Richard Benson
Carlo Verdone e Benson in Maledetto il giorno che t'ho incontrato (1992)
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
Bandiera del Regno Unito Regno Unito
GenereHeavy metal
Hard rock
Rock progressivo
Periodo di attività musicale1970 – in attività
Strumentochitarra, basso, voce
EtichettaINRI
GruppiBuon vecchio Charlie

Richard Philip Henry John Benson (Woking, 10 marzo 1955) è un chitarrista, cantante e personaggio televisivo italiano di origine britannica.

Musicista attivo nell'underground romano dei primi anni settanta, nella sua carriera ha anche condotto diverse trasmissioni televisive e radiofoniche a sfondo musicale ed è saltuariamente ospite in varietà sulle reti nazionali. Figura storica delle emittenti private romane,[1] ha costruito la sua fama (dapprima limitata al solo ambiente popolare romano e poi allargatasi al web e alla televisione) soprattutto grazie ai suoi spettacoli, nei quali è vittima di insulti e lanci di oggetti sul palco.

Biografia modifica

Origini modifica

 
Certificato di nascita di Richard Benson, ritirato dall'ambasciata inglese a Roma in occasione del suo matrimonio con Ester Esposito

Sui dati anagrafici di Richard Benson è aleggiata incertezza per lungo tempo, in quanto l'unica prova a sostegno delle sue origini anglosassoni e della sua data di nascita sarebbe il suo passaporto,[2] il quale testimonia che sarebbe nato a Woking (vicino Londra), con il nome Richard Philip Henry John Benson. Il documento è comparso per la prima volta sul sito Richard Warriors, che oltre a non essere il suo sito ufficiale, è caratterizzato da toni e intenti puramente goliardici. Proprio per questo, per diversi anni è circolata una diceria secondo la quale il chitarrista avrebbe avuto origini italiane e che il suo nome reale sarebbe stato Riccardo Benzoni (nome con il quale viene spesso apostrofato dal pubblico durante le sue apparizioni pubbliche). Tuttavia, non è mai stata trovata alcuna prova a sostegno di questa teoria.

A rafforzare la tesi della sua provenienza britannica vi è anche un articolo della rivista Ciao 2001 risalente ai primi anni settanta, in cui Benson veniva definito un «giovane beat inglese».[3] Anche la sua data di nascita è stata oggetto di dispute e, a giudicare dal passaporto, sarebbe nato il 10 marzo 1955.[2] Durante un'intervista a la Repubblica del 22 novembre 2016 la moglie ha mostrato il passaporto che riporta il vero nome del cantante: Richard Philip Henry John Benson.[4]

In un'intervista del 2020 il manager dell'artista, Gianfranco De Angelis, ha mostrato il certificato di nascita ritirato dall'ambasciata inglese a Roma in occasione del suo matrimonio con Ester Esposito. Oltre al nome, sono riportati anche il luogo e la data di nascita, oltre ai nomi dei genitori.[5]

Inizi modifica

 
Richard Benson (in basso a destra) assieme ad alcuni membri della redazione di Per voi giovani

Dopo aver militato in vari gruppi giovanili, agli albori degli anni settanta Benson entra nei Buon vecchio Charlie, esponente minore della scena rock progressivo italiana di quel periodo. Un unico album, l'omonimo Buon vecchio Charlie, in gran parte strumentale, viene inciso nel 1971 dall'etichetta discografica indipendente Suono. Tuttavia il disco non viene distribuito e solo nel 1990 ne sarà realizzata un'edizione limitata su CD dalla Melos, ripubblicata poi dalla Akarma anche su LP. L'album è stato giudicato positivamente da alcuni critici.[6]

Nel 1972 il gruppo si scioglie e alcuni suoi componenti entrano a far parte dei Libra, altri invece formano i Bauhaus (solo omonimi al più famoso gruppo rock gotico britannico). Benson continua a suonare come solista e partecipa ad entrambe le edizioni del Festival pop di Villa Pamphili, avvenute nel 1972 e nel 1974,[7][8] condividendo il palco con musicisti come Banco del Mutuo Soccorso, Osanna, Stradaperta, Garybaldi, Quella Vecchia Locanda e gli ospiti stranieri Van der Graaf Generator, Hawkwind e Soft Machine.

