Discussione:Reattore nucleare autofertilizzante

Ultimo commento: 4 anni fa, lasciato da InternetArchiveBot in merito all'argomento Collegamenti esterni modificati

Vediamo di chiarire un pò di cose modifica

Visto che si è scatenata una bella edit war su questa voce, vediamo di chiarirci QUI invece di continuare a rollbackare. Comincio io, che sono l'autore della modifica scatenante. Alcune cose le ho già dette in Discussione:Uranio, le ripeto qui precisandole.

  1. I reattori veloci autofertilizzanti possono bruciare uranio e - volendo - plutonio. Vengono infatti usati per smaltire il plutonio delle armi nucleari smantellate, per esempio. Sono anche i reattori più adatti a produre plutonio per armi nucleari.
  2. Il combustibile nucleare dei reattori veloci è URANIO e non plutonio - salvo il caso particolare di cui sopra - per il semplice motivo che l'uranio si estrae come minerale, mentre il plutonio viene creato nei reattori a partire dall'uranio: sintetizzare plutonio in un reattore per bruciarlo al posto dell'uranio in un ALTRO reattore è una operazione economicamente in perdita, e nemmeno di poco.
  3. I neutroni veloci (perché non moderati, cioè non rallentati) generati dalla disintegrazione naturale dell'uranio vengono assorbiti dagli altri atomi di uranio che lentamente si trasmutano in plutonio in primis, ma anche in nettunio, americio, attinio, protoattinio, californio, einsteinio, berkelio e tutta la gamma di transuranici e loro isotopi. Prima o poi quasi tutti i nuclei pesanti vengono trasformati in isotopi instabili e fissionati: il plutonio sintetizzato nel reattore viene consumato nel reattore e non esce da lì (salvo il caso che non si stia cercando di fabbricare armi nucleari e lo si rimuova a bella posta).
  4. Per i motivi di cui sopra, le scorie dei reattori veloci sono composte di elementi leggeri a decadimento rapido, che esauriscono la loro radioattività in un tempo che va da pochi decenni a un secolo.

Questi i miei punti. Ora tocca a voi... --Kormoran (msg) 21:25, 5 mag 2008 (CEST)Rispondi

Stiamo a vedere se Scriban, sempre pronto tanto facilmente quanto incautamente a modificare contenuti aggiunti in precedenza da altri utenti, stavolta abbia capito cosa si intenda per "scoria" e finalmente la smetta di fare disinformazione su centrali che disseminerebbero plutonio nell'ambiente. Almeno sentire una voce diversa può essergli maggiormente utile... In conclusione una chiosa, OT con tentativi sistematici di edit war creati ad arte, che ho già ripetuto altrove: scenari inerenti l'uranio come fonte a rischio di esaurimento o laddove il minerale raggiungesse costi molto elevati implicherebbero (sempre nell'ottica di una politica nucleare) maggiori investimenti nella ricerca sui FBR e sposterebbero maggiormente l'attenzione sugli autofertilizzanti rendendoli di più conveniente utilizzo (e l'idea di fondo di questi reattori è proprio quella di non essere vincolati all'uranio fissile). --Cisco79 (msg) 21:54, 5 mag 2008 (CEST)Rispondi
'Nzomma... hanno meno bisogno di uranio, ma comunque ne hanno bisogno. Diciamo che consumano meno :-) --Kormoran (msg) 23:58, 5 mag 2008 (CEST)Rispondi


Trovo che ci siano serie contraddizioni nella voce. Faccio notare che il titolo è "Reattore nucleare veloce autofertilizzante" e non "Reattore veloce", quindi:

  • autofertilizzante vuol dire che produce più materiale fissile (nella fattispecie soprattutto Pu239) di quanto se ne carica in partenza, no?
  • se si produce più Pu239, NON si può -a logica- dire che "Vengono usati per smaltire il plutonio delle armi nucleari smantellate"... se ne produce più di prima (=autofertilizzante) dove sta lo "smaltimento"? semmai l'opposto.

