Afrobeat

genere musicale

L'afrobeat è un genere musicale, particolarmente popolare in Ghana e Nigeria, sviluppatosi negli anni sessanta dalla commistione di musica yoruba, highlife, funk, soul, jazz e R&B.[1]

Afrobeat
Origini stilisticheFunk, Soul, Highlife
Origini culturaliGhanaNigeria, anni sessanta
Strumenti tipiciconga, batteria, chitarra, basso, percussioni, fiati, tastiere
Generi derivati
Musica juju,[1] Musica fuji,[1] Disco music,[2] Afro house[3]
 
Fela Kuti

Il termine "afrobeat" risale al 1966 e prende il nome dall'omonimo album dal vivo, registrato dall'inventore del genere Fela Kuti e i Koola Lobitos.[2] Tra gli anni cinquanta e sessanta, nel corso dei suoi viaggi nel Regno Unito e negli Stati Uniti, il polistrumentista nigeriano maturò una forte coscienza politica prendendo d'esempio i movimenti politici Black Power e Black Panthers, entrò in contatto con altri artisti africani (oltre i sopracitati Koola Lobitos, si segnalano gli Highlife Jazz Band e il sierraleonese Geraldo Pino) e si lasciò ispirare dal nascente funk e altre espressioni sonore afroamericane.[2][1][4][5][6][7] Durante gli anni settanta, dopo aver pubblicato i primi album, ancora fortemente debitori del jazz, esasperò la componente politica della sua musica scrivendo testi particolarmente aggressivi contro l'establishment nigeriano (il suo motto era "la musica è un'arma"). La sua militanza politica lo portò all'arresto e lo rese oggetto di persecuzione dal governo.[1][7][8]

Negli anni ottanta l'afrobeat si diffuse in tutti i paesi dell'Africa occidentale.[senza fonte]

Impatto culturale

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Tra coloro che hanno seguito l'esempio di Fela Kuti vi sono suo figlio Femi, Tony Allen, gli Antibalas, Lagbaja, Orlando Julius Ekemode e i produttori dell'Afro house.[9][10]

L'afrobeat gli altri stili musicali dell'Africa occidentale catturarono anche l'attenzione degli artisti e il mercato discografico occidentali: diverse etichette iniziarono infatti a pubblicare dischi di musica afrobeat[11] e non mancano artisti europei e statunitensi ad esso ispirati tra cui diversi rapper servitisi dei campionamenti di tracce di Fela Kuti, gli artisti della disco music così come Brian Eno, David Byrne, Jimmy Cliff, Miles Davis, Branford Marsalis, James Brown e Bootsy Collins.[2][3]

  1. ^ a b c d e (EN) Ruth M. Stone, The Garland Encyclopedia of World Music - Africa, Taylor & Francis, 2017, pp. 483-4.
  2. ^ a b c d Andrea Angeli Bufalini, Giovanni Savastano, La storia della Disco Music, Hoepli, 2019, pp. 9.
  3. ^ a b (EN) Noelle Morrissette, Richard M. Juang, Africa and the Americas - Culture, Politics, and History [3 Volumes], ABC-CLIO, 2008, pp. 106-7.
  4. ^ (EN) Brian Eno: Fela's music will live on through his son, in The Telegraph, 17 novembre 2010. URL consultato il 30 marzo 2020.
  5. ^ (EN) Paul Du Noyer, Music, Ted Smart, 2003, pp. 292.
  6. ^ Eddy Cilìa, Enciclopedia Rock - '90 (quinto volume), Arcana, 2001, pp. 398-9.
  7. ^ a b Fela Kuti, su ondarock.it. URL consultato il 25 luglio 2024.
  8. ^ (EN) Fela Anikulapo Kuti, su scaruffi.com. URL consultato il 25 luglio 2024.
  9. ^ Scaruffi, su scaruffi.com.
  10. ^ (EN) Afro-beat Music Artists, su AllMusic. URL consultato il 30 marzo 2020.
  11. ^ (EN) John Collins, Fela: Kalakuta Notes, Wesleyan University Press, 2015, p. 232.

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Controllo di autoritàLCCN (ENsh99011295 · GND (DE1047066408 · BNF (FRcb15030557t (data) · J9U (ENHE987007554090605171