Discussione:Televisione digitale terrestre

Ultimo commento: 4 anni fa, lasciato da InternetArchiveBot in merito all'argomento Collegamenti esterni modificati

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Ho eliminato la frase "La sua tecnologia è alquanto obsoleta ed è quindi destinata ad essere soppiantata dalla televisione digitale terrestre per gli indubbi vantaggi che quest'ultima offre." Perché è un commento (per favore non inseriteli!) e non aggiunge nulla di nuovo a quanto già ben esposto.

Modifiche importanti modifica

Ho apportato delle modifiche importanti alla voce, sfrondandola per eliminare le ripetizioni e le informazioni non pertinenti e riscrivendo diverse parti per migliorare la leggibilità. Alcune parti sono però ancora da rivedere e, benché sia sicuro delle informazioni che ho inserito o rimaneggiato io, non ho avuto il tempo di cercare fonti esterne. Ritengo inoltre che le affermazioni segnate come senza fonte vadano verificate bene. --Aleb (msg) 10:19, 8 gen 2009 (CET)Rispondi

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Non è male l'articolo, ma (parlando da inesperto e poco informato quale sono) ci sono tanti dubbi che non chiarisce. Due o tre esempi a casaccio:

1) non appena cesseranno le trasmissioni analogiche, è ovvio che i fabbricanti di televisori smetteranno di incorporare un tuner analogico nei set TV (perché aumentare i costi di produzione per nulla?); inseriranno invece un tuner digitale, e in alcuni modelli anche la possibilità di un decoder. Analogamente per il tuner all'interno del VCR o DVD-R. Dunque parrebbe che non dovrebbe esserci bisogno di munirsi di alcun set top box esterno, o sbaglio?

2) si è capito finalmente quale sarà lo standard dell'HDTV?

3) ha importanza? nei computer i monitor multisync ci sono da 20 anni, suppongo che anche i futuri HDTV set si adatteranno automaticamente alle più diverse frequenze e risoluzioni dello schermo.

4) BTW, perché si chiama "terrestre", che sembra un nome molto più adatto alla TV via cavo che a quella via etere? è un modo di parlare in cifra, in futuro bisognerà munirsi di un decoder per capire i discorsi sulla TV?

C'è qualche esperto in grado di chiarire?

Io non sono propriamente un esperto, però ti posso dire, rispondendo al tuo primo quesito, che sistono già in commercio televisori che incorporano tuner e slot per smart card esclusivamente dedicati per il Digitale Terrestre.

per il punto 4, "terrestre" è in contrapposizione a "satellitare", tutto qua. -- .mau. ✉ 14:05, 1 dic 2005 (CET)Rispondi

semplicemente dobbiamo finirla di finanziare la mafia che ci governa, e non tirare fuori un cent per quello schifo di tv controllata che ci offrono, che assomiglia ad un cassonetto della spazzatura. Il DTT è solo un affare dei politici, come dimostrato da Paolo Berlusconi & Co.

       Max_Payne, 13/05/2007 12:27

Per il paragrafo sull'adeguamento dell'impianto: Ma chi ha detto che è *impossibile* vedere la tv digitale terrestre con le antenne da interno, tipo quelle con i due steli telescopici? Magari il segnale non sarà ottimo, ma non è detto che sia sempre così: io solo col "baffo" ricevo molto bene un bel po' di canali ;) -ciao-

Forma modifica

Secondo me l'articolo e' scritto in modo un po' troppo diretto. Ho modificato una parte, ad esempio, in cui diceva qualcosa come "con questo voglio dire", utilizzando la prima persona. Io sono un pessimo scrittore, rischierei di non essere coerente se continuassi le modifiche. Qualcuno se la sente?

Ho modificato qualcosina nel primo paragrafo (Passaggio da televisione analogica terrestre a televisione digitale terrestre), ma a mia opinione andrebbe eliminato completamente, non solo perché è scritto male, ma anche perché contiene una serie di affermazioni/deduzioni senza basi. --Vlonvo (msg) 20:16, 4 ott 2008 (CEST)Rispondi

Infarto copyvio modifica

In fondo all'articolo (dopo che avevo speso un'oretta per sistemarlo) ho trovato un collegamento che diceva "sito da cui è stato tratto l'articolo"... per fortuna si trattava di una modifica, l'originale indica che si trattava di un contributo "con il consenso dell'autore". Ragazzi non toglieteli questi dettagli, se non ci avessi messo tutto quel tempo in questo articolo e avessi per prima cosa visto quella riga l'avrei cancellato e piazzato un copyvio grosso come una casa. --Orzetto 22:42, 2 gen 2006 (CET)Rispondi

modifiche modifica

Ciao, mi chiamo federico rocchi e occupandomi di tv digitale ho pensato di modificare l'articolo poichè, a mio sentire, contiene molte inesattezze e alcune ingenuità. Vi sarò grato se mi farete sapere il vostro pensiero sulle mie modifiche e se fosse possibile vorrei che inseriste link alle voci che non ho saputo individuare. buon lavoro a tutti

federico

PS se qualcuno vuole spedirmi delle domande può scrivere all'indirizzo dvbt@federicorocchi.it

attento - a parte gli errori di ortografia, i wikilink sono della forma [[voce enciclopedia|parole da usare nel testo]], non il rovescio come hai usato tu! -- .mau. ✉ 15:21, 18 gen 2006 (CET)Rispondi

grazie ho fatto tutto di corsa e non ho ne letto le istruzioni ne quello che ho scritto... ho appena corretto acuni errori di battitura, tra cui alcuni non miei visto che non ho rifatto completamente il pezzo, ma non ho trovato errori di ortografia: puoi segnalarmeli? grazie

Gli interventi corretti su politica e investimenti modifica

  • Lo spostamento al 2008 è stato deciso quando ministro era Landolfi, guarda qua.
  • Capisco che la sinistra ti possa stare sulle palle, però mi spieghi quando avrebbe potuto fare degli investimenti sul DTT, visto che la legge è stata promulgata a febbraio 2001?
  • Non sta bene eliminare i paragrafi che non piacciono. Se la Commissione ha avviato lo studio, lo si dice. Poi si dirà se lo studio è stato archiviato oppure no.

Quod est veritas? -- .mau. ✉ 22:45, 15 apr 2006 (CEST)Rispondi

Non è questione di sinistra o di destra. La legge è del marzo 2001, quanto alla sperimentazione, essa è iniziata nella città di Torino quando ancora era al governo Prodi...vedi tu quanto tempo è passato.
Quanto agli investimenti, non ti è chiaro che non spettano al Governo, ma alle emittenti televisive.
Che tipo di investimenti dovrebbe fare lo Stato? In cosa?
Gli unici investimenti, se così si possono chiamare, sono quelli che sono stati fatti per l'acquisto dei decoder digitali interattivi, cosa del tutto criticabile, visto che non è stata fatta da nessun'altra parte.
Quel che lo Stato poteva e può ancora fare è sviluppare i servizi tramite la Rai, ma questo è tutto un altro discorso che poco ha a che vedere con il wiki e molto con la politica che cambia il centro di comando della rai ad ogni cambio di vento...

