Discussione:Derivazione (linguistica)

Ultimo commento: 17 anni fa, lasciato da Achillu in merito all'argomento Lasciamo così?
Derivazione (linguistica)
Argomento di scuola primaria
Materiagrammatica italiana
Argomento di scuola secondaria di I grado
Materiagrammatica italiana
Dettagli
Dimensione della voce10 794 byte
Progetto Wikipedia e scuola italiana

Derivazione (linguistica) modifica

Ciao. Vorrei far notare che in realtà esistono almeno tre diverse Derivazioni in linguistica: la derivazione sintattica, la derivazione fonologica e la derivazione come processo morfologico. Propongo, dunque, di aggiungere al titolo di questa voce qualcosa come "morfologia" tra parentesi: Derivazione (morfologia). "Linguistica" a quel punto è superfluo, forse.


Ciao a tutti. Scusate l'intrusione ma avevo bisogno di due cose: eliminare un link rosso e chiarirmi il concetto di derivazione (linguistica). Ho fatto una rapida ricerca su internet e ho creato la voce (con parole mie! parola di wikipediano); se qualcuno cortesemente gli dà una sistematina (categorizzare correttamente, utilizzare una terminologia migliore, aggiungere i template giusti, ecc.) e magari dare un'occhiata anche alla disambigua derivazione così magari una volta che ho visto come va sistemata la voce la prendo come esempio per nuove "incursioni" in questo progetto (che un po' mi affascina), oppure suggeritemi cosa manca per renderla bene e seguire le linee guida del progetto.
Grazie, --Achillu 21:34, 20 dic 2006 (CET)Rispondi

Così va bene? Non è che abbia aggiunto molto, in realtà, ho solo corretto dove mi sembrava opportuno. Ciau --Gwenaeth 16:04, 21 dic 2006 (CET)Rispondi
Grandioso! Mi sono permesso, sempre da profano, a rimetterci mano, e questa volta mi son studiato bene i template di linguistica e spero anche il manuale di stile, per questo mi son permesso di togliere alcuni corsivi che avevi aggiunto tu.
Su una cosa però ti devo tirare le orecchie: il prefisso si aggiunge all'inizio della parola e non a sinistra! ;) Il resto delle modifiche sono mie personali rielaborazioni dovute all'applicazione delle regole stilistiche, quant'anche discutibili quando ho probabilmente modificato il senso del discorso.
Ad esempio, ho staccato "affisso" dalla definizione in quanto è un termine strettamente tecnico e costringerebbe un profano come me a cercarne la definizione altrove (cosa che infatti ho dovuto fare^^) ritardando così l'acquisizione del significato di derivazione; invece le parole "elemento linguistico", pur essendo una locuzione tecnica, permettono comunque di intuire in cosa consiste la derivazione, in quanto "elemento" fa parte del lessico comune e "linguistica" è la disciplina di cui stiamo trattando. In questo modo però ho introdotto una imprecisione, perché non è vero che l'affisso è quell'elemento linguistico che trasforma una parola base in una parola derivata, in quanto il suffisso si usa anche (ad esempio) per le alterazioni. Quindi sicuramente la voce e in particolare la definizione vanno ancora riscritte. Ho inoltre sostituito "forma legata" e "forma libera" per lo stesso motivo.
Ho reintrodotto la derivazione diretta che ho trovato sulle mie fonti (enciclopedie online de Agostini), probabilmente nel correggere la voce ti era scappato un "canc" di troppo ;)
A mio avviso ci sono ancora due punti su cui lavorare: il primo è trovare un esempio migliore di derivazione da altra lingua, intanto ho già sostituito l'armadio con lo scanner, però l'esempio dello scanner non mi piace perché comunque scanner è entrato in italiano come prestito linguistico, e vorrei trovare un esempio di parola derivata da una lingua straniera senza che la parola straniera sia entrata a sua volta nel lessico; il secondo è trovare un esempio migliore di derivazione tramite infissazione, infatti l'esempio che c'è in questo momento mi sembra (da profano) che riguardi più la flessione che la derivazione (ma correggimi se sbaglio).
Controlla per favore anche se la categorizzazione "Morfologia" è quella più adatta. Se andiamo avanti così mi sa che alla fine potremo proporre la voce anche per la vetrina di Wikipedia! ;)
Grazie, --Achillu 01:56, 22 dic 2006 (CET)Rispondi


