Cayetana Fitz-James Stuart

XVIII duchessa d'Alba, grande di Spagna

Doña María del Rosario Cayetana Fitz-James Stuart y de Silva, principalmente conosciuta come Cayetana d'Alba o La duchessa d'Alba, diciottesima duchessa di Alba de Tormes e nona duchessa di Berwick (Madrid, 28 marzo 1926Siviglia, 20 novembre 2014[b 2]), è stata una nobile spagnola, capo della Casa d'Alba dal 1955 al 2014, terza donna a detenere il titolo a pieno diritto.

Cayetana Fitz-James Stuart y de Silva
Duchessa d'Alba
Grande di Spagna
Stemma
Stemma
In carica24.IX.1953 – 20.XI.2014
PredecessoreJacobo Fitz-James Stuart
SuccessoreCarlos Juan Fitz-James Stuart
Duchessa di Berwick
In carica18.II.1955 – 20.XI.2014
PredecessoreJacobo Fitz-James Stuart
SuccessoreCarlos Juan Fitz-James Stuart
Nome completoMaría del Rosario Cayetana Paloma Alfonsa Victoria Eugenia Fernanda Teresa Francisca de Paula Lourdes Antonia Josefa Fausta Rita Castor Dorotea Santa Esperanza Fitz-James Stuart y de Silva Falcó y Gurtubay[b 1]
TrattamentoVuestra Excelencia; Doña
Onorificenzeelenco →
Altri titolielenco →
NascitaPalazzo di Liria, Madrid, 28 marzo 1926
MortePalacio de las Dueñas, Siviglia, 20 novembre 2014
Luogo di sepolturaCeneri divise tra:
  • Santuario de los Gitanos, Siviglia
  • Monastero della Immacolata Concezione, Loeches
DinastiaCasa d'Alba
PadreJacobo Fitz-James Stuart
MadreMaría del Rosario de Silva y Gurtubay[1]
Coniugi(I) Luis Martínez de Irujo
(II) Jesús Aguirre
(III) Alfonso Díez Carabantes
Figli(I) Carlos
(I) Alfonso
(I) Jacobo
(I) Fernando
(I) Cayetano
(I) Eugenia
Religionecattolica
Firma

Il suo titolo nobiliare più importante era quello di duchessa d'Alba, ma ne possedeva in totale oltre cinquanta[b 3]. Secondo il Guinness dei primati è stata la nobildonna con più titoli riconosciuti da un governo esistente rispetto a qualsiasi altra nobile del mondo: fu cinque volte duchessa, diciotto volte marchesa, venti contessa, viscontessa, contessa-duchessa e connestabilessa, oltre a essere quattordici volte grande di Spagna, la più alta dignità nobiliare del regno[b 4]. Con un patrimonio di oltre 600 milioni di dollari è stata inoltre una delle donne più ricche di Spagna.

Cayetana è stata una discendente di Giacomo II d'Inghilterra per il tramite del figlio illegittimo di quest'ultimo, James FitzJames, primo duca di Berwick. James FitzJames nacque da una relazione extraconiugale tra Giacomo II e Arabella Churchill, sorella di John Churchill, primo duca di Marlborough. Questo lignaggio conferiva a Cayetana legami con figure storiche di rilievo del Regno Unito del XX secolo: Winston Churchill, statista e primo ministro britannico, e Diana Spencer, principessa di Galles. Inoltre, Cayetana vantò un'ascendenza risalente a Cristoforo Colombo, attraverso Catalina Ventura Colón de Portugal y Ayala-Toledo (*16901739), nona duchessa di Veragua. Catalina discese da Isabel Colón, figlia di Diego Colombo, a sua volta figlio del celebre navigatore genovese. Sposando James FitzJames, secondo duca di Berwick, Catalina diede origine al ramo dei Fitz-James Stuart stabilitosi in Spagna.

Biografia modifica

Nacque la notte del 28 marzo 1926 in una delle stanze del Palazzo di Liria. Al momento della sua nascita, suo padre era in riunione con tre dei suoi migliori amici: il dottor Gregorio Marañón, medico della famiglia, il filosofo José Ortega y Gasset e lo scrittore Ramón Pérez de Ayala[b 5]. Il parto fu assistito da una levatrice[b 6].

