I tricobotrii sono peli o spine di forma allungata che hanno funzioni sensorie di tipo meccanico, specializzati soprattutto nel percepire movimenti d'aria, anche lievi.

Sulle zampe di questo ragno licosida sono ben visibili i tricobotrii

Il termine deriva dal greco τριχοβοθρίον, (trichobothrìon), parola composta da θρίξ, τριχός, (thrìx, trichòs), che significa pelo, capello, setola, e βοθρίον, (bothrìon), dal significato di fossetta, piccolo incavo, ad indicarne il punto di innesto.

Morfologia modifica

Il tricobotrio negli Aracnidi è costituito da una setola che fuoriesce da un botrio o botridio a forma di coppetta o di piccolo invaso. All'interno il tricobotrio si fa molto sottile e, attraverso una membrana cuticolare alla quale è fissato, è posto in comunicazione con una dendrite sensoriale che comunica le variazioni del flusso d'aria esterno al sistema nervoso centrale[1].

All'estremità di questa connessione mobile vi sono almeno 4 neuroni che percepiscono, a seconda del segnale, le direzione e l'intensità del flusso d'aria in arrivo. Sono proprio tali particolarità di quest'organo sensoriale a consentire ad un ragno, anche se cieco, di percepire subito l'avvicinarsi di un insetto e di attivarsi per catturarlo[1].

Tassonomia modifica

La distribuzione di queste spine sugli arti dei ragni è un carattere tassonomico utile alla determinazione della specie e del genere e viene denominata chetotassi.

Distribuzione modifica

Sono presenti negli Artropodi, in modo particolare in vari ordini di Aracnidi, eccetto i Ricinulea, gli opilionidi e i solifugi; negli scorpioni la loro distribuzione è spesso determinante per la corretta classificazione tassonomica a livello di genere e specie[2].

Sono anche di valido aiuto nella classificazione di insetti quali: Miridae, Heteroptera, Rhynchota e Rhopalidae.

Note modifica

  1. ^ a b Ruppert, Fox & Barnes, Zoologia degli invertebrati, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 624.
  2. ^ Etudes sur les scorpions, by Max Vachon, 1952

Bibliografia modifica

  • Edward E.Ruppert, Richard S. Fox & Robert D. Barnes. 2007. Zoologia degli invertebrati, quarta edizione italiana condotta sulla settima edizione americana, Piccin Nuova Libraria, Padova.

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