Utente:Fb677298/sandbox

Monte Carlo Automobile
StatoBandiera di Monaco Monaco
ProdottiAutovetture
Sito webwww.montecarloautomobile.com

La Monte Carlo Automobile, nota anche come MCA, è una casa costruttrice di automobili sportive fondata nel 1983, restata l'unica azienda monegasca di questo tipo fino al trasferimento a Monte Carlo della Venturi .

La casa automobilistica MCA venne fondata dall'imprenditore italiano Fulvio Maria Ballabio[1].

L'intento del fondatore era quello di costruire una vettura GT, speciale sotto diversi aspetti, tecnologici e di sicurezza non ancora esistenti nel parco auto delle super car stradali anni 80, a parte per ciò che significò la Ferrari F40, costituita da tubolari rivestiti in carbonio e pannelli di Honeycomb.

Totalmente in fibra di carbonio invece fu la Montecarlo, come prima mondiale, fu presentata nel 1990 anche se pronta dall'anno prima per festeggiare ed omaggiare con un segno ed un nome tangibile, i cento anni dell' Automobile Club de Monaco fondato nel 1890, da cui prese il nome di Centenaire, con motori Lamborghini V12 già installati sulla loro Countach 25 anniversaire.

Una storia vissuta dal 1983, nel mondo dell'automobile, con la modifica prima e la costruzione poi, di vetture di Formula, Prototipi e GT, da competizione e stradali. Dalla "mancata presenza" in F1 nel 1985 di una Montecarlo Alfa Romeo, in collaborazione con l'ing Carlo Chiti, (declassata a F.3000 con motore V8 Cosworth ) per mancanza del budget necessario, alla costruzione della prima GT stradale al mondo, completamente in carbonio a cellula chiusa, dalla scocca portante, alla carrozzeria, in un progetto della fine degli anni 80, disegnata dallo stesso Ballabio come le future versioni fino ai nostri giorni ,aiutato da collaboratori come l'ing. aereodinamico Carlo La Mattina ex Touring auto e [[Commissione Sportiva Automobilistica Italiana || CSAI] Marchetti e dal designer Spagnolo David Rodriguez. Tra i primi soci di MCA s.a.m. oltre al fondatore FMB, ne fecero parte il collezionista di auto francese Pierre Godet, l'ex pilota AGS di F 2 Marcel Zunino, l'industriale Renato Giusti, il Principe Alfonso d'Orleans Borbon, l'ing Carlo Chiti e Pier luigi Corbari, unitamente all'ex pilota di F1 ing Giovanni Lavaggi ed al mago del carbonio, come fu definito lo svizzero Ticinese, ex pilota e costruttore di vetture di F.1 Guglielmo Bellasi.

Nei piani iniziali era prevista, con la fornitura dei motori Lamborghini, una produzione limitata a 100 esemplari su più anni, con programmi costruttivi di una vettura al mese interamente "cucita a mano" e costruita artigianalmente nella fabbrica salotto di 1800 metri, sita a fianco dello stadio ,nel quartiere di Monaco denominato Fontvieille, dove lo staff tecnico era formato in gran parte di emigrati dalla società Autodelta, emanazione sportiva dell'Alfa Romeo, dai prototipi della 33 alla F1, il cui direttore generale ing Carlo Chiti raggiunse Montecarlo con i suoi più fedeli collaboratori, tra cui il responsabile del team F 1 Pier Luigi Corbari, i capi tecnici Ciro Barletta, Giardina, Benassi, il disegnatore tecnico Ernesto Degan e altri ancora mischiati con tecnici provenienti dall'ex Team di F1 AGS e Renault, dove F.M. Ballabio corse in F.2 .

In realtà, a causa della crisi mondiale creatasi nel post guerra del Golfo, della morte di Stefano Casiraghi che ne fu inizialmente Padrino unitamente alla S.A.S. Principessa Stéphanie di Monaco e dalla difficoltà di soddisfarne le richieste di vendita per l’alto numero di ordini ricevuti da tanti collezionisti mondiali, tutto si complicò.

La società ebbe difficoltà nel produrre i modelli prenotati nei tempi promessi dovuti ad uno stop e ripensamento nella fornitura dei motori del gruppo Chrysler, allora proprietari della Lamborghini, come riportato sulla rivista Auto Capital il marzo 1991.

Non fu quindi più possibile contare sulla fornitura di altri motori V 12, essendo diventata la Centenaire una pericolosa e scomoda concorrente della loro vettura Diablo presentata alcuni mesi prima della vettura Monegasca, in quanto la clientela Lamborghini, dopo il battage promozionale della Centenaire (dove il mensile Auto Capital la definì “l'auto innovativa in carbonio che cambierà il volto delle Super car”), disdiceva le ordinazioni della Diablo chiedendo le più sofisticate e tecnologiche Montecarlo proprio alla stessa S.Agata. [2]

Ecco perche è stata prodotta alla fine in soli cinque esemplari quella Centenaire con il motore Lamborghini V 12 di cui una rimase al museo Lamborghini fino all'arrivo del nuovo proprietario Audi alla fine degli anni 90.

