Utente:Laura.cusinatti/Sandbox

L’economia comportamentale, insieme alla legata sotto-area della finanza comportamentale , studia gli effetti di fattori psicologici, sociali, cognitivi ed emozionali sulle decisioni economiche di individui o istituzioni e le relative conseguenze per i prezzi di mercato, i profitti, e l’allocazione di risorse, ma anche più in generale, l’impatto di diversi tipi di comportamento, in diversi ambienti caratterizzati da differenti valori sperimentali.[1]

La tolleranza al rischio è un fattore cruciale nel processo decisionale finanziario personale, essa è definita come la disponibilità ad impegnarsi in un’attività finanziaria il cui esito è incerto.[2]

L’economia comportamentale ha il principale interesse nella razionalità limitata degli agenti economici. I modelli comportamentali tipicamente integrano studi relativi alla psicologia e neuroscienza con la teoria microeconomica; in questo modo, i modelli comportamentali coprono una serie di concetti, metodi e campi differenti.[3][4]

L’economia comportamentale comprende lo studio di come le decisioni di mercato vengono prese e i meccanismi che guidano la scelta pubblica. Come dimostrato in un recente studio, l’uso del termine “economia comportamentale” è aumentato negli articoli accademici statunitensi negli ultimi anni.[5]

Nel 2017, l’economista Richard Thaler, ha ricevuto il premio Nobel per l’economia, per i sui contributi nell’economia comportamentale e il suo lavoro nel dimostrare la prevedibile irrazionalità delle persone in modi che sfidano la teoria economica.[6]

Sono presenti tre temi prevalenti nelle finanze economiche:[7]

Storia modifica

Durante il periodo dell’economia classica, la microeconomia era strettamente legata alla psicologia. Ad esempio Adam Smith scrisse l’opera Teoria dei sentimenti morali, nella quale propose spiegazioni psicologiche dei comportamenti individuali, compreso il rapporto con equità e giustizia,[8] mentre Jeremy Bentham scriveva estensivamente a riguardo delle basi psicologiche dell’utilità. Tuttavia, durante lo sviluppo dell’economia neoclassica, gli economisti cercarono di rimodellare la disciplina come una scienza naturale, deducendo il comportamento economico sulla base di assunzioni legate alla natura degli agenti economici. Svilupparono il concetto di Homo oeconomicus, la cui psicologia era fondamentalmente razionale.

Ma molti importanti economisti neoclassici svilupparono spiegazioni psicologiche più sofisticate, tra cui Francis Ysidro Edgeworth, Vilfredo Pareto, and Irving Fisher. L’economia psicologica è emersa nel XX secolo nelle opere di Gabriel Tarde,[9] George Katona,[10] and Laszlo Garai.[11] I modelli di utilità attesa e utilità scontata hanno iniziato a guadagnare consensi, generando ipotesi verificabili sul processo decisionale in base rispettivamente a una data incertezza e al consumo intertemporale. Anomalie osservabili e ripetibili alla fine misero alla prova tali ipotesi ed ulteriori passi avanti furono compiuti dal premio Nobel Maurice Allais, per esempio nel mettere in evidenza il paradosso di Allais, un problema decisionale che presentò per la prima volta nel 1953, che contraddiceva l’ipotesi dell’utilità attesa.

Negli anni ‘60, la psicologia cognitiva ha iniziato a gettare più luce riguardo al cervello come un dispositivo per l’elaborazione di informazioni (in contrasto ai modelli comportamentisti). Gli psicologi in questo campo, come Ward Edwards,[12] Amos Tversky, e Daniel Kahneman, hanno iniziato a confrontare i propri modelli cognitivi dei processi decisionali in presenza di rischi e incertezza con i modelli economici del comportamento razionale. Nella psicologia matematica, c’è un imperterrito interesse nella transitività delle preferenze e quale tipo di scala di misura l’utilità costituisce.[13]

Teoria del prospetto modifica

Nel 1979, Kahneman e Tversky scrissero il libro Teoria del Prospetto: Come Gli Uomini Prendono Decisioni in Condizioni di Rischio, che utilizza la psicologia cognitiva per spiegare varie divergenze del processo decisionale economico rispetto alla teoria neoclassica.[14] La teoria del prospetto ha due fasi: una fase di montaggio e una fase di valutazione.

