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Template:Infobox Linee ferroviarie in Italia La ferrovia Desenzano – Salò, nota anche come ferrovia della Valtenesi, è una linea ferroviaria locale che collega Salò a Desenzano, attraversando la Valtenesi.

È stata finanziata e costruita dalla Provincia di Brescia, è gestita da Brescia Trasporti che l'ha recentemente ristrutturata.

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Storia modifica

 
Stazione di Desenzano

L'esigenza di collegare le terre del lago d'Iseo alla ferrovia Milano-Venezia era presente fin dal 1859. In quell'anno risale la proposta dell'ingegnere Angelo Felino Luè per la costruzione di una ferrovia a trazione equina che collegasse Brescia a Iseo[1].

Fu solo agli inizi degli anni Settanta del XIX secolo che questa esigenza sembrò concretizzarsi, soprattutto in concerto con la costruzione della Treviglio-Coccaglio, che la SFAI si era impegnata a realizzare durante la stesura della Convenzione del 1865. I progetti valutati allo scopo erano due: collegare Sarnico con Palazzolo sull'Oglio oppure Iseo con la stazione di Coccaglio[2].

Il 22 marzo 1872 settantadue comuni della Val Camonica, del lago d'Iseo, della Bassa bresciana e di Soresina e Soncino inviarono una petizione al Ministero dei lavori pubblici e delle finanze per sollecitare la costruzione della Treviglio-Coccaglio. Essi la giustificavano con l'esigenza di costruire due braccia ferroviarie che la completassero a nord e a sud. Esse erano la Iseo-Coccaglio e la Coccaglio-Chiari-Orzinuovi-Soncino-Soresina, che avrebbero favorito il collegamento tra Val Camonica e cremonese, migliorando i trasporti commerciali fra le due terre[3]. Il 4 agosto dello stesso anno, fu presentato alla Giunta di Rovato un progetto e un preventivo della Iseo-Rovato-Coccaglio che prevedeva la costruzione di una stazione intermedia a Bettolino e il possibile prolungamento da Rovato verso Soresina[4].

Il municipio di Brescia, che era stato tra gli aderenti della petizione per la Treviglio-Coccaglio, il 10 agosto fece presentare un progetto alternativo alla Iseo-Coccaglio: la ferrovia a scartamento ridotto Brescia-Iseo[5]. Lo studio, sviluppato dall'ingegner Ravelli, prevedeva di ridurre al minimo i costi dell'infrastruttura, affiancandola a strade già esistenti, dotandola di poche fermate in Franciacorta e facendola passare a Provezze per aggirare il colle Zurane[6]. Il progetto, sebbene bocciato nei mesi successivi, dimostrò l'esistenza di un interesse alla costruzione di una ferrovia che collegasse Brescia al Sebino. Sorse un dibattito fra i fautori del collegamento a Coccaglio e di quello a Brescia[7] che terminò in sostanza quando fu rilasciata la concessione per la costruzione della ferrovia Palazzolo-Paratico, nella seconda metà del 1873[8]. Negli anni successivi, tuttavia, Iseo e il suo notabile più illustre, Gabriele Rosa, tentarono in ogni occasione pubblica di proporre la Iseo-Coccaglio o la Iseo-Rovato come alternativa[9].

Agli inizi del febbraio 1874, la Deputazione provinciale di Brescia approvò la costituzione di una commissione che si occupasse dello studio di un nuove linee ferroviarie, in modo particolare la Brescia-Iseo[10]. L'anno successivo, la provincia stanziò dei contributi per la costruzione di tre linee: la Brescia-Iseo, la Brescia-Parma e la Brescia-Salò-Trento[11]. Salito Giuseppe Zanardelli al Dicastero dei lavori pubblici nel primo governo Depretis (1876-1878), l'iter procedurale per la costruzione delle tre ferrovie fu agevolato[12]. Il 15 maggio 1876, il Ministero dei lavori pubblici e delle finanze stipulò una convenzione con l'Ing. Mantegazza e la Banca Popolare di Alessandria che riguardava la concessione per la costruzione e l'esercizio delle tre ferrovie[11]. Nel settembre 1877, la concessione decadde, perché il concessionario non aveva rispettato il termine ultimo per il versamento di quanto pattuito per ottenerla[13], causando notevoli imbarazzi a Zanardelli e alla Sinistra bresciana.[14].

