Utente:Leila Gina Ashoury/Sandbox

Villa Patrini

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Villa per Patrini
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Vista villa per Patrini
Localizzazione
Stato  Italia
RegionePavia
LocalitàPavia
IndirizzoViale Gorizia 12
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1936 - 1940
UsoResidenziale
Piani2 Piani
Realizzazione
ArchitettoGuglielmo Brambilla
IngegnereGuglielmo Brambilla
CommittenteAntonio Patrini

Villa Patrini è un esempio di villa con giardino, che riprende il limite dei Bastioni, ispirata ai movimenti del Razionalismo e Novecentismo, situata a Pavia. È stata progettata dall’architetto ingegnerie Guglielmo Brambilla nel 1936, commissionatasi dal Sig. Antonio Patrini, anno in cui ci fu la denunzia dei lavori edilizi con l’autorizzazione del comune. Gli anni successivi si volle recintare l’edificio che attualmente è destinato ad uso residenziale. L’ingresso, è interamente in mattoni a vista, ed è definito sul lato destro da un arco.

 
Arco a tutto sesto aventi funzione non strutturale

Architettura

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La villa è un complesso architettonico residenziale, situato in Viale Gorizia a Pavia tra gli anni trenta e quaranta del Novecento. È caratterizzato da mattone con concatenamento gotico. principale presenta un imponente arco a tutto sesto in laterizio con comportamento non strutturale, inserito nel filo del colmo del tetto della struttura, esso ha un altezza maggiore della villa e delinea il confine. La complessa volumetria digrada sia in altezza che in pianta verso l’interno con gli angoli segnati da finestre, con pilastri e architravi in cemento e calcestruzzo a vista. Il vano scala è inglobato nell’edificio a due piani, ove a ogni piano si presentano 5 appartamenti.



Viale Gorizia

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Passo del tram

Nell’età longobarda ci fu una lottizzazione della zona con profondi cambiamenti topografici.

In viale Gorizia fino alla metà degli anni cinquanta era presente la rimessa dei tram, ma la linea storica dei trasporti su rotaia non finiva al Policlinico, infatti nel 1932 ci fu un prolungamento dei binari dalla stazione ferroviaria e il nuovo Policlinico. In seguito nel 1934 si avviarono i lavori per il prolungamento da Santa Teresa a San Pietro in Verzolo, per quest’ultimo tratto ci fu una sistemazione del Bastione spagnolo, cioè delle mura della città di Pavia, che venne trasformato in una strada alberata da dove prende il nome. Arrivando alla sostituzione del servizio tranviario nel 1954 con autobus.


Bastioni di Pavia

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I bastioni di Pavia furono innalzati dal 1546 al 1569, per iniziativa di Ferrante Gonzaga, governatore della città, che aveva vinto nel 1525 la battaglia di Pavia, conquistando gran parte d’Italia. I lavori furono iniziati sotto il Regno dell’Imperatore spagnolo Carlo V. Per i pavesi, oggi, la cinta dei bastioni che proteggevano il perimetro della città è nota col termine “le mura spagnole”, con un chiaro riferimento alla potenza imperiale che allora esercitava il dominio sulla città. Le Mura Spagnole sono state demolite parzialmente tra la fine del XIX secolo e la prima metà del Novecento, alcune resti sono ancora visibili, per esempio in Via Gorizia. Guglielmo Brambilla fu restauratore di esse che sono parallele alla villetta sempre da lui costruita.

Bibliografia

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-Vittorio Prina, Pavia Moderna. Architettura moderna in Pavia e provincia 1925-1980, Edizione Cardano, 2003. 

-Biblioteca Bonetta, Pavia 

Voci correlate

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