Nella fase di montaggio le situazioni a rischio vengono semplificate utilizzando diverse euristiche di scelta, nella fase di valutazione le alternative di rischio vengono valutate sulla base di vari principi psicologici che comprendono i seguenti:

  1. Dipendenza da riferimento: quando si valutano dei risultati, il decisore ha in mente un “livello di riferimento”. I risultati vengono confrontati con il punto di riferimento e classificati come “guadagno” se maggiore a tale livello, e “perdita” se inferiori.
  2. Avversione alla perdita: le perdite incidono maggiormente rispetto ad un equivalente guadagno. Nel loro articolo pubblicato nel 1992, Kahneman and Tversky trovarono il coefficiente mediano di avversione alla perdita che risultava pari a 2.25, cioè, le perdite hanno un impatto pari a 2.25 volte di equivalenti guadagni.[15]
  3. Valutazione delle probabilità non lineare: i risultati indicano che i decisori sopravalutano le piccole probabilità e sottovalutano le gradi probabilità – questo da origine alla funzione di valutazione delle probabilità a forma di S capovolta.
  4. Sensibilità decrescente ai guadagni e alle perdite: dato che il valore dei guadagni e delle perdite aumentano in valore assoluto rispetto al punto di riferimento, l’effetto marginale sull’utilità o la soddisfazione del decisore diminuiscono.

La teoria del prospetto è in grado di spiegare tutto ciò che le due principali teorie esistenti – teoria dell’utilità attesa e teoria dell’utilità dipendente dal rango – possono spiegare. Tuttavia non vale il viceversa. La teoria del prospetto è stata utilizzata per spiegare un serie di fenomeni che le teorie decisionali esistenti hanno grandi difficoltà nel farlo. Fra questi, la curva di offerta di lavoro inclinata all’indietro, elasticità dei prezzi asimmetriche, evasione fiscale, co-movimento dei prezzi delle azioni e dei consumi.

Nel 1992, sul Journal of Risk and Uncertainty, Kahneman e Tversky pubblicarono una loro revisione aggiornata della teoria del prospetto che chiamarono teoria del prospetto cumulativa.[15] La nuova teoria eliminava la fase di montaggio, e si concentrava solo sulla fase di valutazione, la principale caratteristica fu quella di permettere la valutazione di probabilità non lineari in maniera cumulativa, la quale fu inizialmente presentata dalla teoria dell’utilità dipendente dal rango di John Quiggin.

Tratti psicologici come eccessiva sicurezza, bias di proiezione, e gli effetti di un’attenzione limitata sono ora entrati a far parte della teoria. Altri sviluppi vi furono in una conferenza all’Università di Chicago, [16] in un’edizione speciale sull’economa comportamentale del Quarterly Journal of Economics ("In Memory of Amos Tversky"), e con il premio Nobel assegnato a Kahneman nel 2002 per aver "integrato risultati della ricerca in ambito psicologico nella scienza economica, in particolar modo riguardo al giudizio umano e al processo decisionale in condizioni di incertezza".[17]

Scelta intertemporale modifica

L’economia comportamentale è stata anche applicata sulla scelta intertemporale. La scelta intertemporale è lo studio di come prendere una decisione ed avere conoscenza degli effetti derivanti da tale decisione in un secondo momento. Il comportamento della scelta intertemporale risulta essere ampiamente inconsistente come descritto dal fenomeno dello sconto iperbolico esemplificato da George Ainslie- una fra le importanti osservazioni studiate – e ulteriormente approfondito da David Laibson, Ted O'Donoghue, e Matthew Rabin. Lo sconto iperbolico descrive la tendenza di applicare un tasso di sconto sugli esiti maggiore nell’imminente futuro rispetto a quello che si applicherebbe in un futuro più lontano. Questo modello di sconto è dinamicamente inconsistente (o tempo-inconsistente), e quindi non consistente con i modelli di scelta razionale, poiché il tasso di sconto fra il tempo t e t+1 sarà basso al tempo t-1 dove t è il futuro imminente, ma sarà alto al tempo t, quando t è il presente mentre t+1 il prossimo futuro.

Il modello può anche essere spiegato tramite modelli di sconto sub-additivi che distinguono il ritardo dall’intervallo di sconto: le persone sono meno pazienti (per unità di tempo) in intervalli di tempo più brevi indipendentemente da quando essi si verificano.

