Double face

tessuto
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Il double face (in italiano "a doppia faccia") è un tessuto caratterizzato da assenza di rovescio e con differente aspetto su ciascun lato, in modo da poter essere utilizzato indifferentemente nei due sensi.

Double face
Double face

Il termine definisce i tessuti che presentano un doppio ordito e una sola trama, oppure due trame e un solo ordito. Sono inclusi in questa tipologia i lampassi e lampassini.[1]

Il C.I.E.T.A. ammette una definizione più ampia estendendo il termine a tessuti i cui lati possono differire per contrapposizione di armatura, per alterazione di colore o fibre.[2] Questo tessuto viene utilizzato per confezionare capi sfoderati.

Storia modifica

Il double face trova consacrazione con Mila Schön negli anni '60, quando venne invitata da Giovanni Battista Giorgini, nella sala bianca di Palazzo Pitti a Firenze a presentare la sua collezione. Ebbe molto successo, con questa nuova tecnica e successivamente realizzò intere collezioni di abiti, soprabiti e tailleur, rifiniti sia all'interno sia all'esterno, con particolari cuciture all'inglese, in modo da consentire la completa reversibilità del capo. Mila Schön dichiarava:

«L’intransigenza con cui concepisco un interno uguale all’esterno è una mia cifra. Il double face mi dà l’idea dell’ordine, della pulizia di stile che va cercata soprattutto nelle parti invisibili dell’abito»

Mila Schön con questa tecnica, caratterizza un aspetto della raffinata eleganza della nascita del Made in Italy. Il tessuto doppio apribile è tuttora utilizzato connettendo la tradizione classica trasferita alla modernità, magari diversificando le due facce con finissaggi differenti.

Struttura modifica

La tecnologia è adatta alla realizzazione di tessuti per cravatta, con filati in seta a titolo particolarmente sottile, concepiti con due facce diverse per essere girate a piacimento al cambiare del proprio umore, ma anche della circostanza d'uso durante la giornata. Ben si adatta anche alla camiceria da uomo realizzando tessuti a due orditi, che hanno una fantasia “portante” da un lato e una “accessoria” dall'altro, di complemento. Quest'ultima, appare come dettaglio sul capo ad esempio sulle maniche o sul colletto. È possibile trovare tessuti con quattro ordini dei fili che formano un unico tessuto doppio, dove il dritto e il rovescio si scambiano le parti, secondo un identico disegno a colori alternati e opposti. I due strati vengono tenuti insieme strettamente legati con varie tecniche di intreccio in cui le armature possono essere identiche o diverse, compatibili tra loro. Un altro metodo, a cinque o più ordini di fili, definisce due superfici distinte e completamente autonome, legate insieme da un quinto elemento comune che funge da legatura di ordito o di trama, ognuna delle quali può essere considerata il dritto della stoffa.

Note modifica

  1. ^ Antonio Donnanno, Modabolario. Parole e immagini della moda. Dizionario tecnico-creativo, 2ª ed., Milano, Ikon Editrice, febbraio 2018, p. 159.
  2. ^ Élisabeth Hardouin-Fugier, Bernard Berthod e Martine Chavent-Fusaro, Les étoffes. Dictionnaire historique, Les Editions de l’Amateur, 1994, p. 170.
  3. ^ Le origini, su moda.mam-e.it.

Voci correlate modifica

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