Caratteristiche modifica

 
stazione sotterranea

Considerazioni generali modifica

Il tracciato della linea si snoda quasi interamente[non chiaro], in rilevato, con un percorso che segue quasi del tutto quello dell'Autostrada A1 per un totale tra le due estremità di 182 km. I viadotti, di notevole entità e dimensioni, coprono circa 32 km del totale, mentre è stato possibile limitare i tratti in galleria a poco più di 3 km. La velocità base del progetto è stata fissata in 300 km/h con raggio di curvatura minimo di 5 450 m; nel modenese a causa di problemi di pianificazione urbanistica si è dovuto ricorrere all'accentuazione dei raggio di curvatura fino a 3 450 m limitando di conseguenza anche la velocità massima ammessa a 240 km/h[eh?].

Armamento e trazione modifica

 
Tracciato a singolo binario

La linea ferroviaria è a doppio binario armata da rotaie Vignoles UNI 60 E 1 a scartamento ordinario da 1435 mm[15], con traverse in cemento armato precompresso da 260 cm.

Da Milano Centrale al Bivio/P.C. Melegnano e dal Bivio Castelfranco Est alla stazione di Bologna Centrale il binario è elettrificato a corrente continua a 3 kV, mentre tra le due località di servizio l'alimentazione è a corrente alternata a 25 kV con frequenza da 50 hertz[16].

Le interconnessioni con la linea Tradizionale sono elettrificate a 3 kV in corrente continua.

Impianto di segnalamento modifica

Il sistema "distanziamento treni" sfrutta la nuova tecnologia ETCS (European Train Control System), che rappresenta lo standard scelto per garantire l'interoperabilità tra le linee ferroviarie europee. In particolare il sistema è costituito da un SottoSistema di Terra (SST) che comunicando con il treno (SottoSistema di Bordo, SSB) tramite una rete GSM dedicata ne gestisce l'autorizzazione al movimento. La linea è quindi costituita da diverse sezioni di blocco radio formate dai più conosciuti cricuiti di binario.

Sistema d'esercizio modifica

Percorso modifica

Stazioni e fermate
   
25+992 Vobarno Ferriera
   
Fiume Chiese
   
24+992 Vobarno Paese
   
Fiume Chiese
   
22+392 Roè Volciano
   
Brescia-Salò
   
20+392 Tormini Chalet
   
20+092 Tormini Scalo
   
18+022 Villanuova
   
17+028 Bostone
   
16+028 Gavardo
   
Fiume Chiese
   
11+500 Goglione Sopra/Prevalle
   
8+305 Nuvolento
   
6+490 Nuvolera
   
4+040 Mazzano
   
2+540 Virle
   
Linea per Verona
   
   
Rezzato FS
   
0+000 Rezzato FRV
   
Linea per Milano

Template:Solo in stampa La linea ferroviaria si stacca dalla ferrovia Milano-Venezia poco prima di giungere presso il lato Brescia del fabbricato viaggiatori della stazione di Palazzolo sull'Oglio, il quarto binario della quale è riservato alle partenze e agli arrivi in direzione Paratico-Sarnico. Il cippo chilometrico 0+000 della ferrovia è posto a quest'altezza.

Poco dopo la stazione capolinea, il binario compie una curva verso destra, dalla quale si possono intravedere i resti del raccordo con la Italcementi, e sottopassa la struttura in cemento della teleferica utilizzata dalla società cementifera. Dopo la località Sgraffigna, il tracciato si snoda all'interno del parco dell'Oglio costeggiando il lato orientale del fiume.

Dopo il terzo chilometro si sottopassano i tre ponti dell'autostrada Milano-Venezia e si giunge nel territorio del comune di Capriolo. La stazione del paese, attualmente priva di fabbricato viaggiatori, è ubicata in prossimità del passaggio a livello che porta alla fabbrica della Niggeler & Kupfer.

Poco prima del settimo chilometro, il tracciato entra nel territorio di Paratico attraversando la strada proveniente da Capriolo e transitando sopra i due ponti in cemento armato sul canale Fusia. Poco dopo l'ottavo chilometro, il binario oltrepassa la strada che conduce alla diga che chiude il lago d'Iseo e poco oltre entra nel piazzale della stazione di Paratico-Sarnico. Il tracciato quindi attraversa a raso la strada provinciale BS 469 Sebina Occidentale per immettersi nel piazzale dello scalo di Rivatica, al 2008 coperto di terra per motivi di sicurezza.