Fu battezzata il 17 aprile 1926[b 6] nella cappella del Palazzo reale di Madrid, con padrini il Alfonso XIII di Spagna e sua moglie Vittoria Eugenia di Battenberg. Per il battesimo fu portata la fonte battesimale di san Domenico di Guzmán, utilizzata solo per battezzare monarchi o loro discendenti. Fu battezzata da Francisco Muñoz Izquierdo, patriarca delle Indie e vicario generale castrense[b 7], con i nomi di María del Rosario, per sua madre, Cayetana - come Maria Teresa Cayetana de Silva, duchessa d'Alba, dipinta da Francisco Goya - Alfonsa, per il suo padrino, Victoria Eugenia, per la sua madrina, Francisca, per la devozione di suo padre per san Francesco d'Assisi, Paula Lourdes Antonia Josefa Fausta Rita Castor Dorotea Santa Esperanza.

Quasi tutti la conoscevano come Cayetana, il nome che lei preferiva. Suo padre la chiamava Tanuca e la regina Sofia di Grecia e altri intimi la chiamavano Tana.

Malattia della madre e vita a Parigi modifica

Pochi mesi dopo la nascita di Cayetana, sua madre contrasse la tubercolosi. Per evitare contagi, fu predisposta una parte del palazzo di Liria solo per Cayetana e il personale di servizio si adoperò affinché Cayetana non si avvicinasse alla madre[b 8]. Quando Cayetana ebbe quattro anni, intraprese un viaggio con il padre a Roma[b 9] e, nel maggio del 1931, un mese dopo la proclamazione della Seconda Repubblica, il duca di Alba inviò la figlia Cayetana a Parigi[b 10]. Si alloggiò presso l'hotel Prince de Galles insieme alla nonna materna, la duchessa di Híjar[b 11]. A Parigi, fu operata di appendicite e, durante la convalescenza, ricevette la visita del re Alfonso XIII[b 12].

Nel 1933, il duca di Alba e la figlia Cayetana viaggiarono in Egitto[b 13]. La madre, María del Rosario, morì l'11 gennaio 1934, quando Cayetana aveva otto anni, e fu sepolta nel pantheon dei duchi di Alba a Loeches[b 14]. Nel giugno del 1934, Cayetana si trasferì a Madrid per ricevere la prima comunione nell'oratorio del palazzo di Liria, dopo di che tornò nella capitale francese. Studiò due corsi, tra il 1934 e il 1936, presso l'Istituto della Assunzione di Parigi[b 10].

Soggiorni a Londra modifica

Nel luglio del 1936, ebbe inizio la guerra civile spagnola. Il duca d'Alba lasciò il palazzo di Liria e, per proteggere il suo patrimonio, depositò i suoi principali dipinti nei sotterranei del Banco de España. Gli arazzi e i gobelini furono trasferiti alla Reale Fabbrica di Arazzi, mentre i documenti archiviati nella sua biblioteca furono inviati all'ambasciata del Regno Unito a Madrid, garantendone così la conservazione[b 15].

Il Palazzo di Liria rimase abitato solo da una domestica e da suo marito. Il 17 novembre del 1936, aerei tedeschi della Legione Condor bombardarono Madrid, provocando un incendio al terzo piano del palazzo. Questo fu domato, ma la domestica Paquita Anón, che lavorava per la casa dal 1907, riferì che successivamente alcuni soldati repubblicani entrarono, saccheggiando ciò che rimaneva e incendiando nuovamente l'edificio. Di quest'ultimo rimasero solo le quattro facciate[b 15]. In questo contesto drammatico, uno zio paterno di Cayetana, Hernando Fitz-James Stuart, duca di Peñaranda, fu assassinato a Paracuellos de Jarama il 7 novembre 1936[b 15].

Il duca d'Alba si stabilì presso l'hotel Claridge's di Londra, dove, insieme a sua figlia, apprese della distruzione del Palazzo di Liria[b 15]. Il 21 novembre del 1937, fu nominato ambasciatore della Spagna franchista nel Regno Unito[b 16].

Nel 1936, Cayetana fu mandata al Palazzo de las Dueñas a Siviglia, dove trascorse la maggior parte della guerra civile, fatta eccezione per alcuni altri brevi soggiorni a Londra con suo padre. Era accompagnata dalla zia paterna, Eugenia Sol, e dai suoi figli Carlos, conte di Teba, e Jaime, marchese di Ardales, nonché dai nipoti Carlos e Fernando Falcó[b 17]. Eugenia Falcó, appassionata di corride, ippica e cultura popolare, risiedeva solitamente a Siviglia.

