La bjuvia (gen. Bjuvia), nota anche con il nome di Paleocycas, è una pianta estinta, appartenente alle cicadali. Visse tra il Permiano superiore e il Giurassico (255-160 milioni di anni fa).

Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Bjuvia

Fossile e ricostruzione di Bjuvia sp. al MUSE di Trento
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneCycadophyta
SottodivisioneCycadophytina
ClasseCycadopsida
OrdineCycadales
GenereBjuvia

Descrizione

modifica

Questa pianta era piuttosto simile a una Cycas attuale, ma differiva dalle forme odierne per numerose caratteristiche, soprattutto per quanto riguarda le foglie dalla nervatura parallela. Lo schema fogliare di Bjuvia ricordava quello di alcune felci del Carbonifero (come Taeniopteris). Le dimensioni delle foglie erano notevoli, e potevano superare la lunghezza di cinquanta centimetri e la larghezza di quindici. L'intera pianta poteva superare l'altezza di otto metri.

Classificazione

modifica

La bjuvia è un esempio arcaico di cicadale, un gruppo di piante ancora ben rappresentato attualmente. Successivamente si svilupparono altre cicadali più evolute, con uno schema fogliare più complesso, come le bennettitine (ad es. Williamsonia). Tra le varie specie di Bjuvia, da ricordare Bjuvia simplex e B. dolomitica, quest'ultima rinvenuta in Trentino-Alto Adige.

Habitat

modifica

Queste piante vivevano in ambienti aperti e soleggiati, principalmente in pianura. Le cicadali, durante il Triassico, si diffusero in molti territori precedentemente occupati dalle piante tipiche delle zone umide, come Lepidodendron e Sigillaria.

Bibliografia

modifica
  • Wachtler, van Konijnenburgh – van Cittert (2000) La flora fossile della Formazione di La Valle – Wengen (Ladinico) nelle Dolomiti (Italia) - Studi Trentini di Scienze Naturali – Acta Geologica v. 75 (1998) pp. 113–146.
  • Buckler R, A Brief Review of the Fossil Cycads (PDF), 1999. URL consultato il 28 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2012).

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica