Vittorio Privileggi

architetto italiano (1880-1955)

Vittorio Privileggi (Parenzo, 13 novembre 1880Trieste, gennaio 1955) è stato un ingegnere italiano.

Biografia modifica

 
Trieste, Liceo ginnasio statale Dante Alighieri, Vittorio Privileggi, 1934-36

Vittorio Privileggi nacque a Parenzo il 13 novembre 1880, cugino del poeta irredentista Giuseppe Picciola.[1]

Si laureò in ingegneria civile a Vienna nel 1903 e si iscrisse all'albo professionale nel 1926. Durante il primo conflitto mondiale fu imprigionato dal governo austriaco.[1]

Dal 1904 lavorò come funzionario dell'Ufficio tecnico comunale, dove fu a lungo capo della divisione urbanistica, realizzando alcuni fra i principali interventi cittadini durante il Ventennio.[1][2]

Nel 1930 progettò l'ingresso della necropoli monumentale di Sant'Anna a Trieste[3] e una nuova galleria per il Teatro Verdi.

Progettò e realizzò in autonomia la nuova sede del Liceo ginnasio Dante Alighieri (1934-36) e l'ampliamento del palazzo municipale di Trieste in Largo dei Granatieri (1937-40).[4] Nella costruzione di quest'ultimo, nel rispetto del principi autarchici dell'epoca, l'uso del ferro e del calcestruzzo armato viene limitato al massimo privilegiando l'uso di muratura in pietra e di mattoni, ove possibile.

Il progetto di maggior rilievo predisposto da Privileggi è la sistemazione del colle di San Giusto, sul quale nel 1933 si era prevista la realizzazione di un monumento ai Caduti; durante il cantiere, vennero portati alla luce i resti archeologici di una basilica e di un propileo di epoca romana.[5] Il restauro del sito venne inaugurato nel 1935 alla presenza del re.

In occasione della visita del duce nel 1938, firmò il progetto ad opera del collega Camillo Jona (che a breve fu colpito dalle leggi razziali)[6] e realizzò la fontana luminosa di Montuzza, collocata sul colle di San Giusto a coronamento della scala dei giganti.[7]

Fra gli altri progetti, curò la sistemazione della Biblioteca Civica, del Museo lapidario, della Galleria Revoltella; l'ampliamento del giardino pubblico, la ricostruzione del monumento a Verdi, il progetto dei pili in Piazza Unità d'Italia.[1]

Fu a lungo socio della Società di Minerva, della quale fu anche revisore dei conti dal 1947 alla morte.[8]

Regesto delle opere modifica

  • 1930-32 - Ingresso monumentale al Cimitero di Sant'Anna
  • 1933-35 - Sistemazione del colle di San Giusto (con il soprintendente Ferdinando Forlati)
  • 1934-36 - Liceo-Ginnasio Dante Alighieri, Trieste
  • 1937-40 - Ampliamento del palazzo municipale, Trieste
  • 1938 - Fontana di Montuzza
  • 1953-54 - Sistemazione architettonica e urbanistica dell'area di Santa Maria Maggiore e di San Silvestro, Trieste

Archivio modifica

L'archivio privato dell'ingegnere è stato donato nel 2007 dalla figlia, in qualità di erede e proprietaria, all'Archivio di Stato di Trieste.[9]

Note modifica

  1. ^ a b c d L'operosa esistenza di Vittorio Privileggi - un ingegnere cui Trieste deve molto, in L'Arena di Pola, 4 gennaio 1956, p. 4.
  2. ^ PRIVILEGGI, Vittorio, su architetti.san.beniculturali.it.
  3. ^ Edificio d'ingresso principale da Vittorio Privileggi.
  4. ^ Ampliamento del palazzo municipale, Vittorio Privileggi, 1937-1940., in: SAN, "Archivi degli Architetti".
  5. ^ Il monumento ai Caduti di Trieste - scultore Attilio Selva, sistemazione ing. V. Privileggi (PDF) [collegamento interrotto], in Architettura, XIV, n. 11.
  6. ^ Maria Luisa Iona, L'archivio professionale dell'architetto Camillo Iona. 1886-1974 (PDF), in Atti e memorie della Società istriana di archeologia e storia patria, 2016. URL consultato il 15 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2021).
  7. ^ Trieste: La Fontana di Montuzza. – TRIESTE – DI IERI E DI OGGI, su trieste-di-ieri-e-di-oggi.it. URL consultato il 14 gennaio 2021.
  8. ^ Gino Pavan e Giuliana Marini, Il bicentenario della Società di Minerva 1810-2010 - Il quarto cinquantennio (PDF), in Archeografo Triestino, Extra Serie, n. 8, Società di Minerva.
  9. ^ Fondo Vittorio Privileggi, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 18 marzo 2018.

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN60244570 · ISNI (EN0000 0000 1960 9984 · GND (DE132517787 · WorldCat Identities (ENviaf-60244570