Terzo grado (interrogatorio)

L'espressione interrogatorio di terzo grado o semplicemente terzo grado (dall'inglese third degree) indica "il ricorso indiscriminato a metodi coercitivi per ottenere confessioni da persone sospettate di un crimine".[1] In senso figurato, si intende una serie di domande poste in maniera incalzante.[1] In sostanza, si tratta di un eufemismo per indicare pratiche di tortura (infliggere dolore, fisico o mentale, per estorcere confessioni o dichiarazioni).[2] Nel 1931, la Commissione Wickersham[3] scoprì che l'uso del terzo grado era diffuso negli Stati Uniti d'America.[2] Nessuno conosce l'origine del termine, ma ci sono parecchie ipotesi in merito.[2] In risposta al rapporto, furono suggeriti vari metodi di "lavoro investigativo scientifico".[4] Uno di essi, il metodo di interrogatorio noto come tecnica Reid, che è ora ampiamente usata dalle forze di polizia negli Stati Uniti, è vista da molti semplicemente come una versione psicologica del terzo grado, in quanto è ugualmente capace di estorcere una falsa confessione attraverso la coercizione quando la polizia ne abusa.[5]

Possibili origini modifica

  • Richard H. Sylvester.[6]
  • Il terzo grado della massoneria può esserne stato l'origine.[senza fonte]
  • Il termine può essere stato coniato dall'investigatore della polizia di New York dell'Ottocento Thomas F. Byrnes, forse come gioco di parole sul suo nome, come in "scottature di terzo grado" (third degree burns).[7]
  • I gradi progressivi di tortura usati per estorcere confessioni durante l'Inquisizione spagnola.[8]
  • Le “disfide matematiche” dei passati secoli, nelle quali si interrogavano i matematici sulle possibili soluzioni delle equazioni cubiche (di terzo grado), data all’epoca la grandissima difficoltà di risolvere le equazioni polinomiali di terzo grado.[9]

Note modifica

  1. ^ a b grado1, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato l'11 novembre 2018.
  2. ^ a b c Jerome Herbert Skolnick, Above the Law: Police and the Excessive Use of Force, Simon & Schuster, 1994, p. 43, ISBN 0-02-929153-4.
    «...  che definiva come "l'inflizione di dolore, fisico o mentale, per estorcere confessioni o dichiarazioni" era diffusa in tutti gl Stati Uniti  ... Un'altra, proposta nel 1910 da Richard Sylvester, Presidente della ...»
  3. ^ Si tratta della Commissione sull'osservanza e l'applicazione della legge, istituita nel 1929 dal presidente degli Stati Uniti Herbert Hoover con il compito di vigilare sul sistema della giustizia penale statunitense durante il proibizionismo e di formulare raccomandazioni per l'adozione di politiche pubbliche appropriate. Prese il nome dal suo Presidente, George Woodward Wickersham.
  4. ^ Paul Kauper, Judicial Examination of the Accused--A Remedy for the Third Degree, in Michigan Law Review, vol. 30, 1932, pp. 1224-1255. Ospitato su Heinonline.
  5. ^ Robert Kolker, Why Do People Confess to Crimes They Didn't Commit?, in New York Magazine, 3 ottobre 2010. URL consultato il 5 ottobre 2010.
  6. ^ Darius M. Rejali, Torture and Democracy, Princeton University Press, 2007, ISBN 0-691-11422-6.
    «La locuzione fu coniata originariamente dal maggiore Richard Sylvester di Washington ...»
  7. ^ Ken Alder, The Lie Detectors, Simon & Schuster, 2007, ISBN 0-7432-5988-2.
    «Si dice che Thomas Byrnes, il noto sbirro di New York, abbia coniato il termine 'terzo grado" — forse un gioco di parole sul suo nome — per i suoi violenti interrogatori…»
  8. ^ I gradi di tortura usati dall'Inquisizione spagnola sono stati descritti da Julius Glarus nei seguenti termini: "Sappiate perciò che ci sono cinque gradi di tortura, vale a dire: in primo luogo, l'essere minacciati di essere torturati. In secondo luogo, l'essere portati al luogo di tortura. In terzo luogo, spogliando e legando. In quarto luogo, l'essere issati sulla ruota. In quinto luogo, lo squassamento." Da questi gradi di tortura otteniamo il famoso terzo grado su cui recentemente c'è stata così tanta controversia sulla stampa.

    John Swain, The Pleasures of the Torture Chamber, 1931

    Il metodo del "terzo grado" per torturare un prigioniero o sospettato affinché confessi o risponda a domande o dia informazioni si basa sul metodo usato dall'Inquisizione spagnola ed è, generalmente, una guerra di nervi con la vittima, seguita molte volte dalla forza bruta all'estremità di un manganello, dall'inedia deliberata, da una deprivazione di bevande, esercizio, sonno e comodità per svolgere le funzioni naturali.

    Edwin J. Henri, Methods of Torture and Execution, 1966

  9. ^ Piergiorgio Odifreddi, Logica Matematica: episodio 14, L'intuizione al potere, Nettuno (RAI), c. 2000. Brano rilevante (13:03-13:22): "Il problema successivo, invece, le equazioni di terzo grado, è un problema molto complicato. E infatti ancora oggi si dice: 'Mi fa un terzo grado', o quando si va dalla polizia, si viene arrestati, e i poliziotti ci fanno un 'terzo grado'. Come mai questa espressione del 'terzo grado'? Il 'terzo grado' deriva proprio di qui, dal fatto che l'equazione di terzo grado fosse molto difficile da risolvere."
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