Bacchante et chèvre

scultura di Félix Soulès

Bacchante et chèvre o Bacchante à la chèvre ("Baccante e capra") è un gruppo in marmo realizzato da Félix Soulès nel 1896, che oggi si trova nel giardino della scuola di belle arti di Bordeaux e appartiene alle collezioni del museo di belle arti di questa città.[1]

Bacchante et chèvre
La scultura di marmo nel 1897
AutoreFélix Soulès
Data1896
Materialemarmo
Dimensioni203×110×130 cm
UbicazioneScuola di belle arti, Bordeaux
Coordinate44°49′49.76″N 0°33′36.37″W / 44.830489°N 0.560104°W44.830489; -0.560104

Storia modifica

Félix Soulès espose il modello in gesso di questo gruppo con il titolo Satyre et bacchante al Salone degli artisti francesi del 1892.[2] L'artista sollecitò il ministro dell'istruzione pubblica e delle belle arti per l'acquisto da parte dello stato e chiese il suo sostegno ad Armand Fallières, allora il presidente del Senato. L'amministrazione delle belle arti decise di acquistare il gesso preparatorio l'8 luglio 1892 per la somma di 2500 franchi e il blocco di marmo per la sua realizzazione per una cifra di 10.000 franchi. Il modello in gesso si danneggiò durante il trasporto al deposito delle opere d'arte nel 1897 e venne completamente distrutto durante l'alluvione di Parigi nel febbraio del 1910.

Il gruppo in marmo subì delle modifiche rispetto al modello in gesso a causa di alcuni errori nella traduzione in marmo.[3] L'opera venne esposta con il titolo Bacchante à la chèvre al Salone degli artisti francesi del 1896[4] e a quello del 1897,[3] poi venne messa in deposito al museo di belle arti bordolese il 5 aprile del 1898. Nel 1897, l'artista venne autorizzato a realizzare una riduzione dal gesso.[3]

Trasferito in seguito nel giardino della scuola di belle arti di Bordeaux, il marmo oggi è molto danneggiato.[5]

Descrizione modifica

 
La versione in gesso nel 1892.

La scultura raffigura una baccante nuda semisdraiata su un masso ricoperto di vegetazione, mentre le sue gambe vengono sollevate in aria da una capra. La ragazza ha un'espressione divertita e un'aria "lasciva", secondo una recensione dell'epoca.[6] Questo tema artistico sulle baccanti era abbastanza diffuso nella Francia della seconda metà del diciannovesimo secolo, anche perché nello stesso museo di belle arti di Bordeaux è conservato un dipinto di William-Adolphe Bouguereau che ritrae una scena simile. Attualmente la scultura è mutila dei piedi della baccante e delle corna della capra.[1] Quando l'opera venne esposta per la prima volta sotto forma di modello in gesso, il suo titolo era Satyre et bacchante, ossia "Satiro e baccante",[2] ma questo titolo è fuorviante poiché nel gruppo non è presente alcun satiro.

Note modifica

  1. ^ a b (FR) Bacchante et chèvre - Ronde-bosse, su musba-bordeaux.opacweb.fr. URL consultato il 25 settembre 2023.
  2. ^ a b (FR) Salon de 1892. Catalogue illustré, Parigi, L. Baschet, 1892. URL consultato il 25 settembre 2023.
  3. ^ a b c (FR) Bacchante à la chèvre, su www2.culture.gouv.fr. URL consultato il 25 settembre 2023.
  4. ^ (FR) Catalogue du Salon des artistes français de 1896, Parigi, L. Baschet, 1896. URL consultato il 25 settembre 2023.
  5. ^ (FR) Bacchante et chèvre, su www.pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 25 settembre 2023.
  6. ^ (FR) La Nouvelle revue, 1892. URL consultato il 25 settembre 2023.

Bibliografia modifica

  • (FR) Georges Lafenestre, « Les Salons de 1897 », La Revue des deux Mondes, luglio 1897, p. 188.
  • (FR) Jules Martin, Nos peintres et graveurs, sculpteurs, dessinateurs, Parigi, 1897, p. 346.
  • (FR) Armand Silvestre, La sculpture aux Salons, Parigi, éd. E. Bernard et Cie, vol. 25, 1897.
  • (FR) « Nécrologie », Chronique des Arts et de la curiosité, 2 gennaio 1904, p. 91.
  • (FR) « Inauguration de la statue Soulès sous la présidence de Monsieur Armand Fallières […] à Eauze le 9 juillet 1905 », Condom, éd. Bousquet, 1905.
  • (DE) Ulrich Thieme, Félix Becker, Allgemeines Lexikon der Bildenden Kunstler, vol. XXXI, Lipsia, 1907-1950, p. 310.
  • (FR) Daniel Alaux, Ville de Bordeaux, Musée de Peinture : Catalogue, Bordeaux, 1910, n. 807.
  • (FR) Stanislas Lami, Dictionnaire des sculpteurs de l'École française au xixe siècle, vol. 4, Parigi, 1914-1919, pp. 271-272.
  • (FR) Emmanuel Bénézit, Dictionnaire des peintres, sculpteurs, dessinateurs et graveurs, vol. VIII, Parigi, 1949-1976, p. 34.
  • (FR) C. Manciet, Le Musée de Bordeaux : Collections publiques de France : Memoranda, Parigi, Henri Laurens éd., 1931, p. 12.
  • (FR) C. Manciet, Catalogue, Musée de Peinture et de Sculpture, 1933, n. 549.
  • (FR) Béatrice Haurie, Félix Soulès 1857-1904 : un sculpteur d'Eauze sous la IIIe République, vol. III, mémoire de DEA, université de Toulouse Le Mirail, settembre 1998, pp. 10-13.
  • (FR) Béatrice Haurie, « Deux marbres de Soulès à Bordeaux », Revue Archéologique de Bordeaux, vol. XCIV, 2003, pp. 299-307.

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