Altre aree di ricerca modifica

Altri rami dell’economia comportamentale arricchiscono il modello della funzione di utilità senza introdurre inconsistenze nelle preferenze. Ernst Fehr, Armin Falk, e Matthew Rabin hanno studiato fenomeni quali "equità", " avversione all’ingiustizia ", e " altruismo reciproco", indebolendo l’assunzione neoclassica del "perfetto egoismo". Questo lavoro è applicabile in modo particolare alla definizione del salario. Il lavoro sulla "motivazione intrinseca" di Gneezy e Rustichini e "identità" di Akerlof e Kranton presuppongono che gli agenti traggano utilità nell’adottare norme personali e sociali in aggiunta all’utilità attesa condizionale. Secondo Aggarwal, oltre alle deviazioni comportamentali rispetto all’equilibrio razionale, i mercati potrebbero essere anche soggetti a risposte ritardate, costi di ricerca, esternalità di beni comuni, a altri attriti che rendono difficile distinguere gli effetti comportamentali nell’andamento del mercato.[18]

L’ "utilità attesa condizionale" è una forma di ragionamento in cui l’individuo ha un’illusione di controllo e calcola la probabilità di eventi esterni e quindi la loro utilità in funzione della propria azione, anche quando non ha la capacità causale di influenzare tali eventi esterni.[19][20]

L’economia comportamentale ha attratto l’attenzione del grande pubblico grazie al successo di libri come Prevedibilmente Irrazionale di Dan Ariely. I professionisti della disciplina hanno studiato argomenti politici di carattere quasi pubblico come la mappatura della banda larga negli Stati Uniti.[21][22]

Le applicazioni di economia comportamentale comprendono la modellizzazione del processo decisionale dei consumatori per applicazioni di intelligenza artificiale e di apprendimento automatico. La start-up Singularities della Silicon Valley sta usando i postulati AGM proposti da Alchourrón, Gärdenfors, e Makinson – la formalizzazione di concetti di credenze e cambiamenti per entità razionali – in una logica simbolica per creare un sistema di "apprendimento automatico e un motore di inferenza che usa i più recenti algoritmi di data science a big data per generare la base di conoscenza e le regole condizionali (controfattuali) che modellano i comportamenti e le convinzioni del cliente".[23]

Critica modifica

I critici dell’economia comportamentale tipicamente sottolineano la razionalità degli agenti economici.[24] Asseriscono che i comportamenti sperimentalmente osservati hanno applicabilità limitata al solo campo delle situazioni di mercato, poiché le opportunità di apprendimento e la concorrenza assicurano soltanto una stretta approssimazione del comportamento razionale.

Risposte modifica

Rabin[25] respinge queste critiche sostenendo che vengono ottenuti risultati consistenti in una moltitudine di situazioni e aree geografiche diverse che quindi possono produrre una buona visione teorica. Anche economisti comportamentali hanno risposto alle critiche, concentrandosi su studi sul campo piuttosto che esperimenti in laboratorio. Alcuni economisti vedono una scissione fondamentale fra l’economia sperimentale e l’economia comportamentale, ma importanti economisti sperimentali e comportamentali tendono a condividere tecniche ed approcci finalizzate a dare una risposta domande comuni. Le componenti epistemologiche, ontologiche e metodologiche dell'economia comportamentale sono sempre più discusse, in particolare modo dagli storici dell'economia e dai metodologi economici.[26]


Secondo alcuni ricercatori,[27] quando si studiano i meccanismi che stanno alla base processo decisionale, in particolare per il processo decisionale finanziario, bisogna tenere conto che le decisioni vengono prese in condizioni di stress[28] in quanto lo "Stress è la risposta non specifica del corpo ad ogni richiesta presentata ad esso".[29]

Da un punto di vista biologico, i comportamenti umani sono essenzialmente gli stessi durante le crisi accompagnate da un crolli di mercato e durante la crescita delle bolle dove i prezzi delle azioni superano i massimi storici. In questi periodi, molti dei partecipanti al mercato si scontrano con qualcosa di nuovo ed inatteso, e questo inevitabilmente induce un risposta allo stress accompagnata da cambiamenti dei profili e stimoli endocrini. Il risultato è dato quindi da cambiamenti qualitativi e quantitativi nel comportamento. Tuttavia, questo è solo un esempio in cui può essere osservata l’influenza del comportamento sull’economia e la finanza che può quindi essere contrastata tramite l’economia comportamentale, ed è un errore pensare che la sua applicazione sia utile solamente in determinati ambienti in cui è stata testata o in condizioni simili a quelle particolari delle borse. Inoltre, spesso, ragionamento egoistico, ‘comportamenti adulti’, e simili possono essere identificati in occultamenti criminali, e possono essere scoperte carenze legali e negligenze di vario genere.