C'è quindi un serio problema di coerenza, ed oltrettutto mi pare si confondano reattori che sono stati teorizzati fin dagli anni '40 (e sperimentati dai '60-'70 finora con esiti mediocri, vedi superphenix e monju) con quelli che sono progettati/teorizzati oggi e che forse potranno essere prototipati e messi in esercizio commerciale nel 2030 (la famosa 4° generazione). Allo stato attuale NON mi risulta che ci sia nessun reattore veloce autofertilizzante che sia usato per "smaltire plutonio e produrre energia" anzi sono stati progettati proprio per aumentarlo (guarda caso in periodo di guerra fredda) e sopperire alla presumibile futura carenza di uranio riutilizzando le scorie dei reattori tradizionali ricche di U238 (ma non parlerei di "smaltimento" per il motivo di cui sopra).
A latere, parlare di bruciare senza mettere delle opportune virgolette ("), mi sembra poco corretto, anche se diffusissimo: primo perchè non brucia niente (nel senso comune e chimico del termine), secondo perchè è un termine che troppo spesso viene interpretato come "far sparire", cosa che è altrettanto errata.
Trovo quindi che tacere lo stato attuale dell'arte (lo possiamo definire un flop visto che dagli anni '40 non s'è ancora avuto un qualcosa di realmente usabile?) e presentare possibili evoluzioni (tutte da verificare alla prova dei fatti) come "soluzione al problema scorie" non sia corretto.
Spero che si riesca a scrivere una voce corretta senza i soliti colpi di mano nonostante gli inviti a discutere... -- Scriban (msg) 16:27, 6 mag 2008 (CEST)Rispondi

Interessante, dapprima Scriban con un colpo di mano modifica unilateralmente contenuti aggiunti da altri utenti in precedenza sovvertendone radicalmente ed erroneamente il significato originale e corretto, successivamente lo stesso addirittura arriva a suggerire un blocco e poi candidamente si fa un presunto appello al dialogo? E, sempre in tema di dialogo, dobbiamo discutere di serie questioni scientifiche o di assurdità paradossali come questa o questa portate avanti solamente per sostenere una propria e personale opinione? Perché in caso contrario trattasi di perditempo che non ha nulla a che vedere con una enciclopedia ma con chiacchericcio da bar non affatto pertinente in questa sede. --Cisco79 (msg) 23:33, 6 mag 2008 (CEST)Rispondi
E questa cosa sarebbe? ma sai leggere la cronologia? Gentilmente lascia che a discutere sia Kormoran che se non altro si occupa della questione nel merito e non delle fantasie che hai in testa tu. -- Scriban (msg) 11:01, 7 mag 2008 (CEST)Rispondi

Nella voce non c'è nessuna contraddizione.

  1. I reattori veloci sono TUTTI autofertilizzanti, per il fatto stesso di essere veloci.
  2. Sono stati non solo teorizzati ma anche usati in pratica: i sommergibili nucleari russi di classe alpha montavano un reattore veloce che usava il piombo fuso come fluido vettore di calore, e hanno funzionato ottimamente per decenni. Qualcuno è ancora oggi in servizio nella marina russa.
  3. Se si usano barre di plutonio come combustibile, il plutonio viene fissionato tutto e trasformato in altre specie atomiche più leggere.
  4. Il plutonio viene prodotto dai reattori veloci, ma viene anche consumato dagli stessi: la concentrazione del plutonio nelle barre di combustibile aumenta inizialmente fino a raggiungere il suo massimo circa a metà della vita utile di un elemento di combustibile, poi il consumo prevale sulla generazione e la concentrazione diminuisce fino a zero (il nucleo di plutonio subisce fissione spontanea molto più facilmente dell'uranio). Quindi come già detto, il plutonio generato dai reattori veloci viene anche distrutto dagli stessi.
  5. Per quanto detto sopra, un altro aspetto positivo dei reattori veloci è che possono estrarre energia anche dalle scorie dei reattori convenzionali, smaltendole efficacemente e risolvendo un grosso problema della vecchia tecnologia nucleare.