MCA continuerà, poi, con un proprio motore V12 da 750 hp, prodotto dalla Montecarlo-Engineering diretta dall'ing. Carlo Chiti che collaborò con l'ing Al Mailing ex Jaguar e TWR.

L'ing. Carlo Chiti, contribuì in forma essenziale all'evoluzione del progetto GT, presentando al salone internazionale di Los Angeles la Montecarlo GTB, in compagnia del distributore americano ex campione del mondo della Ferrari Phil Hill.

Dalla GTB (gran turismo Ballabio) nacque la base dalla quale si realizzò inoltre una versione da corsa, insieme a Guglielmo Bellasi e Fulvio Maria Ballabio, denominata MIG 100, che venne iscritta alla 24 ore di Le Mans del 1993 (per volontà dell' arrivo di un dichiarato nuovo partner Georgiano/Sovietico) dove la Montecarlo-MIG 100 V12 double turbo, sul rettilineo principale del mitico circuito francese, fu cronometrata nelle prove ufficiali con al volante il tecnico pilota Peo Consonni a ben 354Km/h.

Fu inoltre concepita, tornando alla piccola produzione, come primizia per quei tempi una spider da oltre 300km/h, conosciuta e presentata al salone di Torino del 1992 con il nome di "Beau Rivage".

La crisi economica degli anni 90, aveva registrato un enorme quantità di chiusure e fallimenti nel settore delle supercar, tra cui proprio marchi concorrenti e poi ripresi e rinati con nuovi proprietari, tra i quali proprio Lamborghini, Venturi, Lotus, CZ moroder, Bugatti etc.

Sorte, quella del fallimento, che fortunatamente non tocco mai le varie evoluzioni del marchio Montecarlo, dal 1983 ai giorni nostri..

Dopo la morte dell'ing.Carlo Chiti, direttore generale e tecnico, con Ballabio e Bellasi di MCA si dovette quindi pensare alla cessione della società Monegasca a chi ne potesse continuare l'operato, con capitali adeguati ed una nuova motorizzazione.

Fu così che Ballabio riuscì a vendere Montecarlo-Automobile ad un gruppo automobilistico francese, l’Aixam-mega, leader delle piccole auto senza patente, con cui il Ballabio collaborò in un primo periodo quando con Aixam-Mega si equipaggiò la nuova vettura Montecarlo, costruita con varie modifiche estetiche e tecniche con un motore V12 Mercedes, ribattezzata dai capi di Aixam come "Mega Montecarlo".

Il primo esemplare stradale colorato di giallo fu presentato al salone di Ginevra del 1995 in un proprio stand della Aixam.

La Aixam Mega continuò lo sviluppo del progetto anche con una versione GT sempre V12 ma più spinta, color argento, presentata al Salon international de l'automobile nel 1996 per poi proporre una versione "Corsa GT" presentata durante una 24 Ore di Le Mans a fine anni 90, che non corse mai nonostante un buon livello di competitività della vettura sviluppata dal pilota francese Philippe Gache.

Non si sa bene quante auto abbiano venduto e terminato i nuovi gestori francesi, ma una problematica interna all'azienda mise in letargo il progetto.

Fu dunque dopo 10 anni di fermo, che il programma di MCA venne ripreso dal suo fondatore FMB, riportando il programma automobile nel Principato di Monaco, dove ci si mise al lavoro con lo stesso entusiasmo iniziale degli anni 80, con nuovi soci, uniti allo staff iniziale capitanato dai Bellasi e Ballabio, verso un nuovo programma stradale e competizione nel segno delle Energie Alternative a cominciare dal 2005.

Si iniziò così una collaborazione con la FIA, di Max Mosley ed il suo Presidente per le Energie Alternative dott. Moretti, nel portare avanti, con l'aiuto dell'Ing. Mario Bonifacio di FIA e CSAI modifiche a E.A alle realizzazioni di MCA, su nuovi prototipi e nuove motorizzazioni.

Nel 2008 è stato presentato un prototipo della Montecarlo ALA 50, concepito per festeggiare il cinquantesimo compleanno del Principe Alberto II di Monaco; il nome stesso dell'autovettura è l'acronimo di Albert, Anniversaire e 50. Questo prototipo è esposto al Museo dell'automobile dei Grimaldi a Monte Carlo[3]

La scelta tecnologica evolvé poi, per festeggiare i primi 25 anni di MCA, con l'innovativa vettura "ALA 50 GT", sempre in carbonio ma ad effetto suolo, con un’ala concavo-convessa all'interno dei brancardi laterali segnando così anche un nuovo concetto aereodinamico nelle vetture GT, ora alimentata da Energie Alternative, ancora una volta opera di Bellasi e Ballabio, presentata nel maggio 2010 al presidente FIA Jean Todt, nel FIA World Week a Cernobbio(CO).

