Úlfheðinn

Guerriero della mitologia norrena
Lo stesso argomento in dettaglio: Berserker.

Gli Úlfheðnar (al singolare Úlfheðinn: letteralmente, «vestiti di lupo») erano guerrieri della mitologia norrena. Così come dice il nome, questi leggendari guerrieri si coprivano esclusivamente con la pelle del lupo da loro ucciso per ricevere tale nomenclatura. Sono diventati famosi grazie al loro impeto guerriero, che per la mitologia, veniva ceduto loro dal dio Odino e dall'animale totemico, il lupo. Questi guerrieri sciamani, prima del combattimento, assumevano: birra, un estratto di amanita muscaria e digitale. Questo mix dava loro allucinazioni, comportava anche aumento della temperatura corporea, del battito cardiaco e dell'adrenalina. Dopo aver assunto queste sostanze, festeggiavano sino allo stremo e da lì si lanciavano in battaglia. A differenza dei Berserkir, gli Úlfheðnar combattevano in gruppo, proprio come lupi.

Dei Berserkir e Úlfheðnar si parla nella saga di Egil, nella saga di Hrolf, nella saga degli Ynglingar, nella saga di Grettir, nell'Edda in prosa. Anche lo storico latino Tacito ne fa menzione. Fino alla conversione al cristianesimo i Úlfheðnar furono truppe d'élite dei re scandinavi. Vennero banditi nel 1015 e i gruppi organizzati scomparvero nel 1100. Furono proprio le storie sugli Úlfheðnar a contribuire alle leggende sui lupi mannari: il vescovo Olaus Magnus parla di «Licantropi del Baltico».

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