Come si può vedere, i reattori veloci sono tutt'altro che un flop, anzi sono una tecnologia matura e molto interessante. Molti dei nuovi progetti di reattori (la 4° generazione citata), proprio per tutti questi motivi, sono di questo tipo. Il giappone ne usa diversi, quindi non parlerei del 2030 o di evoluzioni tutte da verificare. I reattori veloci ci sono e funzionano regolarmente già ora. --Kormoran (msg) 00:35, 7 mag 2008 (CEST)Rispondi


  1. Veloce = uso di neutroni non moderati; autofertilizzante = che ha un rapporto di conversione maggiore di 1. Sono concetti diversi. Probabilmente tutti gli autofertilizzanti sono veloci ma non tutti i veloci sono per forza autofertilizzanti. (il cioccolato è marrone ma non tutte le cose marroni sono cioccolato... :-D )E cmq anche secondo en.Wiki NON sono la stessa cosa. Hai qualche fonte?
  2. Certo che sono stati usati in pratica. Ma applicazioni civili e applicazioni militari hanno livelli di accettazione del rischio e priorità di tutt'altro genere. Rimaniamo nel campo delle applicazioni civili, perchè se è per quello le batterie "nucleari" a decadimento beta delle sonde spaziali durano decenni, ma non sono pensabili x alimentare la sveglia sul comodino. E cmq se è per quello s'è già avuta anche la fusione nucleare, ma da qui a dire che si può usarla per una centrale elettrica ne passa. Il fatto che "abbiano funzionato ottimamente per decenni" di sicuro se hanno avuto incidenti o problemi il KGB lo viene a dire a noi. Non esageriamo con l'ottimismo su cose che nessuno può ragionevolmente verificare. ;-)
  3. "molto più facilmente" diciamo cosa significa: "spontaneamente" il Pu 239 dimezza la sua radioattività in 24000 anni. Sarà anche "più facilmente" (l'U235 si dimezza in svariati milioni di anni) ma è molto POV presentarlo come "meravigliosa soluzione definitiva": 24000 anni sono sempre un tempo leggermente lungo (e fra l'altro il Pu239 decade proprio in U235, quindi...). Questo "spontaneamente". Quanto al fatto che venga fissionato e consumato tutto, non viene, ma può essere consumato: in altre parole non c'è alcuna garanzia intrinseca che non porti alla proliferazione ed all'aumento di produzione di Pu. E non ho affatto la certezza che qualunque tipo di reattore autofertilizzante veloce si comporti così: hai fonti?

Quanto alla "tecnologia matura" ripeto che i tentativi di applicazione reale su scala industriale sono finora falliti (Superphénix in Francia, chiuso nel '97). Quanto al Giappone il reattorino di Monju (che è sperimentale) ha funzionato meno di un anno (dal 1994 al 1995) prima di avere un incidente per cui è attualmente chiuso (e forse riapre quest'anno): se mi vendono un'automobile che dopo 6 mesi deve andare in officina per 13 anni non la definirei "tecnologia matura". E i reattori di 4° gen. sono previsti commerciabili suppergiù per il 2030 ([1]) per cui, considerati circa 10 anni per la costruzione, siamo al 2040. "Tecnologia interessante" ci sta, ma "matura" non inventiamo storie. -- Scriban (msg) 11:01, 7 mag 2008 (CEST)Rispondi

Ho fatto qualche sistemazione per rendere + chiaro il discorso. Serve ina fonte chiara e dettagliata per quanto riguarda la questione "scorie" (e magari anche sulla questione esistenti vs. 4° generazione). :-) -- Scriban (msg) 15:40, 7 mag 2008 (CEST)Rispondi

