The Polyfuze Method

album di Kid Rock del 1993

The Polyfuze Method è il secondo album in studio del cantante e rapper statunitense Kid Rock, pubblicato nel 1993.

The Polyfuze Method
album in studio
ArtistaKid Rock
Pubblicazionemarzo 1993
Durata58:52
Dischi1
Tracce16
GenereHip hop
Rap rock
EtichettaContinuum
ProduttoreKid Rock, D-Square, Mike E. Clark
Kid Rock - cronologia

L'album rappresentò l'inizio del passaggio dell'autore dall'hip hop degli esordi al rap rock che lo avrebbe reso celebre, e gli permise di sviluppare ulteriormente la nascente immagine di "cowboy metropolitano". Il produttore Mike E. Clark lavorò con Kid Rock per dare all'album sonorità vicine al rock, con l'apporto di strumenti dal vivo, comprese chitarre d'ispirazione heavy metal e flauti. Inoltre l'album si fece notare per l'ampio uso di campionamenti.

Antefatti modifica

Nel 1990 Kid Rock firmò con l'etichetta Jive Records e pubblicò l'album di debutto Grits Sandwiches for Breakfast. Nonostante il successo del disco, l'autore fu licenziato dalla Jive. Nel 1992 Kid Rock firmò con la Continuum, etichetta indipendente di Detroit, e un anno dopo pubblicò il secondo capitolo The Polyfuze Method, col produttore Mike E. Clark.[1]

Descrizione modifica

The Polyfuze Method contiene brani di matrice prevalentemente rap rock.[2][3][4][5][6] Il produttore Mike E. Clark lavorò con Kid Rock per dare all'album un'impronta più rock rispetto al debutto, con l'uso di chitarre heavy metal dal vivo, campionamenti di artisti come i Pink Floyd, ma anche basi suonate col flauto.[1] L'album rappresentò la transizione dell'autore dall'hip hop di inizio carriera a sonorità più vicine al rock, mantenendo però parti vocali d'ispirazione rap, ereditate dal precedente album Grits Sandwiches for Breakfast, anche grazie al continuo uso di campionamenti rock and roll e country. Un profilo del 2017 da parte della rivista Billboard considerò l'album "un buon contenitore di campioni AOR".[7]

Pubblicazione modifica

Dopo la firma con l'etichetta Atlantic Records, Kid Rock le fece pubblicare la seconda prova The Polyfuze Method.[8] L'album non è però compreso nel catalogo di iTunes, reso disponibile dall'autore.[9]

Accoglienza modifica

L'album ricevette critiche miste. In una recensione retrospettiva, l'autore di Allmusic Johnny Loftus diede al disco tre stelle su cinque, scrivendo che "Polyfuze Method dà una buona impressione d'ascolto ma non ha direzioni sonore precise."[10] Invece The Village Voice elogiò i campionamenti e considerò il brano "Prodigal Son" "un classico".[11]

Tracce modifica

  1. Fred – 0:25
  2. Killin' Brain Cells – 3:55
  3. Prodigal Son – 5:18
  4. The Cramper – 4:12
  5. 3 Sheets to the Wind – 4:43
  6. Fuck U Blind – 3:55
  7. Desperate-Rado – 4:25
  8. Back from the Dead – 4:43
  9. My Oedipus Complex – 5:35
  10. Balls in Your Mouth – 3:48
  11. Trippin' – 4:07
  12. TV Dinner – 0:47
  13. Pancake Breakfast – 3:02
  14. Blow Me – 2:31
  15. In So Deep – 1:59
  16. U Don't Know Me – 5:25

Crediti modifica

  • Bob Ebling – batteria
  • Bill Grant – basso, chitarra
  • Kid Rock – chitarra, loops, basso, produzione
  • Chris Peters – chitarra, basso
  • Dono Zoyes – basso
  • Jon Slow – flauto
  • Peg Leg Sam – armonica
  • Mike Henry – chitarra in "In So Deep"
  • D-Square – produzione
  • Mike E. Clark – produzione

Note modifica

  1. ^ a b Kid Rock before the fame: The definitive Detroit oral history, su Freep.com. URL consultato il 9 luglio 2018.
  2. ^ The Polyfuze Method - Kid Rock - Songs, Reviews, Credits - AllMusic, su AllMusic. URL consultato il 9 luglio 2018.
  3. ^ Kid Rock Raps With The Devil, su Mtv.com. URL consultato il 9 luglio 2018.
  4. ^ Mickey Hess, Is Hip Hop Dead?: The Past, Present, and Future of America's Most Wanted Music, su books.google.com, Greenwood Publishing Group, 9 luglio 2018. URL consultato il 9 luglio 2018. Ospitato su Google Books.
  5. ^ William Eric Perkins, Droppin' Science: Critical Essays on Rap Music and Hip Hop Culture, su books.google.com, Temple University Press, 9 luglio 1996. URL consultato il 9 luglio 2018. Ospitato su Google Books.
  6. ^ In Defense of Kid Rock: Try Hating These Classics, su Villagevoice.com. URL consultato il 9 luglio 2018.
  7. ^ Guns, Unions and Globalism: The Evolution of Kid Rock's Musical Populism, su Billboard.com. URL consultato il 9 luglio 2018.
  8. ^ SPIN, su books.google.com, SPIN Media LLC, 1º ottobre 1999. URL consultato il 9 luglio 2018. Ospitato su Google Books.
  9. ^ iTunes to offer Kid Rock's entire album catalog from 'Devil Without A Cause' on; you can pre-order it now, su Mlive.com. URL consultato il 9 luglio 2018.
  10. ^ [1]
  11. ^ [2]

Collegamenti esterni modifica