Amilasuria

termine medico usato per esprimere la concentrazione di amilasi nelle urine
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Amilasuria è il termine medico usato per esprimere la concentrazione di amilasi nelle urine.

Origine dell'amilasi modifica

L'amilasi è un enzima che idrolizza l'amido a glucosio ed è prodotto e secreto dalle ghiandole salivari (isoenzima salivare) e dal pancreas (isoenzima pancreatico) ed in minore quantità da altri organi. Di norma è possibile ritrovare una bassa concentrazione di amilasi nel sangue. Circa il 35-40% dell'amilasi circolante nel torrente ematico ha origini pancreatiche, il restante 60% deriva invece dalle ghiandole salivari. Una quota minima e quasi trascurabile viene prodotta da altri organi: fegato, intestino tenue, polmoni, e nella donna placenta e tube di Falloppio. La concentrazione di amilasi nel sangue prende il nome di amilasemia. La concentrazione dello stesso enzima nelle urine prende il nome di amilasuria.

Range di normalità modifica

L'amilasuria può essere determinata sulle urine delle 24 ore od in alternativa su un campione di urine raccolte in 2 ore consecutive. Nel campione di 2 ore il range di normalità per l'amilasuria è di 2-34 UI (Unità internazionali/ora)[1]. Nel campione delle 24 ore il range di normalità è di 24-408 UI[1]. Gli intervalli dei valori di normalità possono variare tra i diversi laboratori anche in ragione del metodo di analisi utilizzato.

Amilasemia, amilasuria e patologie modifica

La concentrazione dell'amilasi sierica ed urinaria rappresentano importanti dati di laboratorio, che indirizzano il clinico nella diagnosi di pancreatite acuta e cronica[2][3][4]. Il dosaggio delle amilasi plasmatiche amilasemia è un esame sensibile ma poco specifico[3]. Infatti non va dimenticato che un aumento di queste amilasi circolanti si può registrare anche in caso di insufficienza renale e patologie ginecologiche o dell'intestino tenue. Mentre l'amilasemia diminuisce nell'insufficienza pancreatica e nella cirrosi epatica, in caso di nefropatia con ridotta filtrazione glomerulare si ha ipoamilasuria.

Significato clinico dell'amilasuria modifica

Il test dell'amilasuria accompagna in genere la determinazione dell'amilasemia. Tipicamente l'amilasuria correla con le concentrazioni ematiche dell'amilasi, ma il suo incremento e la sua scomparsa si verificano più avanti nel tempo. Ad esempio in corso di pancreatite acuta l'amilasemia aumenta fino a 4-6 volte oltre i valori massimi del range di normalità. Questo incremento si verifica entro poche ore (in genere entro 12 ore dall'evento acuto). L'amilasemia rimane elevate per 3-4 giorni, quindi si assiste ad un rientro nei valori di normalità.[5]
Al contrario l'amilasuria incrementa generalmente dopo 24 ore e tende a rimanere elevata fino a 7-10 giorni.

Note modifica

  1. ^ a b Fischbach FT, Dunning MB III, eds. (2009). Manual of Laboratory and Diagnostic Tests, 8th ed. Philadelphia: Lippincott Williams and Wilkins.
  2. ^ Ignjatović S, Majkić-Singh N, Mitrović M, Gvozdenović M (November 2000). "Biochemical evaluation of patients with acute pancreatitis". Clin. Chem. Lab. Med. 38 (11): 1141–4. doi:10.1515/CCLM.2000.173. PMID 11156345.
  3. ^ a b Treacy J, Williams A, Bais R, et al. (October 2001). "Evaluation of amylase and lipase in the diagnosis of acute pancreatitis". ANZ J Surg 71 (10): 577–82. doi:10.1046/j.1445-2197.2001.02220.x. PMID 11552931
  4. ^ Lin XZ, Wang SS, Tsai YT, et al. (February 1989). "Serum amylase, isoamylase, and lipase in the acute abdomen. Their diagnostic value for acute pancreatitis". J. Clin. Gastroenterol. 11 (1): 47–52. doi:10.1097/00004836-198902000-00011. PMID 2466075
  5. ^ Sternby B, O'Brien JF, Zinsmeister AR, DiMagno EP (December 1996). "What is the best biochemical test to diagnose acute pancreatitis? A prospective clinical study". Mayo Clin. Proc. 71 (12): 1138–44. doi:10.4065/71.12.1138. PMID 8945483

Voci correlate modifica

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