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Comune di Medicina prova modifica

Medicina
comune
Localizzazione
Stato  Italia
Regione  Emilia-Romagna
Città metropolitana  Bologna
Amministrazione
SindacoOnelio Rambaldi (PD) dall'08/06/2009 [1]
Territorio
Superficie159,11 km²
Abitanti16 744[2] (31-12-2016)
Densità105,24 ab./km²
FrazioniBuda, Crocetta, Fantuzza, Fiorentina, Fossatone, Ganzanigo, Portonovo, San Martino, Sant'Antonio, Via Nuova, Villa Fontana
Comuni confinantiArgenta (FE), Budrio, Castel Guelfo di Bologna, Castel San Pietro Terme, Imola, Molinella, Ozzano dell'Emilia
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+1
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona E, 2 261 GG[4]
Nome abitantimedicinesi
PatronoSanta Lucia e san Mamante
Giorno festivo13 dicembre
Cartografia
 
Medicina – Mappa
Posizione del comune di Medicina nella città metropolitana di Bologna

Medicina (Midgénna in dialetto bolognese[5], Migìna nella variante locale) è un comune italiano di 16.744 abitanti della città metropolitana di Bologna, in Emilia-Romagna. È il terzo comune più esteso della città metropolitana, preceduto solo da Imola e da Valsamoggia. Il territorio comunale è totalmente situato in pianura. Il capoluogo sorge presso l'intersezione dell'omonimo canale con la storica «strada San Vitale».

Fa parte del Nuovo Circondario Imolese.

Origine del nome modifica

L'origine del nome è piuttosto incerta, e su di essa sono state fatte svariate ipotesi. La leggenda racconta che l'imperatore Federico Barbarossa, passando per Medicina provenendo da Milano, si ammalò e, grazie ad una serpe finita per errore nel pentolone della sua minestra, miracolosamente guarì. È stato però dimostrato che il nome era antecedente al passaggio di Federico Barbarossa, che tuttavia avvenne realmente nel maggio del 1153. Come rievocazione di questa leggenda, si celebra ogni anno la "Festa del Barbarossa", il terzo fine settimana del mese di settembre. Un'altra ipotesi è che il nome derivi dal latino medium sinus (luogo a metà strada). Medicina si trova infatti sulla via San Vitale a 25 km da Bologna e a 25 km da Lugo.

Storia modifica

Insediamento di origine preromana, nei secoli Medicina è stata soggetta a diversi domini, dal Sacro Romano Impero allo Stato della Chiesa. Fu tra i possedimenti di Matilde di Canossa.

Onorificenze modifica

'Già aggiornato nella pagina principale'

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
Campanile della Chiesa parrochiale di S. Mamante

