Battaglia del Sauce

battaglia combattuta durante l'invasione luso-brasiliana

La battaglia del Sauce fu uno scontro armato combattuto l'8 dicembre 1816 nel contesto dell'invasione luso-brasiliana della Banda Oriental tra una pattuglia dell'esercito del Regno Unito di Portogallo, Brasile e Algarve, guidata dai capitani José Maria Cerqueira e Juan Mendoza, e una pattuglia di miliziani della Provincia Orientale del Río de la Plata, condotta nell'occasione dal comandante Venancio Gutiérrez.

Battaglia del Sauce
parte dell'invasione luso-brasiliana
Data8 dicembre 1816
LuogoTorrente Sauce, dipartimento di Maldonado, Uruguay.
EsitoVittoria dell'esercito orientale
Schieramenti
Comandanti
José Maria Cerqueira
Juan Mendoza
Venancio Gutiérrez
Effettivi
sconosciutisconosciuti
Perdite
150 morti
7 prigionieri[1]
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La battaglia si svolse nei pressi del torrente Sauce, nel dipartimento di Maldonado, attuale Uruguay, e vide la vittoria delle truppe orientali.

Antefatti

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Dopo la vittoria nella battaglia di India Muerta, l'avanguardia dell'esercito luso-brasiliano, guidata da Sebastião Pinto de Araújo Correia, proseguì l'invasione del territorio della Banda Oriental con l'obbiettivo di arrivare a Montevideo; da parte sua Fructuoso Rivera, responsabile delle truppe orientali a difesa della zona, mise in atto il piano del suo comandante José Gervasio Artigas, che prevedeva una serie di scontri di guerriglia senza accettare battaglia in campo aperto.[2] Giunto a San Carlos il 28 novembre 1816, il generale portoghese informò il cabildo dell'abolizione delle leggi promulgate dal precedente governo patriota e il ripristino della legislazione coloniale spagnola.[1]

La battaglia

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Da San Carlos, Araújo Correia mandò in avanscoperta sul torrente Sauce due squadroni di cavalleria di linea, comandati da José Maria Cerqueira e Juan Mendoza, con lo scopo di requisire una mandria di cavalli appartenenti ai patrioti orientali. La pattuglia luso-brasiliana fu sorpresa l'8 dicembre da una divisione orientale, guidata dal comandante Venancio Gutiérrez,[1] che comandò la carica a spada sguainata.[2]

Al termine della battaglia la pattuglia luso-brasiliana lamentò ingenti perdite: sul campo rimasero 150 morti, tra i quali il capitano Mendoza, e 7 soldati, tra i quali ben 5 ufficiali, furono catturati dal nemico. Nelle file orientali si registrò la morte del comandante Juan Martínez, padrino e amico intimo di Fructuoso Rivera.[1]

Conseguenze

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Il generale Carlos Frederico Lecor, responsabile massimo delle operazioni luso-brasiliane, incolpò della sconfitta il capitano Cerqueira, accusato di non aver ascoltato gli ordini di Araújo Correia e di essere avanzato troppo, facendolo comparire davanti a un consiglio di guerra. Dopo questa battaglia Lecor pose il suo quartier generale a Maldonado, dove aspettò il congiungimento della colonna di Bernardo da Silveira, che si era mossa più ad ovest di quella principale, prima di guidare l'assalto a Montevideo.[1]

  1. ^ a b c d e Castellanos e Ardao, pp. 126-127.
  2. ^ a b Alonso, pp. 185-186.

Bibliografia

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  • (ES) Edison Alonso Rodríguez, Artigas Aspectos Militares del Héroe, Montevideo, Centro Militar. República Oriental del Uruguay, 1954.
  • (ES) Aurora Capilla de Castellanos e María Julia Ardao, El Escenario Geográfico del Artiguismo, Montevideo, A. Monteverde & Cía, 1991.