(da Utente:Veritas)

ripeto per la seconda e ultima volta: smetti di cercare di cancellare i paragrafi che non piacciono (in questo caso, appunto l'avviso di non cancellare)
Per il resto, io non mi preoccupo di chi debba fare investimenti sul digitale terrestre. Peccato che qua si veda che tu hai scritto

«... legge che è stata promulgata dal governo di centrosinistra, che si era basata sul falso presupposto che sarebbero bastati 5 anni di copertura del paese, ovviamente con importanti investimenti (che però non fece) sulla copertura del segnale.»

(la parte neretta è quella che hai aggiunto tu). Ora, l'unico soggetto possibile al "che però non fece" è "il precedente governo di centrosinistra". A chi è quindi che "non è chiaro a chi spettano gli investimenti"? -- .mau. ✉ 18:01, 14 mag 2006 (CEST)Rispondi

Col passaggio di cui sopra ho già chiarito cosa intendo per investimenti: Copertura Rai e Incentivi per decoder e questi sono gli unici che lo Stato possa fare. In Inghilterra il dtt esiste da oltre 10 anni. Qui fino al 2003 c'era il nulla. L'aver specificato che nel 2001 si è indicata una data di switch off senza indicare le modalità di passaggio non mi sembra tragico: le cose stanno così.(da Utente:Veritas)

leggendo la voce inglese, mi sa tanto che il DTT sia stato tentato da più di dieci anni ma con ben pochi risultati, visto che le società sono fallite.
la specifica che nel 2001 sia stata definita una data di switch off non mi pare sia stata tolta; resta il fatto che un governo uscente può dire tante cose, ma non è detto che riesca a farle fare. -- .mau. ✉ 21:20, 15 mag 2006 (CEST)Rispondi


RollBack modifica

Invece di continuare a fare rollback, perché non proponi qui dei cambiamenti? Inserire alla voce CONCORRENZA l'elenco dei canali che vengono trasmessi su DTT non è qualcosa di soggettivo. Se hai un'idea diversa, se ne può discutere, si possono trovare parole più adatte all'oggettività...che ne so, se preferisci mettere prima telecom e poi rai, o prima rai e poi mediaset, o altro ordine a piacere. Ma è giusto che l'elenco dei canali ci sia. Sebbene non sia del tutto IT, ho inserito anche le critiche alla Gasparri sull'introduzione del SIC...come si fa a parlare di dtt e non dire una sola parola sul Sistema Integrato delle Comunicazioni? Per tutti quelli che sono per la chiusura di Rete 4 o per l'eliminazione della pubblicità dalla rai, per chi odia la posizione dominante di rai e mediaset, il Sic rappresenta il centro delle critiche. Quel 20% calcolato prima sul numero di canali ed ora sui ricavi totali nel settore integrato delle comunicazioni (e non nel solo settore televisivo). Ho anche aggiunto uno dei meriti della Gasparri in ambito di pluralismo (il tetto del 40% di canali da affittare a terzi). Chi non fosse d'accordo, me lo dica qui, così se ne discute apertamente. Ho cercato di essere il più oggettivo possibile. Chi ritiene che così non sia, mi indichi apertamente i passaggi che non lo sono.

--Veritas 10:31, 21 mag 2006 (CEST)Rispondi

ti dico una cosa Veritas: anch'io ho tentato di mettere i canali digitali attivi, e mi sembra una buona cosa che condivido, peccato che me l'hanno cancellata e per questo mi sono risentito; ma vedo che le tue modifiche NON sono NNPOV, però quell'ultima fare sul paragrafo "panorama legislativo attuale" è NNPOV!!!

Guarda, su quella frase ci ho pensato un po'. Io sono a favore della Gasparri, ma ritengo effettivamente che uno degli obiettivi fosse lasciare Rete4 su analogico. Per smorzare un po' la cosa ho scritto "qualcuno inoltre ritiene". Però se credi possa essere scritto meglio, perfettamente lecito, come lo scriveresti?--Veritas 10:18, 22 mag 2006 (CEST)Rispondi

non saprei, perchè è difficile renderlo NPOV, cmq penso che questa voce andrebbe bloccata come quella per rete 4...
Aspettiamo qualche giorno, se nessuno la pensa diversamente togliamo quella frase. Ritengo sia abbastanza oggettiva (nella sua soggettività), ma non essendo poi così rilevante si può pure togliere.
sono d'accordo con "qualcuno inoltre ritiene"


e a proposito di rete 4: recentementa sportitalia ha lasciato l'analogico per trasmettere solo in digitale, MA NON HA CHIUSO e non un dipendente è stato licenziato...

D'accordo. Però è un caso totalmente diverso. Non puoi paragonare gli ascolti di Rete 4 con quelli di SportItalia. Considera anche che SportItalia ha lasciato l'analogico affermando che lì, non essendo presente nell'auditel, non poteva gestire al meglio gli introiti pubblicitari. E con questa argomentazione è passata sotto le ali protettrici di Sky. In pratica ha chiuso con l'analogico ed è diventata a pagamento su sat (restando gratuita su dtt). La struttura dei costi è diversa. Ad ogni modo, io sono convinto che l'oggettività totale sia impossibile, per cui, propongo che in questi casi si inseriscano entrambe le opinioni contrastanti. Che ne dici?

LO SO MA NON C'ENTRANO GLI ASCOLTI
Ok, diversi punti di vista! Per me invece sono proprio gli ascolti a fare la differenza!

Ti faccio un esempio, pensa se, per qualsiasi motivo si dovesse spegnere rai1 da analogico e lasciarlo solo su sat e dtt. Ora pensa se la stessa cosa accadesse a Retecapri. Per me l'impatto sulle imprese e sugli spettatori sarebbe straordinariamente diverso...proprio perché l'uno è seguito da milioni di persone, l'altro da qualche migliaio (se va bene).--Veritas 20:17, 22 mag 2006 (CEST)Rispondi

NON E' COSI'!!!
Aspetto una spiegazione migliore...vabbe'!
l'esempio NON va fatto su una rete del servizio pubblico perchè tale è, se dicevi rete4 forse era un esempio più accettabile e SOPRATTUTTO veritiero
Se volete mettere la lista dei canali digitali terrestri attivi, a mio parere è molto meglio avere una pagina separata (indicata naturalmente tra le voci correlate qua). In questo modo separiamo le informazioni generali da quelle puntuali: sulla voce Televisione mica ci sono i canali TV! Inoltre la lista parlerebbe solo dei canali italiani, mentre questa voce parla del DTT in genere.

