Barbro Westerholm
Barbro Westerholm (Stoccolma, 16 giugno 1933 – Stoccolma, 13 marzo 2023) è stata una politica, medico e ricercatrice svedese, attivista dei diritti umani, membro del Riksdag svedese per il Partito Popolare e i Liberali dal 1988 al 1999 e di nuovo dal 2006 al 2022[1][2].
Barbro Westerholm | |
---|---|
Westerholm nel 2021 | |
Membro del Riksdag | |
Durata mandato | 2 ottobre 2006 – 26 settembre 2022 |
Durata mandato | 3 ottobre 1988 – 1º ottobre 1999 |
Presidente dell'Associazione dei Pensionati Svedesi | |
Durata mandato | 1999 – 2005 |
Direttore generale del Board nazionale della Salute e del Welfare | |
Durata mandato | 1979 – 1985 |
Predecessore | Bror Rexed |
Successore | Maj-Britt Sandlund |
Dati generali | |
Partito politico | Liberali |
Dalla metà degli anni '60 Westerholm fu una dei primi pionieri nel campo della farmacovigilanza, lavorando anche alle prime fasi del Dizionario dei farmaci dell'OMS e del Programma dell'OMS per il monitoraggio internazionale dei farmaci.[3] Nel 1979, come direttore generale del Consiglio nazionale svedese per la salute e il benessere, fece eliminare l'omosessualità dall'elenco delle malattie mentali.[4][5]
Biografia
modificaBarbro Westerholm era la figlia di Helge Lagergren e Gunhild Werner, e nipote di Emil Lagergren e di Gunnar Werner. Si laureò in medicina nel 1959, specializzandosi al Karolinska Institutet nel 1965 con una tesi sugli studi sperimentali relativi al rilascio di istamina e triptamina. Quell'anno diventò anche docente. Fu consulente medico presso il National Board of Health and Welfare (1971–1974), esperto medico presso l'Apoteksbolaget (1974–1979), direttore generale del National Board of Health and Welfare (1979–1985) e professore a contratto presso il Karolinska Institutet (1986–1989). Membro del Parlamento per il Partito popolare, poi I liberali nel 1988-1999 e nel 2006-2022, fu anche presidente dell'Associazione dei pensionati svedesi dal 1999 al 2005. Nel 2005 è stata membro della Giunta della Confederazione degli Umanisti.
Durante la sua permanenza presso il National Board of Health and Welfare, Barbro Westerholm sostenne nel 1979 che l'omosessualità non doveva più essere considerata una malattia mentale. Ciò accadde dopo una manifestazione che attirò l'attenzione di attivisti gay sui gradini del National Board of Health and Welfare. Le scale furono occupate di nuovo da attivisti gay nel 1985 per protestare contro la risposta del National Board of Health and Welfare all'indagine statale che indagava sulla situazione degli omosessuali nella società. Gli attivisti credevano che il National Board of Health and Welfare, in quanto organo di riferimento più importante, avesse ridotto gli aspetti positivi dell'indagine, ad esempio l'introduzione di leggi contro la discriminazione.
Quando Barbro Westerholm entrò nel Riksdag nel 1988, una legge sull'unione per gli omosessuali divenne il suo tema più importante, qualcosa che il suo stesso partito, il Partito popolare, vedeva in modo controverso. La legge diventò realtà nel 1995, ma le elezioni del 1998 si rivelarono deboli per il Partito popolare e lei ne sentì il peso. Quindi scelse nel 1999 di lasciare la politica diventando presidente dell'Associazione dei pensionati svedesi. In quel ruolo si impegnò a lavorare contro l'"ageism", la discriminazione nei confronti degli anziani.[6] Quando poi ritornò in Parlamento nel 2006, l'"età" fu il suo problema principale. Dopo le elezioni nel 2018, era il membro più anziano del Riksdag.
Nel 2009 le fu conferito il Nordic Public Health Prize per il suo lavoro nella lotta alla discriminazione contro gli anziani.[7] Venne anche insignita del "quorum Illis" dal governo svedese nel 2003.[8] Nel giugno 2019 fu eletta nel consiglio federale dell'Associazione nazionale per l'educazione sessuale (RFSU).
Vita privata
modificaBarbro Westerholm sposò nel 1959 un medico, il professor Peter Westerholm (nato nel 1935). Insieme ebbero quattro figli, tra cui Johan Westerholm.
Note
modifica- ^ (EN) Ageing in Europe: From North to South, in Ageing In Europe. URL consultato il 9 dicembre 2021.
- ^ (EN) Meet human rights champion Barbro Westerholm, in Ageing Equal, 23 settembre 2018. URL consultato il 9 dicembre 2021.
- ^ (EN) Finney DJ, From thalidomide to pharmacovigilance: a personal account. Meyler's Side Effects of Drugs, in Effects of Drugs Annual 2003, vol. 26, 2003.
- ^ (EN) J. Rydström, Odd couples: a history of gay marriage in Scandinavia, Amsterdam, Amsterdam Univ. Press, 2011. URL consultato il 9 dicembre 2021.
- ^ (EN) Humanist events for Europride 2008, in Humanists International, 8 settembre 2008. URL consultato il 9 dicembre 2021.
- ^ (EN) Carl-Johan Karlsson, What Sweden’s Covid failure tells us about ageism, in Knowable Magazine, 7 luglio 2021. URL consultato il 9 dicembre 2021.
- ^ (SV) Barbro Westerholm gaines Nordic Public Health Prize for work to fight discrimination against the elderly, in Nordic School of Public Health NHV, 6 luglio 2009. URL consultato il 9 dicembre 2021.
- ^ (SV) Regeringens belöningsmedaljer och regeringens utmärkelse: Professors namn, in Regeringskansliet, gennaio 2006. URL consultato il 18 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2021).
- ^ (SV) Barbro Westerholm är död, in SVT Nyheter. URL consultato il 14 marzo 2023.
- ^ (SV) Före detta riksdagsledamoten Barbro Westerholm död, in Dagens Nyheter, 14 marzo 2023. URL consultato il 22 marzo 2023.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Barbro Westerholm
Collegamenti esterni
modifica- Barbro Westerholm al sito web del Riksdag
Controllo di autorità | VIAF (EN) 273701310 · ISNI (EN) 0000 0003 8413 4040 · GND (DE) 1253118752 |
---|