveta, 1994, p. 139.
    «Крајем XVI и у првој половини XVII века, кадилук Ниш припадао је Софијском санцаку»
  13. ^ The unification of Greece, 1770-1923, Benn, 1972, p. 16.
    «By the end of the eighteenth century the over-mighty vassal Ali Pasha had extended his power over Albania and parts of Macedonia and Greece, while another pasha, Pasvanoglou, held sway in and around the sanjak of Sofia»
  14. ^ The three eras of Ottoman history, a political essay on the late reforms of .... By James Henry Skene
  15. ^ International Journal of Turkish Studies, University of Wisconsin, 2008, p. 64.
  16. ^ Revue Bulgare D'histoire, vol. 10, Publishing House of the Bulgarian Academy of Sciences, 1982, p. 82.
    «Sanjak Sofia (the town of Sofia and kaazi: Kjustendil, Samokov, Dupnica, Radomir, Zlatica, Orhanie and Dzumaja)»
  17. ^ Genchev, Nikolaĭ, The Bulgarian national revival period, Sofia Press, 1977, p. 192.
    «In accordance with the decision of the Berlin Congress adopted on July 1, 1878 the Bulgarian Principality, comprising the territories of northern Bulgaria and the sanjak of Sofia, was to be a dependency of the Ottoman Empire.»