Discussione:Teatro di narrazione

Ultimo commento: 16 anni fa, lasciato da AnnaLety in merito all'argomento N-NPOV?

N-NPOV? modifica

Mi sono imbattuta nella pagina e ho trovato un po' strano questo paragrafo:

«Sulla scia del successo dei vari Paolini, Celestini e gli altri, sui palchi nazionali si è sempre più diffusa la pratica dell'attore solista e dell'affabulatore (Daniele Timpano, Elisabetta Salvatori, ecc.), a grave detrimento della scena teatrale italiana che si sta così inaridendo per la proliferazione di epigoni ed imitatori che sfruttano il successo commerciale del genere. Recentemente ha riscosso particolare attenzione di pubblico Giuliana Musso, i cui lavori tuttavia riescono raramente a svincolarsi da certo "scenettismo" da cabaret di consumo, per cui la stessa scrittura drammaturgica si riduce a giustapposizione di frammenti ilari e ridicoli; il tutto accompagnato da una comicità facile e meccanica, con l'insistenza a "tormentone" sui tic e le manie delle varie macchiette, sulla falsariga del programma televisivo Zelig. Nei nuovi narratori si attenua anche la tensione civile, sociale e politica che ha invece animato il lavoro dei vari Paolini e Celestini: l'intento controinformativo si esaurisce del tutto, a favore di un generico impegno politically correct che, talora, denuncia un preoccupante disorientamento ideologico (è il caso della polemica della Musso nei confronti del progresso farmacologico e tecnologico in Nati in casa).»

Siccome non sono del settore, prima di mettere un avviso di punto di vista non neutrale chiedo un parere qui. --AnnaLety 18:57, 23 lug 2007 (CEST)Rispondi


Non so come si fa a risponderti, ma io il paragrafo non lo trovo solo strano, lo trovo proprio fuorviante e inesatto.Mi chiedo: la persona che l'ha scritto ha visto davvero Nati in casa? E cosa sa del problema del parto e della sua medicalizzazione e di come si sentono le donne che la subiscono, perché oramai la nostra cultura dà i protocolli ospedalieri per scontato? Se questa non è controinformazione... E, giuro - ho rivisto lo spettacolo dal vivo proprio ieri sera - non c'è traccia alcuna di tormentoni alla Zelig e piuttosto l'uso impegnativo del silenzio e dell'attesa: ciò che natura vuole dalle donne che stanno mettendo al mondo dei figli e da chi le assiste. Per concludere trovo il tono di questo paragrafo di un maschilismo preoccupante, teso a svalorizzare il gesto, tutt'altro che politically correct, e l'opera, corretta, documentata, attenta e ben scritta di una donna che parla di donne ma, trattandosi di nascita, parla anche di tutti noi.


Ho rimosso questo quel paragrafo. La performance della Musso usa un tono più ironico e giocoso per la metà ambientata nel presente, mentre nella seconda metà ha uno stile più simile a quello dei narratori come Paolini. Da qui a scrivere una roba sulla Musso, senza nessuna argomentazione, citazine o esemplificazione, ce ne passa. Non so se sia maschilismo o cosa, però è sembrato anche a me fuori luogo su wikipedia.

Poi che le sperimentazioni che combinano video, musica e cabaret alla narrazione possano essere più interessanti o innovative non toglie valore al lavoro della Musso.

La cosa strana è che si accusava la Musso di fare cabaret e poi si citava Andrea Cosentino come esempio brillante di innovazione perchè ha contaminato il teatro di narrazione con il cabaret...


Ma la Musso mica ha messo in scena solo Nati in casa! Avete visto ad esempio Sex machine? E poi, scusa, ma che c'entra il maschilismo quando si parlava anche di Timpano?

Ritorna alla pagina "Teatro di narrazione".