Discussione:Pëtr Leonidovič Kapica

Ultimo commento: 16 anni fa, lasciato da Sergio.ballestrero in merito all'argomento Inconsistenze da controllare

Riporto qui una parte dell'articolo: "Quando i tedeschi invasero l'URSS, Kapitza, pressato da Stalin, inviò messaggi ai colleghi americani e inglesi ottenendone informazioni per accelerare la preparazione dell'atomica. Altri dati li fornì la rete di sponaggio organizzata da Andrei Gromiko. Così, all'alba del 10 settembre 1943, due anni prima di Hiroshima, il primo ordigno sperimentale atomico russo esplose nella sperduta regione del Komi. Era presente al complete il Presidium. Unici assenti: Stalin, Malenkov, ammalatosi improvvisamente, e idanov.

Vi fu un bagliore accecante, e lo scienziato Petciak, che era allo scoperto, scomparve."

Questo episodio è accertato? Altre fonti lo riportano? Perchè, per quanto io ne sapevo, l'URSS non ha mai avuto bombe atomiche prima (mi pare) del 1949.

Ho contattato l'autore dell'inserimento, il quale ha ammesso trattarsi di un errore. Ho provveduto, perciò, a togliere la parte controversa. Lucio Di Madaura (disputationes) 00:12, 17 giu 2006 (CEST)Rispondi

Inconsistenze da controllare

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Ho rimosso la parte sul "padre della bomba", che era in contrasto con WP:EN (niente indicato), biografia del Nobel (niente) e Britannica Online (solo un anno di lavoro sulla bomba, poi contrasti con Beria). La parte sul suo ritorno in Russia sembra meno chiara, WP:EN dice in parole forti che fu ingannato e costretto ma non ha fonti, BO sembra implicare che fu costretto. Ho messo Fonti in cima... --Sergio Ballestrero 20:22, 2 mar 2008 (CET)Rispondi

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Ho aggiunto un po' di informazioni e soprattutto le note il materiale bibliografico che era a mia disposizione. Comunque non so da dove erano state prese le informazioni prima ma erano totalmente sbagliate a cominciare dal motivo della fuga in Europa o del rientro in Russia. Tra l'altro parlare di uccisione del padre e della famiglia perchè zaristi mi sembra a dir poco anacronistico, visto che gli zaristi erano stai fucilati tutti già ai tempi della rivoluzione nel 1917 e nel 1920 non ne era rimasto quasi nessuno.

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