Se la metti così, si dovrebbe pure togliere la voce concorrenza. Se si parla di dtt in generale, che senso ha parlare di concorrenza (e quadro legislativo) in Italia? Se invece ritieni che parlare di concorrenza e pluralismo a livello italiano sia utile per la voce, l'elenco dei canali dovrebbe restare. Cmq conta che per il dtt in generale, come tecnica, c'è la voce dvb-t. Io pensavo, posso sbagliare, che questa voce volesse riferirsi al caso italiano. --Veritas 10:18, 22 mag 2006 (CEST)Rispondi

se si vuole spostare "concorrenza" non vedo grossi problemi. Oppure si crea una sezione "Digitale terrestre in Italia" dove si parla di cose italiane (e magari prima o poi uno fa la sezione corrispondente per la Svizzera, oppure per le altre nazioni europee). Quella sul dbv-t dovrebbe essere una voce più "tecnica" sullo standard, mentre questa sul dtt dovrebbe spiegare più sul politico-sociologico; ripensandoci, l'elenco come è messo adesso (per mux) a questo punto potrebbe stare qua, per avere un'idea della distribuzione. Tutto questo IMNHO, naturalmente. -- .mau. ✉ 10:29, 22 mag 2006 (CEST)Rispondi
Guarda, hai avuto la mia stessa idea. Possiamo distinguere una parte in cui si spiega cos'è il digitale terrestre in generale ed un'altra, successiva, in cui si specifica il caso italiano. Sarebbe bello inserire anche quel che accade negli altri Paesi Europei, come è stato fatto in altre lingue, mi rendo conto però che non sia facile ottenere informazioni sul panorama europeo. Si potrebbe cominciare coll'inserire le propabili date di switch off degli altri Paesi (alcune sono presenti su wikipedia nelle altre lingue).

Tra qualche mese sarò fuori Italia...magari riesco ad apprendere qualcosa di più da inserire qui...visto che sono appassionato del settore. --Veritas 20:17, 22 mag 2006 (CEST)Rispondi

hai avuto una bella idea, ma l'italia è troppo diversa dagli altri paesi europei per fare un confronto...
Sono del parere che i confronti si facciano proprio quando le situazioni sono diverse, se ci fosse la stessa situazione ovunque, il confronto non avrebbe senso. Cmq su internet si trovano informazioni di confronto fra le diverse realtà. Un piccolo esempio sta qui nel link che ho scritto più in basso sull'interattività: www.mhp.org, dove anche se con un po' troppa pubblicità si confrontano diversi Paesi che hanno introdotto l'interattività sulla tv digitale terrestre. Però mi devo leggere bene i problemi sui diritti e sulle richieste di autorizzazione per scrivere cose prese da altri siti, 'ché non ne so molto. Per cominciare si può tradurre da altre voci presenti in wikipedia (in altre lingue) o si deve chiedere il permesso a qualcuno?
per situazione diversa intendo che da nessuna parte in europa 1 privato ha 3 reti e da nessuna parte esiste un (mono)duopolio dove in 2 si spartiscono il 90% delle risorse... capito perchè improponibile? al massimo si arriva al 70% in Francia(TF1-france televisions)....
A quanto ne so io la maggior parte ha *almeno* 2 reti. Ma anche fosse come dici tu, questo che cavolo ha a che vedere col confronto col dtt? Spero tu non la voglia buttare in politica, perché non ho proprio voglia di ascoltare.--Veritas 18:36, 26 mag 2006 (CEST)Rispondi
1 persona ha proposto di parlare di quel che succede negli altri paesi europei a proposito del dtt e ho detto di no CON LA VERITA', cmq ti concedo il diritto di replica e di individuare 1 paese europeo dove 1 privato ha più di 1 rete e il servizio pubblico ne ha più di 2 (Francia esclusa, pure ne ha 3...), ma volendo ascoltare colui che ha fatto quella proposta, partirei dalla Spagna che però ha un dtt un pochino più aperto con 5 competitors: TVE(2 reti), Antena 3, Cuatro, La Sexta, e non cito l'ultima, se vai alla voce Zapatero la troverai e ti dico che come le altre private è sola soletta ma da tempo stravince la guerra dell'audience...
Poi non so chi continui a mettere vicino a Berlusconi "capo dell'opposizione". Ma quello che è adesso è ininfluente. La terminologia corretta è "allora primo ministro". -- .mau. ✉ 19:17, 21 mag 2006 (CEST)Rispondi
In un caso l'ho messo io, mentre correggevo un punto su cui era scritto che era leader di Fi, capo del governo, primo ministro...(e non lo è più). Si può pure cancellare, nemmeno a me sembra più rilevante.--Veritas 10:18, 22 mag 2006 (CEST)Rispondi

Switch off per la Sardegna modifica

Qualcuno ha inserito che lo switch off potrebbe essere rimandato per problemi di copertura. Questo è sbagliato oggettivamente. I problemi non sono di copertura. La copertura NON può esserci fino a dopo lo switch off. Questo perché le frequenze utilizzate per il digitale sono le stesse dell'analogico. Quindi prima si deve spegnere l'analogico, poi con le stesse frequenze si attiva il digitale. I problemi relativi al rinvio da poco avvenuto sono di altro genere:

  • problemi politici inerenti alle vicine elezioni politiche (è brutto da dire, ma questo era un punto fondamentale per il rinvio: da destra si pensava che lo switch avrebbe tolto voti, da sinistra si pensava che il rinvio poteva portare voti...)
  • problemi nel convincere la popolazione a comprare il decoder