Nello stesso periodo entra nello staff della trasmissione radiofonica Per voi giovani ideata da Renzo Arbore, in cui conduce uno spazio dal nome "Novità 33 Giri", proponendo materiale discografico del periodo.[3] Benson inizia anche a lavorare come recensore musicale per la rivista Ciao 2001 e per altre testate come Nuovo Sound,[9] settimanale dedicato ad una vastità di generi come rock progressivo, jazz, classica, opera, musica latina e folk.

Periodo intermedio modifica

Tra il 1978 e il 1979 conduce sulla rete televisiva TVA 40 la trasmissione Scala A interno 5 e poi, tra gli inizi degli anni ottanta e metà degli anni novanta, Ottava nota, in cui Benson presenta le novità discografiche del tempo, in particolar modo hard rock e heavy metal ma anche jazz, funk, blues, fusion e rock italiano. Nel 1982 partecipa alla realizzazione del film L'inceneritore del regista Pierfrancesco Boscaro assieme a Flavio Bucci e Ida Di Benedetto, interpretando il ruolo di un capobanda di malavitosi e occupandosi della colonna sonora.[10] Nel 1983 pubblica il singolo Animal Zoo (Mondial Laser), di genere italo disco/synth pop.[11] e nel 1984 un 7" più rock intitolato Renegade (Golden Sound)[12] Nel 1985 partecipa a Quelli della notte, il popolare programma televisivo diretto da Renzo Arbore, nel ruolo del "metallaro" durante la look-parade condotta da Roberto D'Agostino.

Nello stesso anno, partecipa alla realizzazione della raccolta Metallo Italia, prodotta da Al Festa, in cui figurano gruppi italiani come Vanexa, Synthesis, Elektradrive e Steel Crown.[13] Nel 1987, è produttore di una compilation intitolata Metal Attack, in cui compaiono alcuni chitarristi come Max Smeraldi[14] (Banco del Mutuo Soccorso, Cristiano Malgioglio) e Giorgio Paciotti (padre di Federico, ex chitarrista dei Gazosa), che ha collaborato con Claudio Simonetti, membro storico dei Goblin. Benson stesso scrive il testo del brano Exotic Escape e lo interpreta nelle vesti di cantante, accompagnato da una formazione denominata East, ed inoltre è chitarrista e co-autore dei brani di intermezzo Preludio, Adagio, Ripresa e Finale.

Nel 1990 conduce su Radio Rock sei puntate dedicate in modo specifico alle chitarre e alle relative tecniche. Nel 1992 compare nel film di Carlo Verdone Maledetto il giorno che t'ho incontrato, facendo un cameo in cui interpreta se stesso nella fittizia trasmissione Juke-box all'idrogeno, disquisendo con lo stesso Verdone su Jimi Hendrix. Pubblica inoltre l'audiocassetta Heavy Agenda, incentrata sull'insegnamento della tecnica della chitarra nell'ambito dell'heavy metal. Nello stesso anno va in tour con il gruppo napoletano Targhe Alterne, esibendosi anche all'Alpheus di Roma e presentando brani della storia del rock.[15]

Durante la seconda metà degli anni novanta, si esibisce spesso dal vivo in molti dei locali più prestigiosi di Roma e il suo show è ancora incentrato esclusivamente sulle canzoni, con la presenza di alcuni momenti di recitazione trasgressiva (amplessi simulati, ferite sul corpo più o meno reali) a fare da corollario alla musica; in alcuni dei suoi spettacoli prende parte anche la pornoattrice Milly D'Abbraccio.[16] Il suo aspetto estroso contribuisce alla popolarità del personaggio: onnipresenti giubbetti di cuoio indossati a torso nudo, parrucca dai lunghi capelli neri a celare la calvizie, occhiali scuri e un linguaggio scurrile. In questo periodo, pubblica inoltre, per la Playgame Music, due corsi di chitarra su videocassetta, Lezioni di chitarra rock, metal, rock-blues, guitar tricks (1995), a cui seguirà, nel 1999, La velocità d'esecuzione nella chitarra metal progressive. Del 1999 è anche il primo album da solista, Madre tortura, da molti giudicato negativamente soprattutto per le imprecisioni esecutive di Benson ma apprezzato per alcuni spunti strumentali e dal punto di vista lirico.[17]

