Architettura a lavagna

Nell'ambito dell'ingegneria del software, l'architettura a lavagna o modello a lavagna, è uno schema architetturale[1][2] che fornisce un quadro computazionale per la progettazione e l'implementazione di sistemi che integrano moduli specializzati ampi e diversi e realizzano strategie di controllo complesse e non deterministiche.[3][1]

Questo modello è stato definito dai membri del progetto Hearsay-II e applicato per la prima volta al riconoscimento vocale.[3][2]

Struttura modifica

L'architettura a lavagna si basa su tre componenti principali:

  • la lavagna: una memoria globale strutturata, contenente oggetti dello spazio delle soluzioni
  • le fonti di conoscenza: moduli specializzati con la propria rappresentazione
  • il componente di controllo: seleziona, configura ed esegue i moduli.[3]

Implementazione modifica

Il primo passo è determinare lo spazio delle soluzioni (quali potrtebbero essere le potenziali soluzioni), che permette di creare la struttura della lavagna. Successivamente vengono identificate le fonti di conoscenza. Queste due attività sono strettamente correlate.[3]

Il passo successivo è specificare il componente di controllo, che generalmente è uno scheduler complesso, che fa uso di una serie di euristiche per valutare la rilevanza delle fonti di conoscenza eseguibili.[3]

 
Struttura del sistema[3]

Applicazioni modifica

Le possibili aree di utilizzo includono:

Conseguenze modifica

Il modello a lavagna fornisce soluzioni efficaci per la progettazione e l'implementazione di sistemi complessi, in cui moduli eterogenei devono essere combinati dinamicamente per risolvere un problema. Ciò fornisce proprietà aggiuntive che vanno al di là delle sole funzioni come:

  • riusabilità
  • mutevolezza
  • robustezza.[3]

Il modello a lavagna consente a più processi di lavorare più strettamente insieme su thread separati, interrogando e reagendo quando necessario.[4]

Note modifica

  1. ^ a b Blackboard Design Pattern - TechNet Articles - United States (English) - TechNet Wiki, su social.technet.microsoft.com. URL consultato il 30 dicembre 2023.
  2. ^ a b SISTEMI ESPERTI - Treccani, su Treccani. URL consultato il 30 dicembre 2023.
  3. ^ a b c d e f g h Philippe Lalanda, Two complementary patterns to build multi-expert systems, in Thomson CSF Corporate Research Laboratory, 1997.
  4. ^ Blackboard Design Pattern, su Microsoft TechNet. URL consultato il 5 February 2016.

Voci correlate modifica