--Veritas 10:18, 22 mag 2006 (CEST)Rispondi

Veritas, quel che hai detto è ASSOLUTAMENTE VERO Ma c'è anche un altro problema: per fare il digitale servono centinaia di milioni di euro per comprare frequenze, e la Rai è in difficoltà nel trovare tali soldi, solo Mediaset, che ha miliardi di euro, ha fatto il passo più lungo della gamba, nel senso che è avanti rispetto alle altre...
Qui si parlava in particolare della Sardegna, dove si dovrebbe fare lo switch off. In Sardegna, la rai già trasmette in analogico (e così tutte le altre emittenti che lì sono). Passando al digitale terrestre, nessuno dovrebbe acquistare nuove frequenze spendendo centinaia di milioni di euro. Basta utilizzare le frequenze che già ciascuno ha. La rai ha almeno rai1-2-3 su tutta la Sardegna, immagino (non sono sardo). Questo significa che al minino, senza comprare altre frequenze ha già pronto parecchio spazio per trasmettere un minimo di 12 canali (3 mux x 4 canali ciascuno, tenendoci stretti). Ora non dico che abbiano i soldi per produrre contenuti per 10 canali...ovviamente non è così. Ma trasformando tutto in digitale, in teoria potrebbero mettere tranquillamente tutti e tre i canali rai su un singolo mux. Potrebbero poi vendere gli altri due ed essere persino in utile. ==> non è affatto un problema di costi, ma di volontà politica. Mediaset è invece un caso a parte. E' partita immediatamente comprando nuove frequenze in modo da trasmettere subito in tutta Italia SENZA spegnere l'analogico. Ma la rai in Sardegna dovrebbe spegnere, quindi ha già le frequenze che le servono. Spero di aver chiarito. Ciao.--Veritas 17:49, 31 mag 2006 (CEST)Rispondi
hai appena detto che Mediaset (così si fa dicendo che è un caso a parte e non solo su questo settore, e non hai detto perkè lo ha fatto e non lo dirò altrimenti edit war...) ha comprato frequenze, quello che ho detto io quindi e lo ha fatto anche perkè dovrebbe ospitare canali NON di sua proprietà (una parte a terzi come dicevi); anche la rai deve fare una cosa del genere e può farlo solo comprando frequenze (la Gasparri lo permette) per ospitare altri canali... e su una frequenza digitale si trovano non 1 ma 4 o 5 canali... e su questo nn buttiamola in politica, è una questione Rai...
Mi permetto di correggere alcuni errori che ho trovato rileggendo la voce. Il più lacunoso riguarda la Rai e in particolare quanto da te scritto sul limite del 40%. La Rai non rispetta questo limite. Trasmette solo Sat2000 sui propri mux. Ma questo non è un problema, visto che la rai non ha alcun obbligo di rispettare il 40%. Questo deve invece essere rispettato dalle tv private. Mediaset rispetta il tetto del 40%? Su un mux abbiamo c5, mediashopping, e i vari coming soon, bbc, lci, 24ore e classnews: su questo il limite è rispettato. Sull'altro mux Mediaset secondo la legislazione attuale non ho canali, in quanto su MP1-5 la programmazione non raggiunge le 24 ore settimanali. Non raggiungendo le 24 ore settimanali, questi "canali" non rientrano nel limite del 40%. DFree ha un solo mux, su cui trasmette SI, Live24 e SoloCalcio, a questi vanno aggiungi Rete4 e Ita1. Anche DFree è all'interno dei limiti. Più difficile da valutare è la situazione di Telecom. Primo perché in alcune zone è già attivo il secondo mux, mentre in altre non lo è. Secondo perché i canali trasmessi sono diversi in diverse regioni. Per quanto ho trovato in rete, Telecom trasmette La7, MTV e La7 Sport; oltre a questi ospita SitComUno (francamente è un canale che partirà a settembre, per ora trasmettono solo...un corridoio) più altre due emittenti (Primantenna, ReteCapri, Telemarket...a seconda della località). Anche qui il tetto è rispettato. Tuttavia è bene sottolineare che, come Mediaset, anche Telecom ha dei canali pay-tv. Questi non hanno limiti se non quello di non poter trasmettere per più di 24 ore settimanali e quello di rientrare nel conteggio del Sic (limite del 20%). Ovviamente entrambi i tetti sono rispettati, ma sarebbe anche difficile che non lo fossero data l'ampiezza abnorme del Sic.

Detto questo, provvedo a correggere l'errore sulla Rai, che, come ho detto, non rispetta affatto i limiti, essendo tv pubblica e non essendo obbligata a rispettarli. --Veritas 00:45, 15 giu 2006 (CEST)Rispondi

Interattività modifica

Sulla voce si legge questo: <<Per l'utilizzo delle funzioni interattive c'è stato un accordo tra le case di produzione su indicazione del governo che ha stabilito che ogni decoder debba avere 4 tasti posti sul telecomando, di quattro colori diversi (come succede già in alcuni modelli per semplificare l'uso del Televideo), in modo da semplificare all'utente il servizio.>>

A me sembra totalmete sbagliato. Ma dove avete letto che il Governo italiano s'è accordato coi produttori di decoder per mettere 4 pulsanti colorati sui telecomando? L'interattività (e i 4 pulsanti) riguarda lo standard mhp (www.mhp.org)...ma non c'è alcun governo nazionale che abbia stabilito quanti pulsanti colorati ci debbano essere! Semmai il governo italiano ha spinto i decoder compatibili con la tecnologia mhp dicendo che in futuro saranno disponibili applicazioni di pubblica utilità, ma questo è tutto un altro discorso. Se siete d'accordo toglierei la parte in cui si parla di indicazioni governative.

Sempre sull'interattività, a breve in Lombardia saranno disponibili servizi evoluto per la prenotazione di visite mediche tramite Carta Regionale dei Servizi. Quando verrà reso attivo il servizio, potremmo citarlo qui dove si parla di interattività.

Ancora sull'interattività: <<Si deve considerare che per poter interagire con un canale digitale ci si deve connettere via modem v.90, ISDN, ADSL o usando le reti cellulari GPRS/UMTS, e probabilmente pagare una tariffa d'utilizzo aggiuntiva. Ciò è necessario perché le antenne sono solamente riceventi. In teoria le si potrebbe trasformare da riceventi in ricetrasmittenti, ma ciò sarebbe molto più complicato.>>

Qualche tecnico dovrebbe dirci come trasformare le antenne riceventi in antenne di trasmissione...per quel che ricordo di fisica non si può fare nulla del genere. Fosse anche solo per il fatto che le antenne sono condominiali e non è che con la stessa antenna si possano mandare più segnali di più condomini...Quanto alle tecniche oggi utilizzate per il canale di ritorno, si parla solo di modem 56k, l'adsl non esiste, se non in sperimentazione, per l'isdn non ho sentito parlare nemmeno di sperimentazioni in atto. Potremmo distinguere quel che c'è realmente e quel che si potrà utilizzare in futuro. Per i prezzi invece è sbagliato parlare di tariffe aggiuntive. I prezzi sono quelli della telefonata (costo quanto quella urbana), non ci sono aggiunte a parte. Anzi, alcuni servizi sono persino gratuiti. Aspetto una settimana, se non trovo critiche in merito a quanto ho scritto provo a correggere gli errori che ho trovato. Altrimenti, sono benvenuti ulteriori aiuti.

"Nuovo" Metodo modifica

Visto che modifiche unilaterali vengono cancellate sia se fatte da me, sia se fatte da altri, provo a seguire questo metodo: quando troverò qualche modifica da fare, la proporrò qui. Se in un tempo ragionevole nessuno si lamenta o ha idee contrastanti passo a modificare la voce. Così non dovremmo incorrere in qualche nefasto amministratore che blocca la voce per edit war (cosa che ritengo sia fuori dello spirito di Wikipedia). --Veritas 20:17, 22 mag 2006 (CEST)Rispondi


Modifiche apportate modifica

Come ho scritto qui sopra ho apportato alcune modifiche di poco rilievo: Innanzitutto sulla Sardegna ho cancellato la parte riguardante la copertura: più che di copertura si parla di futuro switch off, la copertura avviende dopo lo spegnimento dell'analogico, non prima. Ed ho aggiunto le motivazioni per un ulteriore rinvio, così come scritto nella discussione. Per la verità sono stato molto sintetico. Chi vuole aggiungere faccia pure.

Sui limiti antitrust invece ho da poco notato un grosso errore che ho preferito correggere immediatamente: la voce indicava che la rai rispetta i limiti antritrust grazie alla presenza di Sat2000. Bene, questo è sbagliato sostanzialmente, visto che la rai non ha alcun obbligo di rispetto dei limiti imposti dalla Gasparri. Sempre su questo punto invece si indicava che Mediaset e Telecom non rispettano i limiti. E qui ho dovuto spulciare un po' i regolamenti (incasinati a dire il vero), per dirla in breve, si possono aprire canali al di fuori del limite del 40% se questi canali sono pay tv e se trasmettono per non più di 24 ore settimanali. Con questa aggiunta, che come ho specificato non c'entra proprio nulla con la Gasparri, i conti dovrebbero tornare per tutte le emittenti. Ho qualche dubbio su Telecom, che purtroppo trasmette canali diversi a seconda delle località, per cui è difficile stabilire se effettivamente rispetti i limiti, ma tendenzialmente direi che pure lei è a posto.

