La zoognostica, o ezoognosia (dal greco ζῷον, zoon, "animale" e γνῶσις, gnosis, "conoscenza"), è una disciplina che si propone di valutare un animale di interesse zootecnico dal punto di vista morfologico e funzionale, al fine di determinare le funzioni economiche più idonee a cui gli animali stessi possono essere adibiti[1].

Essa consta di un insieme codificato di osservazioni delle caratteristiche esterne (appunto, morfologiche e funzionali) degli animali di interesse zootecnico. Quindi, la zoognostica rappresenta lo studio del fenotipo, espressione permanente dell'interazione tra il genotipo e l'ambiente, unitamente ad altre caratteristiche di natura non genetica e non sempre permanenti: tare (come ferite, infiammazioni e cicatrici), posture e vizi di carattere.

Attualmente, molti aspetti della disciplina sono superati o resi obsoleti dalla moderna anatomia e fisiologia animale; la zoognostica, tuttavia, conserva la sua utilità nella valutazione e nella selezione, purché all'interno di una serie di criteri e di pesi. Ad esempio, nella valutazione morfologica delle principali razze bovine italiane (es.: Frisona Italiana), si fa uso di uno schema che attribuisce diverso peso alle varie regioni e ai diversi caratteri morfologici per giungere a un punteggio che contribuisce (ma non in modo esclusivo) a valutare complessivamente l'animale[2].

Note modifica

  1. ^ Zoognostica, su treccani.it, Enciclopedia Treccani online. URL consultato il 31 marzo 2015.
  2. ^ Valutazione morfologica Frisona (PDF), su unite.it, Università di Teramo.

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