L'incidente e il ritorno sulle scene modifica

Il 15 settembre 2000 è vittima di un incidente[18], una caduta dal Ponte Sisto di Roma a seguito della quale si frattura una gamba, costringendolo a una delicata riabilitazione. Come spesso accade per le vicende legate al personaggio, iniziano a circolare varie voci, mai confermate, sulla reale dinamica dell'incidente: lo stesso Benson avrebbe dichiarato di essere stato vittima di un tentato omicidio da parte di ignoti,[19] mentre altre voci che fanno capo ad Angelo Carpenelli (gestore del negozio di dischi Istinti Musicali, per tanti anni sponsor del chitarrista), un tempo amico e molto vicino a Benson, sostengono invece l'ipotesi di un tentativo di suicidio dopo la diagnosi di una forma di artrosi alle dita delle mani (invalidante all'uso della chitarra) che lo avrebbe fatto cadere in depressione.[20]

Nel 2002, per la prima volta dopo l'infortunio, si presenta al locale romano Alpheus nello spettacolo acustico Paradiso in inglese, Inferno in italiano,[21] seguito da molti concerti nella Capitale e dintorni accompagnato da vari musicisti: DGM, Richard Bona, Max Smeraldi, Stefano Diamanti e Andrea Mingoli. Nel 2003 è impegnato per 12 puntate nella trasmissione della Rai I solati, un'appendice satirica de L'isola dei famosi, nella quale inveisce contro Adriano Pappalardo. Suona anche come ospite nel disco dei D.B.P.I.T., progetto sperimentale di Flavio Rivabella (ex Mushroom's Patience), per l'etichetta romana Misty Circles.[22] Nel 2004 conduce sull'emittente locale romana Televita Cocktail Micidiale, poi rinominato semplicemente Richard Benson.

Attività dal vivo modifica

 
Richard Benson in concerto a Ciampino il 4 ottobre 2014

Il 17 dicembre 2005 Benson ha tenuto un concerto presso il Coetus Pub di Roma e replicato due giorni dopo, segnando il tutto esaurito in entrambi i giorni di esibizione.[20]

Il 6 gennaio 2006 si esibisce all'Alpheus di Roma, ma durante il concerto viene colpito ad un occhio ed è costretto ad interrompere lo spettacolo. Il 29 gennaio si esibisce all'Alcatraz di Fiumicino, in una gabbia protetta da una rete che però non impedisce il lancio di oggetti. Il 23 febbraio torna all'Alcatraz di Fiumicino per una serata intitolata "Richard Benson si racconta", un lungo dibattito di quasi quattro ore.[23] Il 25 giugno 2006 Benson si presenta con due nuovi elementi: il bassista Pinuccio Landro e il batterista Giovanni Fazzari, ma a causa di divergenze d'opinione, Benson viene prima abbandonato da colui che registra e distribuisce su internet le puntate, e poi dal gruppo. Il 28 settembre 2006, è ospite al programma La grande notte, condotto da Gene Gnocchi e Afef Jnifen su Rai 2. Agli inizi del 2007, partecipa più volte sempre su Rai 2 alla trasmissione di Max Giusti Stile Libero Max, dove giudica alcuni artisti esclusi dall'imminente Festival di Sanremo. Il 20 marzo 2008 conduce presso l'emittente romana "Radio Spazio Aperto" la trasmissione dal titolo Ultimi!- Richard Benson Come Shock Elettrico, un mese dopo partecipa come ospite alla trasmissione televisiva Lo show più buono che ci sia in onda su All Music. In settembre ritorna in televisione su Televita con la trasmissione Per corde e grida.