Ho poi fatto un paio di modifiche di scarso rilievo, specificando il tipo di eventi pay trasmessi ed aggiungendo il canale SitComUno new-entry nel panorama del dtt.

Spero che le modifiche non urtino i sentimenti di nessuno. Per le opinioni (sullo switch off in Sardegna) ho aspettato un tempo più che congruo ricevendo un parere positivo alla modifica. Mentre per le altre modifiche, non ci sono opinioni, ma solo fatti (del tutto criticabili).

I 10 quesiti del Consiglio di Stato modifica

Non entro nel merito dei 10 quesiti del Consiglio di Stato e se la citazione era più opportuna qui o altrove. Dico solo che l'ordinanza di rinvio era facilmente rinvenibile sul web in una pluralità di siti, tra l'altro uno di essi era stato ampiamente linkato da voci di Wikipedia, prima che Lija eliminasse tali link, accusandoli di spam. Evidentemente lasciare i link sarebbe stato utile.--Mizardellorsa 18:57, 3 nov 2006 (CET)Rispondi

Mi pare che questi 10 quesiti abbiano proprio poco a che vedere con il digitale terrestre: in questa voce, come tutti possono notare, si parla fin troppo di questioni politiche tutte italiane, le voci in altre , lingue sono più tecniche e decisamente più informative. Ah, ho spostato alcuni commenti da panorama legislativo attuale a questioni risolte/irrisolte eliminando alcune parole che potevano essere ritenute troppo soggettive.


A proposito del dubbio sopra espresso dall'anonimo, anche nel mio precedente intervento avevo detto che non mi esprimevo sull'opportunità di fare qui o altrove la citazione della Decisione del Consiglio di Stato. L'avevo fornita solo perchè qualcuno dubitava della sua esistenza.

Una soluzione potrebbe essere di separare in questo e negli altri casi simili i "problemi" tecnici da quelli giuridici. E' ovvio che all'estero, dove non c'è l'snomalia italiana, la "voce" riguarda solo gli aspetti tecnici In Italia, e solo lì, c'è una sentenza della Corte costituzionale che impone a due reti di "trasmigrare" dall'analogico al digitale e non si può certo negare che questo sia il nodo in cui nel passato e nel presente si imbatte il nostro legislatore per rispettare i principi di costituzionalità

--Mizardellorsa 09:40, 18 nov 2006 (CET)Rispondi

Una separazione delle voci si impone modifica

Altrimenti succede, come è successo che viene "censurato" " e per di più da un "anonimo" con cui è perciò difficile aprire un dialogo costruttivo,anche l'intervento del ministro delle Comunicazione su quelli che saranno le linee guida dei prossimi interventi legislativi nella materia specifica Se si separa una voce "tecnica" in cui io ho ben poco da suggerire, da una che illustra i termini giuridici e sociologici del problema, forse nessuno elimina i riferimenti all'evoluzione legislativa.--Mizardellorsa 10:40, 18 nov 2006 (CET)Rispondi

La Fondazione Bordoni modifica

Sono dtati rimossi 3 collegamenti a siti della Fondazione Bordoni. Credo che sia frutto di un equivoco.--Mizardellorsa 11:07, 22 nov 2006 (CET)Rispondi

se erano tre, saranno stati rimossi in quanto link multipli e quindi in odore di spam. Però mi chiedo quanto la FUB possa essere così importante come fonte per il digitale terrestre... -- .mau. ✉ 11:18, 22 nov 2006 (CET)Rispondi


In risposta a mau

  • il secondo DGTV La copertura del segnale è un servizio della DGTVi (la fondazione Bordoni è solo uno degli enti fondatori. Mi sembra fondamentale per il mux.
  • Molto meno importante il terzo link Fondazione Bordoni -Tv locali e digitale messo solo per togliere l'impressione, più volte espressa, che il digitale terrestre è stato propugnato dalla legge Gasparri solo per difendere il duopolio RAI-Mediaset. Se però di questi temi non se ne può nemmeno parlare, questa convinzione si rafforza. Nei giorni scorsi è stato cancellato, su tale argomento, anche un link ad una dichiarazione del ministro in carica. Con queste premesse dei tre collegamenti è l'unico su cui non piango se non viene rimesso.

Quanto all'attività della Fondazione Bordoni nell'ambito del digitale terrestre, basta leggere la legge 3 del 2003: Al fine di incentivare lo sviluppo della radiodiffusione televisiva in tecnica digitale su frequenze terrestri, in aggiunta a quanto già previsto dal decreto-legge 23 gennaio 2001, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 marzo 2001, n. 66, il Ministero delle comunicazioni promuove attività di sperimentazione di trasmissioni televisive digitali terrestri e di servizi interattivi, con particolare riguardo alle applicazioni di carattere innovativo nell’area dei servizi pubblici e dell’interazione tra i cittadini e le amministrazioni dello Stato, avvalendosi della riserva di frequenze di cui all’articolo 2, comma 6, lettera d), della legge 31 luglio 1997, n. 249. Tali attività sono realizzate, sotto la vigilanza del Ministero delle comunicazioni e dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con la supervisione tecnica della Fondazione Ugo Bordoni attraverso convenzioni da stipulare tra la medesima Fondazione e soggetti abilitati alla sperimentazione ai sensi del citato decreto-legge n. 5 del 2001, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 66 del 2001, e della deliberazione n. 435/01/CONS dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni del 15 novembre 2001, pubblicata nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 284 del 6 dicembre 2001, sulla base di progetti da questi presentati. --Mizardellorsa 12:13, 22 nov 2006 (CET)Rispondi

guardando solo i titoli, probabilmente io lascerei il primo. Il secondo, e probabilmente tutta la storia per così dire politica, continuo a dire che sarebbe meglio in una voce correlata, tipo Televisione digitale terrestre in Italia... o comunque una separazione tra la parte più tecnica e generale e quella più locale. -- .mau. ✉ 13:52, 22 nov 2006 (CET)Rispondi

Separare le voci mi trova d'accordo, Lo avevo già detto sopra. Se siete d'accordo, appena ho tempo provvedo.--Mizardellorsa 14:59, 22 nov 2006 (CET)Rispondi

Divisione voce modifica

Ho cancellato dalla voce tutte (spero) le parti che si riferiscono al solo caso italiano e le ho spostate nella voce proposta da mau