Allora (mumble mumble)

  • Hai fatto bene a dividere la voce in sezioni, potevo pensarci anche da sola in effetti :P
  • A sinistra e a destra della parola sono locuzioni che sinceramente non piacciono molto neanche a me, ma ti assicuro che i libri e i prof di linguistica (almeno i miei) le usano. Per il momento non le rimetto, ma comunque si dice così.
  • Mi spieghi bene la differenza tra "derivazione diretta" e "suffissazione"? A me pare che "-izzare" e "-are" siano entrambi suffissi a pieno titolo.
  • L'esempio per l'infissazione: il mio libro fornisce un altro esempio, ma sempre dall'ulwa, e che si forma secondo il medesimo principio (ma almeno evita doppi-sensi comici): "kuhkabil" da "kuhbil" = coltello.

Mi pare di aver detto tutto... Ciao ^^ --Gwenaeth 10:18, 22 dic 2006 (CET)Rispondi

Ma... i tuoi docenti sanno che esistono delle lingue che si scrivono da destra verso sinistra? Sinceramente dopo questa esternazione rimango basito... mi può andar bene che i tuoi prof e i tuoi manuali di linguistica trattino di linguistica italiana in particolare, ma almeno i concetti di "inizio" e "fine" di una parola dovrebbero essere preferibili rispetto a "sinistra" e "destra", soprattutto perché non sono equivocabili in uno sviluppo futuro multidisciplinare e multilingue... a meno che "sinistra" e "destra" non abbiano un significato tecnico-linguistico differente rispetto all'uso comune che se ne fa! Occorre approfondire...
Per quanto riguarda la derivazione diretta speravo che me la chiarissi tu^^ Comunque da quello che ho capito le mie fonti distinguono il suffisso vero e proprio dalla desinenza pura; quindi "-izzare" è un suffisso "propriamente detto" in quanto non coincide con la desinenza verbale (in questo caso "-are") mentre "-are" non è un vero e proprio suffisso perché si tratta della semplice desinenza verbale (tra parentesi, nella definizione di suffisso che dà Wikipedia si parla proprio di "suffisso zero" e penso che questo sia il caso); purtroppo non riesco più a ritrovare un'altro riferimento che mi era venuto sotto mano l'altro giorno mentre facevo le ricerche per la derivazione e che parlava anche quello di suffisso zero (o vuoto), comunque faceva più o meno così, distinguendo (spero di utilizzare a proposito la parola) tre diversi morfemi nella derivazione per suffissazione, ad esempio:
profet- -izz- -are
mentre nella derivazione diretta il secondo morfema è vuoto o sparisce e lo indicava così:
lavor- -- -are
Purtroppo né le mie fonti né Wikipedia mi danno ancora una definizione di desinenza, comunque così a spanne mi verrebbe da chiamarla "la parte variabile nella flessione di una parola" e non credo di essermi allontanato troppo dalla definizione tecnica.
Mi sta venendo un dubbio: la definizione di derivazione che sta venendo fuori non è forse troppo legata alla lingua italiana? Mi spiego: in italiano ad esempio non esistono prefissi o infissi che "transcategorizzano" una parola, ma potrebbero ad esempio esistere in qualche lingua straniera, probabilmente non indoeuropea?
Un'ultima cosa: forse ho trovato un esempio migliore rispetto a scannerizzare, ossia importare, che deriva (derivazione diretta^^) dall'inglese import; la parola import non fa parte del lessico italiano comune mentre i suoi derivati sì, quindi è l'esempio che stavo cercando... quasi: purtroppo import fa parte del lessico tecnico, comunque senza ombra di dubbio è un esempio migliore rispetto a scannerizzare.
Ciao, --Achillu 00:50, 23 dic 2006 (CET)Rispondi
Quello che dici su morfemi è corretto, e, mi pare, anche quello sulle desinenze. In suffisso però stai attento che si parla di voci che da verbo diventano sostantivo, e non viceversa (idem nelle mie fonti): può darsi cmq che sia una semplice mancanza. Io metterei più semplicemente il tutto sotto la voce "suffissazione", specificando che possono esserci uno, due o più suffissi uno attaccato all'altro (e così anche per i prefissi e gli infissi).
Per i "sinistra" e "destra" è vero che erano soprattutto lezioni che si basavano sull'italiano, anche se l'ho udito più volte e in più occasione. Se mi capita chiederò direttamente a loro.
Anche la nostra voce di derivazione è in effetti molto legata all'italiano, anche se penso che valga per tutte le lingue europee. Darò un'occhiata nella wikipedia francese e inglese vedere cosa dicono: altre lingue non le capisco ^^