WOW! Bene, bene... Stimolato dalla tua richiesta di fonti mi sono fatto un giro sulla rete e sono finito sul sito della World Nuclear Association. Ivi mi son fatto una cultura e son tornato per risponderti, ma vedo che sono stato preceduto... così mi sono limitato a riscrivere l'articolo, che ora è un pò meno confuso :-) --Kormoran (msg) 01:15, 30 mag 2008 (CEST)Rispondi

Non sei affatto stato preceduto: le fonti inserite si sono rivelate dire cose anche opposte a quello che avrebbero voluto "validare", ed anzi ne mancano ancora: le "decine di anni" mi suonano estremamente male. A me risultano "decine di migliaia" di anni. Per caso è sfuggito qualche zero?
Cmq mi sembra una ottima sistemazione, e se non ci fossero state attività di "fissionamento di coglioni" ad opera di scheggie impazzite avremmo potuto averla una settimana fa. ;-) -- Scriban (msg) 08:49, 30 mag 2008 (CEST)Rispondi

Segnalo http://lpsc.in2p3.fr/gpr/english/NEWNRW/img18.gif che chiarisce molto bene che "decine" stava per "decine di migliaia" (oops!  :-\ ) (intersezione tratteggio nero con linea rossa)... Faccio anche notare che la "terza generazione" è in pratica la linea continua nera... bella michiata :-D -- Scriban (msg) 10:10, 30 mag 2008 (CEST)Rispondi

Scriban scriban non barare... una gif senza alcun contesto non prova niente. Per quanto posso vedere, la linea continua nera porta la dicitura PWR che potrebbe stare per "pressurized water reactor" cioè un normale termico. In nessuna didascalia c'è scritto che una di quelle linee si riferisce a reattori veloci. Insomma tira fuori il contesto del grafico oltre al grafico stesso e poi vediamo --Kormoran (msg) 23:39, 30 mag 2008 (CEST)Rispondi

La gif è tratta dalla fonte che è linkata al fondo del mio ultimo intervento (non è il posto + ovvio dove cercare prima di chiedere?). Aggiungo che non è difficile risalire di un livello nell'URL e magari anche alla homapage del sito (che non è quello di una focacceria). Detto ciò:

  • pwr sta proprio x quello che dici. Sono propriamente reattori di 2° gen., ma il meccanismo fisico è nororiamente (vero?) il medesimo su cui si basa anche la 3°: la fissione dell'u235.
  • la linea rossa del ciclo u-pu sono i veloci autofertilizzanti che appunto usano Pu per fertilizzare l'u238 (U-Pu appunto). La didascalia riporta solo "U cycle" ma dovresti essere in grado di capire lostesso il sottointeso (anche perchè nel grafico c'è scritto U-Pu). Aggiungo anche che nella fonte parla esplicitamente di "fast neutron u-pu cycle".

Di contro le "decine d'anni" non hanno nessun riscontro. Considarati anche i commenti che hai scritto ("Stimolato dalla tua richiesta di fonti mi sono fatto un giro sulla rete e [...] mi son fatto una cultura") mi dà l'impressione che, benchè tu conosca la materia molto più di Cisco, la conosci -senza offesa- non perfettamente. A naso il più ferrato in materia mi sembra essepoint, anche considerato il tipo di edit e di commenti che fa.
Considerato che l'unica fonte consultabile e plausibile è Brissot, ripristino il mio edit in quanto "maggiormente documentato e probabilmente meno sbagliato". ;-) -- Scriban (msg) 19:30, 31 mag 2008 (CEST)Rispondi
ps: la mia domanda "termici o elettrici?" si riferisce a "MWh", non a "reattori" (anche perchè reattori elettrici non vuol dire nulla): sulla fonte dove hai trovato quei numeri dovrebbe essere specificato (o meglio la linki così possiamo verificare). Grazie :-)
ps2: barare non serve se si ha ragione e si hanno le carte giuste in mano :-p

