Discussione:Maimone
Il collegamento che rimanda alla fonte sembra non essere disponibile per una visione, ma ritengo inverosimile che il termine Maimone, termine che viene citato anche da Tolomeo, provenga dall'arabo. Il dio Maimone viene evocato (Maimone Maimone/abba cheret su laore/abba cheret se siccau/Maimone laudau) palesemente come divinità pre-cristiana, essendo sopravvissuto nella tradizione e nella toponomastica alla cannibalizzazione operata dal cristianesimo. --Amphsicora (msg) 14:28, 6 feb 2011 (CET)
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modifica"Come maschera del carnevale tradizionale sardo, Su Maimoni simboleggiava la miseria, i vizi, la paura. Era rappresentato da un uomo vestito di scuro, ricoperto di pelli, con la schiena carica di campanacci tenuti mediante una sorta di imbragatura fatta con una corda e con in mano uno spiedo. In faccia portava una maschera fatta di pelle ovina conciata oppure sa facciola, una maschera facciale di stoffa, che nel suo caso era ricoperta di lana ovina ed era spesso munito di corna di capra. Si aggirava per le vie del paese scuotendo i campanacci, avventandosi su chiunque e rotolandosi per terra come indemoniato. Era seguito da un corteo di Stramaionis, due dei quali lo tenevano legato con delle corde. Gli Stramaionis erano vestiti di stracci scuri, avevano la faccia tinta di nero con un impasto di fuliggine e olio oppure nascosta da sa facciola. Spesso portavano a tracolla una fune con alcuni campanacci, e in mano tenevano bastoni e maccioccas con le quali tentavano di domare il dio furente, anche percuotendolo.
Un’altra particolare figura che faceva parte del corteo di Giobia Lardaiolu (il giovedì grasso sardo) o come in Ogliastra a Ulassai il Martedi Grasso era sa Grastula o "Ingrastula". Si trattava di un uomo vestito di scuro e mascherato da vedova con degli stracci. Aveva in viso sa facciola, anch'essa scura, e filava con fuso e conocchia in maniera maldestra, tentando di colpire le ragazze che incontrava per strada. Il corteo si fermava nelle case (ad eccezione di quelle colpite da un lutto recente) chiedendo lardo per su Maimoni, il quale poi lo metteva nello spiedo. Il lardo ottenuto con la questua veniva utilizzato per fare sa fa cun lardu. Il martedì grasso (martis de coa) veniva rappresentata la morte del dio. Su Maimoni veniva sostituito con un fantoccio fatto di stracci e paglia, preparato dai giovani del paese guidati da un vecchio. Inizialmente veniva costruita la struttura in legno che formava le gambe e le braccia. Al posto della pancia aveva una piccola botte (s'urdi) collegata, per mezzo di un tubo, alla bocca. Poi veniva vestito con abiti cupi. Il tutto era riempito di paglia pressata perché su Maimoni doveva avere sembianze di un uomo robusto. Dopo il fantoccio veniva messo su un asino o un carro trainato da persone mascherate da Stramaionis e portato in giro per il paese a chiedere vino alle famiglie. Quando la gente chiedeva a su Maimoni se voleva vino, questi con la testa diceva di sì grazie ad una maschera nascosta che tirava dei fili collegati alla testa. In tutte le case (sempre rispettando i lutti recenti) veniva offerto del vino a tutti, e un bicchiere veniva fatto "bere" anche al fantoccio. Quando s'urdi era piena, il fantoccio moriva po sa zazzadura (crapula) e veniva pianto dalla madre e dai parenti (impersonati dai partecipanti alla questua) con una versione comico/satirica de s'atitu (lamento funebre), mediante la quale si prendevano in giro i presenti e si commentavano i fatti accaduti durante l'anno in paese. Infine veniva portato in piazza dove la gente lo processava, lo insultava, gli lanciava pietre, gli dava calci e lo incolpava delle proprie disgrazie dicendogli: "colpa tua se ho avuto un brutto raccolto, colpa tua se un mio caro è morto, etc." Finito il compianto, il fantoccio veniva portato a lume di candela fino alla piazza del paese dove, dopo essere stato privato de s'urdi, veniva bruciato e buttato in una discarica (sa frana 'e cui muru). Da questo momento riprendevano i balli, i canti e le libagioni che duravano sino alla mezzanotte. Il rito di martis de coa è stato mantenuto, anche se riproposto in maniera discontinua, fino agli anni ottanta." --Xoil (msg) 17:57, 30 set 2013 (CEST)
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