Argippei
Gli Argippei (in greco antico: Ἀργιππαῖοι, Arghippâioi), erano un popolo il cui nome derivava dalla Dea Afrodite Urania, che in lingua scitica veniva infatti chiamata Argímpasa, da essi venerata.
Sono così definiti da Erodoto:
«Vivono in una regione ai piedi di alti monti, sono calvi, hanno il naso camuso e si cibano di un frutto prodotto da un albero che si chiama Pontico.» |
(Erodoto IV, 23, 2-3.) |
All'epoca di ErodotoModifica
Dalla descrizione erodotea dei tratti fisici, identificando gli alti monti con gli Urali, è presumibile che si tratti di popoli di stirpe mongola.
Gli Argippei dovettero abitare quella zona che oggi è denominata Baschiria, dove appunto cresce il Pontico, ovvero il ciliegio selvatico[1].
Il modo di utilizzare il succo di questo ciliegio selvatico è molto particolare. Gli Argippei ne ricavano un succo denso che bevono mescolato al latte. Questa abitudine è tuttora praticata dalla tribù mongola dei Calmucchi[2]. Qualcuno identifica Argippei e Calmucchi, proprio per queste analogie.
NoteModifica
BibliografiaModifica
- Macan R. W., Herodotus I, London 1895.
- Rawlinson H., History of Herodotus I-II, London 1962.