Quanto all'esempio dalla lingua straniera, mi sorge un dubbio (non ho controllato da nessuna parte, eh, vado a naso): sicuro che importare derivi dall'inglese? o non è piuttosto il contrario? Cioè, che "import" e "importare" derivino entrambi dal latino? Nel caso dell'italiano allora non sarebbe più "import + are", ma "im + portare"... Ho cercato e trovato questo: [1]... mi sa che dovremo lasciare "scannerizzare", per quanto io odi quella parola! :-P
Ciao --Gwenaeth 15:50, 23 dic 2006 (CET)Rispondi
Guarda, l'esperta sei tu e mi fido^^
Piuttosto: sul tuo suggerimento, sono andato a leggermi le versioni straniere che posso capire (sono povere ma danno comunque un minimo di informazioni in più), e leggendo quella in inglese mi son reso conto che forse stiamo perdendo di vista la voce.
In questa voce non dobbiamo discutere di suffissi in particolare o affissi in generale, ma di derivazione, perché questa è l'intestazione della voce! Alcune cose che abbiamo scritto riguardano invece la funzionalità e le caratteristiche degli affissi, insomma cose che non dipendono dal fatto se sono affissi derivativi o alterativi o flessivi, mentre invece qui dobbiamo parlare della funzionalità della derivazione, che infatti è il punto focale della pagina inglese. Prendiamo spunto.
Alcune cose scritte qui le spostiamo magari nella pagina degli affissi e/o in quella dei suffissi o prefissi o infissi. Invece qui parlerei della struttura della derivazione, che a volte non crea transcategorizzazione ma più spesso la crea, e diamo o cerchiamo di dare una classificazione esaustiva di tutte le transcategorizzazioni possibili:
  • derivazione di un nome:
    • da un altro nome: (notte - nottata) (giudizio - pregiudizio)
    • da un aggettivo: (bello - bellezza)
    • ecc...
  • derivazione di un verbo:
    • da un nome: (profeta - profetizzare)
    • ecc...
  • derivazione di un aggettivo:
    • da un nome (norma - normale)
    • ecc...
  • ... e così via!
    • chissà, magari in qualche lingua c'è una derivazione articolo-preposizione tramite derivazione?
Magari anziché usare un elenco innestato usiamo delle sotto-sottosezioni.
Magari precisiamo anche, come nella versione in inglese, che nella lingua italiana la transcategorizzazione si ottiene esclusivamente con l'uso di suffissi, mentre l'uso dei prefissi non cambia la categoria, e poi invece trattiamo nella pagina dei suffissi la categorizzazione dei suffissi. Che dici, ho scritto cavolate? Magari riesci a mettere un accenno sulle lingue agglutinate (che non so cosa siano ma mi sembra di aver capito che sono lingue che fanno un uso massiccio della derivazione tramite "affissazione di affissi")?
Poi volevo esporti un paio di idee (o forse dubbi) su quella che nella pagina inglese chiamano "conversione", vale a dire quando una parola passa da nome a verbo tramite una "derivazione senza suffisso" (fanno l'esempio telephone - to telephone) e che definiscono come una sorta di "limbo" (parola mia) in cui i linguisti ancora non si sono decisi, se definirla derivazione, o estensione, o addirittura flessione (insomma dipende dalla scuola di pensiero): sbaglio o potremmo paragonarla alla "derivazione diretta" (in fondo la particella "to" in inglese è un po' come la desinenza "-are" in italiano no? aggiungendo la semplice desinenza di fatto "convertiamo" il nome in verbo)... e queste sono le pagine che preferisco, le "storie al limite" e/o controverse; insomma, se non è una imprecisione madornale, volevo a questo punto creare una pagina intitolata "conversione" con un redirect da "derivazione diretta" dove trattare di queste controversie tra linguisti in quest'area della morfologia che sta al limite tra derivazione e flessione, e fare l'esempio lavoro-lavorare in italiano, telephone - to telephone in inglese, e altri che potranno venire fuori (magari approfondisco le letture suggerite dalla pagina inglese); chiarendo soprattutto che non si tratta di una vera e propria sottoclassificazione della "formazione delle parole" ma che in realtà i linguisti non hanno ancora raggiunto un accordo su dove classificare questi casi particolari, che sono in bilico tra la derivazione e la flessione.
Grazie di tutto intanto.
--Achillu 23:21, 23 dic 2006 (CET)Rispondi