Ma quale alta definizione!! modifica

Salve a tutti, di sicuro non mi intendo di questi argomenti come chi ha scritto l'articolo (che trovo molto ben fatto), ma volevo comunque far notare a tutti una cosa: con l'avvento del digitale terrestre si è usato in maniera a mio parere errata il termine "alta definizione" (high definition), vale a dire, la possibilità di trasmettere programmi con maggiore risoluzione visiva (dai circa 700x500 pixels delle vecchie trasmissioni, ai 1366x768 o più del nuovo standard hd). Ora, non metto in dubbio che il segnale digitale sia comunque migliore e più vantaggioso dell'analogico, ma credo che sia errato definire "alta definizione" quella del digitale terrestre (almeno per i decoder che ho potuto vedere finora): infatti, essendo i decoder in commercio muniti solo di presa scart, ed essendo necessari altri tipi di collegamenti all'apparecchio televisivo, (che deve essere compatibile con l'alta definizione) come l'hdmi, per godere del nuovo servizio (per ora sfruttato solo da sky in ambito di trasmissioni televisive in Italia), mi chiedo proprio cosa c'entri l'high definition con gli apparecchi disponibili ora, che hanno una risoluzione del tutto uguale a quella della tv analogica. Mi sembra ingiusto che persone poco esperte possano essere ingannate dall'utilizzo inappropriato di certi termini tecnici, e credere di aver acquistato un prodotto diverso da quello che si aspettavano.

L'HD è entrata in funzione durante gli Europei di Calcio 2008 da parte della Rai in alcune zone e sta continuando saltuariamente con partite di champion's o la finale di superbowl ;)

Bravo, sottoscrivo--95.234.195.128 (msg) 18:43, 4 lug 2009 (CEST)Rispondi

Disservizi in Sardegna modifica

C'è da rilevare la continuità di disservizi del digitale terrestre in Sardegna confermo la sezione della voce relativa, e al momento di inserimento di queste righe nella discussione, ore 9.17, il segnale delle principali reti RAI, RAI1, RAI2 e RAI3, è completamente assente.--Abyssadventurer (msg) 08:42, 13 mar 2009 (CET)Rispondi

Dipende dal tuo decoder, non c'è nessun disservizio. --Jack482186 (msg) 23:09, 7 ago 2009 (CEST)Rispondi

I disservizi ci sono ancora e sono continui, non dipende dai decoder perché ormai, "purtroppo", ne abbiamo diversi in casa e contemporaneamente non funzionano neanche quelli dei vicini del quartiere. Per caso lavori con chi ha interesse in merito?--Abyssadventurer (msg) 23:42, 17 set 2009 (CEST)Rispondi

Paragrafi vantaggi e svantaggi completamente da rifare modifica

Salve, segnalo che sarebbe una buona idea rivedere tutto quello che riguarda le differenze tra le due tecnologie. Esse infatti sono spesso troppo "informali". E talvolta inesatte. Enzo 15 aprile 2009

Piccole delusioni modifica

Vorrei fare presente che non tutti i decoder riescono a vedere la guida elettronica dei canali Mediaset come quelle dei canali Rai e che in molti posti (come Ballabio nel Lecchese) il segnale digitale è assente

Digitale terrestre modifica

Ho riscritto il passaggio: L'Italia ha cominciato a trasmettere col digitale terrestre nel 2003 iniziando con la Sardegna e poi con la Valle d'Aosta, completando la transizione successivamente. --Jack482186 (msg) 23:22, 7 ago 2009 (CEST)Rispondi

MUX modifica

Ciao a tutti! Penso che un buon miglioramento per la voce sarebbe indicare che cosa siano i "mux". Nota: In caso di wilink ad una voce specifica su di essi, tener conto che il termine porta ad una pagina di disambigua, e che la pagina di destinazione dovrebbe contenere a sua volta qualche riferimento alla tv digitale terrestre... Io non sono in grado di scrivere nulla a proposito, guardate un po' voi... Ciao! --Gig (Interfacciami) 14:31, 8 nov 2009 (CET)Rispondi

10 fondamenti da considerare modifica

Vi riportiamo lo spezzone di una lettera apparsa su uno dei più importanti siti italiani che si occupa di tecnologie informatiche, secondo la quale ( e ci trova pienamente daccordo ), la tecnologia del Digitale Terrestre è a tutti gli effetti una grande truffa fatta a regime di dittatura e quindi non voluta né richiesta dagli utenti, e che ovviamnte andrà a pesare completamente sulla loro economia:

1) Esistono 3 tipi di Decoder: - il primo si aggira intorno ai EUR 135 (quelli del contributo): permette solo di decodificare il segnale e non offre servizi interattivi (ah, ah!); - il secondo si aggira intorno ai EUR 250 e sembrerebbe essere completo di quasi tutti i servizi di livello base; - il top della gamma, infine, si raggiunge con EUR 400 disponendo di tutti i servizi previsti

2) I decoder sono stati approntati senza conoscere né le reali esigenze di mercato, né tantomeno i servizi che si intendono offrire (a buon intenditor: qualcuno ricorda il caso dei decoder satellitari proposti per i Clienti italiani qualche anno fa?) mettendo a rischio l'investimento economico fatto per il decoder circa possibili (e probabili) premature modificazioni degli standard tecnologici.

3) Una volta fatto l'acquisto si arriva a casa eccitatissimi di esibire l'ultimo acquisto, si collega il tutto e si scopre che qualcosa non funziona! Si scopre così che bisogna chiamare il tecnico antennista per modificare l'impianto... Il tutto per VEDERE GLI STESSI CANALI CHE VEDEVATE PRIMA!

4) Chiamato l'antennista e sostenuto il piccolo/grande salasso (ormai siete in mezzo al guado e ne va della vostra reputazione), potrete accomodarvi "finalmente" nel salotto di casa vostra e godervi GLI STESSI CANALI CHE VEDEVATE PRIMA!

5) Qualche istante prima che cominci la partita di calcio, il big-match della settimana, sorgerà un altro problema: vostra moglie vorrà andare in camera da letto a guardarsi il film dell'autore preferito e scoprirà amaramente che non potrà farlo perché il decoder decodifica una canale alla volta, cosicché tutti i membri della famiglia saranno costretti a vedere ciò che viene decodificato in quel momento: la partita!

6) Dopo aver sperimentato in più occasioni l'annoso problema della contemporaneità, speso qualche altro Euro in improbabili sistemi di ripartizione, vi accorgerete che l'unica soluzione sarà quella di acquistare un decoder per ogni televisore che avete in casa. Il tutto per VEDERE GLI STESSI CANALI CHE VEDEVATE PRIMA!

7) Vi accorgerete che oltre al cane, tutte le sante volte che andrete a riaprire la vostra bella casetta di campagna/montagna/mare, dovrete preoccuparvi di portare con voi il benedetto decoder, a meno che non vogliate acquistarne altri. Il tutto per VEDERE GLI STESSI CANALI CHE VEDEVATE PRIMA!