Problemi applicati modifica

Finanza comportamentale modifica

Il principale problema della finanza comportamentale è spiegare perché i partecipanti al mercato commettono errori sistematici non razionali, in opposizione all’assunzione che essi siano razionali. [1] Tali errori influenzano i prezzi e i rendimenti, creando inefficienze di mercato. Lo studio della finanza comportamentale si occupa anche di capire come gli altri partecipanti traggono vantaggio (arbitraggio) da questi errori ed inefficienze di mercato.

La finanza comportamentale mette in evidenza le inefficienze, ad esempio le sotto o sovra reazioni alle informazioni, come cause dell’andamento del mercato e, in casi estremi, di bolle o crolli finanziari. Tali reazioni vengono attribuite alla scarsa attenzione degli investitori, all’eccesso di sicurezza, ottimismo, mimica (comportamento del gregge) e il fenomeno detto noise trading. Gli analisti tecnici considerano la finanza comportamentale come "il cugino accademico" dell’economia comportamentale e la materia che definisce le basi teoriche per l’analisi tecnica.[30]

Altre osservazioni chiave comprendono l’asimmetria fra le decisioni di acquisire o mantenere le risorse, conosciuto come il paradosso dell’ "uccello nel cespuglio", e l’avversione alla perdita, ovvero la riluttanza nel lasciar andare un bene posseduto che acquisisce quindi un valore affettivo. L’avversione alla perdita sembra manifestarsi nel comportamento degli investitori riluttante nel vendere azioni o altre partecipazioni se si potrebbero verificare delle perdite nominali.[31] L’avversione alle perdite potrebbe anche spigare perché i prezzi delle abitazioni si riducono raramente e lentamente ai livelli di equilibrio di mercato durante i periodi con bassa domanda.

Benartzi e Thaler, applicando una versione delle teoria del prospetto, affermano di aver risolto l’enigma del premio azionario, che i modelli finanziari convenzionali finora non erano in gradi di fare.[32] La finanza sperimentale applica il metodo sperimentale, ad esempio creando un mercato artificiale tramite un tipo di simulazione software per studiare il processo decisionale e il comportamento delle persone nei mercati finanziari.

Finanza comportamentale quantitativa modifica

La finanza comportamentale quantitativa usa metodi statistici e matematici per comprendere i bias comportamentali. Nelle ricerca nell’ambito del marketing, uno studio ha evidenziato che l’intensificazione dei bias ha un impatto sulle decisioni di marketing.[33] Tra coloro che hanno dato un contributo a ciò, i principali sono Gunduz Caginalp (Redattore del Journal of Behavioral Finance nel periodo 2001–04) e alcuni collaboratori come il premio Nobel del 2002 Vernon Smith, David Porter, Don Balenovich,[34] Vladimira Ilieva e Ahmet Duran, [35] e Ray Sturm.[36]

Modelli finanziari modifica

Alcuni modelli finanziari utilizzati nella gestione del denaro e nella valutazione del patrimonio incorporano parametri della finanza comportamentale, ad esempio:

  • Il modello di Thaler delle reazioni del prezzo all’informazione, con tre fasi (sottoreazione, aggiustamento e sovra reazione), che crea quindi un trend del prezzo.
Una caratteristica della reazione eccessiva è data dal fatto che i rendimenti medi conseguenti all’annuncio di buone notizie tendono ad essere inferiori rispetto a quelli derivanti da cattive notizie. In altre parole, la reazione eccessiva si verifica quando il mercato reagisce in modo troppo forte o continuativo alle notizie, richiedendo quindi un successivo aggiustamento nella direzione opposta. Di conseguenza è probabile che attività sovra performanti in un determinato periodo, registrino in un periodo successivo un rendimento inferiore. Questo vale anche per abitudini di acquisto irrazionali da parte dei clienti. [37]

Critica modifica

I critici come Eugene Fama, tipicamente supportano l’ipotesi dei mercati efficienti. Sostengono che la finanza comportamentale rappresenta più un insieme di anomalie piuttosto che un ramo vero e proprio della finanza e queste anomalie o sono rapidamente escluse dal mercato oppure possono essere spiegate tramite interessanti studi e argomenti di microstruttura del mercato. Tuttavia, i bias cognitivi sono distinti dai bias sociali, i primi possono essere mediati dal mercato, mentre gli altri possono creare degli anelli in retroazione positivi che spingono il mercato sempre più lontano dal livello di equilibrio del "giusto prezzo".[38]

