L'allativo (o direttivo) è il caso che indica moto verso luogo esterno. È presente, ad esempio, nell'ittita, nel basco, nel finlandese, nell'ungherese[1], nel lituano arcaico e nel tibetano. È presente anche in quenya, l'antica lingua elfica immaginaria creata da J.R.R. Tolkien[2].

Esempi:

  • ungherese: ház "casa" ~ házba "a casa" (moto a luogo)
  • greco antico: Ἀθῆναι "Atene" ~ Ἀθήναζε "verso Atene"[3]
  • ebraico: הבית ha-báyt "la casa" ~ הביתה ha-baytáh "a casa" (moto a luogo)
  • finlandese: ranta "spiaggia" ~ rannalle "sulla spiaggia" (moto a luogo)

In alcune lingue, come l'ungherese, l'allativo è un vero e proprio caso, usato regolarmente e in maniera produttiva; altrove, come nell'ebraico, ricorre solo in alcuni casi come forma fossile, mentre il moto a luogo è espresso generalmente mediante preposizioni senza flessione o agglutinazione.

Note modifica

  1. ^ Per l'ungherese e il finlandese: Gian Luigi Beccaria, Dizionario di linguistica, p. 37 "allativo/illativo"
  2. ^ Helge Kåre Fauskanger (tr. Gianluca Comastri), Corso quenya, Lezione 16 "Il caso strumentale"
  3. ^ Il greco non ha mai posseduto un vero e proprio caso allativo, ma la terminazine -ζε/-σδε (considerata formatrice di avverbi e non un caso grammaticale) esprime la direzione verso un luogo.

Bibliografia modifica

  • (FI) Leila White, Suomen kielioppia ulkomaalaisille, Finn Lectura, 2008. ISBN 9789517920926

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