8) Dopo qualche mese (o anno) di tribolazione aspettate di sperimentare l'interattività offerta dal sistema televisivo digitale terrestre (che ricordo dovrebbe essere bidirezionale): qualche tentativo più tardi scoprite che il vostro decoder non riesce a condividere la linea telefonica con gli altri dispositivi di casa (telefono voce, allarme, fax, personal computer, telesalvalavita, ecc. ecc.) pertanto dovrete ri-chiamare il tecnico per far installare qualche filtro. Dopo qualche tentativo scoprirete che per impiegare l'interattività offerta, dovrete rinunciare a qualche apparecchio collegato alla linea telefonica e pagare qualche Euro di connessione. Il tutto per VEDERE GLI STESSI CANALI CHE VEDEVATE PRIMA!

9) Mentre vi affannate a convincere voi stessi (e senza successo vostra moglie la quale aveva già previsto tutto) che i costi sostenuti avevano un senso, dopo aver acquistato l'ultima meraviglia, il mega impianto Home-Theatre scoprirete che il segnale, banalmente, è solo stereofonico e che tutti gli effetti audio desiderati non sono disponibili. Il tutto per VEDERE GLI STESSI CANALI CHE VEDEVATE PRIMA!

10) Nonostante possiate esibire a parenti ed amici l'ultimo acquisto pubblicizzandone pregi e vantaggi, dovrete comunque continuare a pagare: - la connessione telefonica all'operatore di vostro maggiore gradimento; - l'abbonamento al digitale satellitare per le partite, le anteprime cinematografiche ed i cartoni animati; - la tessera del noleggio DVD - dulcis-in-fundo l'abbonamento RAI Mentre avrete già dato per l'acquisto del decoder e per le (annose) attività di contorno. Il tutto per VEDERE GLI STESSI CANALI CHE VEDEVATE PRIMA!

Credo che con questo paragrafo sia chiaro quello che è realmente la portata del fenomeno voluto dai politici e dalle aziende interessate al DTT (Che strano!!! assomiglia a DDT, il famoso insetticida largamente usato negli anni 50/60, e poi eliminato, solo nel mondo occidentale purtroppo, poiché ci si "accorse" che era estremamente dannoso e cancerogeno...) --Abyssadventurer (msg) 08:25, 12 nov 2009 (CET)Rispondi

Boh? Innanzitutto ti consiglierei di cambiare negozio: visto i prezzi che hai scritto mi sentirei truffato anch'io. Però mi interesserebbe scoprire dove si trova una moglie meravigliosa cone tu hai descritto, è infatti ovvio che nel caso del punto 5, tutta la famiglia sarebbe costretta a guardare il film :-) -- Lepido (msg) 08:33, 12 nov 2009 (CET)Rispondi

Maggiori consumi di energia elettrica modifica

Ho letto la sezione e non mi è chiaro il reale ammontare dei consumi, mi spiego:

  1. gli apparecchi più virtuosi esibiscono consumi inferiori al watt, quelli più economici possono consumare anche 5 o più watt (immagino si tratti di watt all'ora)
  2. questo si traduce in un consumo di 87,6 kWh/anno (qui è chiaro che il consumo è per anno, anche se i conti non tornano: 5 W * 24 ore * 365 fanno 43 KW, e poi è giusto scrivere kilowatt/ora all'anno?)
  3. il quantitativo di corrente elettrica sprecato nella sola Italia è dell'ordine del megawatt (e qui? all'ora, al giorno o all'anno? A conti fatti potrebbe essere all'ora, raffrontabile con il primo punto, visto che un megawatt è un milione di watt, ma andrebbe specificato)

-- Lepido (msg) 08:33, 12 nov 2009 (CET)Rispondi

Attento: confondi il watt (unità di misura della potenza) con il wattora (che misura l'energia). In particolare:
  1. nella prima frase è indicata una potenza, quindi è usato il watt (joule/secondo);
  2. nella seconda si vuol mettere l'accento sull' energia consumata annualmente, quindi è usato il wattora (migliaia di wattora per l'esattezza) e specificato "all'anno". Ti invito a notare che Wh significa wattora, non watt/ora;
  3. nella terza si tratta nuovamente di una potenza, quindi è usato di nuovo watt (milioni di watt in questo caso).
Infine, per quanto riguarda il conto, l'articolo parla di un "ipotetico nucleo famigliare dotato di due decoder".
Spero che questo chiarisca le tue perplessità. --Aleb (msg) 15:26, 16 nov 2009 (CET)Rispondi
Credo (e sottolineo "credo") di avere capito (ho letto le relative voci per tre volte, però forse è servito a qualcosa). In pratica:
  1. i 5 W corrispondono ad un consumo di 5 wattora (18000 J)
  2. i conti tornano se appunto gli apparecchi sono due (5 Wh * 2 * 24 ore * 365 equivalgono circa al valore riportato)
  3. il megawatt corrisponde quindi ad un consumo di 1 MWh pari a 365 8760 MWh per anno (che è una cifra molto elevata).
Ok, se è così adesso è chiaro, ma aver mescolato i W con i Wh non mi ha certo aiutato :-) Grazie -- Lepido (msg) 20:25, 16 nov 2009 (CET)Rispondi

Modifica vantaggi: inserimento 3D modifica

Salve, dati i nuovi progressi tecnologici introdotti dai broadcaster nel mercato tv, ho inserito nella lista dei vantaggi la possibilità della visione dei programmi in 3D.

chi e' l inventore della tecnologia digitale terrestre ? modifica

vorrei sapere se centra qualcosa l inventore del digitale con le industrie che hanno prodotto queste tecnologie, e se ci sono collegamenti con la politica ? non so come funziona il sito percio' lascio la mia e-mail per le risposte.... vasodicuori@yahoo.it

Vantaggi e svantaggi incoerenti (interferenza) modifica

Fra i vantaggi leggo che il segnale digitale è meno soggetto a interferenze, fra i difetti leggo che il segnale è più sensibile alle interferenze. Quindi è più sensibile ma meno soggetto :) La realtà è che, come normalmente avviene per i segnali con codifiche spinte (in questo caso il DTT) rispetto a quelli con codifiche meno spinte (in questo caso la TV analogica), i primi sono poco sensibili ai disturbi fino ad una certa soglia, sotto la quale il segnale diventa illeggibile o quasi, mentre i secondi degradano con l'aumentare dei disturbi, per cui sono danneggiati già in presenza di un disturbo leggero, ma sono ancora comprensibili con un disturbo forte. I casi in cui il DTT è illeggibile sono quelli in cui l'analogico è ancora comprensibile, ma fortemente disturbato.

Proverò a fare una modifica in questo senso. --Pot (msg) 09:30, 6 dic 2011 (CET)Rispondi

Vantaggi e svantaggi incoerenti (copertura) modifica

Fra i vantaggi leggo che ha necessità di una minore potenza di trasmissione, e fra gli svantaggi che ha una minore copertura del territorio. Quindi ha bisogno di meno potenza, ma copre di meno :)

Cancellerei del tutto questa parte, perché non saprei come correggerla e non so dire quale delle due è vera e in quali casi. --Pot (msg) 09:33, 6 dic 2011 (CET)Rispondi

Isofrequenza da aggiornare modifica

Ho cambiato la spiegazione di cos'è l'isofrequenza.

