Intestino

ultima parte dell'apparato digerente
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L'intestino è un organo dell'apparato digerente, ultima parte di quest'ultimo. Si presenta come un tubo di diametro variabile con pareti flessibili, ripiegato più volte su sé stesso.

L'apparato digerente inferiore

Anatomia umana modifica

L'intestino è distinto in due parti principali, intestino tenue e intestino crasso.

 
Fig.1-3 illustrazioni relative a studi sull'intestino pubblicate sul numero del 1732 degli Acta Eruditorum

Intestino tenue modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Intestino tenue.

L'intestino tenue è un organo cavo di forma tubulare, con una lunghezza media di 6 metri, ma con una certa variabilità, che nella femmina è generalmente compresa tra 3 e 7,2 m, mentre nel maschio è generalmente compreso tra 4,8 e 7,8 m.[1] Anatomicamente viene suddiviso in tre tratti, chiamati duodeno, digiuno e ileo.

Intestino crasso modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Intestino crasso.

L'intestino crasso è lungo mediamente 2 m, con un diametro di circa 2,5 cm. Il punto di collegamento tra l'intestino tenue e quello crasso sono l'ileo (ultimo tratto del tenue) e il cieco (primo tratto del crasso). Anatomicamente viene suddiviso in tre tratti che vengono rispettivamente chiamati: cieco, colon (ulteriormente diviso in ascendente, trasverso, discendente e sigmoideo o ileopelvico) e retto.

Patologie modifica

La normale fisiologia dell'intestino è alterata da possibili disturbi che riguardano la motilità o la secrezione, ulcere duodenali e malassorbimento.

L'intestino è interessato da tumori, occlusioni o da lesioni vascolari: queste ultime sono date da occlusioni trombotiche di rami dell'arteria mesenterica superiore (anche da strongili) e aneurisma dissecante dell'arteria aorta.

L'intestino crasso può essere interessato da megacolon, cioè un difetto nell'innervazione da parte dei plessi di Auerbach e Meissner con dilatazione della parte sovrastante quella innervata, data spesso anche da tripanosomiasi.

Note modifica

  1. ^ Intestino in "Universo del Corpo", su treccani.it. URL consultato il 26 giugno 2021.

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Collegamenti esterni modifica

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