La facciata ha il portale sormontato da un architrave con motivi a girali e da una lunetta traforata e chiusa da un archivolto bicromo. Di grande importanza è l'architrave del portale sul lato sinistro, attribuito al Maestro Matteo (a cui si deve la realizzazione dell'intero edificio), raffigurante una scena di caccia al cinghiale che simboleggia la vittoria di Cristo e dei suoi fedeli sul demonio.
Il territorio dove sorge oggi Cecina, conosciuta probabilmente anche in epoca etrusca, è stato abitato in età romana, quando un alto personaggio imperiale, il consoleAlbino Cecina, discendente di un'antichissima famiglia di origine etrusca, ordinò la costruzione di una villa, i cui resti sono tutt'oggi visitabili in località San Vincenzino.
Il territorio che circonda Cecina conobbe una lunga fase di declino, iniziato con la decadenza della civiltà etrusca ed accentuatosi durante la dominazione romana. Tuttavia in epoca medioevale, il nome della città toscana venne citato da Dante Alighieri (Inf. XIII, 7) che individuava i confini della Maremma proprio tra Cecina e Corneto.