Le chiese[6] modifica

  • la chiesa parrocchiale arcipretale, dedicata ai santi Mamante e Lucia, è stata ricostruita sui resti di un precedente tempio cristiano. Essa è stata ampliata più volte, ha acquistato l'aspetto attuale tra il 1735 e il 1739, su disegno di Ambrosi, ornata da Callegari e Collenzi, la sua struttura è ad ampia croce latina. La facciata presenta volute "a molla" ai lati e timpano arrotondato, culminante con un tiburio a lanterna nell'incrocio dei bracci. Proprio sul timpano è incisa in latino la dedica ai due santi "D.D. Mamanti atq. Luciæ M.M." (Ai Santi Mamante e Lucia Martiri). All'interno, la chiesa possiede solo la navata centrale, a cui si affiancano sei cappelle e il transetto, il quale ne contiene altre due di più grandi dimensioni. Vi si trovano molte opere, come una rappresentazione della Nostra Signora di Guadalupe tra i Mistici Magno ed Emidio[7] e una statua del Sacro Cuore, il cui culto è stato portato dai Gesuiti messicani giunti in questa terra alla fine del Settecento. Di fronte a questa si trova una pala tardo settecentesca, dipinta da Jacopo Alessandro Calvi, rappresentante la Sacra Famiglia, con la culla del Bambino Gesù in primo piano, il quale, però, si trova sulle ginocchia di Maria e riceve l'abbraccio da san Gaetano da Thiene. Si trovano, invece, in secondo piano, san Giuseppe, marito di Maria, e Sant'Anna, madre della Vergine, tra le quali c'è uno scambio di sguardi. Si vedono due angeli volare nella parte alta e centrale del dipinto; l'ambientazione, invece, non è quella classica di una grotta, ma un edificio architettonico. Il dipinto, voluto dalle madri medicinesi per invocare la benedizione per un esito positivo della gravidanza e del parto, rappresenta la pace familiare.Nella terza cappella di destra si trova un quadretto che rappresenta il beato Bartolomeo Maria Dal Monte, sacerdote bolognese del Settecento, e una pala dedicata a S. Isidoro dipinto da Anna Mignani Grilli, così come quello a S. Marino nella cappella del Sacro Cuore. Il Bonomi ha dipinto La Morte di San Giuseppe, che era originariamente collocata nella Chiesa del Carmine, così come il tabernacolo nell'altare. Alla destra del braccetto si trova l'antica pala principale, dedicata alla Vergine Assunta, in cui si vedono gli Apostoli che contemplano il sepolcro vuoto di Maria. La Cappella del Rosario (nella parte destra del transetto), è stata costruita sul finire del '500 e affrescata nel 1931 da Rivani e Mazzanti. La statua della Vergine in essa venerata è del primo '600, mentre i panneggi sono più recenti. In una coppia di maioliche di Faenza del 1634, poste sotto l'arco di destra, viene data la testimonianza della liberazione dei medicinesi dalla peste che negli anni precedenti li aveva colpiti, per mezzo del voto fatto da questi nei confronti della Madonna. Il presbiterio è preceduto dall'antico stemma del comune, mentre in esso è contenuta la pala di Ercole Graziani, dipinto nel 1742, in cui compaiono i due compatroni ai piedi della Madonna con Bambino, fra i santi Pietro (riconoscibile dalle chiavi del paradiso) e Paolo[8] (con i libri delle sue lettere e la spada, simbolo del suo martirio) e alcuni angeli. L'altare-tabernacolo principale è in marmo con bronzi dorati, sulla porticina sono incisi l'ostia e il calice raggiante, risale al 1780 e ha sostituito quello seicentesco, oggi traslato nella cappella del Rosario. Il fonte battesimale[9], posto in fondo alla chiesa, nel vano del Battistero, è risalente al Cinque-Seicento ed è in marmo rosso di Verona, mentre la copertura a cupola è in legno e sulla sommità era posta una scultura del Battesimo di Gesù, andata rubata e ora sostituita da un crocifisso. La sagrestia risale al 1843 ed è in stile neobarocco. L'organo che si trova in questa chiesa è risalente al 1622[10] ed è proveniente dall'antico tempio; nel 1746 e poi nel 1756 sono state apportate modifiche, dopo averlo traslato nell'attuale chiesa arcipretale. Il suono delle canne è stato modificato nel 1765, nel 1836 e, infine, nel 1933. L'ultimo restauro risale al 1991, quando è stato deciso di ritornare alla sonorità originale. Alcune parti della chiesa (soprattutto le volte della navata centrale) hanno subito lievi danni a seguito della scossa di terremoto che il 20 maggio 2012 ha colpito l'Emilia-Romagna. Sebbene la chiesa sia stata riaperta al culto dopo alcuni lavori di ripristino, risulta necessario un restauro delle parti colpite, affinché essa possa ritornare al suo aspetto originale. Il campanile, alto circa 53 metri, è risalente al 1752 e la sua costruzione è durata 25 anni. La sua mole è stata voluta dalla comunità perché esso dominasse su tutti gli altri campanili del capoluogo che già esistevano. In questo è contenuto un concerto di quattro campane[11] accordato in tono minore.
  • La Chiesa dell'Assunta o del Crocifisso è stata commissionata dalla compagnia religiosa dei "Battuti" al Torreggiani, al fine di custodire il venerato crocifisso che erano soliti portare in pellegrinaggio a Loreto. In essa è contenuta l'immagine de L'Assunta con gli Apostoli (dipinta dal Sementi). Nelle pareti ricurve del coro, ai lati del crocifisso, si trovano due grandi statue che rappresentano i profeti Davide, riconoscibile dalla corona e all'arpa che imbraccia, e Isaia, che regge una grande sega, antico simbolo ebraico per il martirio. Entrambi sono state scolpite dal Bernardi. Esse sono state aggiunte negli anni quaranta dell'Ottocento per volere di don Antonio Grossi, rettore del santuario. Lo stile neoclassico delle due statue contrasta con quello neobarocco delle altre sculture e degli ornamenti risalenti al secolo precedente. Probabilmente, la scelta di questi profeti per affiancare il crocifisso è dovuta ad alcuni passi biblici riferiti alla Passione di Gesù riconducibili ad essi (Salmo 22 e capitolo 53 del libro di Isaia). La Quaresima e la settimana santa sono sempre stati i periodi dell'anno in cui il crocifisso veniva particolarmente venerato dai fedeli. A lato dell'altare di destra, si trova un'antica statua di cartapesta, un tempo molto venerata e proveniente dalla chiesa dell'Osservanza. Essa rappresenta san Pasquale Baylon, risale alla metà del Settecento ed è opera della bolognese Clarice Vasini. Il santo è raffigurato nell'atto di adorare l'ostia consacrata, esposta nell'ostensorio sorretto da angeli tra le nuvole. L'abside possiede una decorazione pittorica a cassettoni al centro della quale c'è un luminoso affresco, il quale finge un'apertura semicircolare verso il cielo sul quale troneggia una nobile figura femminile in veste bianca e manto celeste; essa regge un crocifisso con la mano sinistra e un calice da cui esce un'ostia consacrata con la destra. In questo modo viene rappresentata la Fede, secondo i canoni settecenteschi di Cesare Ripa. L'affresco risale all'Ottocento per opera del pittore bolognese Giuseppe Badiali e la posizione scelta indica la centralità di questi due momenti della fede: il venerato crocifisso e l'eucarestia.
  • La Chiesa di San Francesco e Sant'Anna[12], detta anche dell'Osservanza perché era annessa ad un convento dei frati francescani dell'Osservanza che, a partire dal 1809, ospitava numerosi infermi, tanto da diventare poi divenuto ospedale pubblico, il quale è stato chiuso nel 1994. La costruzione di questa chiesa a croce latina è iniziata nel 1731. Essa è a navata unica, contiene sei altari laterali, due di questi contenuti nel transetto. Nella pala principale, posta dietro l'altare maggiore, sono raffigurati San Francesco nel momento in cui riceve le stigmate e le tele di Sant'Anna e Santa Margherita da Cortona. Sono presenti due statue settecentesche di Clarice Vasini, raffiguranti una pietà e l'Annunciazione. L'ultimo restauro risale al 1931.
  • La Chiesa di Santa Maria della Salute, una piccola cappella sotto i portici di una via centrale del comune. Essa è stata costruita nel 1728 dalla confraternita di Santa Maria della Salute e progettata da Ferdinando Bibiena, in sostituzione dell'oratorio di Sant'Antonio Abate e dell'Ospedale dei Pellegrini. L'edificio è formato da un'unica navata con due altari, mentre sono posti sulle pareti laterali decorazioni con stucchi e angeli. La volta è stata affrescata con motivi architettonici da Domenico Grossi assieme ad un altro artista di cui non ci è giunto il nome. Sono presenti i quadri originali solamente al di sopra dei due altari: quello di destra possiede una pala che raffigura lo sposalizio di Maria e Giuseppe; nell'altare di sinistra, invece, si trova raffigurato il Sacro Cuore tra San Nicola da Tolentino San Gaetano da Thiene e racchiude una mostra di reliquie.
  • L' ex Chiesa della Madonna del Carmine. Questo edificio è stato eretto per volere dei frati carmelitani[13] tra il 1696 e il 1722 in sostituzione di un ben più modesto tempio. É diventata di proprietà della parrocchia a seguito della soppressione dell'adiacente convento da parte delle leggi napoleoniche; è stata chiusa al culto nel 1930 e adibita a diversi usi, soprattutto dopo il restauro del 1977. La chiesa è a croce latina, possiede un tiburio di forma ottagonale, terminante in una cupola. All'interno della chiesa si trovano molti stucchi; il primo altare di destra contiene una pala dedicata a san Simone Stock mentre san Pietro Thoma è raffigurato in quella di sinistra (entrambe sono state dipinte da Ercole Graziani). Le altre cappelle sono rispettivamente dedicate a santa Teresa d'Avila, sant'Andrea Corsini, Sant'Orsola[14], sant'Angelo da Gerusalemme, sant'Alberto degli Abati[15]. A Maria Maddalena de' Pazzi è dedicata la terza cappella di sinistra in cui si trova una pala in cui la santa è in compagnia della Vergine; nell'altare opposto si trovava un semplice altare al fine di indicare la religiosità della santa carmelitana. Nel transetto di questa chiesa si trovava anche la Morte di San Giuseppe[16] (nell' altare di destra)[17], mentre ne transetto di sinistra, per coprire le reliquie di San Liberato, è posta la pala d'altare raffigurante il santo e Gesù. Nel timpano della facciata e nel piccolo campanile a vela è presente il simbolo araldico del Carmelo.
  • L'ex Chiesa della Madonna del Suffragio, risale al 1652. Essa è stata costruita sui resti della rocca trecentesca che difendeva la "Porta dell'Occidente" e ha subito modifiche nel 1680 e negli anni '20. Sono numerose anche le modifiche al campanile: nel 1658, nel 1682 e nel 1785, quando fu colpito da un fulmine. Dopo essere stata chiusa al culto, le sue opere sono state traslate in San Mamante. Nel corso del Novecento, essa è stata sede del mercato coperto e, negli anni '70, di una cooperativa agricola. Nei primi anni del XXI secolo, l'edificio è stato acquisito dal Comune, che lo ha ristrutturato. Adesso ospita, al piano terra, la farmacia comunale, mentre al primo piano un piccolo teatro, chiamato Sala del Suffragio. È ancora possibile vedere, nel presbiterio, dove oggi si trova il palco del teatro, alcune iscrizioni di contorno all'antica decorazione.
  • Le chiese delle Monache Servite e delle Carmelitane, l'oratorio dell'Aiuto, la chiesa sussidiale dell'Ercolana sono gli edifici di culto presenti sul territorio e demoliti tra la fine del XIX Secolo e il XX.
  • La chiesa sussidiale della Madonna del Piano è stata distrutta da alcuni bombardamenti della Seconda Guerra mondiale. Dopo il conflitto è stata ricostruita e dell'edificio originale è rimasta solo la facciata.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

A Medicina si trovano numerose chiese, campanili e torri in stile neobarocco. Vi sono inoltre ville e palazzi degni di nota come palazzo Prandi, villa Simoni-Pasi e villa Gennari.
È notevole il parco delle mondine, dotato di collinette e laghetto artificiali.

Le ville modifica

  • Villa Mòdoni-Gennari
  • Villa Pasi
  • Villa Coralupi-Calza

Forme originali dalla pagina di Medicina modifica

Medicina (testo corretto già in pagina


Società modifica

Evoluzione demografica modifica

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Cultura modifica

Musica modifica

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Eventi e ricorrenze modifica

  • Festa di Primavera (ultima domenica di marzo). Comprende: varie mostre, esposizione di piante e fiori, mercato straordinario e apertura del museo civico;
  • Medicipolla (secondo fine settimana di luglio). Comprende l'Antica Fiera di Luglio, dedicata alla cipolla tipica locale;
  • Festa del Barbarossa (terzo fine settimana di settembre - compresa la notte tra venerdì e sabato). Comprende: "Palio della Serpe", "Convivium de lo Fuoco", Giostra delle Torri, Caursa dal dòdg e tri (Corsa di mezzanotte e tre quarti)[18], sfilata storica (rievocazione della visita dell'Imperatore). La rievocazione inizia già dal primo weekend di settembre, quando il futuro imperatore gira tutte le frazioni medicinesi per delimitarne i confini.

