Bozza:Villa Artili Perrona
Villa Artili Perrona | |
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Prospetto anteriore della villa | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Località | Bosaro |
Indirizzo | via Torelli 1843 |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | seconda metà del XVIII secolo |
Uso | abitativo |
Realizzazione | |
Proprietario | Cominato Laura - Ruzzante Andrea |
Villa Artili Perrona citata anche come Villa Artilli Perrone[1], è una villa veneta situata nella periferia a circa un chilometro dal centro di Bosaro, in provincia di Rovigo.
Costruita nel XVIII secolo da quanto si può apprendere come sua prima apparizione sulle mappe storiche nel Catastico Veneto del 1775.
Sulle carte presenti nel Catastico Veneto sono annoverati come primi proprietari Domenico Artili e fratelli. Successivamente verso fine degli anni 90 la proprietà passa alla famiglia Nardin per poi essere ceduta all'attuale proprietà nel 2019.
La struttura, dal 2020 ad oggi, ha subito un restauro che ne ha mantenuto il carattere e le caratteristiche architettoniche e dei materiali utilizzati. Le imponenti facciate, infatti, sono state riportate agli antichi splendori utilizzando materiali di pregio come il cocciopesto e legname di prima qualità.
Particolare cura è stata dedicata al ripristino del verde che insiste nel fondo di pertinenza, piantumando con alberi da frutto, piante ornamentali e officinali inserendo un lavandeto di Lavanda Officinalis o Lavandula Angustifolia.
Nel fondo inoltre sono detenuti cavalli per le attività connesse all'agricoltura e per attività di turismo equestre.
La villa è attualmente abitata ed è messa a disposizione per un progetto di valorizzazione del paesaggio architettonico rurale, che comprende eventi, mostre e manifestazioni legate al territorio circostante.
Note
modifica- ^ Villa Artilli Perrone, su Cultura Veneto, http://www.culturaveneto.it.
Bibliografia
modifica- Istituto Regionale Ville Venete, Villa Artilli, Perrone (PDF), in Ville venete: la Provincia di Rovigo, Venezia, IRVV - Marsilio, 2000, pp. RO pag. 158.
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