Un esempio specifico di questa critica compare in alcune spiegazioni dell’enigma del premio azionario. Si sostiene che la causa sia dovuta a barriere all’entrata(sia pratiche che psicologiche) e che i ritorni tra azioni e obbligazioni dovrebbero stabilizzarsi in quanto le risorse elettroniche aprono il mercato azionario a più investitori.[39]

La teoria dei giochi modifica

La teoria dei giochi comportamentale analizza le decisioni strategiche interattive e il comportamento usando i metodi della teoria dei giochi, [40] dell’economia sperimentale e della psicologia sperimentale. Gli esperenti includono test di deviazioni dalle tipiche semplificazioni della teoria economica, come l’assioma di indipendenza[41] e la mancanza di altruismo,[42] equità, [43] ed effetti di framing. [44] Un aspetto positivo del metodo è la sua applicazione nell’apprendimento interattivo[45] e nelle preferenze sociali.[46] Come programma di ricerca, esso è uno sviluppo degli ultimi tre decenni.[47]

Ragionamento economico negli animali (non umani) modifica

Alcuni psicologi comparati hanno cercato di dimostrare un ragionamento quasi economico negli animali. I primi tentativi in questo campo si concentrarono su ratti da laboratorio e piccioni. Questi studi si basano sulla psicologia comparata, il cui obiettivo principale è quello di scoprire analogie al comportamento umano in animali sperimentalmente trattabili. Essi sono metodologicamente simili al lavoro di Ferster e Skinner. [48] Similitudini metodologiche a parte, i primi ricercatori in economia non umana si sono discostati dal comportamentismo nella loro terminologia. Sebbene tali studi siano stati effettuati n una gabbia di condizionamento operante utilizzando ricompense alimentari per analizzare il comportamento tramite la beccata/pressione su una leva, i ricercatori descrivono tali azioni non in termini di rinforzo o di relazione di risposta agli stimoli ma invece in termini di lavoro, domanda, e budget. Studi recenti hanno adottato un approccio leggermente differente, assumendo una prospettiva più evoluzionista , confrontando il comportamento economico degli esseri umani con una specie di primate, la scimmia cappuccino. [49]

Studi su animali non umani modifica

Molti dei primi studi del ragionamento economico non umano furono eseguiti su ratti e piccioni in una gabbia di condizionamento operante. Questi studi hanno esaminato azioni come il tasso di beccata (nel caso del piccione) e il tasso di pressione di una leva (nel caso dei topi) date determinate condizioni di ricompensa. I primi ricercatori sostengono, ad esempio, che la modalità di risposta (beccata/pressione della leva) rappresenta un’analogia appropriata all’offerta di lavoro umana. [50] I ricercatori in questo campo sostengono la possibilità di utilizzare il comportamento economico degli animali per comprendere le componenti elementari del comportamento economico umano.[51] In un articolo di Battalio, Green, e Kagel,[50] essi scrivono:

«Le considerazioni sullo spazio non consentono una discussione dettagliata dei motivi per cui gli economisti dovrebbero prendere sul serio lo studio delle teorie economiche usando soggetti non umani .... [Studi sul comportamento economico in animali non umani] forniscono un laboratorio per l'identificazione, il test e una migliore comprensione delle leggi generali del comportamento economico. L'uso di questo laboratorio è basato sul sul fatto che il comportamento delle specie, come loro struttura, variano continuamente e che i principi del comportamento economico sarebbero unici tra i principi comportamentali se non si applicassero ,ovviamente con qualche variazione, al comportamento di non umani.»

Offerta di lavoro modifica

Un tipico ambiente di laboratorio per studiare l’offerta di lavoro sui piccioni, viene impostato come segue. I piccioni vengono dapprima privati del cibo. Dato che quindi essi saranno affamati, il desiderio del cibo sarà elevato. I piccioni vengono successivamente messi in una gabbia di condizionamento operante e tramite l’orientamento e l’esplorazione all’interno della gabbia scoprono che beccando un piccolo disco posto in lato della gabbia, gli viene fornito il cibo. In questo modo, l’azione del beccare diventerà un rinforzo, poiché viene associato al cibo. In poco tempo il piccione beccherà regolarmente il disco (o stimolo).

In questa circostanza, si dice che il piccione lavora beccando per ottenere il cibo. Il cibo quindi viene considerato come la valuta. Il valore della valuta può essere adattato in diversi modi, ad esempio tramite la quantità di cibo consegnato, la frequenza con cui il cibo viene emesso, e il tipo (alcuni cibi sono più desiderati di altri).