Traffico modifica

 
Treni in servizio

Il servizio ferroviario regionale è espletato da Trenitalia sulla base di un contratto di servizio stipulato con la Regione Lombardia.

A partire dal 14 dicembre 2008 è stato introdotto l'orario cadenzato simmetrico. Nei giorni feriali la linea è percorsa da tredici coppie di corse a cadenza oraria con partenze dalla stazione di Brescia al minuto .39 e da quella di Cremona al minuto .23[17]. La stazione di Manerbio svolge il ruolo di nodo 00, in quanto punto di incrocio dei convogli provenienti da entrambe le direzioni al minuto .00 di ogni ora.

Ad queste corse a cadenzamento regolare, se ne aggiungono due sulla direttrice Brescia-Cremona e un'altra sulla Cremona-Brescia. Nei giorni festivi la cadenza diventa bioraria, mentre le corse di rinforzo non sono effettuate[18].

La società ferroviaria impiega un'automotrice ALe 642 che si alterna ad una E.464 con carrozze a piano ribassato. Spesso viene impiegata un'accoppiata di automotrici ALn 668.

La linea è utilizzata anche per il traffico a lunga percorrenza: vi transitano la coppia di Eurostar Bergamo-Roma Termini e il regionale (ex interregionale) Bergamo-Pisa Centrale, entrambi di Trenitalia.

Note modifica

  1. ^ Angelo Felino Luè. Progetto per la formazione di una società in accomandita per la costruzione ed esercizio di una ferrovia a trazione a cavalli da Brescia a Iseo. Tipografia Scotti, Milano, 1860.
  2. ^ Giuseppe Vitali. La ferrovia puntiglio. Pagg. 86-87.
  3. ^ Giuseppe Vitali. La ferrovia puntiglio. Pagg. 87-90.
  4. ^ Giuseppe Vitali. La ferrovia puntiglio. Pagg. 93-99.
  5. ^ Giuseppe Vitali. La ferrovia puntiglio. Pagg. 100-106.
  6. ^ Gianni Donni. Provaglio e i provagliesi. Pagg. 105-106.
  7. ^ Giuseppe Vitali. La ferrovia puntiglio. Pagg. 106-120.
  8. ^ Mauro Pennacchio. La meccanica viabilità. Pag. 18.
  9. ^ Mauro Pennacchio. La meccanica viabilità. Pag. 33.
  10. ^ Mauro Pennacchio. La meccanica viabilità. Pag. 13.
  11. ^ a b Mauro Pennacchio. La meccanica viabilità. Pag. 38.
  12. ^ Giovanni Spinelli. Treni e potere politico. Pag. 40.
  13. ^ Mauro Pennacchio. La meccanica viabilità. Pag. 39.
  14. ^ Giovanni Spinelli. Treni e potere politico. Pagg. 40-42.
  15. ^ RFI S.p.A. Circolari compartimentali CC BO 22/2008 e CC MI 56/2008. p. 4
  16. ^ RFI S.p.A. Fascicolo Linea 82 bis. p. 92 e ss.
  17. ^ Gli arrivi rispettivamente sono stati programmati al minuto .36 presso Cremona e al minuto .21 presso Brescia
  18. ^ Regione Lombardia - Infrastrutture e Mobilità: orari ferroviari in vigore dal 14 dicembre 2008 (PDF), su trasporti.regione.lombardia.it. URL consultato il 10 dicembre 2008.

Bibliografia modifica

  • Carlo Collodi. Le avventure di Pinocchio. Stampato in proprio, Firenze, 1888.
  • Italo Cremasco et al., La Freccia dei due laghi, proposte per la ricostruzione della ferrovia Mantova - Peschiera, su associazionefmp.it, Mantova, Associazione Ferrovia Mantova Peschiera, 1998. ISBN non esistente
  • Giancarlo Ganzerla, Binari sul Garda - Dalla Ferdinandea al tram: tra cronaca e storia, Brescia, Grafo, 2004, ISBN 88-7385-633-0.
  • Roberto Mattioni, La bella Cenerentola (PDF), Mantova, Associazione Ferrovia Mantova Peschiera, 1998. ISBN non esistente
  • Roberto Mattioni, Licinio Bonat, Racconti e ricordi della F.M.P., Mantova, Associazione Ferrovia Mantova Peschiera, 1998. ISBN non esistente
  • Alessandro Muratori, La Ferrovia Mantova Peschiera, Roma, GRAF, 1975. ISBN non esistente

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