Il 21 aprile 2009 tiene una serata al Qube di Roma. Il 14 maggio 2009 è stato ospite insieme a Giovanni Lindo Ferretti (ex cantante di CCCP - Fedeli alla linea e Consorzio Suonatori Indipendenti) nella trasmissione Chiambretti Night in onda su Italia 1. Il 4 dicembre 2011 è stato concorrente in una delle puntate speciali domenicali del quiz televisivo Avanti un altro!. Dopo un'assenza di circa tre anni dai concerti, torna ad esibirsi dal vivo per quattro date a Perugia, Avellino, Prato e Ciampino nel 2012.[24]

Ultime attività modifica

Il 27 giugno 2012 è stato intervistato nella trasmissione televisiva La valigia dei sogni, condotta da Simone Annicchiarico. Nel settembre del 2012 ha condotto per sette puntate la trasmissione di critica musicale, che rispolverava lo storico nome di Ottava nota, su Retesole[25] ma successivamente è passato al canale locale italiano One Television, dove fino al 31 gennaio 2013 ha condotto il programma Rock Machine.[26][27] Il 7 aprile 2013 sposa la fidanzata Ester Esposito, alla quale era legato da ben sedici anni.[28][29]

Nel giugno 2013 è tornato a condurre un canale in una TV online propria, chiamata "RichardBensonTv", nella quale esprime le proprie opinioni su gruppi, artisti, dischi, parlando anche di svariati argomenti riguardanti la musica heavy metal;[30] l'emittente televisiva ha chiuso i battenti dopo circa un anno di attività. Il 16 marzo 2015 ha siglato un contratto discografico con la INRI, etichetta discografica indipendente di Davide Pavanello dei Linea 77, con la quale ha pubblicato L'inferno dei vivi.[31][32] Anticipato dal singolo I nani, uscito digitalmente il 13 aprile 2015, l'album è stato prodotto dai Tiromancino, i quali hanno pubblicato sulla loro pagina Facebook il video della firma dell'accordo, durante la quale era presente Federico Zampaglione.[33]

Il 15 febbraio 2016 Benson ha annunciato attraverso un video pubblicato su YouTube l'uscita del terzo album in studio Duello madre,[34] inizialmente previsto per il 29 dello stesso mese nei principali negozi digitali ma successivamente anticipato al 24 febbraio su iTunes.[35]

Il 22 novembre 2016, Repubblica TV ha pubblicato un video nel quale Richard Benson, insieme alla moglie Ester, chiede aiuto ai fan tramite donazioni, raccontando di essere affetto da problemi cardiocircolatori e di trovarsi in condizioni economiche precarie.[4] In conseguenza di questo appello vengono organizzate varie campagne di crowdfunding per aiutare il musicista, che ottengono un successo superiore alle aspettative,[36] ed un concerto chiamato Richard Benson Charity Live svoltosi nel dicembre 2016, in cui vari gruppi rock di Roma si sono esibiti per una serata donando il ricavato a Benson. In un video di marzo 2017 Benson dichiara di essersi ristabilito e di avere molti progetti per il futuro.[37]

Da settembre 2019 Benson inizia inoltre a registrare e a far pubblicare su YouTube diversi video in cui esegue alla chitarra classica brani inediti di genere blues e pop: le musiche sono opera sua, mentre i testi sono scritti da Cinzia Colibazzi.[38]

