Storia del Partito Comunista Italiano (1921-1944): differenze tra le versioni
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[[File:Liste 1924 - 19.svg|thumb|right|200px|Simbolo del Partito Comunista d'Italia]]
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{{NN|storia|febbraio 2009|La voce è basata solo su alcune delle fonti bibliografiche a piè pagina, lasciando le altre al ruolo di puro ornamento. In più, le fonti trascurate sono proprio quelle degli autori più noti, mentre si preferiscono autori e case editrici semisconosciute ed estremamente di parte.<br />ATTENZIONE! Come segnalato in discussione da Paola Michelangeli, la bibliografia appare taroccata.}} -->
Avente sede a [[Milano]] nella palazzina di [[Porta Venezia (Milano)|Porta Venezia]], il PCd'I ebbe come organo di stampa quotidiano centrale ''[[Il Comunista (giornale)|Il Comunista]]'' fino al 1922 e dal 1924 ''[[l'Unità]]''.
== Origini ==
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Nel comitato della frazione comunista troviamo Gramsci, Bordiga, Fortichiari, Misiano, Polano, Repossi e Terracini.
I dieci punti su cui si formò il programma politico del partito sono i seguenti:<ref name="Programma">[http://www.nucleocom.org/archivio/archiviodocumenti/programma_pcdi.htm ''Programma del Partito Comunista d’Italia''], ''Il Comunista'', 31 gennaio 1921.</ref> {{citazione|Il Partito Comunista d’Italia (Sezione dell'Internazionale comunista) è costituito sulla base dei seguenti principii:
1. Nell'attuale regime sociale capitalistico si sviluppa un sempre crescente contrasto fra le forze produttive ed i rapporti di produzione, dando origine all’antitesi ed alla lotta di classe tra il proletariato e la borghesia dominante.
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Il 15 maggio 1943 a seguito dello scioglimento dell'Internazionale Comunista richiesto dall'Unione Sovietica per rassicurare i suoi [[Stati Uniti d'America|Alleati occidentali]] l'organizzazione dei comunisti italiani guidata da Togliatti assunse la denominazione ufficiale di [[Partito Comunista Italiano]] (PCI). Con la [[caduta del fascismo]] (25 luglio 1943) l'iniziativa del partito aumentò sensibilmente sia per i maggiori margini di manovra sia per l'uscita dal carcere e il ritorno dall'esilio di numerosi dirigenti. Dopo la [[Nascita della Repubblica Italiana|proclamazione della Repubblica]] il partito tornò a operare in Italia divenendo forza parlamentare. Eliminate le opposizioni interne, il PCI si propose come partito monolitico all'esterno senza la presenza visibile di eventuali [[Correntismo politico italiano|correnti]] che invece era tipica della [[Democrazia Cristiana]], il maggior partito italiano di quei tempi.
== Stampa ==
Il primo Comitato Centrale del
* ''[[L'Ordine Nuovo]]'' (quotidiano di Torino)
* ''[[Il Lavoratore]]'' (quotidiano di Trieste)
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* [[Giuseppe Vota]] (Bernardi o Palotta)
* [[Antonio Natangelo]]{{div col end}}
== Note ==
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