Un comportamento economico simile a quello rilevato negli esseri umani viene scoperto quando i piccioni affamati smettono di lavorare o lavorano meno dal momento in cui la paga viene ridotta. I ricercatori sostengono che questo è simile al comportamento dell’offerta di lavoro negli esseri umani. Cioè, come gli umani (che, anche nel bisogno, lavoreranno tanto solo per un certo stipendio), i piccioni dimostrano diminuzioni nel beccare (lavoro) quando la ricompensa (valore) viene ridotta.[50]

Domanda modifica

Nell’economia umana, una tipica curva di domanda ha coefficiente angolare negativo. Quindi all’aumentare del prezzo di un certo bene, il numero di consumatori che sono disposti e in grado di acquistarlo diminuiscono. I ricercatori che studiano la curva di domanda sugli animali, come i topi, anche in questo caso hanno trovato una pendenza verso il basso. I ricercatori hanno studiato la domanda sui ratti in modo distinto dallo studio dell’offerta di lavoro effettuato sui piccioni. Nello specifico, in una gabbia di condizionamento operante contenente ratti come soggetto di sperimentazione, viene richiesto di premere una leva, invece di beccare un piccolo disco, per ricevere la ricompensa. La quale può essere cibo (palline di ricompensa), acqua o bevande come Cola al gusto di ciliegie. Diversamente dal precedente studio sui piccioni, in cui l’analogia con il lavoro era l’azione di beccare e l’analogia monetaria era la ricompensa, l’analogia con il lavoro in questo esperimento è la pressione della leva. In queste circostanze, i ricercatori sostengono che la modifica del numero di pressioni sulla leva necessari per ottenere un bene di prima necessità è analogo alla modifica del prezzo di un bene nell’economia umana.[52]

In effetti, i risultati degli studi sulla domanda condotti su animali mostrano che, all’aumentare del numero di pressioni sulla leva richieste (costo), il numero effettivo di volte in cui l’animale preme la leva fino a raggiungere un valore uguale o maggiore al numero richiesto (pagamento) diminuisce.

Psicologia evoluzionista modifica

Una prospettiva psicologica evoluzionista afferma che molti fra i limiti percepiti nella scelta razionale possono essere spiegati razionalmente nel contesto della massimizzazione dell’idoneità biologica nell’ambiente ancestrale, ma non necessariamente in quello odierno. Pertanto,quando si è vissuto un livello di sussistenza tale per cui una riduzione delle risorse può portare alla morte, potrebbe essere stato razionale attribuire un valore maggiore alla prevenzione delle perite rispetto all’ottenimento di guadagni. Può anche spigare le differenze comportamentali fra gruppi, ad esempio il fatto che i maschi siano meno avversi al rischio rispetto alle femmine è dovuto ad una maggior variabilità del successo riproduttivo rispetto ad esse. Mentre l’ avversione al rischio può limitare il successo riproduttivo per entrambi i sessi, i maschi possono potenzialmente aumentare il loro successo riproduttivo grazie all’amore per il rischio molto più di quanto possano fare le donne.[53]

Intelligenze artificiali modifica

Molte delle decisioni tendono ad essere fatte sempre più da umani con l’ausilio di intelligenze artificiali (macchine) o direttamente da esse. Tshilidzi Marwala ed Evan Hurwitz nel loro libro[54] hanno studiato l'utilità dell'economia comportamentale in tali situazioni e hanno concluso che queste macchine intelligenti riducono l'impatto dell'economia comportamentale su un processo decisionale con razionalità limitata. In particolare, hanno osservato che queste macchine intelligenti riducono il grado di asimmetria informativa nel mercato, migliorano il processo decisionale e rendendo quindi i mercati più razionali.

Teorici Notevoli modifica

Economia modifica

Psicologia modifica

Finanza modifica

Voci correlate modifica

Note modifica

  1. ^ a b A Behavioral Framework for Securities Risk, su ssrn.com, SSRN 2040946.
  2. ^ Chavali, K., & Mohanraj, M. P. (2016). Impact of Demographic variables and Risk Tolerance on Investment Decisions – An Empirical Analysis. International Journal of Economics and Financial Issues, 6(1).
  3. ^ Search of behavioural economics, su dictionaryofeconomics.com. in Palgrave
  4. ^ Elizabeth A. Minton e Lynn R. Kahle, Belief Systems, Religion, and Behavioral Economics: Marketing in Multicultural Environments, Business Expert Press, 2013, ISBN 978-1-60649-704-3.
  5. ^ Behavioral economics in U.S. (antitrust) scholarly papers, su leconcurrentialiste.com.
  6. ^ Binyamin Appelbaum, Nobel in Economics is Awarded to Richard Thaler, in The New York Times, 9 Ottobre 2017. URL consultato il 4 novembre 2017.
  7. ^ Shefrin 2002
  8. ^ Nava Ashraf, Colin F. Camerer e George Loewenstein, Adam Smith, Behavioral Economist (PDF), in Journal of Economic Perspectives, vol. 19, n. 3, 2005, pp. 131–45, DOI:10.1257/089533005774357897..
  9. ^ G. Tarde, Psychologie économique, su classiques.uqac.ca, 1902.
  10. ^ George Katona, The Powerful Consumer: Psychological Studies of the American Economy, Literary Licensing, LLC, 2011, ISBN 978-1-258-21844-7.
  11. ^ L. Garai, Reconsidering Identity Economics – Human Well-Being and Governance, su academia.edu.
  12. ^ Ward Edward Papers, su usc.edu, Archival Collections (archiviato il 16 Aprile 2008).
  13. ^ Luce 2000
  14. ^ Kahneman 2003
  15. ^ a b Amos Tversky e Daniel Kahneman, Advances in Prospect Theory: Cumulative Representation of Uncertaintly, in Journal of Risk and Uncertaintly, vol. 5, n. 4, Kluwer Academic Publishers, 1992, pp. 297-323, DOI:10.1007/BF00122574, ISSN 0895-5646 (WC · ACNP).Estratto.
  16. ^ Hogarth 1987
  17. ^ Nobel Laureates 2002, su nobelprize.org (archiviato il 10 Aprile 2008).
  18. ^ Raj Aggarwal, Animal Spirits in Financial Economics: A Review of Deviations from Economic Rationality, in International Review of Financial Analysis, vol. 32, n. 1, 2014, pp. 179–87, DOI:10.1016/j.irfa.2013.07.018.
  19. ^ Grafstein R, Rationality as Conditional Expected Utility Maximization, in Political Psychology, vol. 16, n. 1, 1995, pp. 63–80, DOI:10.2307/3791450, JSTOR 3791450.
  20. ^ Shafir E, Tversky A, Thinking through uncertainty: nonconsequential reasoning and choice, in Cognitive Psychology, vol. 24, n. 4, 1992, pp. 449–74, DOI:10.1016/0010-0285(92)90015-T, PMID 1473331.
  21. ^ US National Broadband Plan: good in theory, su telco2.net, 17 Marzo 2010.
  22. ^ Community Broadband Networks, http://www.muninetworks.org/reports/cook-report-broadband-mapping-connectivity-five-freedoms-and-prosperity.
  23. ^ Singluarities Our Company, su singularities.com, 2017. URL consultato il 12 Luglio 2017.
    «... machine learning and deduction engine that uses the latest data science and big data algorithms in order to generate the content and conditional rules (counterfactuals) that capture customer's behaviors and beliefs....»
  24. ^ Myagkov e Plott, Exchange Economies and Loss Exposure: Experiments Exploring Prospect Theory and Competitive Equilibria in Market Environments (PDF), 1997.
  25. ^ Rabin 1998, pp. 11-46
  26. ^ (EN) Behavioral Economics | Exploring Economics. URL consultato il 16 Ottobre 2017.
  27. ^ A. Sarapultsev e P. Sarapultsev, Novelty, Stress, and Biological Roots in Human Market Behavior, in Behavioral Sciences, vol. 4, n. 1, 2014, pp. 53–69, DOI:10.3390/bs4010053.
  28. ^ D.A. Zhukov, Biologija Povedenija, in Gumoral’nye Mehanizmy [Biology of Behavior. Humoral Mechanisms];, St. Petersburg, Russia, Rech, 2007.
  29. ^ Hans Selye, Stress in Health and Disease, Elsevier Science, 2013, ISBN 978-1-4831-9221-5.