Persone legate a Medicina modifica

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AGGIUNGERE I CITTADINI ONORARI

Margherita Hack cittadina onoraria dal 2005 per meriti scientifici

Economia modifica

Industria, artigianato e terziario risultano sviluppati; l'agricoltura intensiva (soprattutto di patate e cipolle tipiche locali) resta una delle attività di maggior rilievo. Il tradizionale mercato settimanale si tiene ogni giovedì.

Geografia antropica modifica

Frazioni modifica

 
Laghetto artificiale all'interno del Parco delle mondine.

Popolazione delle frazioni di Medicina al 31/12/2015.

Frazione Popolazione Frazione Popolazione
Buda 327 Portonovo 326
Fantuzza 111 San Martino 482
Fiorentina 367 Sant'Antonio 706
Fossatone 901 Via Nuova 351
Ganzanigo 1.133 Villa Fontana 2.684

Totale abitanti nelle frazioni: 7.388[19]

Fonte: Servizi demografici del Comune di Medicina.

Buda
  Lo stesso argomento in dettaglio: Buda (Medicina).

Il nome di questa frazione compare già in documenti risalenti all'anno 885; ricoprì il ruolo di pieve di grande rilevanza tra il IX e l'XII secolo e fu sede di un importante porto vallivo. Sul suo territorio sorge l'oasi faunistica Il Quadrone, che preserva fauna e flora tipiche delle antiche zone vallive umide. Istituita nel 1985, oggi l'oasi comprende punti di osservazione, percorsi di visita ed una fattoria didattica.

Crocetta

Piccola frazione ad est del capoluogo. Prende il nome dalla chiesa di Santa Croce.

Fantuzza

Frazione che prende il nome dalla famiglia bolognese dei Fantuzzi, che nel XV secolo gestivano gran parte dei terreni circostanti.

Fiorentina

Nei tempi passati era terra di risaie. Dopo le bonifiche (seconda metà del XX secolo), la frazione ha ripreso la propria vocazione agricola. In prossimità dell'abitato sorge la stazione radioastronomica di Medicina.

Fossatone

Negli anni ottanta in questa frazione, che vanta una ricca zona industriale, è stato costruito un centro di ricerca scientifica.

Ganzanigo

Frazione sulla via San Vitale Est, verso Ravenna ed il mare. Anticamente fu sede di un castello, poi distrutto da Bologna nel 1337. Oggi è una frazione in forte espansione e sta diventando ormai una cosa sola con Medicina. Per la rievocazione storica del Barbarossa è rappresentata dalla Torre dell'Oca.

Portonovo

Situata nella parte settentrionale del territorio, deve il suo nome al porto per la navigazione valliva che vi sorse in seguito all'interramento forzato, da parte dei bolognesi, di quello della frazione di Buda nel 1235. La sua attuale topografia deriva da progetti di espansione del 1730.

San Martino

Piccola frazione conosciuta anche con il nome di San Martino del Medesano, dal nome della zona Est di Medicina.

Sant'Antonio

Posizionata verso la "bassa" ferrarese sulla strada che conduce a Molinella e Argenta, a circa 10 chilometri dal capoluogo, è anche conosciuta col nome di Sant'Antonio della Bassa Quaderna per via dell'omonimo torrente che scorre nelle immediate vicinanze poco prima di gettarsi nel torrente Idice.

Via Nuova

Frazione situata lungo l'omonima via che congiunge Buda alla strada San Vitale.

Villa Fontana

Villa Fontana è la più popolosa delle frazioni del comune di Medicina; dal 1305 fino all'epoca napoleonica costituì comune a sé stante. Da segnalare è il Palazzo della Partecipanza: secondo una tradizione sarebbe stato voluto da Matilde di Canossa la quale, non avendo eredi, decretò che i territori che possedeva fossero spartiti tra i figli maschi dei Partecipanti (residenti a Villa Fontana, Fiorentina, Sant'Antonio e la Valòna). Ancora oggi queste famiglie continuano a spartirsi questi appezzamenti di terreno e recentemente il diritto è stato esteso alle figlie femmine. Queste forme di proprietà collettive svolsero un ruolo fondamentale nella bonifica idraulica della pianura emiliana.

Infrastrutture e trasporti modifica

Strade modifica

L'abitato di Medicina è attraversato dalla strada provinciale 253. Il casello autostradale più vicino è quello di Castel San Pietro Terme sull'A14.

Ferrovie modifica

Dal 1887 al 1964 la cittadina era raggiunta dalla ferrovia Budrio-Massalombarda, gestita dalla Società Veneta.

Mobilità urbana modifica

Il servizio di trasporto pubblico a Medicina è garantito con autocorse suburbane svolte dalle società TPER e Autoguidovie.

Amministrazione modifica

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 luglio 1985 14 giugno 1999 Tiziano Tassoni PCI, PDS, lista civica Sindaco [20]
14 giugno 1999 8 giugno 2009 Nara Rebecchi Democratici di Sinistra Sindaco [20]
8 giugno 2009 in carica Onelio Rambaldi Partito Democratico Sindaco [20]

Gemellaggi modifica

Città amiche modifica

Sport modifica

  • Calcio

Il «San Antonio Calcio»[21], dopo tre stagioni nel campionato di Eccellenza, dalla stagione 2014/15 milita in Promozione[22]. Il «Medicina Fossatone A.S.D.»[23], milita nel girone C del campionato di Promozione.

  • Ciclismo

Medicina ha una lunga tradizione ciclistica. La prima società sportiva nacque nel 1912 [24]. Oggi la primaria società ciclistica medicinese prende il nome di A.s.c.d. "Medicina 1912", società fondata nel 1974 da Mauro Cappellari. Presidente in carica è Simona Bignardi.

A Villa Fontana la squadra di ciclismo locale, la Polisportiva Villafontana, è un centro di avviamento al ciclismo per giovanissimi, esordienti, allievi e juniores.

  • Pallacanestro

La squadra di basket, la Virtus Medicina 2001, milita nella serie C2.

  • Pallavolo

Il medicinese Giovanni Caprara è stato l'allenatore della nazionale russa femminile vincitrice del campionato mondiale del 2006. La squadra femminile seniores della CUS Medicina milita attualmente nella Prima Divisione del Campionato italiano di pallavolo femminile

  • Scherma

Dal 2004 è attiva nel circondario medicinese una sede della Sala d'Arme "Achille Marozzo", la principale associazione per la pratica e la diffusione della scherma storica in Italia. Al principio dell'anno accademico 2009 la sede si è trasferita definitivamente in città divenendo la locale scuola di scherma antica, lo stesso anno la sede di Medicina viene incaricata di occuparsi della formazione schermistica degli Armati presso la «Contrada San Giacomo di Ferrara». Dal 2001 la sede di Medicina, in sinergia con la Contrada San Giacomo, si occupa anche di promuovere il Torneo di Scherma Antica "Arte di Scrimia", dedicato alla memoria dell'allieva Mila Forni.[25]

  • Tennis

Circolo Tennis Medicina (CTM), Via Romilly Sur Seine 1.