La seconda parte di quella sezione parla del piano di allocazione delle frequenze, che forse andrebbe cancellato, perché si riferisce al digitale terrestre in Italia, che ha una propria voce. Fra l'altro forse è pure obsoleto: i verbi erano tutti al futuro, quindi credo sia stato scritto diverso tempo fa. Se nessuno obietta lo cancellerò. --Pot (msg) 10:37, 6 dic 2011 (CET)Rispondi

Difetti rispetto alla televisione analogica terrestre modifica

Il testo seguente è discutibile.

Sotto una soglia minima di potenza del segnale ricevuto, questo diventa quasi illeggibile, mentre un segnale
analogico in analoghe condizioni continua ad essere comprensibile, seppure molto disturbato, per questo motivo il 
digitale terrestre risulta meno usufruibile pur aumentando i canali a disposizione in quanto le immagini possono
risultare sgranate, si possono avere trasmissioni interrotte o avere un blackout completo.[3]

Il riferimento utilizzato non è affidabile. No so che template usare per segnalarlo. A meno di significative osservazioni contrarie, lo cancellerò. --Pot (msg) 23:25, 13 set 2012 (CEST)Rispondi

Hai ragione, il riferimento non c'entra niente e andrebbe semplicemente tolto. Il testo però è sostanzialmente corretto: semmai metti un {{Cn}} fino a che qualcuno non troverà una fonte. --Lepido (msg) 23:54, 13 set 2012 (CEST)Rispondi
Io ho i miei dubbi che il testo sia corretto. La differenza è che la soglia sotto la quale il segnale diventa inintelligibile è molto più ripida che nell'analogico, il che è una caratteristica generale dei metodi di trasmissione ad alta efficienza spettrale. Ma da qui a poter fare un confronto ce ne corre. Come lo fai il confronto? Non a parità di potenza ricevuta, perché è più bassa per il digitale. A parità di cosa? Cosa sarebbero le "analoghe condizioni" di cui si parla nel testo sopra? A me pare indifendibile.
Comunque, ho riletto attentamente. Prima di tutto ho tolto l'ultima modifica, che è la meno significativa e contiene il riferimento che non c'entra. Poi mi sono reso conto che va cambiata la struttura, perché al momento i sottocapitoli dei pregi risultano erroneamente sotto il titolo difetti. E riaggiustando la struttura mi sono reso conto che il capitolo "Difetti", già prima dell'ultima modifica che avevo appena annullato non faceva altro che ripetere l'introduzione del capitolo "Confronto", e quindi l'ho cancellato. --Pot (msg) 12:15, 14 set 2012 (CEST)Rispondi
È vero, il testo che hai cancellato diceva praticamente le stesse cose dell'incipit della sezione. Secondo me adesso va bene. Sarebbe bello però che prima o poi si trovasse una fonte seria. --Lepido (msg) 23:47, 16 set 2012 (CEST)Rispondi
Una fonte per l'affermazione che la soglia di ricezione è più ripida per le trasmissioni ad alta efficienza spettrale? O per cos'altro?--Pot (msg) 16:46, 17 set 2012 (CEST)Rispondi
Una fonte a questo: «Tuttavia, mentre il segnale analogico degrada in modo continuo e, anche se fortemente disturbato, presenta comunque un contenuto almeno in parte comprensibile a un osservatore umano, il segnale digitale, invece, diventa indecifrabile oltre una certa soglia di disturbo e perde qualsiasi valore di informazione». --Lepido (msg) 16:53, 17 set 2012 (CEST)Rispondi

Risposta veloce: non ce l'ho.

Risposta più completa: in generale, più un metodo di trasmissione è efficiente, più degrada bruscamente all'aumentare del rumore. Inoltre, in generale, gli effetti del rumore su una trasmissione analogica sono più facilmente compensabili dai sensi umani di quanto lo siano per le trasmissioni digitali. Non saprei fornire riferimenti a nessuna di queste affermazioni, e ad essere sincero non so neanche se, nella forma generale in cui le ho scritte, sono semplicemente il frutto dell'osservazione di sistemi reali o hanno una qualche base teorica (nel secondo caso saranno sempre vere, nel primo sono vere per i sistemi di cui ho esperienza).

Ma c'è di peggio. Nel caso particolare della TV, la domanda cruciale sarebbe: con le potenze effettivamente usate in Italia dai trasmettitori nei due casi (analogico e digitale), cosa si può dire nel confronto fra l'intelligibilità della ricezione al variare del rumore? Ovvero, nei casi pratici "standard" di quanto può peggiorare il segnale prima che l'utente medio lo ritenga inaccettabile nei due casi? Forse qualcuno che lavora presso un operatore televisivo sarebbe in grado di rispondere, ma io no.

L'unica cosa che mi sento in grado di affermare è che nelle situazioni limite (ricevitore lontano dal trasmettitore o parzialmente coperto) con la tv analogica un lieve peggioramento del canale trasmissivo (cavo invecchiato o forte temporale) con l'analogico significava un lieve peggioramento della qualità del segnale ricevuto, invece con il digitale significa la perdita della ricezione. Ma se il numero e la qualità delle situazioni limite sia aumentato, diminuito o invariato nel passaggio da analogico a digitale non lo so, ed è informazione importante per fare affermazioni di valore generale.

Detto questo, se qualcuno ha idee su come migliorare la vocxe in assenza di queste informazioni, o meglio ancora se qualcuno ha qualcuna di queste informazioni, parliamone. --Pot (msg) 17:43, 17 set 2012 (CEST)Rispondi

Ah, non vorrei che ci fosse un malinteso. Io non ero qui per demonizzare il digitale terrestre (un po' come faceva la fonte che hai tolto). Io mi riferivo ad una esperienza che chi abbia messo a posto la propria antenna di casa ha fatto. Mi sono cioè reso conto che mentre coll'analogico variando l'angolo di puntamento dell'antenna, il segnale degradava lentamente e rimaneva intellegibile per un umano (anche se forse inaccettabile) anche con ampi spostamenti in gradi rispetto al ripetitore, con il digitale la cosa era molto più critica e dopo pochi gradi di scostamento dalla posizione ottimale il segnale nel televisore degradava repentinamente per poi sparire del tutto. Questa cosa è insita proprio nella tipologia di trasmissione: nell'analogico passa tutto quello che c'è, nel digitale, quando il ricevitore non riesce più ad interpretare i dati che gli arrivano smette di funzionare. Questa però è una mia spiegazione, che anche se credo non del tutto errata, avrebbe bisogno di una fonte che la supportasse. --Lepido (msg) 18:01, 17 set 2012 (CEST)Rispondi
La tua esperienza è coerente con quanto dicevo. Ma ad esempio io non so se è dovuto ad uno scorretto dimensionamento della potenza trasmissiva del tuo trasmettitore. Che è quel che cercavo di dire sopra. In più che il segnale sia intellegibile è una cosa, che sia accettabile è un'altra. Insomma, se qualcuno prova a scrivere qualcosa di sensato se ne può parlare, io al momento non credo di saper fare meglio di quel che c'è già. --Pot (msg) 19:42, 17 set 2012 (CEST)Rispondi

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