Il Żagiew, noto anche come Żydowska Gwardia Wolności (in italiano: Guardia della libertà ebraica), fu un gruppo di agenti-provocatori formato da ebrei collaborazionisti dei nazisti nella Polonia occupata dai tedeschi, fondato e sostenuto dai tedeschi e guidato di Abraham Gancwajch.[1]

Descrizione modifica

L'organizzazione fu creata alla fine del 1940; molti dei suoi membri erano imparentati con l'organizzazione collaborazionista ebraica Group 13, anch'essa guidata da Gancwajch. Operò principalmente all'interno del ghetto di Varsavia e fu attiva fino all'eliminazione del ghetto durante la rivolta del 1943.

Żagiew contò oltre un migliaio di agenti segreti ebrei,[2] ad alcuni dei quali la Gestapo consentì anche di possedere armi da fuoco.[2]

L'obiettivo principale di Żagiew fu quello di infiltrarsi nella rete di resistenza ebraica per rivelare i collegamenti con la resistenza polacca che aiutava a nascondere gli ebrei nel Governatorato Generale. L'organizzazione fu in grado di infliggere danni considerevoli su entrambi i fronti.[3] Gli agenti di Żagiew furono anche determinanti nell'organizzare l'affare Hotel Polski a Varsavia, il piano tedesco per attirare in trappola migliaia di ebrei benestanti, sotto false promesse di evacuazione in Sud America, per estorcere loro denaro e oggetti di valore e poi ucciderli.[2]

Note modifica

  1. ^ Jerzy Ślaski, Jerzy Piesiewicz, Polska walcząca: 1939-1945, Instytut Wydawniczy Pax, 1990, ISBN 83-211-1428-8.
  2. ^ a b c Tadeusz Piotrowski, Poland's Holocaust: Ethnic Strife, Collaboration with Occupying Forces and Genocide…, Jefferson, Londra, McFarland & Company, 1997, p. 74, ISBN 0-7864-0371-3.
  3. ^ Henryk Piecuch, Syndrom tajnych służb: czas prania mózgów i łamania kości (A Syndrome of Secret Services: A Time of Brainwashing and of Breaking Bones), Agencja Wydawnicza CB, 1999, ISBN 83-86245-66-2.

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