Ma vedrai che mi viene in mente qualcosa di meglio di scannerizzare e più corretto di importare...
Comincio a risponderti dall'ultima cosa ^^
"Conversione": mi sembra che si possa fare tranquillamente, anche prendendo spunto dalla pagina inglese en:Conversion (linguistic), stando però attenti alla traduzione: non mi ricordo di aver mai sentito parlare di "conversione", basterebbe controllare su un vocabolario se il termine tecnico si traduce così (mia sorella mi ha fregato il mio :-( ). Cmq il quella pagina dicono proprio che "conversione" è anche chiamata "derivazione zero", quindi la si potrebbe anche legare all'accenno che c'è sulla pagina dei suffissi (e magari usare quel termine, in attesa di conferme...).
E ora passo a quello che dicevi prima: a me sembra non sembra molto corretta la proposta che fai tu di focalizzarci sul processo di transcategorizzazione, perché la derivazione è proprio quella che abbiamo scritto nella voce: un processo che modifica una parola mediante l'aggiunta di un affisso, che può essere messo prima o dopo o in mezzo. Al limite si potrebbero considerare due diversi approcci, questo e quello che hai proposto tu, e proporli in alternativa nella voce:
  • 1 Processi di derivazione (suffissi, prefissi, infissi)
  • 2 Tipi di derivazione (o una qualche denominazione migliore): 2.1 da un sostantivo, 2.2 da un verbo, 2.3 da un aggettivo, ecc.
Capito? Prima va messa l'applicazione teorica del concetto, cioè come si pratica la derivazione, e dopo le sue applicazioni pratiche, e cioè cosa succede se si applica a un nome piuttosto che a un verbo. È anche un po' quello che fanno nella pagina inglese, visto che dopo la definizione iniziano a definire i suffissi, citando esempi, e poi dopo i prefissi (in modo secondo me più disordinato).
Per la transcategorizzazione con aggiunta di prefissi, ci sto riflettendo e non escludo che in qualche lingua magari si usi, ma mi sembra poco logico: la categoria è indicata dalla desinenza, no? quindi è ovvio che cambiando la desinenza con un suffisso la categoria possa cambiare, mentre un prefisso in genere non dovrebbe toccarla (a meno di una lingua che usi un metodo radicalmente diverso, e quindi non una lingua flessiva: però è vero che l'inglese cambia la categoria con la semplica aggiunta di "to" prima del sostantivo...).
Ci sarà in effetti da aggiungere un accenno alle lingue agglutinanti (intanto metto un semplice accenno, riservandomi di ingrandirlo quando ritrovo le fonti :-P)... in realtà tutte quelle voci sarebbero da rivedere, non esiste neanche una categoria per le lingue flessive!
Ciao --Gwenaeth 11:08, 24 dic 2006 (CET)Rispondi
Hm... mi rendo conto di non essermi spiegato bene, ma comunque mi rendo conto anche di aver scritto qualcosa di scorretto.
Parto chiarendo che non volevo dire di focalizzare la voce sulla transcategorizzazione, bensì di focalizzare la voce sulla derivazione. Ad esempio, la distinzione che facciamo tra i vari tipi di suffissi non fa parte del processo di derivazione in sè ma va spostata nella voce suffisso perché è una caratteristica dei suffissi e non una caratteristica della derivazione; sono riuscito a spiegarmi?
Inoltre non abbiamo ancora trovato un esempio di derivazione per infissazione (a meno che il mio non sia un abbaglio, voglio dire l'esempio "coltello-del coltello" fa parte della flessione della parola, e quindi non è una derivazione, giusto?) quindi l'esempio fatto va spostato nella nuova pagina degli infissi.
Quindi va bene distinguere tra suffissazione, prefissazione e infissazione ma il mio POV è di limitarsi ad un esempio per ciascuno di questi modi, in quanto gli approfondimenti sui vari tipi di prefissi, infissi e suffissi vanno fatti nelle voci relative, o sbaglio?
Dopodiché vedo che comunque sei d'accordo anche tu di dare una classificazione ai vari tipi di derivazione, a meno che una tabella come quella che suggerisco non vada fatta dentro una voce transcategorizzazione... ci penso.
Infine ricordiamoci di non essere troppo assolutisti: io personalmente, nei casi dubbi scriverei sempre "nella lingua italiana", ad esempio "nella lingua italiana la prefissazione non genera transcategorizzazione", non si sa mai...
Ciao grazie e buone feste,
--Achillu 02:00, 25 dic 2006 (CET)Rispondi