Alla fine della guerra civile, nel 1939, Cayetana si trasferì definitivamente a Londra con suo padre[b 18]. Trascorse le estati del 1939 e del 1940 nella casa della famiglia Hohenlohe in Boemia, dove assistette all'occupazione tedesca della Cecoslovacchia[b 19].

Durante il suo soggiorno a Londra, Cayetana visse in prima persona i bombardamenti tedeschi della seconda guerra mondiale[b 20]. Per proteggersi, il duca d'Alba affittò una casa nei pressi di Albury Park dalla duchessa di Northumberland, Helen Percy[b 21]. In diverse occasioni, Cayetana fece visita alla residenza del suo lontano parente sir Winston Churchill, primo ministro del Regno Unito[b 22]. Suo padre organizzava cene cui partecipavano figure di spicco, come il politico laburista Aneurin Bevan e l'esiliato politico Salvador de Madariaga[b 20].

Cayetana frequentò un collegio di suore a Kensington, dove ebbe una rigorosa educazione, integrata da lezioni a casa. Già padrona dell'inglese, suo padre le assegnò un'istitutrice tedesca per imparare il tedesco. Ricevette anche lezioni di spagnolo e cultura spagnola, e arrivò a parlare, oltre al castigliano, inglese, francese e tedesco[b 10][b 23][b 24]. A Londra, Cayetana entrò in contatto con un nipote di Lev Tolstoj[b 25], nonché con il nobile italiano Aspreno II Colonna, il conte Gannet e il nobile austriaco Michael Windisch Graetz[b 26]. In questo periodo, durante le feste organizzate dalle amiche di Cayetana, incontrava frequentemente la duchessa di York, destinata a diventare la futura regina Elisabetta II del Regno Unito.

Dal 1942 il duca d'Alba volle allontanare sua figlia dal conflitto e la mandò per lunghi periodi in Spagna[b 21]. Rimase con sua nonna, la duchessa di Híjar, a Madrid e con sua zia, Eugenia Sol, a Siviglia. A Madrid si unì all'Obra Luisa de Marillac, che svolgeva opere di carità nelle baraccopoli attorno alla città, e iniziò a impegnarsi in altre opere filantropiche nel collegio dei salesiani[b 27].

Il 27 aprile del 1943 Cayetana debuttò in società durante una celebrazione che ebbe luogo nel Palazzo de las Dueñas a Siviglia. Franco desiderava che il debutto in società di Cayetana coincidesse con quello di sua figlia Carmen, ma il duca d'Alba si oppose. Il padre regalò a Cayetana il ducato di Montoro, con la dignità di grande di Spagna. Per la festa furono inviate 2000 personalità. Vi furono nobili, ambasciatori e personaggi della cultura. Cayetana ricevette in dono dalla Hermandad de la Macarena uno stendardo antico e alcuni coloni di Olivares le regalarono uno scialle di Manila. Il duca d'Alba donò una generosa somma di denaro al comune affinché fosse destinata a opere benefiche. L'evento apparve in un reportage del New York Times, ma la rivista spagnola Dígame non lo coprì nemmeno e le pagine di società di altre pubblicazioni spagnole dedicarono pochissimo spazio all'evento a causa dell'affronto fatto a Franco.

Nella primavera del 1943, Cayetana ebbe una breve relazione con il torero Pepe Luis Vázquez[b 28].

Nel giugno del 1943 il duca d'Alba firmò un manifesto, insieme a numerosi procuratori nelle Cortes, affinché Franco restaurasse la monarchia[b 29]. Nel marzo del 1945, Giovanni di Borbone-Spagna, attraverso il Manifesto di Losanna[2], prese posizione a favore degli alleati che avevano vinto la seconda guerra mondiale e chiese ai monarchici del regime di Franco di abbandonare i loro incarichi. Fu allora che il duca d'Alba decise di dimettersi dalla sua posizione di ambasciatore[b 30].

Rientrata in Spagna, seguendo il consiglio paterno si sposò a Siviglia con Luis Martínez de Irujo y Artázcoz. Durante gli anni 50 e 60 fu sempre presente nelle riviste popolari, presenziando ai grandi avvenimenti e organizzando feste alle quali partecipavano personalità importanti come Jacqueline Kennedy Onassis o Grace di Monaco, riuscendo in questo modo anche a dare una buona visibilità all'estero della Spagna dominata dalla dittatura.