  30. ^ Kirkpatrick 2007, p. 49
  31. ^ Genesove & Mayer 2001
  32. ^ Benartzi & Thaler 1995
  33. ^ J. Scott Armstrong, Nicole Coviello and Barbara Safranek, Escalation Bias: Does It Extend to Marketing? (PDF), in Journal of the Academy of Marketing Science, vol. 21, n. 3, 1993, pp. 247-352, DOI:10.1177/0092070393213008.
  34. ^ Dr. Donald A. Balenovich, su ma.iup.edu, Indiana University of Pennsylvania, Mathematics Department.
  35. ^ Ahmet Duran, su umich.edu, Department of Mathematics, University of Michigan-Ann Arbor.
  36. ^ Dr Ray R. Sturm, CPA, su bus.ucf.edu, College of Business Administration (archiviato dall'url originale il 20 Settembre 2006).
  37. ^ David Tang, Why People Won’t Buy Your Product Even Though It’s Awesome, su flevy.com, Flevy, 6 Maggio 2013. URL consultato il 31 Maggio 2013.
  38. ^ Fama on Market Efficiency in a Volatile Market Archiviato il 24 Marzo 2010 Data nell'URL non combaciante: 24 marzo 2010 in Internet Archive.
  39. ^ See Freeman, 2004 for a review
  40. ^ Robert Auman, Game Theory, su dictionaryofeconomics.com. in Palgrave
  41. ^ Colin Camerer e Teck-Hua Ho, Violations of the betweenness axiom and nonlinearity in probability, in Journal of Risk and Uncertainty, vol. 8, n. 2, Springer, Marzo 1994, pp. 167–96, DOI:10.1007/bf01065371.
  42. ^ James Andreoni et al., Altruism in experiments, su dictionaryofeconomics.com. in Palgrave
  43. ^ H. Peyton Young, Social norms, su dictionaryofeconomics.com. in Palgrave
  44. ^ Colin Camerer, Progress in behavioral game theory, in Journal of Economic Perspectives, vol. 11, n. 4, Caltech, 1997, p. 172, DOI:10.1257/jep.11.4.167. Pdf version.
  45. ^ Teck H. Ho, Individual learning in games, su dictionaryofeconomics.com, 2008. in Palgrave
  46. ^ Martin Dufwenberg e Georg Kirchsteiger, A Theory of Sequential reciprocity, in Games and Economic Behavior, vol. 47, n. 2, 2004, pp. 268–98, DOI:10.1016/j.geb.2003.06.003. Faruk Gul, Behavioural economics and game theory, su dictionaryofeconomics.com, 2008. in Palgrave
  47. ^ Colin Camerer, Behavioral game theory: experiments in strategic interaction, New York, New York Princeton, New Jersey, Russell Sage Foundation Princeton University Press, 2003, ISBN 978-0-691-09039-9.
  48. ^ C. B. Ferster et al., Schedules of Reinforcement, New York, Appleton-Century-Crofts, 1957.
  49. ^ M. K. Chen et al., How Basic Are Behavioral Biases? Evidence from Capuchin Monkey Trading Behavior, in Journal of Political Economy, vol. 114, n. 3, 2006, pp. 517–37, DOI:10.1086/503550.
  50. ^ a b c R. C. Battalio et al., Income-Leisure Tradeoffs of Animal Workers, in American Economic Review, vol. 71, n. 4, 1981, pp. 621–32, JSTOR 1806185.
  51. ^ John H. Kagel, Raymond C. Battalio e Leonard Green, Economic Choice Theory: An Experimental Analysis of Animal Behavior, Cambridge University Press, 1995, ISBN 978-0-521-45488-9.
  52. ^ J. H. Kagel et al., Demand Curves for Animal Consumers, in Quarterly Journal of Economics, vol. 96, n. 1, 1981, pp. 1–16, DOI:10.2307/2936137, JSTOR 2936137.
  53. ^ Paul H. Rubin and C. Monica Capra. The evolutionary psychology of economics. In Roberts S. C., Applied Evolutionary Psychology, a cura di S. Craig Roberts, Oxford University Press, 2011, DOI:10.1093/acprof:oso/9780199586073.001.0001, ISBN 9780199586073.
  54. ^ Tshilidzi Marwala e Evan Hurwitz, Artificial Intelligence and Economic Theory: Skynet in the Market, London, Springer, 2017, ISBN 978-3-319-66104-9.
  55. ^ Douglas Bernheim e Antonio Rangel, Behavioural public economics, su dictionaryofeconomics.com, n. 2, 2008. in Palgrave
  56. ^ Uri Gneezy, su rady.ucsd.edu.
  57. ^ Robert Sugden, su uea.ac.uk.
  58. ^ Predictably Irrational, su predictablyirrational.com, Dan Ariely. URL consultato il 25 Aprile 2008.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica