Castello di Gangi
Il castello di Gangi sorge fra la fine del XIII e i primi decenni del XIV secolo ad opera di Enrico Ventimiglia e viene completato probabilmente dal nipote Francesco I Ventimiglia, conte di Geraci e signore di Gangi. Il castello non fu dimora abituale per i Ventimiglia, che preferirono quello di Geraci e quello di Castelbuono. L'edificio, molto simile a quello di Castelbuono, appartenne alla famiglia Ventimiglia sino al 1625, anno in cui passò in possesso della famiglia Graffeo e qualche anno dopo alla famiglia Valguarnera.
Castello di Gangi | |
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Ubicazione | |
Stato | Regno di Sicilia |
Stato attuale | ![]() |
Regione | Sicilia |
Città | Gangi |
Indirizzo | Via Aragonesi |
Coordinate | 37°48′N 14°12′E |
Informazioni generali | |
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![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/e/e3/Castello_%28Gangi%29_18_10_2020_04.jpg/220px-Castello_%28Gangi%29_18_10_2020_04.jpg)
Nel corso del Seicento, l'antico maniero subì numerose trasformazioni, tali da renderlo più un palazzo che un castello. Sede dei Principi di Gangi, venne abitato dai Graffeo e saltuariamente dai Valguarnera in periodo estivo, sino a metà Settecento. Successivamente l'edificio rimase in stato di abbandono e venne utilizzato come carcere e poi come scuola, finché non venne acquistato dalla famiglia Milletarì, che tuttora lo utilizza come abitazione privata: parte dell'antico castello è anche proprietà della famiglia Ventimiglia di Monteforte, discendenti dall'antico casato madonita. L'edificio, sito nell'alto di una cresta che da più di 1000 m di quota sovrasta l'abitato e domina le due valli del torrente Rainò.
Il castello, o meglio, l'ala che ne rimane presenta fondamentalmente invariato il suo impianto trecentesco, ma la stessa cosa non può dirsi della facciata che, volta a sud-ovest sulla piazza Valguarnera, si eleva con due piani. L'ampio fronte contenuto fra due torri, apparentemente di epoche differenti, è scandito da due ordini di aperture, con robusto portale bugnato a piano terra, a sua volta sormontato dall'unico balcone del prospetto): l'impianto della facciata, così come lo scalone interno che conduce ai piani superiori, furono opera della famiglia Graffeo a metà del Seicento. Dalla parte opposta, coerentemente alle sue funzioni difensive, si affaccia sullo strapiombo settentrionale del monte Marone[1].
Note
modifica- ^ Sul castello di Gangi si rimanda a S. Farinella, I Ventimiglia. Castelli e dimore di Sicilia, Editori del Sole, Caltanissetta 2007, ad vocem; S. Farinella, Insediamento territoriale e sistema difensivo nei conti di Ventimiglia signori del Maro e nei conti di Geraci, in G. Antista (a cura), Alla corte dei Ventimiglia. Storia e committenza artistica, Atti del Convegno, Palermo 2010.
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