Note modifica

  1. ^ Rieletto al primo turno alle elezioni del 25 maggio 2014
  2. ^ [1]
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Luigi Lepri, Daniele Vitali (a cura di), Dizionario Bolognese Italiano / Italiano-Bolognese, Bologna, Pendragon, 2007, pp. 348-354, ISBN 978-88-8342-594-3.
  6. ^ Fonti varie: sito della parrocchia di San Mamante di Medicina www.parrocchiadimedicina.it e dall'elenco telefonico del 2001 da noicittadini.net/pdf/Medicina.pdf
  7. ^ Santo invocato contro i terremoti. La sua statua è stata collocata in quella cappella in seguito al terremoto che nel 1796 ha colpito quei territori.
  8. ^ Compatroni della comunità civile e della Parrocchia di Medicina
  9. ^ É stato l'unico fonte battesimale del plebanato di Medicina fino al 1917.
  10. ^ Oggi dell'organo originale, in stagno e piombo, rimangono solo le canne interne.
  11. ^ Le campane prendono il nome dei quattro patroni della città (Pietro, Paolo, Lucia e Mamante), rappresentati anche sulle stesse.
  12. ^ Anche in questa chiesa è possibile leggere la dedicazione a Franceso e Anna (Francisco et Annæ)
  13. ^ Questo ordine di frati ha portato a Medicina il culto devozionale per San Giuseppe sposo della Vergine.
  14. ^ Dipinte da Girolamo Gatti
  15. ^ Del Marchesi, detto "il Sansone"
  16. ^ traslato in San Mamante dopo la chiusura al culto del 1930
  17. ^ In origine, il transito di San Giuseppe si trovava in una cappella laterale dell'antica chiesa antecedente a quella attuale.
  18. ^ I concorrenti si sfidano lungo i 197,8 metri di viale Oberdan, durante i quindici rintocchi dell'orologio.
  19. ^ Su un totale di 16.739 abitanti nell'intero territorio comunale (con aggiornamento al 31-12-2015)
  20. ^ a b c http://amministratori.interno.it/
  21. ^ S. Antonio Calcio
  22. ^ San Antonio - Real San Antonio
  23. ^ ,società nata nel 2013 dall'unione del Medicina A.S.D. con la Fossatonese
  24. ^ Filippo Galetti, Un paese nello sport.
  25. ^ Medicina esporta arte (marziale), su leggilanotizia.it. URL consultato il 31 marzo 2016.

Bibliografia modifica

  1. Luigi Samoggia, Veder lo dolce piano, Medicina (Bologna), Comune di Medicina, 1994.
  2. Cristina Ghirdini, Sussanna Venturi (autrici), Siam tutte d'un sentimento. Il coro delle mondine di Medicina tra passato e presente. con DVD e CD audio, (2012)

Voci correlate modifica


Note modifica


Villa Fontana
frazione
Localizzazione
Stato  Italia
Regione  Emilia-Romagna
Città metropolitana  Bologna
ComuneMedicina
Territorio
Coordinate44°29′01″N 11°37′59″E / 44.483611°N 11.633056°E44.483611; 11.633056 (Villa Fontana)
Altitudine25 m s.l.m.
Abitanti2 655 (2012)
Altre informazioni
Cod. postale40059
Prefisso051
Fuso orarioUTC+1
Patronosanta Lucia e santa Maria in Garda
Giorno festivo13 dicembre
Cartografia
 
Villa Fontana

Villa Fontana modifica

Si tratta della più grande frazione di Medicina, in provincia di Bologna. Fino all'Ottocento era un comune indipendente.



Schema dell'anno liturgico di forma ordinaria modifica

L'ANNO LITURGICO ROMANO IN FORMA ORDINARIA
Tempi Suddivisione Colore
liturgico
Ricorrenze principali fra cui le Solennità, le Domeniche e le Feste del Signore.
Tempo d'Avvento.

Questo tempo, denominato anche e più semplicemente Avvento, si presenta sia come tempo di devota e lieta attesa sia come tempo penitenziale, e possiede un duplice carattere:

1) di tipo messianico, in quanto costituisce la preparazione alla Solennità del Natale rivivendo l'attesa per la prima venuta del Signore Gesù Cristo, e

2) di tipo escatologico, in quanto costituisce una preparazione alla seconda venuta, il ritorno glorioso, del Signore Gesù Cristo tramite il ricordo della sua prima venuta.[1]

L'Avvento è un tempo forte anzi, in ordine di cronologico, è il primo dei tempi forti. Esso, che si articola in due periodi che non inficiano l'unità di questo tempo liturgico, non ha una durata fissa potendo dispiegarsi da un minimo di 22 giorni ad un massimo di 28 giorni.

Esso inizia precisamente con i Primi Vespri della Prima Domenica d'Avvento oppure con la Messa propria della Prima Domenica d'Avvento, anticipata alla sera del sabato precedente, se tale Messa precede i detti Primi Vespri. Con l'inizio dell'Avvento inizia contestualmente sia l'anno liturgico che il Ciclo della Manifestazione del Signore.

Il tempo d'Avvento termina sempre dopo l'Ora Nona del 24 dicembre, qualunque sia il grado del giorno liturgico d'Avvento che in tale data venga celebrato come giorno proprio.

Periodo di Preparazione remota al Natale.

Questo periodo pone maggiore attenzione al carattere escatologico dell'avvento.

Esso inizia contestualmente all'inizio dell'Avvento e termina normalmente il 16 dicembre compreso ed, eccezionalmente, dopo l'Ora Nona del 16 dicembre se il 17 dicembre cade la terza domenica d'Avvento.

viola Prima domenica d'Avvento denominata anche Domenica "Ad Te levavi" dal nome[2] della Messa che si celebra in questa domenica che cade sempre tra il 27 novembre ed il 3 dicembre compresi, per cui è sia la domenica immediatamente seguente l'ultima domenica del precedente anno liturgico, sia la quarta domenica antecedente il Natale.
Seconda domenica d'Avvento denominata anche Domenica "Populus Sion" dal nome della Messa che si celebra in questa domenica che cade sempre tra il 4 ed il 10 dicembre compresi. In linea generale, questa domenica ha la precedenza sulla Solennità dell'Immacolata Concezione ma tale precedenza non è assoluta in quanto la normativa liturgica tiene conto della devozione mariana, per cui,:

1) se questa domenica cade il 7 dicembre, essa ha la precedenza sulla Solennità, limitatamente alle ore tardo-pomeridiane e serali del 7 dicembre;

2) se questa domenica cade l'8 dicembre, essa cede il posto alla Solennità, e

3) se questa domenica cade il 9 dicembre, essa ha la precedenza sulla Solennità, limitatamente alle ore tardo-pomeridiane e serali dell'8 dicembre.

bianco Solennità dell'Immacolata Concezione della beata Vergine Maria.

Essa si celebra normalmente dal tardo pomeriggio del 7 dicembre a tutto l'8 dicembre compresi a meno che,:

1) se l'8 dicembre è sabato, la Solennità termina dopo l'ora Nona, e

2) se l'8 dicembre è lunedì, la Solennità dura quanto il giorno naturale.

rosa o viola Terza domenica d'Avvento denominata anche Domenica Gaudete dal nome della Messa che si celebra in questa domenica che cade sempre tra l'11 ed il 17 dicembre compresi. Con questa domenica ha inizio la terza settimana d'Avvento i cui formulari propri sono previsti per ogni giorno eccetto il sabato che cade sempre tra le ferie privilegiate d'Avvento. In base alla data in cui cade la terza domenica d'avvento e tenuto conto dell'inizio delle dette ferie privilegiate, i formulari propri dei giorni feriali della terza settimana possono essere omessi in parte o in toto.
viola Tempora d'Inverno o d'Avvento. Sono celebrate presso alcuni calendari particolari, quale ad es. quello italiano, nei mercoledì, venerdì e sabato dopo la Terza domenica d'Avvento, ossia sempre nella terza settimana d'Avvento.
Periodo di Preparazione immediata al Natale.

Questo periodo, denominato anche Ottavario in preparazione del Natale, pone esaustiva attenzione al carattere messianico dell'Avvento.

Esso inizia normalmente il 17 dicembre ed, eccezionalmente, la sera del 16 dicembre se il 17 dicembre cade la terza domenica d'avvento: in quest'ultimo caso l'ottavario comincia precisamente con i Primi Vespri della Terza domenica di Avvento oppure con la Messa propria della Terza Domenica d'Avvento, anticipata alla sera del sabato 16 dicembre, se tale Messa precede i detti Primi Vespri.

Questo periodo termina contestualmente alla fine dell'Avvento.

viola Ferie privilegiate d'Avvento.[3] Sono celebrate dal 17 al 24 dicembre compresi. In base alla data in cui cade la terza domenica d'Avvento, una o due di queste ferie privilegiate cedono il posto alla terza e/o alla quarta domenica d'avvento: per precisione, in ogni caso una delle ferie privilegiate, cadenti tra il 18 ed il 24 dicembre compresi, cede sempre il posto alla quarta domenica d'avvento in quanto solo la feria privilegiata del 17 dicembre può cedere il posto alla terza domenica d'avvento. Le memorie, che cadessero contestualmente alle ferie privilegiate e non fossero impedite dalla domenica, non hanno la precedenza sulle dette ferie ma la colletta può essere quella della memoria.[4]
Quarta domenica d'Avvento denominata anche Domenica della Beata Vergine Maria in attesa del Natale o Domenica in "Rorate": quest'ultima denominazione deriva dal nome della Messa che si celebra in questa domenica che cade sempre tra il 18 ed il 24 dicembre compresi. Con questa domenica si dà inizio alla quarta settimana d'avvento i cui giorni feriali possono essere omessi in parte, se le loro date superano il 24 dicembre, oppure in toto se la quarta domenica d'avvento si celebra il 24 dicembre: in quest'ultimo caso la quarta settimana d'avvento è costituita dalla sola quarta domenica d'avvento.
Tempo di Natale.

Questo tempo si presenta come tempo di gaudio e possiede un unico carattere di tipo attuale in quanto costituisce un rivivere la manifestazione del Signore Gesù Cristo.

La detta manifestazione, pur se unica, viene dalla liturgia contemplata in tre momenti: la prima venuta ossia il Natale, l'Epifania ed il Battesimo del Signore Gesù Cristo. Per tali ragioni, questo tempo non ha articolazioni interne[5] anche se la Solennità del Natale, principio della manifestazione del Signore Gesù Cristo ed origine di questo tempo liturgico, ha una sua propria estensione temporale che non inficia l'unità di questo tempo liturgico.

Il Tempo di Natale è un tempo forte anzi, in ordine cronologico, è il secondo dei tempi forti. Esso non ha una durata fissa potendo dispiegarsi da un minimo di 14 giorni ad un massimo di 20 giorni. A questi giorni vanno aggiunte le ore tardo-pomeridiane, serali e notturne del 24 dicembre poiché fanno parte del tempo di natale: è impossibile, però, quantificare con precisione tali ore dato che in ogni luogo varia l'orario tardo-pomeridiano o serale del 24 dicembre in cui inizia la Solennità del Natale.

Il tempo di Natale inizia, quindi, il 24 dicembre e, precisamente, con i Primi Vespri della Solennità del Natale del Signore oppure con la Messa Vespertina nella Vigilia della Solennità del Natale se tale Messa precede i detti Primi Vespri.

Il tempo di Natale termina sempre con la Festa del Battesimo del Signore compresa. Con la fine del tempo di Natale termina contestualmente il Ciclo della Manifestazione del Signore.

Ottava di Natale.

Con questa espressione si intendono qui gli otto giorni che seguono la festa di Natale fino al 1º gennaio compreso. In un secondo significato per l'ottava di Natale si intende l'ottavo giorno dopo la festa cioè il giorno 1º gennaio. Gli altri giorni vengono chiamati giorni fra l'ottava.

L'Ottava, intesa in base alla prima accezione, prolunga il gaudio del Natale ed è una estensione temporale della Solennità del Natale per i successivi 7 giorni. Essa, quindi, complessivamente ha una durata fissa di 8 giorni più le ore tardo-pomeridiane, serali e notturne del 24 dicembre che fanno parte della Solennità del Natale. La celebrazione infatti delle due maggiori solennità, Pasqua e Natale, è prolungata per gli otto giorni di una ottava, regolata da norme liturgiche proprie.[6]

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Solennità del Natale del Signore Nostro Gesù Cristo nel 1ºgiorno dell'Ottava di Natale o 1ºgiorno del Natale.

Essa si celebra sempre dal tardo pomeriggio del 24 dicembre a tutto il 25 dicembre compresi. È indicata come una delle 3 massime Solennità: segno di questa dignità è la presenza dell'Ottava.[7]

Festa di Santo Stefano, protomartire, nel 2º giorno fra l'Ottava di Natale o 2º giorno del Natale.

Festa di San Giovanni, Apostolo ed Evangelista, nel 3ºgiorno fra l'Ottava di Natale o 3ºgiorno del Natale.

Festa dei Santissimi Innocenti, Martiri, il 28 dicembre, nel 4º giorno fra l'ottava di Natale o 4ºgiorno del Natale.

Le singole dette Feste rispettivamente cadono il 26, 27 e 28 dicembre a meno che:

1) se una delle dette date cade di sabato la relativa Festa termina dopo l'ora nona, e

2) se una delle dette date cade di domenica la relativa Festa viene omessa.

Le singole celebrazioni liturgiche di queste feste alternano elementi propri con elementi natalizi: fanno eccezione i Vespri, che contengono solo elementi natalizi, e la Compieta che viene celebrata come per il Natale. La presenza degli elementi natalizi nelle celebrazioni è il segno dell'Ottava.[8]

5º Giorno fra l'Ottava di Natale o 5º Giorno di Natale, eventualmente prendendo la colletta di San Tommaso Becket, Vescovo e Martire.

6º Giorno fra l'Ottava di Natale o 6º Giorno di Natale.

7º Giorno fra l'Ottava di Natale o 7º Giorno di Natale eventualmente prendendo la colletta di San Silvestro I, Papa.

I detti singoli giorni rispettivamente cadono il 29, 30 e 31 dicembre. Se in uno di essi cada la domenica o in data 30 dicembre cada il venerdì, il rapporto tra le varie ricorrenze è disciplinato nel seguente modo:

1) se il 29 o il 30 dicembre cade di sabato il relativo Giorno fra l'Ottava termina dopo l'ora nona;

2) se una delle dette date cade di domenica o se il 30 dicembre cade di venerdì, il relativo Giorno fra l'Ottavo viene omesso poiché cede il posto alla Festa della Sacra Famiglia;

3) il 7º Giorno fra l'Ottava di Natale termina sempre dopo l'Ora Nona, perché seguono i Primi Vespri.

Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe anche denominata più semplicemente Festa della Santa Famiglia o della Sacra Famiglia.

Essa si celebra sempre:

  • nella domenica fra l'Ottava, cioè nell'ultima domenica di dicembre se quest'ultima cade dopo il 25 dicembre, o
  • nel 6º giorno fra l'Ottava, ossia il venerdì 30 dicembre, se l'ultima domenica di dicembre cade il 25 dicembre.

Questa Festa ha la precedenza su ogni altra ricorrenza, fermo restando che:

1) se cade il 26 dicembre oppure cade il venerdì 30 dicembre, essa dura quanto il giorno naturale, e

2) se cade il 31 dicembre essa termina dopo l'ora Nona.

Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, nell'Ottava di Natale o 8ºgiorno del Natale. Dove l'Epifania viene celebrata dal 3 gennaio compreso in poi, la solennità della Madre di Dio si celebra sempre dal tardo pomeriggio del 31 dicembre a tutto il 1º gennaio compresi. Dove l'Epifania, non essendo festa di precetto, si celebra nella domenica che cade il 2 gennaio, la solennità della Madre di Dio termina dopo l'ora nona del 1º gennaio. Nella quasi totalità delle regioni, in data 31 dicembre si celebra la fine dell'anno civile ed in data 1º gennaio si celebra il Capodanno civile. Infine, in data 1º gennaio viene celebrata la Giornata Mondiale della Pace.
 

Tempo di Natale dopo l'Ottava

Dopo l'Ottava di Natale, l'oggetto di reflessione non è più tanto la nascita di Gesù quanto la sua manifestazione al mondo.