PS: più lo leggo e più mi fa schifo il modo in cui ho cambiato la definizione... la riporto a quello che avevi scritto tu, alla fine una volta creata la voce affisso diventa sicuramente la definizione più chiara!
Ho capito ^^ Quindi spostare tutte le precisazioni che facciamo sul suffisso alla voce suffisso, lasciando solo un esempio: si può anche fare, no problem...
E' vero che "coltello"-"del coltello" sembra tanto una flessione, eppure era proprio l'esempio citato dal mio libro come infisso: forse dipende dal fatto che qui non viene toccata la desinenza, ma si aggiunge invece un elemento chiaramente identificabile *dentro* la parola, che diventa quindi una nuova parola unica a cui far subire altri processi linguistici indipendentemente dalla parola di partenza (per esempio metterla al plurale, o aggiungere altri prefissi-suffissi-cose così).
Quanto allo specificare sempre quando parliamo della lingua italiana, mi trovi assolutamente d'accordo!
Grazie a te e anche a te auguri ^^ --Gwenaeth 12:05, 26 dic 2006 (CET)Rispondi
Citato come esempio di infisso, chiaramente è un infisso. Ma secondo il tuo libro è anche un infisso derivativo o quello che citi è l'esempio di un infisso e basta? Quindi in questo caso sarebbe l'esempio di un infisso flessivo e non di un infisso derivativo?
--Achillu 22:11, 26 dic 2006 (CET)Rispondi
No no, stava parlando della derivazione, è da lì che l'ho preso.
Ciao --Gwenaeth 20:57, 28 dic 2006 (CET)Rispondi
Ah... forse ho avuto l'illuminazione!
kuhkabil sta a kuhbil come infernale sta a inferno?
Devo cioè interpretare questa diciamo "infelice" forma usata dal tuo libro ("del coltello") in realtà non come "genitivo di coltello" ma invece come "relativo al coltello"?
In effetti anche "infernale" significa "dell'inferno" ma non in senso di "genitivo di inferno" bensì di "relativo all'inferno"...
Porkapaletta però... a volte sembra proprio che certi testi didattici siano volutamente criptici... quanto c'ho messo per arrivare a questa conclusione? 3 settimane? Troppe!
E ancora non sono sicuro di avere avuto l'intuizione corretta... mi confermi per favore?
--Achillu 04:44, 8 gen 2007 (CET)Rispondi
Non ti so dire... Comunque una specie di infisso c'è anche in italiano, e l'hai notato tu stesso nella voce tema: si tratta dell' -isc- nei verbi in -ire.
ps: scusa se rispondo con discontinuità, ma sai gli esami... :-/
Ciao --Gwenaeth 18:51, 9 gen 2007 (CET)Rispondi
Già... peccato che -isc- sia un infisso flessivo e non derivativo...
Ho cercato la lingua ulwa su wikipedia in Inglese ma è solo uno stub; in compenso c'è una lingua della sua famiglia, la lingua miskito, di cui c'è un approfondimento della grammatica sempre sulla wikipedia in Inglese, e anche lì c'è un infisso -a- che viene chiamato "legatura" ed immagino sia analogo al -ka- dell'ulwa; devo dire che sembra proprio un infisso flessivo, in quanto si usa (da quello che ho capito) per legare la parola al suo contesto (insomma è quasi un vero e proprio "genitivo") e non per creare una nuova parola che si può a sua volta ricontestualizzare.
Invece ho trovato più interessanti gli infissi possessivi -i- e -m- che effettivamente creano una nuova parola da contestualizzare, anche se il passaggio da dente a mio dente assomiglia più a una alterazione che a una derivazione.
Comunque credo che per tagliare la testa al toro si possono usare gli infissi della terminologia chimica suggeriti in en:infix, che sono a pieno diritto e senza ombra di dubbio infissi derivativi (ho trovato con Google riferimenti sia alla fenidina che alla fenetidina), e gli infissi dell'ulwa e/o del miskito li possiamo tranquillamente trasferire alla voce infisso^^
Che dici, si fa?
--Achillu 23:11, 9 gen 2007 (CET)Rispondi
PS: In bocca al lupo per gli esami!
Per me non c'è problema... intanto sto lavorando sui suffissi, non so se mettere anche lì il template nuovo...
Ciao e... viva il lupo! ;-)) --Gwenaeth 13:05, 10 gen 2007 (CET)Rispondi
La tua domanda qui è fuori tema^^ Comunque io direi di no: il nuovo template riguarda la formazione delle parole in senso linguistico generale, mentre la pagina dei suffissi della lingua italiana è "linguistica applicata" e mettere il template lì è come "confondere la ricetta con la torta" (questa metafora è stata gentilmente offerta dal mio capo) ;)
--Achillu 23:51, 10 gen 2007 (CET)Rispondi

