Discussione:Storia di Carrara
Origine del nome
modificaNella voce ho segnalato la mancata indicazione delle fonti riguardo l'etimologia del toponimo Carrara.
Mi sono divertito a cercare la fonte in rete e credo di averla trovata: Eric Scigliano, «Michelangelo's Mountain: The Quest For Perfection in the Marble Quarries of Carrara», 2007, parzialmente consultabile qui. Probabilmente è un libro suggestivo e ben documentato, ma non è una fonte linguistica autorevole e non pretende di esserlo.
In particolare, ero curioso di capire da dove uscissero le ipotesi fantasiose attribuite a San Gerolamo e a Wilhelm Wanscher.
L'ipotesi attribuita a San Gerolamo sembra risalire a questo testo e se ho capito bene la fonte ultima sarebbe Strabone. Se Cariara fosse davvero tramandata fedelmente dai tempi di Strabone allora sarebbe difficilmente compatibile con Quadraria. Però, sempre se ho capito bene, Cariara è interpretato come Urbs Lunae e come antico toponimo di Luni, non di Carrara. Senza un'approfondita ricerca filologica non se ne ricava nulla!
L'ipotesi di Wilhelm Wanscher, è fantascientifica. Chi è/era costui? Un etruscologo danese vivo negli anni '50, se è quello citato qui. Si tratta di Vilhelm Wanscher? Da quello che capisco (traducendo dal danese) era uno storico dell'arte, appassionato di arte italiana, tra cui Raffaello e Michelangelo. Uomo di vasta cultura, artista lui stesso, si appassionò anche di egittologia e di etruscologia. Difese nel '35 la tesi che la cultura egiziana fosse alla base di quella norvegese. Nel '50 pubblicò un libro sulla lingua etrusca. Pubblicò studi filologici sull'Edda, su Omero e sugli etruschi, contenenti tesi ardite e non accettate dalla comunità scientifica. Era anche buon musicista e scrisse su Mozart. Fu anche pittore e architetto. Insomma, persona interessante. Ma non fonte attendibile per l'etimologia di Carrara!
A me sembra molto probabile che all'origine sia da porre il latino tardo quadraria 'cava di pietra', dal verbo lat. quadrare 'tagliare le pietre'. È la mia opinione, ma è anche quella di Gerhard Rohlfs, Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti - Vol. 1 Fonologia, 1966, §240.