Discografia modifica

Da solista modifica

Album in studio
Singoli
Apparizioni in raccolte
Collaborazioni

Con i Buon vecchio Charlie modifica

Filmografia modifica

Note modifica

  1. ^ Giancarlo Dotto e Sandro Piccinini, Il mucchio selvaggio: la strabiliante, epica, inverosimile ma vera storia della televisione locale in Italia, Mondadori, 2006, p. 174
  2. ^ a b Passaporto di Richard Benson (JPG), su outune.net. URL consultato il 10 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
  3. ^ a b Rolando Gimero, "Per voi giovani" si rifà il trucco, su digilander.libero.it, Ciao 2001. URL consultato il 27 novembre 2011.
  4. ^ a b Roma, Richard Benson è malato: 'Sono rimasto senza un soldo, aiutatemi', su video.repubblica.it, la Repubblica, 22 novembre 2016. URL consultato il 22 novembre 2016.
  5. ^   Christian Dalenz, Intervista a Gianfranco De Angelis, su YouTube. URL consultato il 24 settembre 2020.
  6. ^ Buon Vecchio Charlie, Bauhaus, su italianprog.com. URL consultato il 10 dicembre 2011.
  7. ^ Maurizio Baiata e Marco Ferranti, Festival di villa Pamphili: verifica dei complessi (e del loro pubblico), su stampamusicale.altervista.org, Ciao 2001. URL consultato il 27 novembre 2011.
  8. ^ Villa Pamphili Festival 1974, su stradaperta.com. URL consultato il 25 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2008).
  9. ^ Nuovo Sound, anno II - n. 3, 25 novembre 1974, su sopi.it. URL consultato il 1º dicembre 2011.
  10. ^ L'inceneritore (1982), su imdb.com, imdb.it. URL consultato il 25 novembre 2011.
  11. ^ Richard Benson: Animal Zoo, su discogs.com. URL consultato il 9 dicembre 2011.
  12. ^ Renegade - Richard Benson, last.fm
  13. ^ AA.VV. - Metallo Italia, su metallized.it. URL consultato il 27 novembre 2011.
  14. ^ Max Smeraldi: biografia, su maxsmeraldi.webnode.com, http://maxsmeraldi.webnode.com. URL consultato il 13 giugno 2013.
  15. ^   FrancisKingborn, Richard Benson & Targhe Alterne live at Alpheus 11/06/1992 ("Alpheus anno zero"), su YouTube, 11 giugno 1992. URL consultato il 1º luglio 2020.
  16. ^ Debora Attanasio, Non dite alla mamma che faccio la segretaria, Sperling & Kupfer, 2013
  17. ^ Madre Tortura: Richard Benson, su truemetal.it. URL consultato l'11 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
  18. ^ Corriere di Roma, 15/09/2000, su archivio.corriere.it, corriere.it. URL consultato il 15 settembre 200.
  19. ^ Chiara Barzini, Richard Benson Story, su xl.repubblica.it. URL consultato il 30 novembre 2011.
  20. ^ a b Gabriele Niola, True believers: Richard Benson, su bastonate.com, Bastonate. URL consultato l'8 agosto 2014.
  21. ^ Richard Benson in un musical sull'inferno-paradiso del rock, Corriere della Sera, 22 novembre 2001
  22. ^ Aldo Volpe, Dbpit: Eleven, su kronic.it. URL consultato il 27 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 28 novembre 2014).
  23. ^ Se ne può vedere un ampio estratto qui
  24. ^ Richard Benson torna sul palco, su metal.it. URL consultato il 23 gennaio 2012.
  25. ^ Richard Benson - Ottava Nota
  26. ^ Articolo del Corsera Magazine, 14 dicembre 2012
  27. ^ One Television canale 86 digitale terrestre DTV, lablu.it, 5 aprile 2013
  28. ^ RICHARD BENSON: invito al suo matrimonio
  29. ^ Roma, il matrimonio di Richard Benson, La Repubblica, 7 aprile 2013
  30. ^ LUI è tornato: Richard Benson ha aperto una Tv Archiviato il 13 aprile 2014 in Internet Archive., bonsai.tv
  31. ^ Richard Benson: nuovo disco prodotto dai Tiromancino
  32. ^ Nuovo disco di Richard Benson prodotto dai Tiromancino Archiviato il 2 aprile 2015 in Internet Archive., musicalnews.com, 18 marzo 2015
  33. ^ Federico Zampaglione annuncia il nuovo disco di Richard Benson
  34. ^ RICHARD BENSON: annuncia il nuovo album "Duello madre" (video), su metalitalia.com, 16 febbraio 2016. URL consultato il 27 febbraio 2016.
  35. ^ Duello madre, su itunes.apple.com, iTunes. URL consultato il 27 febbraio 2016.
  36. ^ Richard Benson vive!, su eppela.com, Eppela. URL consultato il 6 luglio 2018.
  37. ^   Richard Benson, ULTIMO COMUNICATO DI RICHARD BENSON, su YouTube, 19 marzo 2017. URL consultato il 7 luglio 2018.
  38. ^ Richard Benson torna e canta: "Sono più vivo che mai", su adnkronos.com, Adnkronos, 8 ottobre 2019. URL consultato il 16 marzo 2020.

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