Malttia e morte modifica

Morì il 20 novembre 2014 all'età di 88 anni nel Palacio de las Dueñas di Siviglia a causa di complicazioni provocate da una polmonite. Le esequie si tennero il giorno seguente nella cattedrale di Siviglia e furono celebrate dal cardinale e arcivescovo emerito Carlos Amigo Vallejo. La salma venne cremata: le ceneri furono divise fra la chiesa sivigliana del Cristo de los Gitanos e il pantheon monumentale della casa d'Alba a Loeches, nell'area metropolitana di Madrid.

Matrimoni e discendenza modifica

Cayetana si sposò tre volte.

Primo matrimonio modifica

Il primo, con Luis Martínez de Irujo y Artázcoz, fu molto criticato per l'enorme costo, 20 milioni di pesetas dell'epoca, ma durò fino alla morte dell'uomo avvenuta nel 1972 e vide la nascita di sei figli, ognuno dei quali può fregiarsi del titolo di Grande di Spagna:

  • Carlos Juan (Madrid, 2.X.1948), quattordicesimo duca di Huéscar, a partire dal 23 aprile 1954 e dal 16 giugno 2015 diciannovesimo duca d'Alba, incaricato dell'amministrazione del casato e della Fondazione di Casa d'Alba;
  • Alfonso (Madrid, 23.I.1950), diciannovesimo duca di Híjar a partire dal 6 aprile 2013[b 31];
  • Jacobo (Madrid, 15.VII.1954), ventiquattresimo conte di Siruela]] a partire dal 9 giugno 1982);
  • Fernando (Madrid, 11.VII.1959), dodicesimo marchese di San Vicente del Barco a partire dal 26 gennaio 1994;
  • Cayetano (Madrid, 4.IV.1963), quarto duca di Arjona a partire dal 15 maggio 2013;
  • Eugenia (Madrid, 26.XI.1968), tredicesima duchessa di Montoro a partire dal 24 novembre 1994.

Secondo matrimonio modifica

Nel 1978 venne celebrato il secondo matrimonio con Jesús Aguirre y Ortiz de Zárate, persona non troppo amata dall'entourage della duchessa e ancora meno dall'ambiente aristocratico. L'uomo era infatti un ex sacerdote nato da una donna non sposata. Ciononostante i rapporti con i figli furono ottimi fin dal principio, in particolare con Carlos con il quale riuscì a mettere ordine nel patrimonio familiare e realizzando un esaustivo inventario delle opere d'arte conservate nei vari palazzi e residenze. L'uomo morì nel 2001 a causa di un cancro alla laringe.

Terzo matrimonio modifica

Nel 2011 la duchessa fu inserita nella lista di Vanity Fair delle donne più eleganti[b 32] e nello stesso anno passò a terze nozze, con Alfonso Díez Carabantes, amico del secondo marito e di oltre 26 anni più giovane. Il matrimonio, ma anche il fidanzamento, fece la felicità della stampa scandalistica ma creò un forte disaccordo con i figli. La nobildonna si riconciliò con figli e nipoti concedendo il suo patrimonio personale.

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Jacobo Fitz-James Stuart Carlos Miguel Fitz-James Stuart  
 
Rosalia Ventimiglia di Grammonte  
Carlos María Fitz-James Stuart  
María Francisca de Sales de Portocarrero Cipriano de Portocarrero  
 
María Manuela Kirkpatrick  
Jacobo Fitz-James Stuart  
Manuel Falcó Juan Falcó  
 
Carolina d'Adda  
María del Rosario Falcó  
María del Pilar Osorio Felipe María Osorio  
 
Francisca de Asís Gutiérrez de los Ríos  
Cayetana  
Alfonso de Silva Andrés Avelino de Silva  
 
María Isabel Campbell y Vicent  
Alfonso de Silva  
María del Dulce Nombre Fernández de Córdoba y Pérez de Barradas Luis Fernández de Córdoba  
 
Ángela Pérez de Barradas  
María del Rosario de Silva y Gurtubay  
Juan Cruz Gurtubay y Meaza Simón Gurtubay y Zubero  
 
Rosalía Meaza y Basterra  
María del Rosario Gurtubay y González de Castejón  
Adelaida González de Castejón y Torres Luis González de Castejón y Gil-Delgado  
 