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Domenica II dopo Natale denominata anche Domenica "Dum medium" dal nome della Messa che si celebra in questa domenica che cade tra il 2 ed il 5 gennaio compresi. Si precisa che questa domenica si celebra solo se l'Epifania è precetto in quella regione.
Solennità dell'Epifania del Signore.

Dove l'Epifania è festa di precetto, essa si celebra sempre dal tardo pomeriggio del 5 gennaio a tutto il 6 gennaio compresi. Dove l'Epifania non è festa di precetto, essa si celebra nella prima domenica successiva al 1º gennaio.

Festa del Battesimo del Signore.

Dove l'Epifania si celebra non oltre il 6 gennaio, questa festa si celebra sempre nella domenica seguente l'Epifania. Dove l'Epifania, non essendo festa di precetto, si celebra nella domenica che cade il 7 o l'8 gennaio, questa festa si celebra il lunedì seguente ossia rispettivamente l'8 o il 9 gennaio.[9]

Il Tempo per Annum è un unicum costituito da 33 o 34 settimane. L'espressione per Annum in italiano è tradotta con tra l'anno o fra l'anno. Questo tempo è qualificato come tempo ordinario e tale qualifica viene pure utilizzata anche quale seconda denominazione del Tempo per Annum: in tal senso nell'uso comune è molto più utilizzata rispetto alla denominazione vera e propria. Il tempo per Annum si celebra in due parti in cui si dispiegano le settimane che lo compongono. La prima parte di questo tempo si celebra dopo il tempo di Natale e prima del tempo di Quaresima. verde Non esiste una domenica denominata Prima Domenica del Tempo per Annum o del tempo ordinario (oppure Prima Domenica per Annum o Prima Domenica Ordinaria), perché questo tempo comincia con un giorno feriale e la domenica precedente, Festa del Battesimo del Signore o, in alcune, l'Epifania, se questa cade nel 7 o l'8 gennaio, fa parte del Tempo di Natale.
Ogni domenica del tempo ordinario viene indicata con un numero ordinale, a partire da "Seconda".
Memoria obbligatoria di Sant'Antonio Abate il 17 gennaio.
Memoria obbligatoria di Sant'Agnese, vergine e martire il 21 gennaio.
Memoria obbligatoria di San Francesco di Sales, vescovo e dottore della Chiesa il 24 gennaio.
Festa della conversione di San Paolo apostolo il 25 gennaio.
Memoria obbligatoria dei santi Timoteo e Tito vescovi il 26 gennaio.
Memoria obbligatoria di San Tommaso d'Aquino sacerdote e dottore della Chiesa il 28 gennaio.
Memoria obbligatoria di San Giovanni Bosco, sacerdote il 31 gennaio
bianco Festa della Presentazione del Signore,il 2 febbraio, detta comunemente anche Candelora.
Tempo di Quaresima, con cui si premette un tempo di preparazione e penitenza in vista della Pasqua annuale. Il tempo di Quaresima è un tempo forte anzi, in ordine cronologico, è il terzo dei tempi forti.   viola Mercoledì delle Ceneri, che cade 46 giorni prima della Domenica di Pasqua e, quindi, si celebra sempre di mercoledì da cui la denominazione. La durata di tale ricorrenza corrisponde al giorno naturale ma essa ha la precedenza sulle altre ricorrenze che cadessero nello stesso giorno e che sono comprese nei nn. 3-13 della Tabella dei giorni liturgici. Questo mercoledì è giorno di digiuno e di astinenza osservato secondo le disposizioni canoniche.
Prima domenica di Quaresima (Invocabit)
Tempora di Primavera o di Quaresima. Sono celebrate presso alcuni calendari particolari, quale ad es. quello italiano, nei mercoledì, venerdì e sabato dopo la Prima domenica di Quaresima, ossia sempre nella prima settimana di Quaresima.
Seconda domenica di Quaresima (Reminiscere)
Terza domenica di Quaresima (Oculi)
bianco Solennità di San Giuseppe, sposo della beata Vergine Maria, il 19 marzo oppure il 20 marzo, se nel 19 cade una domenica di domenica di quaresima, o al primo lunedì che segue la seconda domenica di Pasqua se il 19 marzo cade nella Settimana Santa.
bianco Solennità dell'Annunciazione del Signore, il 25 marzo oppure il 26 marzo, se nel 25 cade una domenica di quaresima, o al primo lunedì che segue la seconda domenica di Pasqua se il 25 marzo cade nella Settimana Santa.
rosa o viola Quarta domenica di Quaresima detta Domenica Laetare
La Settimana Santa è diretta al ricordo della Passione del Cristo a partire dal momento del suo ingresso in Gerusalemme[10] viola Quinta domenica di Quaresima (Iudica)
rosso Domenica delle Palme e della Passione del Signore o "de Passione Domini", con cui inizia l'Unità liturgica denominata Settimana Santa.
viola Lunedì, Martedì e mercoledì Santi.
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Giovedì Santo: Messa Crismale, celebrata di mattino nella cattedrale. Dopo l'ora nona e prima della Messa vespertina termina il Tempo di Quaresima.
Sacro Triduo Pasquale chiamato anche triduo della Passione, Morte e Risurrezione del Signore, è il centro dell'Anno liturgico essendo storicamente la prima celebrazione annuale. In tal modo si porta a compimento la Pasqua ebraica, figura di quella del Cristo. Il Triduo è un tempo forte anzi, in ordine cronologico, è il quarto dei tempi forti e, in ordine di dignità, il più importante tra i tempi forti. bianco
Giovedì Santo: Messa Vespertina In Cena Domini, con cui inizia il Triduo Pasquale.
rosso Venerdì Santo, Passione e Morte di Gesù: giorno liturgico senza messa.
viola Sabato Santo, Sepoltura di Cristo e sua discesa negli inferi: giorno liturgico senza messa.
bianco Solennità della Domenica di Pasqua - Risurrezione del Signore: terminati i vespri propri si conclude il Triduo Pasquale.
Tempo di Pasqua, con cui si amplia la solennità della Pasqua a sette settimane. Esso è un tempo forte anzi, in ordine cronologico, il quinto ed ultimo dei tempi forti. bianco Solennità della Pasqua di Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo: contestualmente all'inizio di questa solennità si inizia il tempo pasquale che sino ai vespri compresi si interseca con il Triduo Pasquale.
Ottava di Pasqua, si inizia con la Solennità di Pasqua e si conclude con la II domenica di Pasqua, comprese. La II domenica di Pasqua è anche detta in albis o Domenica della Misericordia: tutti i giorni dell'ottava hanno il grado di solennità.
III domenica di Pasqua
IV domenica di Pasqua o Domenica del Buon Pastore.
V domenica di Pasqua
VI domenica di Pasqua
Solennità dell'Ascensione del Signore nel giovedì seguente la VI domenica di Pasqua a meno che, non essendo di precetto in alcune regioni, è spostata alla domenica successiva.
VII domenica di Pasqua, a meno che ceda il posto alla Solennità dell'Ascensione quando quest'ultima viene spostata come dal 1977 accade in Italia.
rosso Solennità di Pentecoste che cade sempre nell'ottava domenica di Pasqua. In questa domenica si celebra la discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli riuniti nel cenacolo sotto la presidenza dell'apostolo Pietro.
Con la Pentecoste si conclude il tempo pasquale.
Tempora d'Estate, presso alcuni calendari particolari, quale ad es. quello italiano, nei mercoledì, venerdì e sabato dopo la Pentecoste.Con queste celebrazioni termina il Tempo pasquale
Seconda parte del Tempo per Annum che si celebra dopo il tempo pasquale e prima del tempo d'Avvento del successivo anno liturgico.

