Discussione:Festa di san Giacomo a Caltagirone

La designazione di San Giacomo Apostolo come patrono di Caltagirone merita una opportuna inquadratura storica. Nella prima metà dell’anno 800 gli arabi avevano sottomesso tutta la Sicilia.

La tennero senza opposizioni fino al 1060, quando Ruggero il normanno sbarcò a Messina.

Da quel momento fu tutto un susseguirsi di scontri, scaramucce, accordi, dispute… ma lentamente i normanni prendevano il sopravvento. Gli storici registrano diversi esempi di coesistenza, manovrata con perspicacia dai forti ma rozzi guerrieri del nord che seppero intelligentemente avvalersi dei saperi che la civiltà araba aveva coltivato in Sicilia.

Il crollo dell’ultima fortezza dei Mori nel centro dell’isola, Noto, è datato 1091.

E proprio qualche mese prima di questo evento, nell’estate 1090, Ruggero è a Caltagirone, difesa da una guarnigione musulmana. Dopo un breve assedio si viene a battaglia campale e per gli arabi è una disfatta.

Non possiamo dire se per un caso o per una voluta attesa, da parte dei cristiani, di quel momento per l’ultimo scontro, ma questo avviene proprio il 25 luglio, festa dell’Apostolo.

Naturale quindi che il primo atto dei festeggiamenti di Ruggero sia quello di dichiarare San Giacomo patrono della città, liberata giusto in quella simbolica data, quasi che il Santo fosse intervenuto a favore dei cristiani a Caltagirone come in una novella Clavijo, la località spagnola dove per la prima volta Santiago ebbe il titolo di "matamoros" per essere apparso, nella visione di molti, alla guida delle milizie crociate che in quel luogo avevano sconfitto i mori nell'anno 844.

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