Adelaida Torre de Lequerica y Uríbarri  
 

Ascendenza colombiana modifica

Antonio Colombo - *1320 †?
Luca - *1360 †?
Giovanni - *13901442
Domenico - *14181499/1500
Cristoforo - *14511506
Diego - *1479~14801526
Isabel - *15131551
Álvaro - *15321581
Nuño Álvares, IV Duca di Veragua - *~15701622
Álvaro Jacinto, V Duca di Veragua - *15981636
Pedro Nuño, VI Duca di Veragua - *16281673
Pedro Manuel, VII Duca di Veragua - *16511710
Catalina, IX Duchessa di Veragua - *16901739James FitzJames, II Duca di Berwick, *16961738
Jacobo Francisco, III Duca di Berwick e X Duca di Veragua - *17181785
Carlos Genaro, IV Duca di Berwick e XI Duca di Veragua - *17521787
Jacobo Felipe, V Duca di Berwick - *17731794
Carlos Miguel, XIV duca d'Alba - *17941835
Jacobo, XV duca d'Alba - *18211881
Carlos Maria, XVI duca d'Alba - *18491901
Jacobo María, XVII duca d'Alba - *18781953
Cayetana Fitz-James Stuart, XVIII duchessa d'Alba - *19262014

Titoli modifica

 
Monumento a Cayetana Fitz-James Stuart, XVIII duchessa d'Alba a Siviglia

Titoli con Grandato di Spagna modifica

Ducati
Contea-Ducati
Marchesati
Contee

Titoli senza Grandato di Spagna modifica

Marchesati
  • XVI marchesa di La Algaba
  • XVI marchesa di Almenara[3][b 37]
  • XVIII marchesa di Barcarrota
  • X marchesa di Castañeda
  • XXIII marchesa di Coria
  • XIV marchesa di Eliche
  • XVI marchesa di Mirallo
  • XX marchesa di la Mota
  • XX marchesa di Moya
  • XVII marchesa di Orani[3][b 38]
  • XII marchesa di Osera
  • XIV marchesa di San Leonardo
  • XIX marchesa di Sarria
  • XII marchesa di Tarazona
  • XV marchesa di Valdunquillo
  • XVIII marchesa di Villanueva del Fresno
  • XVII marchesa di Villanueva del Río
Contee
Viscontee
  • XII viscontessa di la Calzada
Baronie
  • XI baronessa di Bosworma[5]
Signorie
  • XXIX signora di Moguer

Onorificenze modifica

Onorificenze spagnole modifica

Onorificenze straniere modifica

Note modifica

Esplicative modifica

  1. ^ Marchesa di San Vicente del Barco.
  2. ^ Il "Manifesto di Losanna" fu un documento reso pubblico da don Giovanni di Borbone-Spagna il 19 marzo 1945 a Losanna, dove risiedeva. In questo manifesto, il pretendente al trono di Spagna ruppe con la dittatura del generale Franco, il cui regime veniva descritto come "ispirato fin dall'inizio ai sistemi totalitari delle potenze dell'Asse", la cui sconfitta finale si sarebbe verificata un mese e mezzo dopo. Don Giovanni chiedeva a Franco di abbandonare il potere e di permettere la restaurazione della monarchia nella sua persona, in quanto figlio ed erede legittimo del re Alfonso XIII di Spagna, deceduto nel febbraio del 1941.
  3. ^ a b c d e f g h Ceduto al figlio don Alfonso.
  4. ^ a b Ceduto al figlio don Cayetano.
  5. ^ a b Parìa giacobita illegittima.
  6. ^ Ceduto alla figlia doña Eugenia.
  7. ^ Ceduto al figlio don Jacobo.
  8. ^ Ceduto al figlio don Carlos.

Bibliografiche modifica

Bibliografia modifica

Storica, annalistica, trattatistica modifica

  • (EN) Alan Russell (a cura di), The Guinness Book of World Records 1998, Mint Publishers, Inc., 1998, ISBN 9780965238359.
  • (ES) Concepción Calleja, Cayetana de Alba: pasión andaluza, Barcellona, Plaza & Janes, 2001, ISBN 84-01-37760-9.
  • (ES) José Luis Sampedro Escolar, La Casa de Alba, Madrid, La Esfera de los Libros, 2007, ISBN 978-84-9734-595-8.
  • (ES) María Eugenia Yagüe, La duquesa de Alba: la última diva de la nobleza, Madrid, La Esfera de los Libros, 2009, ISBN 9788497348058.

Biografica modifica

Quotidiani, periodici, riviste modifica

Disposizioni del Boletín Oficial del Estado modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN163688035 · ISNI (EN0000 0001 1499 8762 · LCCN (ENn97081634 · GND (DE129712280 · BNE (ESXX1320566 (data)