seoondo problema nella lista svantaggi e rischi modifica

questo punto andrebbe cambiato in maniera 'pesante'. Anche il Pu prodotto dai termici può essere utilizzato senza problemi come quello dei veloci. Analogamente a questi basta mantenere un burn-up basso (NON il tempo di riprocessamento ma il tasso di bruciamento). Il Pu militare è stato infatti prodotto e continua a essere prodotto da reattori termici .... per entrambi i tipi è solo una scelta puramente politica. Anzi è molto più semplice produrlo in un termico a ricambio continuo del combustibile (reattori MAGNOX, AGR, CANDU e RBMK) che in un veloce in cui si deve fermare il reattore e aprire il circuito per estrarre il combustibile --essepoint (msg) 14:00, 30 mag 2008 (CEST)Rispondi

leghe piombo bismuto modifica

gli studi per i reattori refrigerati a piombo stanno andando anche verso l'uso delle leghe eutettiche piombio bismuto. Forse sarebbe il caso di almeno citarle--essepoint (msg) 14:11, 30 mag 2008 (CEST)Rispondi

cambio titolo ... modifica

sono abbastanza perplesso sul cambio del titolo .. gli autofertilizzanti termici non esistono e anche gli impieghi e gli studi sull'utilizzo del Torio nei Candu non arrivano ad un rapporto di conversione maggiore di 1. Inoltre anche l'ADS (o rubbiatrone) è un veloce... ergo tutti gli autofertilizzanti sono veloci --essepoint (msg) 12:26, 15 ago 2008 (CEST)Rispondi