La prima data possibile per la Pentecoste è il 10 maggio, per cui in tale eccezionale circostanza la prima domenica per annum del secondo periodo sarebbe l'Ottava, da celebrare il 24 maggio, dato che la domenica del 17 maggio sarebbe la Solennità della Santissima Trinità.

bianco solennità della Santissima Trinità, nella domenica immediatamente successiva alla Pentecoste.
bianco Solennità del SS. Corpo e Sangue di Cristo, conosciuta comunemente con la denominazione latina Corpus Domini, nel giovedì immediatamente seguente la solennità della Santissima Trinità a meno che, non essendo di precetto in alcune regioni, è spostata alla domenica successiva come dal 1977 accade in Italia.
bianco Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù detta anche del Sacro Cuore, nel venerdì immediatamente seguente la II domenica dopo Pentecoste.
verde Decima domenica del tempo ordinario.
Undicesima domenica del tempo ordinario.
Dodicesima domenica del tempo ordinario.
Tredicesima domenica del tempo ordinario.
Quattordicesima domenica del tempo ordinario.
Quindicesima domenica del tempo ordinario.
Sedicesima domenica del tempo ordinario.
Diciassettesima domenica del tempo ordinario.
Diciottesima domenica del tempo ordinario.
Diciannovesima domenica del tempo ordinario.
Ventesima domenica del tempo ordinario
Ventunesima domenica del tempo ordinario.
Ventiduesima domenica del tempo ordinario.
Ventitreesima domenica del tempo ordinario.
Ventiquattresima domenica del tempo ordinario.
Venticinquesima domenica del tempo ordinario.
Ventiseiesima domenica del tempo ordinario.
Ventisettesima domenica del tempo ordinario.
Ventottesima domenica del tempo ordinario.
Ventinovesima domenica del tempo ordinario.
Trentesima domenica del tempo ordinario.
Trentunesima domenica del tempo ordinario.
Trentaduesima domenica del tempo ordinario.
Trentatreesima domenica del tempo ordinario, la quale, se è l'ultima domenica del tempo ordinario e quindi l'ultima domenica dell'anno liturgico, cede il posto alla Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo.
Trentaquattresima domenica del tempo ordinario la quale, quando ricorre, è sempre l'ultima domenica dell'anno liturgico e cede sempre il posto alla Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo.
bianco Solennità della Natività di san Giovanni Battista, il 24 giugno.
rosso Solennità dei Santissimi Pietro e Paolo Apostoli, detta anche dei Santi Pietro e Paolo, apostoli, il 29 giugno.
bianco Festa della Trasfigurazione del Signore, il 6 agosto.
bianco Solennità dell'Assunzione della beata Vergine Maria, il 15 agosto
rosso Festa dell'Esaltazione della Santa Croce, il 14 settembre.
verde Tempora d'Autunno, presso alcuni calendari particolari, quale ad es. quello italiano, nei mercoledì, venerdì e sabato dopo la 3a domenica di settembre, la quale cade sempre dopo l'Esaltazione della Santa Croce.
bianco Solennità di Tutti i Santi detta comunemente Ognissanti, il 1º novembre
nero o viola Commemorazione di tutti i fedeli defunti, il 2 novembre
bianco Festa della Dedicazione della Basilica Lateranense, il 9 novembre.
bianco Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo, nell'ultima domenica dell'anno liturgico ossia la 33 o la 34 domenica del Tempo Ordinario: si precisa che il tempo ordinario termina il sabato immediatamente successivo all'ultima propria domenica, contestualmente all'anno liturgico. Tale sabato, ultimo giorno liturgico sia del tempo ordinario che dell'anno liturgico cade sempre in una data variabile tra la fine di novembre e l'inizio di dicembre, esattamente tra il 26 novembre ed il 2 dicembre compresi.

Schema dell'anno liturgico di forma extra-ordinaria[11] modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Anno liturgico nella Chiesa latina (forma straordinaria).
  • Il Tempo d'Avvento decorre dai I Vespri della I domenica d'Avvento fino a Nona compresa della vigilia della Natività: in alcuni commentari è descritto come il tempo che rappresenta simbolicamente i tempi dell'Antico Testamento.
  • Il tempo Natalizio decorre dai I Vespri della Natività fino al 13 gennaio compreso. Quest'arco di tempo comprende:

a) il tempo della Natività, che decorre dai I Vespri della Natività del Signore fino a Nona compresa del 5 gennaio;

b) il tempo dell'Epifania, che decorre dai I vespri dell'Epifania del Signore fino al 13 gennaio compreso.

  • Il Tempo di Settuagesima è un tempo liturgico penitenziale di preparazione alla Quaresima. Esso decorre dai I Vespri della domenica di Settuagesima fino a dopo Compieta del martedì della settimana di Quinquagesima. Al suo interno vi sono tre domeniche che sono rispettivamente denominate di Settuagesima, Sessagesima, e Quinquagesima poiché traggono il loro nome dal numero approssimato di giorni di distanza dalla Pasqua. Esse sono nell'ordine la terza, la seconda e la prima domenica prima della Quaresima. Anticamente in questo tempo si iniziava l'astinenza dalle carni, per cui era chiamato anche Tempo di Carnevale.
  • Il tempo quaresimale decorre dal Mattutino del mercoledì delle ceneri fino alla Messa della Vigilia pasquale esclusa. Quest'arco di tempo comprende:

a) il tempo di Quaresima, che decorre dal Mattutino del mercoledì delle ceneri fino a Nona compresa del sabato che precede la I domenica di Passione;

b) il tempo di Passione, più austero del precedente, che decorre dai I Vespri della I domenica di passione, ossia due settimane prima della Pasqua, fino alla Messa della Vigilia pasquale esclusa. La settimana che va dalla II domenica di Passione o domenica delle palme fino al sabato santo compreso si dice Settimana santa; gli ultimi tre giorni di tale settimana si chiamano Triduo sacro. Dalla Domenica di Passione, fino al sabato dopo Pentecoste si può soddisfare il precetto pasquale, ovvero l'obbligo di comunicarsi almeno una volta l'anno.

  • Il tempo pasquale decorre dall'inizio della Messa della Vigilia pasquale fino a Nona compresa del sabato nell'ottava di Pentecoste. Quest'arco di tempo comprende:

a) il tempo di Pasqua, che decorre dall'inizio della Messa della Vigilia pasquale fino a Nona compresa della vigilia dell'Ascensione;

b) il tempo dell'Ascensione, che decorre dai I Vespri dell'Ascensione del Signore fino a Nona compresa della vigilia di Pentecoste;

c) l'ottava di Pentecoste, che decorre dalla Messa della vigilia di Pentecoste fino a Nona compresa del sabato seguente.

  • Nel rito romano antico, non esiste il tempo «per annum».

Ciò che, nel rito post-riforma è considerato la prima partizione, di tale tempo, è il tempo dopo l'epifania, decorre dal 14 gennaio fino a Nona compresa del sabato che precede la domenica di Settuagesima. Comprende da un minimo di tre ad un massimo di sei domeniche chiamate domeniche dopo l'Epifania. Se Pasqua viene bassa, le domeniche dopo l'Epifania che non si sono potute celebrare, si spostano a fine anno liturgico, esattamente tra la ventitreesima e la ventiquattresima domenica dopo Pentecoste. Il tempo dopo Pentecoste, decorre dai I Vespri della festa della Santissima Trinità, cioè della I domenica dopo Pentecoste, fino a Nona compresa del sabato che precede la I domenica d'Avvento. È il periodo più lungo e comprende ventiquattro domeniche. In alcuni commentari è descritta come il periodo che rappresenta simbolicamente i tempi della presenza della Chiesa sulla terra.

