Brand Indicators for Message Identification

Brand Indicators for Message Identification (BIMI) è un protocollo di autenticazione delle email che consente ai proprietari di un marchio di associare un'immagine del marchio stesso alle email inviate da loro. BIMI si basa su due tecnologie principali: il protocollo di autenticazione SPF (Sender Policy Framework) e il protocollo di autenticazione DKIM (DomainKeys Identified Mail).

Funzionamento modifica

Per utilizzare BIMI, l'organizzazione che invia l'email deve aver implementato correttamente sia SPF che DKIM e deve avere una politica DMARC restrittiva (p=reject). DMARC è un protocollo di autenticazione delle email che fornisce una politica di gestione dei messaggi di posta elettronica non autenticati o sospetti.

Inoltre, per poter utilizzare BIMI, il proprietario del marchio deve aggiungere un apposito "BIMI Assertion Record" nel Domain Name System (DNS) del proprio dominio[1]; un record DNS che contiene una firma digitale che certifica la proprietà del marchio e il diritto di utilizzarlo nell'invio di email. In pratica, il proprietario del marchio deve creare un record DNS di tipo TXT che contenga la firma digitale e altri metadati relativi all'immagine del marchio da utilizzare per l'autenticazione delle email che certifichi la proprietà del marchio e il diritto di utilizzarlo nell'invio di email.

default._bimi TXT "v=BIMI1; l=https://example.com/image.svg; a=https://example.com/image/certificate.pem"

Per poter utilizzare BIMI, il logo del mittente deve essere esattamente quadrato e rispettare le specifiche SVG Tiny P/S.

Allo stato attuale, secondo lo standard BIMI, è necessario che il logo sia un marchio registrato per poter ricevere un VMC (certificato di marchio verificato). Tuttavia, lo standard è in fase di espansione per includere i loghi che non sono marchi registrati[2].

Stadio di sviluppo e adozione modifica

BIMI è ancora in fase di sviluppo e non è stato ancora adottato come standard dallo IETF[3] (Internet Engineering Task Force). Tuttavia, molte organizzazioni hanno già iniziato ad adottare BIMI come una tecnologia promettente per migliorare la reputazione del loro marchio e aumentare la sicurezza delle loro email.

Un gruppo di lavoro composto da diverse aziende chiamato "BIMI Group"[4] si è formato per sviluppare e supportare la standardizzazione di BIMI nell'IETF. Tale gruppo di lavoro realizza e pubblica, fra l'altro, strumenti e documentazione utili per l'adozione del protocollo da parte dei proprietari di un marchio e di domini di posta elettronica, come il "BIMI Inspector/Generaror"[5] ed il "SVG Conversion Tools"[6].

BIMI è stato già implementato da alcune importanti aziende[7] come Google, Yahoo! Mail, Verizon Media (inclusi AOL e i servizi email di Netscape) e Fastmail.

È importante sottolineare che, al momento, l'implementazione di BIMI può essere onerosa per i privati e le piccole aziende. Infatti, ottenere un certificato di marchio verificato (VMC) da aziende di certificazione che fungono da autorità di certificazione terze può avere costi anche elevati, fino a 2000 euro/anno. Questi costi potrebbero rappresentare una barriera all'adozione di BIMI per alcune organizzazioni, in particolare per quelle di dimensioni più ridotte.

Note modifica

  1. ^ (EN) Implementation Guide, su BIMI Group. URL consultato il 14 maggio 2023.
  2. ^ Ottenere il certificato di marchio verificato (VMC) - Guida di Amministratore di Google Workspace, su support.google.com. URL consultato il 14 maggio 2023.
  3. ^ (EN) Brand Indicators for Message Identification (BIMI), in IETF Datatracker. URL consultato il 14 maggio 2023.
  4. ^ (EN) Home, su BIMI Group. URL consultato il 14 maggio 2023.
  5. ^ (EN) BIMI Inspector, su BIMI Group. URL consultato il 14 maggio 2023.
  6. ^ (EN) BIMI Group, SVG Conversion Tools Released, su BIMI Group, 13 ottobre 2020. URL consultato il 14 maggio 2023.
  7. ^ (EN) BIMI Group, BIMI Adoption - October 2020, su BIMI Group, 13 ottobre 2020. URL consultato il 14 maggio 2023.


Voci correlate modifica