Sono stato a lungo perplesso anche io, ma poi mi è sembrato corretto togliere l'aggettivo "veloci". La definizione di "autofertilizzante" NON riguarda necessariamente l'uso di neutroni veloci, indipendentemente dal fatto che ci siano o meno reattori in funzione con l'una o l'altra tecnica. Che per motivi vari non siano diffusi i termici autofertilizzanti (che fisicamente possono esistere, come spiegano alcune fonti linkate) non significa che si possa rendere promiscua la definizione aggiungendole elementi (il "veloce") che non la riguardano strettamente. In ogni caso leggendo l'incipit la situazione vene chiarita molto bene. Il tuo "non esistono" mi lascia altresì perplesso: penso che esistano cmq magari allo stato sperimentale, come del resto non esistono neanche reattori a.f. veloci in esercizio stabile e commerciale, quindi volendo "non esistono" neanche gli FBR.... Il THTR tedesco x es è a torio e non è piccolissimo (300 MW) anche se confesso che non so se abbia un rapporto >1. I MSR sono già stati costruiti (a livello prototipale) decenni fa.
Ribadisco quindi che la definizione di "autofertilizzante" è "con rapporto di conversione >1, la qual cosa non obbliga all'uso di n veloci. :-) -- Scriban (msg) 09:06, 18 ago 2008 (CEST)Rispondi
sinceramente non ho mai trovato in letteratura la possibilità di C > 1 con i termici (ti sarei grato se potessi indicarmi invece il contrario), essendo sempre necessario un moderatore e dei materiali strutturali che penalizzano fortemente l'economia neutronica anche nel caso dei CANDU e soprattutto degli HTR. Ci sono ipotesi di MSR di IV gen :-) che non sono però ancora ad uno stato di progetto tale da poterli classificare autofertilizzanti e i primo non erano autofertilizzanti. Quindi quali sono i pochi autofertilizzanti termici che hanno funzionato? anche nell'incipit compaiono improvvisamente i veloci .. forse sarebbe il caso di scrivere qualcosa a riguardo nella prima frase. Cmq grazie per la tua attenzione all'argomento che trovo parecchio stimolante. Buone vacanze ! --essepoint (msg) 17:19, 18 ago 2008 (CEST)Rispondi
dipende dalle sezioni di cattura vs fissione in rapporto all'energia dei neutroni (come probabilmente già sai). A quanto pare la differenza fra U e Th sta proprio (anche) in questo: il th ha discrete sezioni di cattura anche per n termici. Se non ricordo male una delle fonti da cui avevo preso l'info era questa (xaltro già linkata nella voce). Altre fonti parecchio più dettagliate e tecniche le avevo trovate da queste parti.
la prima fonte indicata conferma i miei dubbi relativi al Pa che ostacola praticemente la possibilità di un C>1 .. e bisogna considerare anche il numero di n prodotti da singola fissione termica o veloce... la seconda fonte la conosco bene .. come questa e le altre collegate :-))
in ogni caso ti ricordo che lo scopo non è ottenere x forza di cose l'autofertilizzazione con C>1 (in fondo chi se ne frega), bensì quello di avere risorse disponibili a lungo e il th è cmq maggiormente disponibile dell'U (oltre a produrre scorie meno radiotossiche cosa che è forse ancora più importante). Non confondiamo gli obiettivi ultimi con le soluzioni tecniche. ;-)
magari si riuscisse a utilizzare il torio ... su questo sono pienamente d'accordo ma allora chiamiamoli reattori convertitori non autofertilizzanti (che significa appunto C>1). E l'autofertilizzazione permetterebbe di avere più fissile di quanto se ne brucia (anche se poi bisognerebbe vedere il tempo di raddoppio effettivo).
PS: anche gli "autofertilizzanti veloci che hanno davvero efficacemente funzionato" non so quanti siano...
Phenix e i vari EBR .. in particolare EBR II
PPS: più mi informo più i IV gen mi sembrano riproposizioni di cose già "tentate" in passato... x es il SFR in pratica mi sembra il superphenix (sodio a piscina, quello è) e guardacaso la francia è fra i membri del GIF. Chissà chi ha spinto x mettere l'SFR fra i 4°Gen... e lo stesso vale x Uk con i refrigerati a gas ecc. Insomma pare un megaspot molto publicistico... -- Scriban (msg) 12:02, 19 ago 2008 (CEST)Rispondi
beh pienamente d'accordo .. lo stato francese (CEA) intanto vende l'EPR (tramite la controllata AREVA) e l'U (pure) e quindi per ora Gen IV è praticamente un giocattolo come in US dove si scontrano i due giganti Toshiba e Hitachi. UK in realtà è terreno di conquista .. vediamo se vince l'EPR o AP1000 come in Cina (e il Th per ora resta a guardare, considerando che l'U a questi prezzi è considerato durare ancora 100 anni )--essepoint (msg) 18:00, 19 ago 2008 (CEST)Rispondi
le risposte inframmezzate agli edit altrui vanno bene x mail ma sono un casino qui x chi vuole capire chi-dice-cosa... ;-)
  • Si ho letto dei "problemi". Quanto alla 2° fonte (esatto, proprio quelle!) a fine pag 187-inizio 188 si parla di C>1. Visto che dici di conoscerla bene e che in userpage affermi di aver scritto qualcosa sul tema e che uno degli autori ha come iniziali SP... potrei fare qualche avventata deduzione... o sbaglio? ;-)
  • vedi punto prec. cmq finchè si va a rimorchio di altri (fr, us...) e si scacciano i nostri nobel è difficile che il tutto non sia una gran inculata (= notevole aumento costi -e rischi- anzichè diminuzione). cmq secondo i costruttori il candu può andare a th senza particolari modifiche: tutto da verificare ma interessante, fatti salvi certi rischi che avevi già evidenziato.
  • a parte quanto quelle fonti dicono sul (super)phenix, so poco sul tema; peraltro la fonte ha 10 anni quindi nel frattempo sono accadute un po' di cose (chusura del spx x es)... Su ebr hai qualcosa? che sono curioso.
  • e noi compriamo. che coglioni. Quanto al prezzo, se le differenze sono veramente queste, francamente trovo sia una immensa cazzata (ma ciclopica!) spendere x epr o ap1k o quel che è, visto che il vero, gravissimo ed irrisolto problema sono proprio le scorie. -- Scriban (msg) 11:12, 20 ago 2008 (CEST)Rispondi
  • sullo scacciare il nostro la discussione sarebbe lunga ... il ns. (ottimo organizzatore ma dal punto di vista umano ...) si è fatto scacciare anche per motivi economici oltre che comportamentali. All'ENEA (specialmente la parte fusione a Frascati) non hanno un bel ricordo di lui che ha bloccato parecchi lavori e contratti con la comunità europea perchè bisognava inseguire sogni tipo il razzo ad americio .. sul rubbiatrone l'idea nasce negli usa negli anni 50 (ci sono parecchi articoli a riguardo) e fortunatamente gli studi procedono anche se il problema è soprattutto l'acceleratore e le istabilità nello scambio termico. Il solare termodinamico ... ho un paio di amici che ci lavorano ma i sali danno parecchie grane e soprattutto la pulizia del campo.
  • su Phenix le cosa sono andate bene nella gestione, vediamo cosà succede di nuovo a Monju (sempre che i giapponesi non combinio di nuovo qualosa..) Phenix ormai è in fase di chiusura e verrà utilizzato proprio per studiare anche questa fase di decommissioning dei veloci prima di smantellare SPX
  • sulle scorie .. le discussioni sono infinite e la scelta integralista di Yucca fortunatamente è saltata .. sono molto possibilista sul riciclo e il futuro bruciamento (nei veloci...) anche perchè altro non vedo oltre il fossile e un vento/solare al 20% come speranza (ma non in Italia) --essepoint (msg) 12:02, 20 ago 2008 (CEST)Rispondi