Si decise quindi, ufficialmente, di seguire una politica ambientalista, secondo i principi ecologici ed innovativi già da tempo intrapresi dal Principe Sovrano di Monaco verso le energie alternative, più semplici e di facile acquisizione sul mercato come Metano e GPL.

Sempre in collaborazione e con l'aiuto del presidente di FIA/ ACI /CSAI Dott. Bruno Moretti che elesse il suo Vice presidente ing.Mario Bonifacio a seguire per FIA il programma Montecarlo, unitamente all'ing Ballabio ed i suoi tecnici di MCA si studiarono le possibili soluzioni che portarono nel 2010 alla presentazione ufficiale del modello Montecarlo Quadrifuel "Carlo Chiti" A.R. V6, dedicato al tecnico toscano che terminò la sua carriera proprio con la società Monegasca.

Questa autovettura , equipaggiata da un motore V6 Alfa Romeo, poteva essere alimentata con GPL, con metano, con benzina e con bioetanolo grazie anche a quattro serbatoi separati, uno per ogni tipo di carburante, collegati tra loro con centraline elettroniche, che ne cambiavano il funzionamento ed il combustibile direttamente a bordo. Questo impianto fu opera del tecnico e collaudatore di Montecarlo-Automobile, Massimiliano Sorghi che con la società 4-GAS di Pistoia mise a punto la vettura che partecipò al campionato mondiale del FIA Energy Alternative CUP riservato a veicoli ad energia alternative, conquistando in gara un memorabile podio e punti per Montecarlo-Automobile sul circuito di Franciacorta nell'agosto 2010, in cui si aggiudicò la categoria finale del campionato mondiale FIA nella classe Metano, seguirono varie trattative per l'ampliamento della produzione dei propri modelli.. Nel frattempo venivano sempre realizzati dalle officine Bellasi di Novara in collaborazione con Simbol design di Domodossola e Consonni tuning di Monza alcuni modelli sperimentali sempre alimentati a E.A. Su presentazione ed interessamento della CSAI, MCA iniziò una nuova collaborazione con il team BRC , leader mondiale per le trasformazioni e forniture di sistemi per Metano e GPL.

I dirigenti di BRC il Presidente Mariano Costamagna e Massimiliano Fissore accettarono un accordo di partenariato tecnologico, costruendo nel 2011, nella loro sede, una nuova vettura denominata Montecarlo/BRC, spinta da un motore Audi monofuel a GPL da ben 550 CV derivata sempre dalla "ALA 50" con componentistica in carbonio prodotta dalla Bellasi e dalla società Nuteco.

Quest’auto venne presentata con alla guida il presidente di BRC gas equipment Mr Mariano Costamagna alla presentazione in Torino del rinnovato "Giro automobilistico d'Italia" a fine ottobre 2011.

Il frutto di questa collaborazione MCA/BRC è la prima GT Ecologica in versione stradale Bifuel Metano/GPL.

Con un lavoro altamente professionale eseguito a tempo record, il BRC racing team di Cherasco (CN) rese possibile il debutto di una nuova vettura chiamata Montecarlo/BRC, W12 monofuel a GPL, nella 4 ore di Monza, gara di durata per vetture GT del Gruppo Peroni Race D.E.E.C. che con regolamento FIA/ACI/CSAI per primo accetto questo tipo di classe E.A. conseguendo già all'esordio la vittoria nella classe FIA/ACICSAI riservata a vetture ad E.A. ed un incoraggiante ottavo posto assoluto in gara dopo che per una foratura si era persa la sesta posizione.

Fu praticamente una vittoria della politica verso le Energie Alternative, dimostrando dopo anni di studi per le soluzioni tecniche ed i regolamenti, risultare in classifica assoluta davanti ad auto di marchi storici alimentati con carburanti comuni come Ferrari, Lamborghini, Porsche, Corvette, quella di veder tagliare il traguardo da parte di una vettura GT da competizione da oltre 300 km/h alimentata a GPL monofuel, che smitizzava come già fatto dalla Montecarlo-"Quadrifuel" Carlo Chiti del 2010 la destinazione di combustibili a Metano e GPL, non solo quindi per piccole vetture da città a basso costo. Attualmente sono alla finizione, oltre che per continuare nelle competizioni GT, anche due modelli stradali, una GT bifuel ed una Spider Bifuel ed ibrida, che la piccola casa automobilistica Monegasca presenterà per i vari mercati ai suoi clienti di nicchia, sempre ad edizione limitata artigianale nel prossimo anno, per i suoi primi 30 anni di storia nel grande mondo dell'automobile.


Note modifica

  1. ^ fonte
  2. ^ Rivista mensile Auto Capital del marzo 1991
  3. ^ Articolo di autoblog

Bibliografia modifica

  • Rif. 1 Viviane Leray, Montecarlo Automobile un auto,un uomo,e i suoi sogni Fulvio Maria Ballabio , Milano, Viviane Leray, 2008.


Collegamenti esterni modifica

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