Bella metafora :-P Scherzi a parte e tornando IT, non sono molto d'accordo con il cambio di categoria: lascerei la derivazione nella Categoria:Morfologia... Ciao --Gwenaeth 12:53, 11 gen 2007 (CET)Rispondi

C'hai pienamente ragione, avevo equivocato il significato di "morfologia". Ripristino immediatamente. Anzi, dovrò fare anche qualche altra correzione in giro.
Ciao. --Achillu 14:12, 11 gen 2007 (CET)Rispondi

Altre lingue modifica

Non aiutano: il francese è solo uno stub di due righe, mentre l'inglese elenca solo una lista di suffissi (cosa che volendo potremmo anche fare, ma penso che starebbero meglio nelle singole voci suffisso, prefisso e infisso). In compenso in tedesco c'è una voce bella lunga, ma io non la so leggere :-P --Gwenaeth 16:05, 23 dic 2006 (CET)Rispondi

Lasciamo così? modifica

Finito l'esame di letteratura, posso tornare a dedicarmi a questi ameni argomenti e intanto ho ampliato la voce, come puoi vedere ^^ La domanda che sorge spontanea è: la lasciamo così o creiamo tante piccole sotto-voci per ogni processo? Io voto per lasciarla così (anzi, per continuare ad ampliarla ;-PP). PS: ho scelto di mettere in corsivo e non in grassetto i vari nomi dei processi, perché cominciavano ad essere tanti: mi sembra che il manuale di stile consigliasse di tenere il grassetto solo per il titolo della voce (se non ricordo male...). Ciau --Gwenaeth 17:36, 18 gen 2007 (CET)Rispondi

Io resto dell'idea che qui dobbiamo focalizzarci più sul processo di derivazione che sull'approfondimento di ogni singolo meccanismo; ad esempio (come hai scritto tu stessa nell'articolo suffisso) l'affissazione non è solamente derivativa.
Come forse ho già scritto altrove in queste discussioni, vorrei spostare alcune parti di quanto c'è già scritto in questo articolo dalla sezione "Affissazione" dentro l'articolo affisso (aggiungendovi magari un redirect da affissazione) che ora come ora è troppo povero; vorrei poi riscrivere la sezione focalizzandomi su quand'è che avviene la transcategorizzazione e quando no, in quali lingue avviene la transcategorizzazione tramite prefisso o suffisso o infisso, quali lingue sono più produttive di altre nel derivare tramite affissazione, insomma cose che abbiano a che fare con la derivazione più che con l'affissazione in sè. Alcune cose secondo me hanno poi più senso in un articolo dal titolo suffissi della lingua italiana, so che ci stai lavorando; introdurre una categorizzazione dei suffissi/suffissoidi piuttosto che limitarsi ad elencare le varie forme in ordine alfabetico, cosa ne dici?
Per quanto riguarda le altre sezioni dell'articolo sono piacevolmente sorpreso nell'averle viste nascere così bene; se per ora non c'è altro da scriverci sono d'accordo che restino qui, un po' come la sezione "morfema" dentro morfologia. Quando saranno sufficientemente ampie per vivere da sole potremo provvedere all'espianto ^^
--Achillu 00:47, 19 gen 2007 (CET)Rispondi
PS: Ho scritto a volte in prima persona, ma non vuol dire che mi voglio "assicurare l'esclusiva" di certe operazioni^^ I miei (come sempre) sono solo suggerimenti.
PS2: Almeno ce lo dici com'è andato l'esame? ^^
Scusami, ma non riesco a capire i cambiamenti che vorresti fare. La derivazione è principalmente derivazione per aggiunta di affissi, mentre gli altri sono processi minori (per quanto ne so io naturalmente): non capisco perché spostare la sezione, che tra l'altro è abbastanza corta e non appesantisce la pagina; io penserei piuttosto che, se mai troviamo altre cose da dire, le scriviamo nella pagina affisso, ma quello che c'è per il momento nella pagina derivazione (linguistica) mi sembra che vada bene. La transcategorizzazione a me sembra più una conseguenza, che poi non riguarda in primo luogo la derivazione ma anche quella, così come è conseguenza di altri processi come la composizione (linguistica). Quindi il mio suggerimento sarebbe: lasciare la pagina com'è, ingrandedola ovviamente, in modo da avere le seguenti sotto-sezioni:
  • Meccanismi di derivazione (che potremmo anche rinominare in "processi derivativi"): affissazione, conversione ecc ecc (la sezione "altri meccanismi" forse sarebbe meglio spezzarla);
  • Derivazione nelle lingue: e ci si mettono tutte le cose che pensavi;
  • Altro (se c'è e se ci viene in mente ;-PP).
Se invece le sezioni già scritte si ingrandiscono, allora sì ne spostiamo una parte in voci a sé stanti, lasciando qua solo le linee principali (vale per tutte le sezioni al momento nella voce).
Quanto a quello che dici del suffisso, hai ragione e l'avrei fatto fin da subito, se non fosse che ho trovato la pagina già così e mi son limitata ad ampliarla... si può sempre cambiare, ma è un lavoro lungo e complicato :-P
L'esame è andato bene, e ne puoi notare alcuni frutti nelle voci riguardanti la Divina Commedia ;-)) Grazie ^^
Ciao --Gwenaeth 18:40, 19 gen 2007 (CET)Rispondi
Mi sa che faccio prima a farlo che a spiegare cosa intendo^^ Appena mi chiarisco le idee procedo.
Purtroppo è colpa mia se la pagina la trovasti così... ;) la iniziai io in quel modo, seguendo quanto scritto su etimo.it :P
Ciao, --Achillu 17:53, 24 gen 2007 (CET)Rispondi
Ritorna alla pagina "Derivazione (linguistica)".