Alcune differenze tra le due forme modifica

  • 1º gennaio si celebra in tutte e due le forme la ricorrenza dell'Ottava di Natale e, precisamente, direttamente nella forma extra-ordinaria con la denominazione di "In octava Nativitatis Domini" e con il grado di festa di prima classe e, indirettamente, nella forma ordinaria in quanto in essa si celebra la solennità di Maria Santissima Madre di Dio nell'Ottava di Natale: in tutte e due le forme si fa menzione nel vangelo della Circoncisione di Gesù Cristo.
  • Nelle regioni in cui l'Epifania è di precetto, nella domenica cadente tra il 2 ed il 5 gennaio compresi si celebra la festa di seconda classe del Santissimo Nome di Gesù nella forma extra-ordinaria, mentre nella forma ordinaria si celebra la Domenica II dopo Natale: se tra il 2 ed il 5 gennaio compresi non cade alcuna domenica, la festa del Santissimo Nome di Gesù si celebra il 2 gennaio nella forma extra-ordinaria, mentre nella forma ordinaria si omette la Domenica II dopo Natale. Nelle regioni in cui l'Epifania non è di precetto, il Santissimo Nome di Gesù nella forma extra-ordinaria si celebra il 2 gennaio purché l'Epifania cada in una domenica compresa tra il 3 ed l'8 gennaio, mentre la Domenica II dopo Natale nella forma ordinaria si omette sempre. Nella forma ordinaria il Santissimo Nome di Gesù si celebra come memoria facoltativa il 3 gennaio.
  • La festa della Sacra Famiglia si celebra nella forma extra-ordinaria nella domenica fra l'ottava dell'Epifania. Al Battesimo del Signore non è dedicata una festa, ma viene ricordato nell'ottava dell'Epifania.
  • Fatte salve le differenze circa la durata temporale, il tempo quaresimale extra-ordinario corrisponde al Tempo di Quaresima ordinario, e il tempo di passione extra-ordinario corrisponde alle due ultime settimane quaresimali della form aordinaria.
  • 1º luglio si celebra la festa del Preziosissimo Sangue di Gesù
  • Ultima domenica di ottobre si celebra la festa di Cristo Re dell'Universo

Rito ambrosiano modifica

Il calendario del rito ambrosiano è per molti aspetti simile a quello del rito romano. Se ne differenzia essenzialmente per la diversa durata di Avvento (6 domeniche invece di 4) e Quaresima (che inizia direttamente con la Prima domenica di Quaresima, e non dal Mercoledì delle Ceneri del rito romano). Inoltre, alcune ricorrenze ambrosiane cadono in date differenti da quelle romane: la festa della Santa Famiglia si celebra, ad esempio, l'ultima domenica di gennaio[12] (e non nella cosiddetta "Domenica tra l'Ottava di Natale"); e il primo gennaio non si commemora Maria Madre di Dio (lo si fa, invece, nella sesta domenica di Avvento), ma si celebra piuttosto l'Ottavo giorno del Natale nella circoncisione di Cristo.

Tuttavia, non è presente nel rito ambrosiano la distinzione di tempi forti e tempo ordinario, essendo visto tutto l'anno liturgico come un unico percorso, che dal mistero dell'Incarnazione (Avvento, Tempo Natalizio-Epifanico, Epifania e tempo successivo), attraverso il fondamentale mistero della Pasqua del Signore (Quaresima, Settimana Autentica, Triduo di Pasqua, Tempo Pasquale) approda al mistero della Pentecoste (Pentecoste e tempo successivo, Martirio di s. Giovanni il Precursore e tempo successivo, Dedicazione della Cattedrale e tempo successivo). Rispetto al rito romano, è evidente in particolare la differenza dei colori liturgici: nel rito ambrosiano per tutto il tempo di Pentecoste e del Precursore viene utilizzato il colore rosso, mentre il verde è utilizzato solo dopo l'Epifania (all'incirca gennaio e febbraio) e dopo la Dedicazione (da metà ottobre a metà novembre).


Villa Fontana modifica

Si tratta della più grande frazione di Medicina, in provincia di Bologna. Fino all'Ottocento era un comune indipendente.

  1. ^ In certi calendari liturgici esecutivi, chiaramente a carattere locale, accanto ai due caratteri descritti nello schema si attribuisce all'Avvento un terzo carattere modificando così lo schema tradizionale del duplice carattere dell'Avvento in triplice carattere. Il carattere che viene aggiunto è di tipo attuale, in quanto l'avvento sarebbe segno di quella preparazione alla Continua Venuta del Signore Gesù Cristo sia in ogni fedele che nella Chiesa. La detta Continua Venuta più che una terza venuta sarebbe una venuta intermedia che si collocherebbe tra la prima e la seconda venuta del Signore Gesù Cristo: si fa riferimento, quindi, alla Venuta del Signore Gesù Cristo in senso sacramentale, peculiarmente se eucaristico, ed in senso spirituale, particolarmente se mistico. Tale ipotesi di Teologia liturgica allo stato non è accettata nei testi ufficiali e generali che regolano l'Anno liturgico romano in forma ordinaria. Del resto ciò che si intende affermare con l' espressione Continua Venuta è meglio esprimibile con l'espressione continua presenza del Signore Gesù Cristo chiaramente sotto i veli del mistero: il concetto di venuta, al contrario, indica una presenza non nascosta ma visibile come è accaduto, sia pure limitatamente alla natura umana, nella prima venuta del Signore Gesù Cristo, e come accadrà nella parusia e non più limitatamente alla natura umana.
  2. ^ Il nome della Messa è desunto sempre dalle prime parole dell'antifona d'Ingresso della stessa Messa.
  3. ^ In alcuni luoghi i calendari liturgici particolari denominano le ferie privilegiate d'avvento quali Ferie verso Natale. Tale ulteriore denominazione è interessante perché recepisce il concetto sottinteso al periodo delle ferie privilegiate, ossia la preparazione immediata al Natale. Va però chiarito che tale nuova denominazione allo stato non è accettata nei testi ufficiali e generali che regolano l'Anno liturgico romano in forma ordinaria.
  4. ^ Ordinamento Generale del Messale Romano, 355 (a)
  5. ^ Prima della riforma liturgica seguente il Concilio Vaticano II, il Tempo Natalizio aveva due articolazioni interne che non ne inficiavano l'unità: tali articolazioni interne sono tutt'oggi esistenti nella forma extra-ordinaria dell'anno liturgico romano al cui schema si rimanda. Delle suddette articolazioni interne è rimasta comunque traccia nella forma ordinaria dell'anno liturgico romano non come periodo temporale ma a livello rubricistico: ciò è rintracciabile non tanto nel Messale romano bensì nella Liturgia delle Ore, infatti parte del Comune dell'Innario e dell'Antifonario è strutturato in base alle antiche due articolazioni del tempo Natalizio.
  6. ^ Ordinamento generale dell'Anno Liturgico, 12
  7. ^ L'altra massima Solennità è la Pasqua annuale. Con l'aggettivo massimo, la liturgia non intende parificare il Natale alla Pasqua ma innanzitutto accomunare le due Solennità che posseggono l'ottava: del resto, basta confrontare la Tabella dei Giorni Liturgici per comprendere come la Pasqua, meglio il Triduo Pasquale, abbia la precedenza in importanza rispetto a tutte le altre ricorrenze, Natale compreso. Ciò che in realtà la liturgia opera è quello di creare una differenza per manifestare la primaria importanza del Natale rispetto alle altre 3 solennità che nella Tabella dei Giorni Liturgici le sono parificate ma che non posseggono un'ottava.
  8. ^ L'esistenza dell'Ottava produce la conseguenza per la quale elementi propri della Solennità siano celebrati in ricorrenze minori quali le tre feste dei Santissimi Stefano, Giovanni ed Innocenti: si citano, a solo titolo esemplificativo, il prefazio ed il ricordo di Natale nella preghiera eucaristica della messa, e i salmi della prima settimana alle lodi. Anche nei giorni che non siano feste, si cita, ancora a solo titolo esemplificativo, il Gloria in Excelsis nella messa.
  9. ^ Le norme generali sull'anno liturgico e sul calendario originariamente prescrivevano che la festa del Battesimo del Signore fosse tralasciata nelle regioni dove l'Epifania fosse celebrata nella domenica che cade il 7 o l'8 gennaio.
  10. ^ Normae universales de anno liturgico et de calendario, 31
  11. ^ Rubricæ generales - Missale Romanum, Typis poliglottis Vaticanis 1962 Cap. VIII
  12. ^ La quarta domenica di gennaio dalla riforma liturgica fino al 2008