Bozza:Flora Peyvandi

Flora Peyvandi (29 novembre 1964) è un'ematologa e ricercatrice italiana.

È nota principalmente per il suo lavoro nell'ambito delle malattie emorragiche ereditarie e delle patologie rare del sangue.

Biografia modifica

Nata in Iran, Peyvandi ha ottenuto la laurea in medicina e chirurgia presso l'Università degli Studi di Milano nel 1988.

Ha conseguito il dottorato di ricerca presso l'Università di Maastricht, Paesi Bassi e l'Università di Milano, Italia per la sua ricerca nel campo delle malattie emorragiche rare.

Nell'ambito della sua tesi di dottorato è stata ricercatrice presso il Royal Free Hospital, University College London, Londra, Regno Unito nel 1997-98 per la caratterizzazione molecolare di rari disturbi emorragici e presso il Veteran Administration Hospital, Harvard University, Boston, USA nel 1998- 99 per studi di espressione in vitro.

La ricerca scientifica di base e medica del Dr. Peyvandi si è concentrata sullo studio dei meccanismi molecolari dei disturbi della coagulazione. La sua ricerca sulla prevalenza e sul meccanismo dei disturbi della coagulazione mira a sviluppare un trattamento economicamente vantaggioso per il trattamento diffuso dei pazienti. Il Dr. Peyvandi è autore e coautore di più di 370 pubblicazioni scientifiche che sono state pubblicate su note riviste specializzate (IF di circa 1844, indice H WoS di 49) e anche 18 capitoli in vari libri. Dal 1999 è stata invitata come relatrice esperta in più di 130 convegni e congressi nazionali e internazionali. Ha ricevuto con successo più di 40 progetti finanziati da organizzazioni italiane e internazionali ed è stata la ricercatrice principale del programma Istituzione di una rete europea per i disturbi rari del sanguinamento.

Partecipa ad attività cliniche, educative e di ricerca in diverse parti del mondo ed è stata presidente del comitato scientifico e di standardizzazione della Società Internazionale di Trombosi ed Emostasi (ISTH) sul Fattore VIII, sul Fattore IX e sui disturbi rari della coagulazione. È membro del consiglio dell'ISTH, membro del consiglio di amministrazione della Federazione Mondiale dell'Emofilia (WFH), membro del comitato esecutivo dell'Associazione Europea per l'Emofilia e i Disturbi Affini (EAHAD) e membro del Medical Advisory Group della Consorzio Europeo dell’Emofilia (EHC). Allo stesso tempo, sta collaborando con la Fondazione Paracelso per aiutare a implementare competenze su metodi e tecniche nei centri per l’emofilia in paesi svantaggiati come l’Afghanistan e lo Zambia, che ha visitato rispettivamente nel 2011 e nel 2014. Nel 2014 le è stato assegnato il premio “Grande Ippocrate” che viene consegnato a ricercatore medico italiano dell'anno.

Dopo aver conseguito la specializzazione, Peyvandi ha iniziato a lavorare presso l'Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, dove ha svolto attività clinica e di ricerca nell'ambito delle malattie emorragiche ereditarie. Nel corso degli anni, ha acquisito una reputazione internazionale come esperta nel trattamento e nella gestione di patologie rare del sangue, con particolare attenzione alla sindrome di Willebrand, emofilia e trombosi.

Il suo contributo scientifico è stato significativo nel campo della genetica delle malattie emorragiche, della fisiopatologia e della terapia delle patologie emorragiche ereditarie. Ha pubblicato numerosi articoli su riviste scientifiche di prestigio e ha partecipato a numerosi convegni e congressi nazionali e internazionali.

Flora Peyvandi ricopre il ruolo di Professore Ordinario di Ematologia presso l'Università degli Studi di Milano e dirige il Centro Emofilia e Trombosi dell'Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. È anche direttrice del Laboratorio di Coagulopatie Congenite presso l'Istituto di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.

Per il suo eccezionale contributo[celebrativo, non neutrale, specie in assenza di qualsiasi fonte documentale a corredo] nel campo dell'ematologia e della ricerca medica, Peyvandi ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi nazionali e internazionali, confermando il suo status di leader nel settore delle malattie emorragiche ereditarie. La sua ricerca continua a migliorare la vita dei pazienti affetti da queste rare patologie emorragiche, contribuendo significativamente alla comunità scientifica e medica globale.

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