Discussione:Georg Ledebour

Ultimo commento: 2 anni fa di 2001:B07:AD4:B5FD:D85B:9AC4:90DA:A614

"Nel 1933 emigrò in Svizzera, dove morì dopo la fine della seconda guerra mondiale. Ledebour fu un uomo onesto ed ebbe coraggio personale. Come politico era però destinato a fallire, poiché non poté sviluppare una propria concezione, né era pronto a perseguire, in collaborazione con altri, traguardi comuni. È inoltre da considerarsi in gran parte responsabile del brusco inasprimento dei contrasti interni della rivoluzione e della conseguente debolezza della Repubblica di Weimar." Questa serie di affermazioni mi sembra problematica per diversi motivi di ordine tecnico (sarebbero opportune delle note e dei riferimenti bibliografici) e, in maniera interconnessa, concettuale. E' certamente difficile definire un uomo come Ledebour "destinato al fallimento politico"; tantomeno si può dire che non sviluppò una propria concezione. Una propria concezione di cosa? "Propria" rispetto a chi? L'ultimo enunciato, a mio parere, non può che essere frutto di una considerazione di senso comune, di quelle che spesso si sentono pronunciare sulla Repubblica di Weimar. Weimar fu intrinsecamente debole, o fu colpita da una serie di cataclismi e crisi esogene? Se fu fragile e incapace di opporsi all'ascesa del Partito Nazista (Incapace o nolente)? Ci si può domandare se ciò fu così a causa dei contrasti, o a causa del loro fallimento e alla conseguente repressione dell'unica forza in grado di opporsi energicamente alla destra nazionalista, la KPD, per mezzo dell'impiego di una forza controrivoluzionaria e "protonazista" come erano i Freikorps. Volevo fare presente questi punti a mio parere critici, e sarò lieto di discuterne con l'autore e con persone più esperte di me.Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 2001:b07:ad4:b5fd:d85b:9ac4:90da:a614 (discussioni · contributi) 22:55, 14 ago 2021 (CEST).Rispondi

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