Secondo me è da chiarire questo punto modifica

Un reattore autofertilizzante è un reattore a fissione progettato per ottenere un rapporto di conversione maggiore di uno, cioè per produrre più materiale fissile al suo interno di quanto ne consumi. I rapporti di conversione tipici dei reattori autofertilizzanti sono circa 1,2 mentre quelli dei reattori di 1°, 2ª e 3ª generazione sono di circa 0,6 per gli LWR (PWR, BWR) ed arrivano a circa 0,8 nei CANDU. Infine, un reattore con rapporto di conversione pari ad 1 è in genere detto "convertitore". Ora io so benissimo cosa significa, ma per chi non è avvezzo potrebbe pensare che si possa produrre più energia di quanta ne viene consumata (PRODUCE + MATERIALE FISSILE DI QUANTO NE CONSUMI). Ovviamente questa è un'affermazione falsa, e secondo me è da correggere per renderla più chiara. Quello che avviene è che le particelle beta trasformano uranio NON fissile in plutonio fissile oppure torio NON fissile in uranio fissile. --151.30.24.94 (msg) 22:58, 30 mar 2011 (CEST)Rispondi

Le particelle beta? Ma dai! Semmai i neutroni... Poi se è nota la differenza tra fissile e fertile (tra cui quello che chiami uranio NON fissile), quella la frase (non scritta da me) è corretta (mi permetto di dire che è proprio oggettivo, non solo secondo me). Invece bisognerebbe estrarre molte delle considerazioni nel paragrafo U-Pu (FBR) e metterle nella parte generale, e rinviare molti degli approfondimenti sui reattori al sodio alla voce specifica, infine creare un terzo paragrafo di confronto tra i due cicli. Poiché so che FBR ha sempre significato in passato di fatto i reattori veloci al sodio, bisognerebbe solo chiarire che l'acronimo trae in inganno chi lo usa letteralmente. --2.156.193.233 (msg) 20:15, 3 set 2013 (CEST)Rispondi

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